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Tag: sviluppo

Connected City: il network che unisce le imprese per migliorare la mobilità e connettere città

Talent Garden lancia il programma Connected City: un’interessante occasione per startup e imprese con progetti innovativi per le nostre città.

Connected City è un innovativo programma aperto alle startup e alle imprese promosso da Talent Garden S.p.A. in collaborazione con alcuni partners, tra cui i principali partners Reale Mutua, Ferrovie dello Stato, LINKS e Mini.

Con tale iniziativa, i promotori ed i partners si prefiggono l’obbiettivo di identificare e sperimentare nuovi progetti d’impatto per sfruttare ogni potenzialità della comunità cittadina e proporre nuove opportunità per i cittadini basate sui dati e sulle nuove tecnologie, connettendo le istituzioni, le imprese e gli innovatori.

L’Iniziativa è aperta a tutti i candidati che soddisfino almeno uno dei seguenti Requisiti Generali:
– gruppi di lavoro in grado di eseguire il progetto oggetto di candidatura;
– fondazione;
– associazione riconosciuta;
– associazione non riconosciuta;
– società iscritta al Registro Imprese.

Ulteriori requisiti di partecipazione sono i Requisiti Specifici che possono essere previsti dai Partner per ogni Gara ai sensi del Regolamento integrativo della gara: ciascun Regolamento della Gara, quindi, integra quanto previsto nel Regolamento Principale. Per tutti i dettagli a riguardo, si rimanda alla lettura integrale del materiale disponibile al sito http://connectedcity.talentgarden.org

L’iniziativa Connected City è suddivisa in due fasi/gare promosse da singoli o più Partner:

  1. Nella prima fase, è possibile che i Partner organizzino eventi verticali dedicati a ogni singola Gara.
  2. Nella seconda fase, i vincitori avranno accesso a una piattaforma digitale tramite la quale potranno accedere a dati e informazioni forniti dai Partner e da soggetti terzi per l’implementazione dei loro progetti presentati ai fini della partecipazione all’iniziativa e alle Gare.

I vincitori della call Connected City avranno diritto a:

  1. Accesso al Programma di accelerazione: i vincitori saranno inseriti all’interno di un team operativo che avrà l’occasione di collaborare con i Partner a progetti di valorizzazione e realizzazione delle tematiche trattate dall’iniziativa;
  2. Accesso alla Piattaforma Dati: i vincitori potranno accedere in via esclusiva ai dati che i Partner metteranno a disposizione.

Le iscrizioni all’iniziativa Connected City ed a ogni Gara si chiuderanno il 16 novembre 2018, e devono essere inviate esclusivamente online mediante il sito https://connectedcity.talentgarden.org/challenge-application/.

GREEN GENERATION HUB : OPPORTUNITA’ PER 60 GIOVANI CAMPANI DI FARE IMPRESA

Il Comune di Cava de’ Tirreni, attraverso il progetto Green Generation Hub, ha indetto un bando per la selezione sul territorio campano di 60 giovani che potranno partecipare alle attività dei Laboratori 1 e 3 con l’obiettivo di implementare uno spazio fisico di accelerazione e incubazione di impresa ed esperienze di lavoro in azienda.

L’iniziativa, finanziata dalla Regione Campania, è presentata in maniera dettagliata attraverso l’Avviso pubblico “Benessere Giovani – Organizziamoci” – POR CAMPANIA FSE 2014/2020, che prevede la possibilità per i giovani del territorio possono partecipare al Laboratorio 1, articolato in tre percorsi:

1) BUSINESS INNOVATION MANAGER: Management delle risorse economiche, ambientali e sociali. Destinatari: 20 Giovani dai 25 ai 35 anni in possesso di laurea (anche triennale). Durata: 100 ore.

2) INNOVATION TECHNOLOGY EXPERT: Internet of Things – IoT: Domotica e reti intelligenti per sistemi di mobilità, efficienza dei luoghi e turismo sostenibile.
Destinatari: 20 Giovani dai 18 ai 30 anni in possesso di diploma di scuola superiore di secondo grado. Durata: 100 ore.

3) DIGITAL EXPERT: Competenze digitali di base. Destinatari: 20 Giovani dai 18 ai 25 anni, in possesso di qualsiasi titolo di studio. Durata: 80 ore.

Ciascun partecipante può scegliere di candidarsi ad uno o più percorsi formativi, indicando nella domanda quale tra questi rappresenta la prima scelta. I primi 60 candidati in graduatoria prenderanno parte a tre giornate di Orientamento, al termine delle quali i candidati saranno indirizzati verso il percorso più adatto alle proprie caratteristiche e aspirazioni.

Successivamente alle tre giornate di orientamento, inizieranno i percorsi formativi veri e propri previsti da Green Generation Hub: le lezioni saranno strutturate in giornate di una durata da 2 a 5 ore ciascuna, prevalentemente durante l’orario pomeridiano, e si articoleranno nell’arco di un periodo massimo 3 mesi.

