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Tag: scalabilità

Fabriq Quarto 2019: la call sulle Innovazioni di quartiere con premio fino a 45 mila euro

La Call che si rivolge alle imprese che guardano alla periferia come luogo di sperimentazione per progetti di innovazione ad impatto sociale.

FabriQ Quarto 2019, la seconda edizione del programma ideato dal Comune di Milano in collaborazione con FabriQ – incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano, gestito dalla Fondazione Giacomo Brodolini e Impact Hub Milano – che punta sulle Startup e sulle PMI per trasformare i quartieri decentrati in laboratori a cielo aperto.

La Call Fabriq Quarto 2019 cofinanzia progetti sperimentali che siano capaci di:

  • generare impatto sociale intenzionale e misurabile sulla vita dei quartieri;
  • che generino un ritorno economico per le imprese;
  • che siano ad alto contenuto di innovatività e scalabilità tali da contribuire ai processi di innovazione.

Diversi i temi su cui possono cimentarsi i partecipanti, in particolare:

  • Servizi alla persona e nuovi modelli di welfare;
  • Smartcity ed Economia Circolare;
  • Manifattura Digitale 4.0 e Artigianato Digitale;
  • Animazione di spazi multifunzionali;
  • Valorizzazione di spazi urbani sottoutilizzati.

I progetti, presentati da imprese italiane o estere, nate da non più di 5 anni con sede operativa a Milano, dovranno svilupparsi nel quartiere di Quarto Oggiaro – dove ha sede l’incubatore FabriQ – e nei quartieri limitrofi di Villapizzone, Bovisasca, Bovisa, Comasina, Bruzzano, Dergano, Affori e Niguarda, caratterizzati da situazioni di fragilità sociale ed economica ma anche dalla presenza di importanti infrastrutture sociali.

Le imprese selezionate potranno ricevere fino a 45.500 euro a progetto, nello specifico:

  • incentivi economici fino a 35.000 euro a progetto per coprire il 50% dei costi;
  • premialità pari a +10% di quota di cofinanziamento per i progetti che raggiungono determinati obiettivi di risultato definiti in sede di candidatura;
  • supporto burocratico amministrativo e supporto logistico, presso gli spazi dell’incubatore FabriQ;
  • 4 mesi di accompagnamento in fase di avvio del progetto e per favorire l’incontro con potenziali investitori.

Per partecipare alla Call FabriQ Quarto 2019, la deadline è fissata entro le ore 10:00 del 14 ottobre 2019, è possibile attraverso la compilazione della documentazione secondo le modalità riportate sul sito del Comune di Milano al seguente link: https://web.comune.milano.it/dseserver/webcity/garecontratti.nsf/WEBAll/B640FFADAB71E52EC12582CF004CE086?opendocument

More than dis: la call per progetti di inclusione lavorativa con premi fino a 80 mila euro

La Call per migliorare l’occupabilità delle persone con disabilità e la qualità della loro vita lavorativa.

More Than Dis, è la Call promossa da Fondazione Italiana Accenture in partnership con Jobmetoo e Make a Cube3 che ha come obiettivo l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità grazie a soluzioni innovative e replicabili.

La Call cerca di stimolare i contendenti a trovare una risposta positiva al rapporto tra lavoro e disabilità e si propone di identificare soluzioni innovative e scalabili per favorire l’accesso, la produttività e l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. La sfida è quella di riuscire a valorizzare le diversità e far sì che tutti, ma proprio tutti, possano mettersi in gioco nel mondo lavorativo.

Le proposte progettuali dovranno fornire soluzioni innovative e replicabili, finalizzate al miglioramento dell’occupabilità delle persone con disabilità e della qualità della loro vita lavorativa, evidenziandone il potenziale per generare valore sociale ed economico. Particolare rilevanza verrà data ai progetti che presentano la componente tecnologica quale elemento centrale.

Una giuria, composta da esperti, promotori e partner del concorso, selezionerà otto finalisti che parteciperanno a due giornate di workshop formativo, pensate per affinare i singoli progetti in vista della selezione finale, che avverrà il 12 e 13 novembre 2019 a Milano e identificherà le tre idee progettuali vincitrici.