I 60 giovani partecipanti, al termine dei percorsi in aula, avranno infine accesso a un percorso di accelerazione di impresa per un periodo di ulteriori 3 mesi. Al termine dei tre mesi di accelerazione, 18 giovani avvieranno un’esperienza di lavoro in azienda per 3 mesi (Laboratorio 3) e gli altri 42 giovani daranno vita ad un percorso di incubazione in team per la durata di 1 anno.

Per partecipare alla call, bisogna compilare il modello di partecipazione che è scaricabile dalla pagina dedicata al bando sul sito internet del Comune di Cava o dalla pagina www.thegreenhub.org. Agli stessi link è scaricabile anche il testo integrale dell’Avviso Pubbico, del quale raccomandiamo la lettura per tutte le informazioni dettagliate su Green Generation Hub.

Alla presentazione della domanda di partecipazione a Green Generation Hub, il richiedente deve avere i seguenti requisiti:
a. Avere il requisito dell’età richiesto dal percorso scelto;
b. Essere in possesso di un titolo di studio richiesto dal percorso selezionato;
c. Essere residente in Regione Campania.

Si segnala che è prevista una riserva fino ad un massimo di 6 posti (10%) per giovani con disturbi o disagi sociali. Se ci si candida per uno di questi, nella domanda andrà inserita l’eventuale dichiarazione della condizione di disturbo o disagio sociale.

La domanda, redatta in carta semplice, con allegato un documento di riconoscimento in corso di validità e il CV in formato europeo datato e firmato va consegnata entro e non oltre il 16 novembre 2018 alle ore 12:00, scegliendo una delle seguenti modalità:

– Via PEC, all’indirizzo di posta elettronica amministrazione@pec.comune.cavadetirreni.sa.it.
– A mano, in busta chiusa, presso l’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Cava de’ Tirreni, sito in Piazza E. Abbro, 2 – 84013 Cava de’ Tirreni (SA) dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 ed il martedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,30.

Nell’oggetto della PEC e sulla busta, dovrà essere indicata la dicitura “Green Generation Hub” POR CAMPANIA FSE 2014/20. Non si terrà conto delle domande pervenute oltre il termine, inesatte o incomplete dei documenti richiesti o prive di firma o trasmesse con altre modalità.

More Than Pink : la call per startup con progetti innovativi nel campo della salute e del benessere

Tre call for ideas per progetti innovativi in tema salute e benessere: vi presentiamo la seconda edizione di More Than Pink

More Than Pink è un progetto pluriennale della Susan G. Komen Italia e ItaliaCamp, con la collaborazione del Polo di Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che promuove progetti innovativi nell’ambito della salute e del benessere.

Per questa seconda edizione, More Than Pink prevede tre differenti call for ideas:

1. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE E MIGRANTI”: per favorire progetti utili a promuovere la sensibilizzazione e l’informazione per la prevenzione e la tutela della salute, nonché l’accesso da parte dei migranti ai servizi sanitari e assistenziali anche attraverso l’interazione strategica tra pubblico, privato e Terzo settore. I dettagli su questa call sono disponibili al link https://italiacamp.com/call/salute-e-migranti/

2. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE 4.0”: per favorire progetti innovativi per lo sviluppo di dispositivi digitali, tecnologie e servizi innovativi che migliorino i processi di diagnosi e cura nel campo della salute delle donne e/o rendano più efficienti le infrastrutture e i modelli di gestione e governance del sistema sanitario pubblico e privato. Tutti i dettagli sono disponibili qui: https://italiacamp.com/call/salute-4-0/

Al progetto primo classificato delle due call sopraindicate verrà conferito il relativo Premio More Than Pink, del valore complessivo di 30.000 €, suddivisi in 15.000 € in denaro e 15.000 € in beni e servizi di mentoring e coaching.

3. MORE THAN PINK “SALUTE E BENESSERE NEI LUOGHI DI CURA”: per la realizzazione di interventi nei luoghi di cura in Italia per offrire ai pazienti, ai caregiver e al personale uno spazio accogliente, aperto che faciliti il benessere fisico, mentale e sociale e sia di sostegno nel percorso di cura e assistenza. Tale opportunità è promossa in collaborazione con Sisal, che insieme a ItaliaCamp dal 4 giugno al 1 luglio 2018 realizzerà una campagna di raccolta fondi attraverso donazioni libere presso le ricevitorie su tutto il territorio nazionale. Grazie alla raccolta fondi sarà possibile finanziare l’implementazione di uno o più progetti nell’ambito della call, in base alle risorse finanziarie raccolte attraverso la campagna di raccolta fondi.

Per tutte le call di More Than Pink, la deadline per la raccolta delle candidature è fissata al 31 ottobre 2018.
I progetti dovranno essere inviati esclusivamente attraverso il portale http://www.italiacamp.com all’interno della sezione dedicata al progetto ai Premio More Than Pink seguendo le indicazioni previste.

Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti su More Than Pink è possibile scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: associazione@italiacamp.com.

Regione Campania: 10 milioni per imprese e startup nel settore Cultura e Turismo

Prorogata la scadenza di “Cultura in Campania”: domande on-line entro il 15 ottobre.

Cultura in Campania è il bando della Regione Campania a sostegno delle imprese sul “Sistema produttivo della cultura” e sui “Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale”.

L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’offerta culturale esistente attraverso il sostegno alle imprese economiche di settore, ed allo stesso tempo stimolando la creazione di nuovi servizi.

Il programma di finanziamento complessivamente stanzia 10 milioni di euro suddivisi in:

  • AMBITO 1: 4 milioni di euro per interventi realtivi al “Sistema produttivo della Cultura”;
  • AMBITO 2: 6 milioni di euro per interventi relativi ai “Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale”.

Le domande di agevolazione dovranno essere compilate esclusivamente on-line al sito http://sid2017.sviluppocampania.it/Pagine/Home-Portale.aspx, entro le ore 14.00 del 15 ottobre 2018.

I soggetti beneficiari sono Micro, Piccole o Medie Imprese (MPMI) indipendentemente dalla loro forma giuridica anche in forma di Rete, lavoratori autonomi, Consorzi o Società Consortili di imprese classificabili come MPMI che operano nella sfera del patrimonio culturale storico e artistico.

L’AMBITO 1 – “Sistema produttivo della cultura”, ha l’obiettivo di finanziare progetti che migliorino l’offerta culturale esistente valorizzando e rafforzando la fruizione degli stessi, rafforzando il legame tra identità e territorio, cultura e turismo sostenibile ed incrementando le attività economiche ad essi connesse. Le agevolazioni non potranno superare l’intensità massima dell’80% delle spese ammesse e l’importo massimo di 200.000 €.

L’AMBITO 2 – “Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale”, ha invece l’obiettivo di supportare progetti che riguardano lo sviluppo di nuovi prodotti/servizi a sostegno del turismo culturale realizzati in una logica di rete e che sfruttano le nuove tecnologie; e allo stesso tempo di valorizzare gli attrattori (culturali, naturali, di tradizione culturale locale) affinché ci sia un potenziamento di attività legate all’incremento della fruizione turistico-culturale.
Le agevolazioni sono concesse nella forma di un contributo in conto capitale nella misura massima del 60% delle spese ammissibili, fino all’importo massimo di 200.000 € per progetti proposti da consorzi/società consortili o Reti-soggetto; di 80.000 € per progetti proposti da singole MPMI; di 100.000 € nel caso di impresa facente parte di una Rete-contratto. Alla stessa Rete-contratto non potrà essere attribuito un contributo complessivo superiore a 400.000 €.

Per questo Bando la Regione Campania ha previsto una azione dedicata di accompagnamento tecnico-amministrativo attraverso attività di sportelli di orientamento ed attività di informazione, i quali posso essere richiesti essere richiesti a mezzo e-mail all’indirizzo: impreseculturali@regione.campania.it

Per ulteriori dettagli e informazioni si rimanda alla lettura del Bando in versione integrale, disponibile a questo link: http://www.regione.campania.it/regione/it/tematiche/magazine-turismo-e-cultura/incentivi-al-sistema-produttivo-della-cultura?page=1vm4rA proposito di opportunità per startup e idee di impresa innovative, dedicate ai talenti imprenditoriali campani (e non solo), vi ricordiamo che fino al 22 ottobre 2018 sarà possibile partecipare alla call for ideas di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 4 – Reloaded”, con tanti premi in denaro e servizi per le migliori startup.

Tutte le informazioni su #VulcanicaMente4R sono disponibili qui: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente-4-reloaded/

Per conoscere tutte le opportunità della call for ideas di #VulcanicaMente4R, per incontrare nuovi talenti con cui costruire nuovi team vulcanici, per un supporto tecnico ed esperto nello sviluppo della propria idea, è possibile partecipare al secondo e ultimo Scouting Day di #VM4R: l’evento, totalmente gratuito, si svolgerà il 19 e 20 ottobre al CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

Per partecipare allo #ScoutingDay basta compilare il modulo di iscrizione a questo link: https://www.incubatorenapoliest.it/events/scouting-day-2/

Torna a Napoli HackNight@Museum – The Big Hack: appuntamento il 6 e 7 ottobre!