In palio per ciascuno dei tre vincitori

  • 20.000 mila euro cash a fondo perduto, messi a disposizione da Fondazione Italiana Accenture;
  • 20 ore di consulenza legale, finanziaria, marketing e strategica a cura di Accenture Italia;
  • un percorso di incubazione della durata di 3 mesi presso Make a Cube3.
Inoltre, per i migliori partecipanti under 30 saranno messi a disposizione premi in formazione come:
  • 3 accessi diretti a Palestre Digitali;
  • 3 accessi diretti a D-Training Bootcamp con percorsi formativi dedicati al mondo del digital.

Alla Call More Than Dis, possono partecipare, con una o più idee progettuali, fino a un massimo di tre, singoli, team informali composti da massimo 3 persone fisiche e persone giuridiche.

L’invio dei progetti alla Call More Than Dis, la deadline è fissata entro le ore 12:00 dell’11 ottobre 2019, è possibile attraverso la compilazione del forma al seguente link: https://morethandis.ideatre60.it/login?returnUrl=/invio/start/4106&&reason=Contest&code=136

Per maggiori informazioni consultare il Regolamento al seguente link: http://www.fondazioneaccenture.it/ideatre60_files/MTD/Regolamento_MoreThanDIS.pdf

Heroes Tour 2019 fa tappa a Napoli il 23 maggio presso la Digita Academy

Tutte le novità della Heroes Competition 2019 per Startup e team informali che hanno un’idea di business innovativa.

Heroes Prize Competition è il contest promosso da Heroes S.r.l. aperto a Startup, imprese,
persone fisiche e team informali iscritti all’evento, che premia le realtà più innovative,
sostenibili ed in grado di dimostrare la capacità di rispondere efficacemente alle principali
sfide economiche e sociali dell’attualità.

Per raccontare tutte le novità dell’edizione 2019, Heroes ha organizzato l’Heroes tour, il format itinerante dove scoprire l’esperienza Heroes nelle università, negli incubatori, nei co-working e nelle imprese dell’ecosistema innovativo nazionale.

Accanto ai momenti di approfondimento sui temi più attuali del mondo business, a cura di speaker esperti, ci sarà l’opportunità di partecipare alla Competition organizzata in ogni tappa del tour e di avere tante anticipazioni su quello che succederà a Maratea dal 19 al 21 settembre.

In palio per la prime tre classificate di ogni tappa l’accesso a Heroes, Meet in Maratea 2019.

1° PREMIOTicket Team (Accesso per tre persone a tutti gli eventi in programma);
2° PREMIO2 Ticket Only (Accesso per due persone a tutti gli eventi in programma);
3° PREMIO – Ticket Only (Accesso per una persona a tutti gli eventi in programma).

Prossima tappa dell’Heroes tour è a Napoli, il 23 maggio 2019 presso la Digita Academy 

PROGRAMMA:

Dalle ore 9:30

Benvenuto e Introduzione a cura di
Antonio Pescapè  – Professore di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e Direttore della Digita Academy Università degli Studi di Napoli Federico II.

Speaker:
Cristina MeleProfessoressa di Economia e Gestione delle imprese dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II
Alessia Guarnaccia, CEO Pandora Group
Viviana Cavaliere e Salvatore SicaBuzzoole.

Moderatore:
Michele Scai Franzese –  Founder di Heroes meet in Maratea.

Giuria:
Cristina Mele –  Professoressa di Economia e Gestione delle imprese dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II
Antonio PescapèDirettore della Digita Academy, Università degli Studi di Napoli Federico II
Francesco Bifulco – Professore di Economia e Gestione dell’Innovazione dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II
Massimo Varrone – Responsabile Campania NewSteel;
Giovanni De Caro, CEO Favilla
Amedeo Giurazza, Ceo & Founder Vertis
Giuseppe Venezia –  Founder GVA

Per partecipare all’evento è possibile attraverso la compilazione del form al seguente link: https://www.goheroes.it/heroes-tour/

Info sul Regolamento

Trace x Novamont: la competizione per startup nella Circular Economy

Trace x Novamont è un’iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory, con la collaborazione di Novamont, che ha l’obiettivo di sostenere la crescita di progetti innovativi in ambiti attinenti allo sviluppo della circular economy e della bio-economia.