Un interessante appuntamento per l’ecosistema napoletano dell’innovazione: torna HackNight@Museum – The Big Hack

E’ previsto per domani e dopodomani, sabato 6 e domenica 7 ottobre 2018, l’appuntamento con HackNight@Museum – The Big Hack. Si tratta di un intero weekend di creatività, tecnologia e condivisione non-stop ospitato dalla suggestiva location del Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

L’evento, promosso dalla Regione Campania e realizzato da Maker Faire Rome e Sviluppo Campania, in collaborazione con Museo e Real Bosco di Capodimonte e con la Apple Developer Academy – Federico II di Napoli, è totalmente gratuito e si rivolge a developer, maker, ingegneri, designer, startupper, studenti e communication expert con tanta voglia di mettersi in gioco e cimentarsi nella realizzazione di nuovi progetti e applicazioni in svariati ambiti: monitoraggio energetico, salvaguardia dell’ambiente, gamification, georeferenziazione e soluzioni digitali per la user experience.

HackNight@Museum – The Big Hack sarà una vera e propria maratona che partirà con la presentazione dell’iniziativa alle 9:00 di sabato 6 ottobre, per concludersi alle 15:00 di domenica 7 ottobre. Nel corso della maratona, i partecipanti formeranno dei team che saranno supportati e assistiti nello sviluppo dei progetti dai mentor.

Al termine della giornata di domenica, saranno scelti i migliori progetti per ciascuna delle challenge in concorso e saranno assegnati i relativi premi. Tra i promotori delle challenge di HackNight@Museum – The Big Hack: RFI – Rete Ferroviaria Italiana, Tecno, Procter & Gamble, Regione Campania – Almaviva e tanti altri (qui, l’elenco dettagliato delle challenge proposte e qui quello dei relativi premi).

Per iscrizioni: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/iscrizione/
Per leggere il Regolamento: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/regolamento/
Per tutte le altre info: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/Ancora tante opportunità riservate a innovatori e startupper napoletani (e non solo!): è aperta la call for ideas di #VulcanicaMente4R! Tanti premi in palio, sia in denaro che in servizi, per le migliori idee di impresa innovativa che avranno accesso ai percorsi di validazione del CSI – Incubatore Napoli Est: tutte le informazioni per partecipare sono disponibili qui! 

Vi ricordiamo, infine, l’appuntamento con il secondo e ultimo Scouting Day di #VulcanicaMente4R è fissato per il 19 e 20 ottobre: per partecipare all’evento, completamente gratuito, basta compilare il modulo di partecipazione disponibile qui

Ikigai per imprenditori: la tua startup rappresenta la massima espressione del tuo valore?

Quando si parla di startup, ci si riferisce spesso ad aspetti quali l’entità dei finanziamenti raccolti, gli step da seguire per implementare il Business Model, le capacità di natura tecnica e imprenditoriale dei founder, l’impatto che l’azienda avrà sul mercato, etc.

Spesso la vita di uno startupper di successo viene immaginata come una sorta di favola, tralasciando tutti gli aspetti e i momenti negativi che un neo-imprenditore è spessp costretto ad affrontare: elevato rischio di fallimento, incertezza di natura finanziaria, decisioni difficili (che spesso hanno un impatto notevole anche su terze persone) sono soltanto alcuni di questi.

Anche gli indicatori che sembrano rappresentare il successo, a ben vedere, possono avere un’accezione negativa: gli investimenti raccolti, ad esempio, sono essenzialmente dei debiti per cui più prendi, meno controllo hai sulla tua attività di startup…Ci sono tanti consigli utili per chi si prepara ad affrontare l’esperienza adrenalinica e al tempo stesso difficile ed impegnativa di dar vita ad una startup, ma anche questi non riescono a tener conto degli innumerevoli e imprevedibili cambiamenti che il mercato può attraversare.

Non bisogna sottovalutare, poi, un altro aspetto importante: in una startup, non basta considerare i numeri e gli indicatori di natura quantitativa. Una startup richiede passione, vision, motivazione, sacrificio. Tutti aspetti che hanno un impatto enorme nella vita dello startupper e che andrebbero presi in attenta considerazione fin dalle primissime fasi di vita del business.

In un interessante contributo apparso su Medium, Kacy Qua ha analizzato la possibilità di applicare al mondo dell’imprenditorialità e, in particolare, delle startup un segreto tipico della cultura giapponese: l’Ikigai.

Il termine Ikigai è traducibile con l’espressione italiana “ragione di vita” e rappresenta nella cultura nipponica “la ragione per svegliarsi al mattino”. Secondo i giappoonesi, tutti dovrebbero trovare il proprio Ikigai facendo un importante sforzo di ricerca interiore, per raggiungere la più profonda soddisfazione nella propria vita.Secondo Kacy Qua, applicare l’Ikigai alla propria startup significa garantirsi una vera e propria bussola personalizzata, utile a trasformare il proprio scopo individuale e le proprie competenze professionali in un’azienda che riesca, al contempo, ad avere un impatto sociale e a realizzare profitto.