Le candidature alla call for proposal potranno essere inviate fino alle ore 23:59 del 9 novembre 2018, attraverso l’apposito form di application al seguente link: https://trace.cariplofactory.it/tracexnovamont/call-for-proposal/ 

L’iniziativa è rivolta a startup in fase post seed, aziende o progetti di ricerca che siano in grado di:
– offrire soluzioni innovative funzionali alle attività e alle aree di interesse specifico di Novamont nell’ambito dell’Iniziativa;

– creare nuove opportunità di sinergie industriali per l’ampliamento delle filiere della bioeconomia;

– offrire supporto all’accompagnamento diretto alla trasformazione del sistema economico italiano e della diffusione di nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso la circular economy in Italia, e promuovendo l’innovazione sociale e l’impact investing – CE Lab;

– offrire soluzioni innovative funzionali alle attività e alle aree di interesse specifico di Novamont;

– creare nuove opportunità di sinergie industriali per l’ampliamento delle filiere della Bioeconomia, sfruttando i prodotti e i processi di Novamont.

Le aree tematiche alle quali si devono rivolgere i progetti nell’ambito del Bando sono le seguenti:

Cluster I – Soluzioni e tecnologie a supporto dei processi industriali
1) Biochimica industriale: tecnologie, materiali e processi innovativi;
2) Tecnologie di valorizzazione delle biomasse lignocellulosiche;
3) Biomasse agricole: sistemi e tecnologie di precision farming.

Cluster II – Opportunità per l’ampliamento delle filiere della bio-economia
1) Bioplastiche: nuovi sviluppi e applicazioni;
2) Bio-lubrificanti: nuovi sviluppi e applicazioni;
3) Bio-cosmesi: nuovi sviluppi e applicazioni;
4) Bio-prodotti per il settore alimentare: nuovi sviluppi e applicazioni;
5) Bio-prodotti per il settore agro-food: nuovi sviluppi e applicazioni.

Gli elementi che saranno oggetto di valutazione ai fini della Call sono i seguenti:

Per le Startup:
• Value proposition della Startup rispetto alle aree di sviluppo strategico di Novamont;
• Scalabilità della soluzione proposta/potenziale di mercato;
• Innovatività della soluzione tecnologica, qualità, competenze e proof of execution del team;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont;
• Opportunità di sinergie industriali con Novamont s.p.a.

Per le Aziende:
• Innovatività della soluzione tecnologica, qualità, competenze e proof of execution del team;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont;
• Opportunità di sinergie industriali con Novamont S.p.A.

Per i Progetti di ricerca:
• Innovatività del progetto;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont.

Tra tutte le candidature pervenute per Trace x Novamont, saranno selezionate fino a un massimo di 8 idee / progetti, che potranno accedere al Programma di Open Innovation di Cariplo Factory e ISP IC, focalizzato sulla definizione delle potenziali aree di sinergia tra la singola startup / azienda / progetto e Novamont nell’ambito del CE Lab. Il Programma, della durata massima di tre mesi, avrà l’obiettivo finale di definire un progetto pilota e di testing.

Eventuali chiarimenti in merito alla call potranno essere richiesti contattando via e-mail trace@cariplofactory.it

Per tutte le informazioni e i dettagli su Trace x Novamonthttps://trace.cariplofactory.it/tracexnovamont/

Startup Tips: 6 suggerimenti utili in materia di Customer Service

Quando si avvia una startup, non ci si può aspettare che il livello di efficienza del Customer Service sia uniforme in tutte le fasi di sviluppo del business: il servizio clienti cresce, proprio come tutti gli aspetti di una startup, ed è fondamentale che il livello sia adatto alla fase di crescita che l’azienda sta attraversando.

In un interessante post pubblicato dal blog di HubSpot (azienda di rilevanza internazionale che ha sviluppato un noto software per l’Inbound Marketing) con la firma di Michael Redbord (Vicepresidente di HubSpot), si approfondisce la tematica delle caratteristiche che il servizio clienti deve assumere all’inizio della vita di una startup, quello che l’autore definisce il “livello base” di Customer Service e che corrisponde alla fase di fondazione del business (da 0 a 5 dipendenti).

Al momento della fondazione, per una startup il servizio di assistenza clienti è molto in fondo alla lista delle priorità, ed è giusto che sia così: più che preoccuparsi dei clienti, i founders in questa fase devono concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo principale: il product-market fit.

A questo livello, il contributo più grande che la startup può ricevere dai propri clienti risponde ad un solo nome: feedback. In questa fase di test, la startup che si approccia al cliente e risponde alle richieste di supporto deve concentrarsi costantemente sull’ottenere e l’applicare il feedback. La domanda da porsi è: in che modo il feedback che ho appena ricevuto può essere utile allo sviluppo del prodotto? Bisogna sempre avere ben presente, infatti, che nella fase di fondazione l’obiettivo principale del team di una startup è quello di ottenere un prodotto che si adatti perfettamente alle esigenze del mercato di riferimento.

Una volta chiarito questo quadro di riferimento, Redbord elenca 6 consigli utili in tema di Customer Service per startup nella fase di fondazione:

1) Configurare un flusso di lavoro semplice per gestire le richieste dei clienti. Non dimenticare mai che il business di una startup di successo è destinato a scalare: un processo complesso può essere gestibile all’inizio, ma è destinato a fallire quando il volume di affari crescerà. Pertanto, mantieni un flusso semplice e concentrati esclusivamente sull’obiettivo di imparare dai tuoi clienti e dai loro feedback.

2) Incontrarsi regolarmente per rivedere i problemi più comuni tra i clienti e apportare le correzioni necessarie alla roadmap di sviluppo del prodotto. Ascoltare i clienti fornisce una vera e propria miniera d’oro di spunti per comprendere con precisione cosa vogliono i clienti dal tuo prodotto. La startup che ascolta i propri clienti e il proprio mercato capisce con chiarezza come deve essere sviluppato il prodotto per incontrare il favore della clientela. Inoltre, ascoltare con attenzione i primi clienti significa ripagarli per averti dato fiducia fin dall’inizio, e questo può farli trasformare nei tuoi più affezionati testimonial.

3) Coinvolgere tutto il team per aiutare a risolvere i problemi dei clienti. Il coinvolgimento di tutto il team mentre il business scala consente di ottenere due risultati: la concentrazione sui bisogni del cliente e la creazione di un team specializzato.

4) Rimanere concentrati sull’utilizzo del Customer Service come strumento di apprendimento. L’attività di ascolto del feedback dei clienti per migliorare il prodotto è fondamentale e va svolta con attenzione e costanza.

5) Non ottimizzare il servizio… almeno, non ancora. L’obiettivo iniziale è quello di raggiungere il successo: sembra molto allettante spendere tempo e risorse per ottimizzare il servizio clienti e renderlo sempre più efficiente. Senza dubbio, questo tipo di lavoro sarà utile quando la startup sarà cresciuta abbastanza da apprezzare il risultato in termini di miglioramento dell’efficienza, ma fino ad allora ciò che conta davvero è che il tuo servizio clienti sia in grado di soddisfare appieno il cliente, differenziandoti dalla concorrenza. In una startup alle fasi iniziali, non importa risolvere un problema il 2% più velocemente rispetto al mese scorso: è importante concentrarsi sul cliente e su ciò che lo rende felice.

6) Non permettere ai tuoi ingegneri di lavorare a soluzioni alternative che non potranno essere mantenute in futuro. Al contrario, falli impegnare su soluzioni utili ai problemi reali che il prodotto presenta attualmente. Bisogna implementare soluzioni sostenibili, senza pensare soltanto alla rapidità di risoluzione dei problemi: l’impegno deve essere teso a trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità e velocità, ascoltando con attenzione la voce dei clienti. In questi termini, bisogna assicurarsi che esista un dialogo efficace tra Customer Service e team di sviluppo, per trovare il miglior modo di venire incontro alle esigenze dei clienti e del mercato.

In sintesi, il servizio clienti deve essere gestito da una startup come un lavoro di squadra indispensabile per il futuro successo del business: il feedback dei clienti va trattato come un’opportunità per migliorare il prodotto e, in quanto tale, come uno dei beni più preziosi per la tua azienda.