Nel lavoro di imprenditore, gli aspetti personali e quelli professionali sono profondamente connessi, più che in tanti altri mestieri. Secondo Kacy Qua, per questo motivo, la valutazione dei propri punti di forza e di debolezza, dei propri talenti e risorse, delle proprie passioni e dei propri valori andrebbe pertanto fatta non soltanto da un punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista personale.

Così come si analizzano gli aspetti relativi alla strategia, alla mission, alla vision, alle competenze chiave e al vantaggio competitivo della startup, è fondamentale guardare agli scopi, alle capacità, alle passioni, alle modalità operative e alle esperienze di vita dello startupper.

Kacy Qua suggerisce una serie di domande utili che lo startupper dovrebbe porsi per trovare il proprio Ikigai: Cosa ti interessa? Per cosa sei disposto a combattere? Cosa puoi offrire in modo unico, che gli altri non possono offrire? Cosa intendi per natura? Cosa ti fa star male?

Le risposte a queste domande sono il punto di partenza per riempire gli spazi relativi ai quattro elementi del proprio Ikigai:

Applicando il contetto di Ikigai all’imprenditorialità, vediamo che l’ideale è fare in modo che si intersechino quattro elementi: ciò per cui si può essere pagati, ciò in cui si è bravi, ciò di cui il mondo ha bisogno (impatto sociale) e ciò che si ama. Per quest’ultimo elemento, in particolare, non si intende una semplice passione o hobby: è ciò per cui si è disposti a lottare, ciò che più conta per noi.

Naturalmente, nella realtà dei fatti, è molto difficile trovare l’equilibrio perfetto tra i quattro elementi che compongono l’Ikigai dello startupper. Bisogna considerare le condizioni e le priorità specifiche di ciascun momento della vita di un impresa, di un imprenditore, del mercato, etc.

In questo senso è necessario considerare l’Ikigai come una vera e propria bussola, da tener sempre in considerazione per cercare di tenere meglio possibile le cose in equilibrio, tenendo conto alcuni aspetti importanti: ad esempio, non sempre ciò di cui il mondo ha bisogno è ciò che ha successo sul mercato. Spesso non si riesce a bilanciare l’impatto sociale di un’azienda con la necessità di produrre profitti.

Ciò non toglie che l’Ikigai possa rappresentare un interessante esercizio di ricerca interiore e di riflessione sugli scopi e gli obiettivi più profondi di uno startupper e della sua impresa, per provare a costruire un business che rispecchi a pieno i valori e le passioni dei propri founder.

FONTI:
https://medium.com/swlh/ikigai-for-entrepreneurs-b100f6a00650
https://it.wikipedia.org/wiki/Ikigai


Se vuoi approfondire le possibilità di sviluppo della tua idea di impresa innovativa e conoscere tutte le opportunità e i premi per la tua startup, partecipa allo Scouting Day di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 4 – Reloaded”! L’appuntamento è per il 28 e 29 settembre al CSI! Clicca qui per info e iscrizioni.

 

Startup e Pivot: ascolta il mercato e non aver paura di cambiare i tuoi programmi!

Nell’ultimo post pubblicato qui nel nostro blog, dal titolo “Startup Tips: 6 suggerimenti utili in materia di Customer Service”, abbiamo affrontato il tema del servizio clienti e dell’importanza fondamentale che il feedback dei clienti assume nel processo di sviluppo del prodotto.

Il Customer Service è quindi una funzione tanto delicata quanto critica per lo sviluppo della startup, perché rappresenta una fonte di informazioni indispensabili per la definizione dei pivot necessari alla crescita di un business nelle sue prime fasi di sviluppo.

Il portale Forbes ha pubblicato un’interessante testimonianza sull’argomento, raccontando l’esperienza di Sinan Ozdemir e Jamasen Rodriguez, co-founder di Kylie.ai, sistema che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale (AI) allo scopo di automatizzare le comunicazioni delle grandi aziende in tema, appunto, di assistenza clienti.

Nell’intervista, Ozdemir racconta l’esperienza di startupper concentrandosi su quanto i vari pivot affrontati per migliorare il business siano stati la chiave del successo internazionale di Kylie.ai: il messaggio di base che il co-founder vuole trasmettere a startupper e aspiranti tali è di non aver paura di affrontare uno o più pivot, perché sono proprio questi ultimi a dare il via al percorso di una startup verso il successo.

Prima di trovare la perfetta combinazione in termini di Product-Market Fit, il team ha dovuto affrontare molti pivot, di natura differente: da un cambio di nome, a cambiamenti legati al marketing e al mercato di riferimento, Kylie.ai ha attraversato grandi cambiamenti prima di raggiungere la sua attuale conformazione.

Qualsiasi founder di startup ti dirà che l’azienda che sta portando avanti ora non è quella che gestiva un anno fa, o addirittura qualche mese fa.