Fonte: https://blog.hubspot.com/service/customer-service-startups

E la tua startup, in quale fase si trova? Hai già iniziato a sviluppare la tua idea?
Se hai un’idea di impresa e vuoi trasformarla in una startup, non perdere l’occasione di confrontarti con mentor ed esperti e di incontrare altri talenti innovativi come te: partecipa allo Scouting Day di #VulcanicaMente4R!
L’appuntamento è per il 28 e 29 settembre: compila subito il modulo di iscrizione disponibile qui, lo staff del CSI – Incubatore Napoli Est ti aspetta!

Napoli, 10/09/2018

Sei utili consigli di business dal CEO di una startup di successo planetario: il talk di Sean Rad (Tinder) al Web Summit

Nel corso dell’ultimo Web Summit, che si è svolto dal 3 al 5 novembre 2015 a Dublino, il CEO e co-founder di Tinder Sean Rad ha tenuto un interessante talk sulla sua esperienza nell’azienda che rappresenta oggi il player più importante a livello mondiale nel settore del dating on-line: nel corso del suo intervento, spiega l’attuale situazione di Tinder, gli obiettivi per il futuro e, soprattutto, come è riuscito a raggiungere con la sua startup il grande successo di cui gode attualmente.

ceo tinder

Sean Rad sta attualmente vivendo il grande sogno di ogni startupper: Tinder registra al momento oltre 1.500.000 appuntamenti a settimana, di cui oltre un milione rappresentano appuntamenti di nuovi iscritti. Tinder è presente in 194 Paesi nel mondo, con un Business Model che prevede una versione free per tutti gli iscritti con la possibilità di scaricare la versione a pagamento dell’applicazione per gli utenti che desiderano usufruire dei servizi aggiuntivi (la stragrande maggioranza delle revenue di Tinder, spiega Rad, deriva proprio dall’app a pagamento).
Tinder si conferma ogni giorno come una startup di enorme successo, che nel giro di tre anni è riuscita a crescere come nessun’altra piattaforma era riuscita a fare prima.

Ma come hanno fatto Sean Rad ed i suoi soci (Justin Mateen e Jonathan Badeen) a raggiungere questi livelli?

Nel corso del suo talk al Web Summit, Rad ha condiviso con i presenti alcuni spunti e consigli per portare al successo la propria startup: vediamo quali sono.

1) Ama quello che fai, e crea un team fantastico!

Fin dall’inizio del suo discorso, ciò che traspare dalle parole di Sean Rad è la grande passione per il lavoro che svolge: “E’ bellissimo. Siamo orgogliosi di ciò che facciamo. Ci piace molto”.

Circa un anno fa, Rad è stato sostituito nel ruolo di CEO da Christopher Payne, ex dirigente di eBay, Amazon e Microsoft: ma la guida del nuovo CEO non ha portato buoni frutti e gli altri membri del CdA di Tinder hanno restituito a Rad la sua posizione da CEO.

Nonostante fosse stato rimosso dal ruolo di CEO, Rad ha sempre continuato a lavorare con impegno e a sostenere e consigliare il nuovo CEO nel suo lavoro e nelle scelte strategiche. Tuttavia, come dicevamo, l’esperienza di Payne come CEO di Tinder non è stata particolarmente brillante.

Rad afferma che ci sono un sacco di motivi per cui la scelta di dare a Payne il ruolo di CEO non ha funzionato, ma in ogni caso a lui non importa quale ruolo e quali attività doveva svolgere in azienda: l’importante è continuare a lavorare con il team e fare ciò che serve alla startup, “anche lavare i pavimenti, se necessario”.

Ma in che modo Rad si approccia al suo lavoro di CEO ogni giorno? La sua risposta è interamente centrata sull’apprendimento continuo: si approccia al lavoro come se ogni giorno stesse imparando qualcosa di nuovo. E come a fine giornata sia fondamentale che tutto il team senta di aver imparato qualcosa.

E’ questo tipo di approccio, secondo Rad, che identifica un grande team per una startup: occorre riunire in squadra persone appassionate e pronte ad imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.

2) Raccogliere dati e massimizzarne l’utilizzo

Quando una startup riesce ad avere accesso ad un grande quantitativo di dati sarebbe negligente a non utilizzarli per il bene dell’azienda: i dati vanno raccolti nel maggior numero e con la maggior attenzione ed accuratezza possibili, per poi utilizzarli per lo sviluppo del prodotto.