Il punto di partenza per il team di una startup early stage è comprendere l’importanza fondamentale del chiedere ai propri clienti cosa vogliono realmente. Bisogna chiedere feedback ai clienti, continuamente, con costanza: per sapere cosa vogliono davvero le persone, non c’è altro modo che chiederlo direttamente a loro.

L’ascolto attento e costante del mercato, spiega Ozdemir, è l’unica strada percorribile per raccogliere le informazioni necessarie a rimettere in discussione la roadmap della propria startup, per programmare il pivot più adatto alla situazione contingente, per individuare i problemi e le soluzioni.

Ma quindi, come si diventa founder “customer-centric”? Ascoltando il cliente, è possibile comprendere in maniera intuitiva quali sono i problemi da risolvere? Oppure è necessario eseguire delle analisi quantitative più approfondite?

Ozdemir racconta la sua esperienza di startupper in un mercato essenzialmente B2B: il processo di vendita di Kylie.ai prevede la raccolta dei dati dei clienti, necessari ad eseguire delle analisi quantitative ad hoc. Secondo Ozdemir, infatti, la cosa migliore nel processo di raccolta dei feedback della clientela è cercare di andare più a fondo possibile, evitando di affidarsi semplicemente all’intuizione.

E come di arriva alla decisione di implementare un pivot? Naturalmente, la scelta di pivotare deve essere guidata dalla decisione di cosa è meglio per l’azienda. La domanda di base dell’intero processo deve essere: cosa è meglio per la startup? Subito dopo, bisogna assicurarsi di avere le risorse necessarie per affrontare il cambiamento: in altre parole, occorre domandarsi “ne vale davvero la pena?”.

Su questo punto entrano in gioco anche delle dinamiche relative alle caratteristiche personali dei componenti del team. Bisogna sempre circondarsi di compagni di viaggio appassionati a ciò che fanno, ricordando che l’azienda è più grande della somma delle sue singole parti, e che spesso una startup racchiude in sé delle risorse inaspettate quando si tratta di impegnarsi e lavorare sodo in fase di pivot.

Se ci si rende conto che val la pena perseguire gli sforzi necessari ad implementare un pivot nel proprio business, allora si va avanti: si torna dal cliente e gli si chiede cosa c’è che non va nel nostro attuale prodotto.

In conclusione, Ozdemir racchiude il suo messaggio in un consiglio a tutti i founder alle prese con la necessità di un pivot. Alla domanda “Lo faccio o non lo faccio?” la sua risposta è semplicemente: “Provaci! In fondo, qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?”.

FONTE: https://www.forbes.com/sites/frederickdaso/2018/09/06/this-founder-says-to-not-be-afraid-to-pivot-your-startup/#3376ba042cefE tu, hai un’idea innovativa che vorresti trasformare in una startup di successo? 

Vuoi ascoltare altre testimonianze di startupper che hanno già creato un business innovativo?

Hai un progetto in testa e vorresti confrontarti con degli esperti per capire come svilupparlo?

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Partecipa al nostro Scouting Day, il 28 e 29 settembre, prenota subito il tuo posto compilando il modulo di iscrizione!

Startup Tips: 6 suggerimenti utili in materia di Customer Service

Quando si avvia una startup, non ci si può aspettare che il livello di efficienza del Customer Service sia uniforme in tutte le fasi di sviluppo del business: il servizio clienti cresce, proprio come tutti gli aspetti di una startup, ed è fondamentale che il livello sia adatto alla fase di crescita che l’azienda sta attraversando.

In un interessante post pubblicato dal blog di HubSpot (azienda di rilevanza internazionale che ha sviluppato un noto software per l’Inbound Marketing) con la firma di Michael Redbord (Vicepresidente di HubSpot), si approfondisce la tematica delle caratteristiche che il servizio clienti deve assumere all’inizio della vita di una startup, quello che l’autore definisce il “livello base” di Customer Service e che corrisponde alla fase di fondazione del business (da 0 a 5 dipendenti).

Al momento della fondazione, per una startup il servizio di assistenza clienti è molto in fondo alla lista delle priorità, ed è giusto che sia così: più che preoccuparsi dei clienti, i founders in questa fase devono concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo principale: il product-market fit.

A questo livello, il contributo più grande che la startup può ricevere dai propri clienti risponde ad un solo nome: feedback. In questa fase di test, la startup che si approccia al cliente e risponde alle richieste di supporto deve concentrarsi costantemente sull’ottenere e l’applicare il feedback. La domanda da porsi è: in che modo il feedback che ho appena ricevuto può essere utile allo sviluppo del prodotto? Bisogna sempre avere ben presente, infatti, che nella fase di fondazione l’obiettivo principale del team di una startup è quello di ottenere un prodotto che si adatti perfettamente alle esigenze del mercato di riferimento.