Tinder, ad esempio, ha potuto disporre di una grande moltitudine di dati raccolti sulla “single culture”: di recente hanno condotto un sondaggio su 300.000 utenti, da cui è risultato che oltre l’80% degli utenti di Tinder utilizzavano l’app per cercare una relazione stabile e duratura, e solo il restante 20% era interessato a brevi amicizie.

Ancora, racconta Rad, grazie alle ricerche, alla raccolta e all’utilizzo accurato dei dati Tinder è in procinto di rilasciare un “grande cambiamento” del suo algoritmo, in grado di aumentare il numero di corrispondenze del 30% e, di conseguenza, migliorare l’esperienza dell’utente sulla base dei suoi bisogni.

Lo scopo della raccolta dei dati deve essere, per una startup, quello di utilizzarli nella maniera più efficace allo scopo di migliorare il prodotto e la user experience.

3) Accetta allo stesso modo le buone e cattive recensioni della stampa

Rad si ispira ad un verso di Ruyard Kipling, secondo il quale nella vita si attraversano sia trionfi che disastri, ed entrambi vanno accettati e trattati allo stesso modo: è proprio ispirandosi a questo concetto che Rad si approccia alla “cattiva stampa”. Anche perché è convinto che la stampa sia predisposta a focalizzarsi sempre su ciò che è controverso.

Secondo Rad, la stampa si concentra raramente sui fatti e la sostanza, ed ha la tendenza a cercare le prove a conferma di ciò che sono convinti di voler dimostrare: il team di Tinder cerca quindi di stare il più possibile vicino al proprio audience di riferimento, e ad oggi questo atteggiamento li porta ad avere un feedback positivo dai propri utenti. Questa è l’unica cosa su cui si concentrano Rad ed il suo team, ferma restando l’apertura ad accogliere tutti i punti di vista.

In sostanza, afferma Rad, quando una startup ha impatto sulla società e sulla cultura sarà sempre esposta alle critiche: la cosa migliore è semplicemente accoglierle, esattamente come i pareri positivi.

4) Non fermarsi mai: innovare continuamente e costantemente

Nei prossimi sei mesi, Tinder si aspetta di vedere la propria dating app muoversi più velocemente ed aggressivamente che mai. L’applicazione è stata già aggiornata con nuove funzionalità di recente, maggiormente vicine alle esigenze dei clienti.

Il team di Tinder è sempre e costantemente alla ricerca di nuove modalità per migliorare l’esperienza dell’utente, ed è proprio per questo motivo che è stato modificato l’algoritmo (come accennato, la nuova versione sarà rilasciata a breve).

In sostanza, Rad è convinto che c’è sempre da lavorare per innovare il prodotto.

5) Focus sulle risorse a disposizione

Rad è molto attento a non farsi distrarre dai feedback e suggerimenti che arrivano ogni giorno dall’ampia ed impegnativa base di utenti di Tinder: si tratta infatti di una fonte inesauribile e costante di suggerimenti per nuove funzionalità da implementare.

La parte più difficile è riuscire a stabilire le giuste priorità: occorre infatti lavorare molto per diventare bravi nel bilanciamento di priorità e risorse a disposizione. Di fronte a tanti utenti, la soluzione più semplice ed efficace è quella di riuscire a trovare ciò che avrà impatto sul maggior numero di utenti possibile.

Per Rad e per l’intero team di Tinder, la mission è semplice, chiara e ben definita: “Fin dal primo giorno, il nostro obiettivo è stato quello di scoprire ogni singola relazione possibile”.

Allo stesso modo, la più grande frustrazione è quella di non riuscire a trovare il matching giusto per l’utente. La difficoltà di Tinder è intrinseca al mondo cui si rivolge: le relazioni sono la parte più importante e più difficile nella vita delle persone, e vanno trattate con rispetto ed attenzione.

6) Competere con se stessi, non con i rivali

Come è accaduto per Uber, Facebook, Airbnb ed altre startup di successo planetario, Tinder è diventato il nome utilizzato da migliaia di startup al mondo per descrivere in termini semplici ciò che cercano di fare con il proprio business.

Naturalmente, tra queste startup ci sono quelli che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti: come si pongono Rad ed il team di Tinder di fronte a tutto questo?