Una volta chiarito questo quadro di riferimento, Redbord elenca 6 consigli utili in tema di Customer Service per startup nella fase di fondazione:

1) Configurare un flusso di lavoro semplice per gestire le richieste dei clienti. Non dimenticare mai che il business di una startup di successo è destinato a scalare: un processo complesso può essere gestibile all’inizio, ma è destinato a fallire quando il volume di affari crescerà. Pertanto, mantieni un flusso semplice e concentrati esclusivamente sull’obiettivo di imparare dai tuoi clienti e dai loro feedback.

2) Incontrarsi regolarmente per rivedere i problemi più comuni tra i clienti e apportare le correzioni necessarie alla roadmap di sviluppo del prodotto. Ascoltare i clienti fornisce una vera e propria miniera d’oro di spunti per comprendere con precisione cosa vogliono i clienti dal tuo prodotto. La startup che ascolta i propri clienti e il proprio mercato capisce con chiarezza come deve essere sviluppato il prodotto per incontrare il favore della clientela. Inoltre, ascoltare con attenzione i primi clienti significa ripagarli per averti dato fiducia fin dall’inizio, e questo può farli trasformare nei tuoi più affezionati testimonial.

3) Coinvolgere tutto il team per aiutare a risolvere i problemi dei clienti. Il coinvolgimento di tutto il team mentre il business scala consente di ottenere due risultati: la concentrazione sui bisogni del cliente e la creazione di un team specializzato.

4) Rimanere concentrati sull’utilizzo del Customer Service come strumento di apprendimento. L’attività di ascolto del feedback dei clienti per migliorare il prodotto è fondamentale e va svolta con attenzione e costanza.

5) Non ottimizzare il servizio… almeno, non ancora. L’obiettivo iniziale è quello di raggiungere il successo: sembra molto allettante spendere tempo e risorse per ottimizzare il servizio clienti e renderlo sempre più efficiente. Senza dubbio, questo tipo di lavoro sarà utile quando la startup sarà cresciuta abbastanza da apprezzare il risultato in termini di miglioramento dell’efficienza, ma fino ad allora ciò che conta davvero è che il tuo servizio clienti sia in grado di soddisfare appieno il cliente, differenziandoti dalla concorrenza. In una startup alle fasi iniziali, non importa risolvere un problema il 2% più velocemente rispetto al mese scorso: è importante concentrarsi sul cliente e su ciò che lo rende felice.

6) Non permettere ai tuoi ingegneri di lavorare a soluzioni alternative che non potranno essere mantenute in futuro. Al contrario, falli impegnare su soluzioni utili ai problemi reali che il prodotto presenta attualmente. Bisogna implementare soluzioni sostenibili, senza pensare soltanto alla rapidità di risoluzione dei problemi: l’impegno deve essere teso a trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità e velocità, ascoltando con attenzione la voce dei clienti. In questi termini, bisogna assicurarsi che esista un dialogo efficace tra Customer Service e team di sviluppo, per trovare il miglior modo di venire incontro alle esigenze dei clienti e del mercato.

In sintesi, il servizio clienti deve essere gestito da una startup come un lavoro di squadra indispensabile per il futuro successo del business: il feedback dei clienti va trattato come un’opportunità per migliorare il prodotto e, in quanto tale, come uno dei beni più preziosi per la tua azienda.

Fonte: https://blog.hubspot.com/service/customer-service-startups

E la tua startup, in quale fase si trova? Hai già iniziato a sviluppare la tua idea?
Se hai un’idea di impresa e vuoi trasformarla in una startup, non perdere l’occasione di confrontarti con mentor ed esperti e di incontrare altri talenti innovativi come te: partecipa allo Scouting Day di #VulcanicaMente4R!
L’appuntamento è per il 28 e 29 settembre: compila subito il modulo di iscrizione disponibile qui, lo staff del CSI – Incubatore Napoli Est ti aspetta!

Napoli, 10/09/2018

Get It!, la Call for impact per startup sui temi del Turismo Sostenibile

Fino al 5 settembre è ufficialmente possibile candidarsi per la seconda Call For Impact di “Get it!”, iniziativa a cura di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e Cariplo Factory S.r.l. dedicata alla tematica del “Turismo Sostenibile e Accessibile e Valorizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale”.

Nata allo scopo di incentivare business innovativi e sostenibili in grado di generare impatto sociale, l’iniziativa Get it! prevede 4 Call For Impact, ciascuna dedicata a differenti ambiti di mercato: attualmente, è aperta la seconda call, dedicata a startup e team di innovatori (in cui almeno uno dei componenti abbia un età inferiore a 35 anni) con progetti ad impatto sociale, culturale o ambientale nel settore del turismo sostenibile e della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Tra tutte le application ricevute entro la deadline, fissata per le ore 12:00 del 5 settembre 2018, saranno selezionati 10 progetti che avranno l’opportunità di:
– partecipare ad un percorso di incubazione/accelerazione della durata di tre mesi, più ulteriori 3 mesi di mentorship,
– far parte del portafoglio di partecipazioni di FSVGDA (con accesso al network FSVGDA e Cariplo Factory),
– competere con le migliori strartup partecipanti all’iniziativa per aggiudicarsi un investimento del valore compreso tra 25 e 40K.

Per tutte le informazioni e i dettagli relativi alla partecipazione è possibile consultare il Bando a questo link: https://getit-cariplo-wp.azurewebsites.net/wp-content/uploads/2018/06/Bando-Get-it_Call-For-Impact-2_Turismo-sostenibile-e-accessibile-e-valorizzazione-del-patrimonio-culturale-e-ambientale-1.pdf

E a proposito di opportunità per progetti e talenti innovativi, vi ricordiamo che anche il CSI – Incubatore Napoli Est ha aperto la sua call for ideas: #VulcanicaMente4R è orientamento, formazione, mentorship, finanziamento dell’idea e networking per costruire startup di successo. Tutte le info sono disponibili qui: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente-4-reloaded/

Napoli, 28/08/2018

Startup e metodo scientifico: tre step per trovare le migliori soluzioni di business

Il lavoro di un imprenditore comporta quotidianamente la necessità di fare delle scelte, di prendere delle decisioni rispetto a problemi da risolvere e soluzioni da implementare. A volte può essere difficile scegliere tra più opzioni quella giusta, quella che porterà ad ottenere risultati di successo e crescita per il business.

Una buona idea è quella di avere una vera e propria strategia di pensiero, un processo in più fasi da seguire ogni volta che ci si trova a dover scegliere la miglior soluzione tra più opzioni: questo approccio può essere utile in qualsiasi momento della vita di un impresa, fin dalle prime fasi di startup.

Una strategia utile in tal senso è quella descritta da Rehan Ashroff, direttore dell’Innovation Lab and New Ventures per Farmers Insurance.
Prima di approdare al mondo dell’innovazione tecnologica, Ashroff era un biologo molecolare e lavorava in un laboratorio di biotecnologia. A quei tempi, conduceva svariati test sulle ipotesi a sua disposizione e cercava il modo di rendere il problema sempre più piccolo e semplice da affrontare. Aveva sviluppato una strategia in tre fasi basata sul metodo scientifico, che oggi applica con successo ai progetti dell’Innovation Lab e su cui consiglia agli startupper di basare il proprio pitch. Vediamo quali sono i tre step della strategia di Ashroff:

1. Trova il problema e scomponilo in più parti

Questo approccio è tipico del metodo cartesiano: si adatta al mondo aziendale in quanto il primo punto che una startup o impresa deve affrontare e quello del problema che si propone di risolvere, per posizionarsi nella propria nicchia di mercato.

Una volta identificato il problema ci sarà una mission chiara e definita: il passo successivo sarà quello di scomporre tale mission nelle singole azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo, ossia suddividere il problema principale in piccoli problemi dalla soluzione più semplice e immediata.

2. Unisci i puntini

“La creatività è semplicemente connettere le cose: quando chiedi ai creativi come hanno fatto qualcosa, si sentono un po’ colpevoli perchè non hanno fatto nulla, hanno soltanto visto qualcosa”: in questo pensiero di Steve Jobs è racchiusa la base di partenza della seconda fase della strategia di Ashroff: bisogna osservare con attenzione tutti i punti e le informazioni a propria disposizione, cercando di collegarli tra loro per vedere con chiarezza una soluzione che, in realtà, è già lì.

Per unire i puntini bisogna essere curiosi e con una gran voglia di continuare costantemente ad apprendere. Se capita di sentirsi bloccati, Ashroff consiglia di uscire dal proprio ambiente abituale e parlare con persone esterne: la condivisione di informazioni tra persone di background differenti può essere molto fruttuosa.

3. Evita di pensare “Buona la prima”

Raramente la prima idea di un imprenditore è quella che decollerà verso il successo: è risaputo che la maggior parte delle aziende sarà in perdita nel primo anno di attività. Ecco perché non bisogna mai fermarsi alla prima idea, alla prima soluzione trovata: occorre continuare a lavorare, a testare le varie ipotesi, finché la soluzione giusta non viene fuori.

Il metodo scientifico è di grande aiuto anche in questa terza fase: bisogna seguire i vari step di osservazione, misurazione, sperimentazione e formulazione delle ipotesi. Grazie a questo metodo sarà possibile per la startup identificare il prodotto o servizio da creare, eseguire i test per assicurarsi che tutto stia procedendo per il meglio, raccogliere i dati da presentare nel pitch e agli investitori.

In conclusione, la strategia in tre fasi può richiedere del tempo per una corretta implementazione, ma allo stesso tempo consente di raggiungere ottimi risultati che potranno avere effetti anche nel lungo periodo.

Fonte: https://www.entrepreneur.com/article/317397

Napoli, 03/08/2018

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