Da quando Tinder ha iniziato a scalare, si trova in una posizione decisamente confortevole: tuttavia, per un imprenditore è fondamentale essere abbastanza realistico da avere ben chiaro quale potrebbe essere “the next big thing” nascosta dietro l’angolo.

Allora qual è l’approccio di Tinder a questo aspetto del business? Semplicemente, afferma Rad, “Siamo in competizione con noi stessi. Tutti cercano di diventare il prossimo Tinder” ma loro non si preoccupano troppo della concorrenza. Sono lusingati di questo successo, stanno attenti ad osservare con attenzione il mercato e le altre applicazioni che vengono rilasciate ogni giorno, ma si impegnano costantemente e quotidianamente allo scopo di migliorarsi.

Quando si ha un successo planetario, non bisogna fermarsi ed adagiarsi: il lavoro di ogni giorno è finalizzato a migliorare continuamente se stessi.

E infine, cosa c’è in serbo per il 2016? Recruiting è la parola chiave con cui Rad conclude il suo talk al Web Summit. Tinder ha bisogno di trovare le persone giuste per arrivare dove si è prefissata, e questa è una delle attività più difficili per una startup che sta scalando.

FONTE: http://startups.co.uk/6-business-insights-from-tinder-ceo-sean-rads-web-summit-talk/

Napoli, 19/11/2015

OpenAxel: dall’UE, la call for startup che premia i migliori progetti nel settore ICT

openaxel

C’è tempo fino al 30 ottobre 2015 per partecipare alla seconda edizione della call for startup OpenAxel (Open Acceleration across Europe), progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dello Startup Europe Hub allo scopo di selezionare le migliori idee innovative in ambito ICT per supportarne la crescita, il processo di internazionalizzazione, la ricerca di finanziamenti.

Con la sua seconda call, OpenAxel selezionerà le migliori 30 startup semifinaliste, che riceveranno un pacchetto equity-free di servizi di accelerazione e l’invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona. Tra i 30 semifinalisti, inoltre, saranno selezionati i 9 progetti vincitori che avranno diritto ai seguenti premi:

coaching e mentoring da dirigenti di aziende leader a livello globale;
accesso ad un network di potenziali partner internazionali nel settore tecnologico e dell’ICT;
Boot Camp Week in Silicon Valley per incontrare aziende leader e potenziali investitori;
invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona.

Le application sono aperte (fino al 30 ottoobre 2015) a startup già costituite o persone fisiche (individualmente o in team) in possesso di una business idea da trasformare in impresa. I progetti innovativi per OpenAxel dovranno riguardare il settore ICT, e saranno valutati in base ai seguenti criteri:

stadio di sviluppo del progetto (da early stage a early growth),
innovatività e potenzialità disruptive dell’idea,
utilizzo delle nuove tecnologie nelle comunicazioni digital,
potenzialità in termini di scalabilità e crescita globale,
solidità del business model,
potenzialità di distribuzione rapida del prodotto e time-to-market,
solidità e committment del team.

Il link per iscriversi alla call for startup OpenAxel è disponibile a questo link: http://portal.openaxel.com/p/openaxel/

Il Regolamento completo è invece disponibile qui: http://openaxel.com/wp-content/uploads/2015/09/OPENAXEL_D41_AnnexII_Guide-for-applicants_2nd-contest_FINAL.pdf

Per tutte le informazioni: http://openaxel.com/contest/

Napoli, 04/09/2015

Startup Tips: 7 falsi miti da sfatare per affrontare il processo di crescita del tuo business

Ci sono alcuni falsi miti, particolarmente diffusi, che possono arrestare il percorso di crescita di una startup: in un recente articolo pubblicato da Entrepreneur, Fredrik Nilsson (General Manager di Axis Communication) ne elenca sette. Per ciascuno di essi, l’autore spiega perchè possono essere pericolosi e in che modo interpretarli, in modo da non arrecare danno allo sviluppo del business.

1) Il miglior prodotto vince sempre

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Un buon prodotto è certamente importante: agli inizi dell’attività, è possibile che il prodotto di una startup ottenga parecchi consensi e che i clienti e il team ne siano entusiasti. Ma bisogna fare attenzione e non farsi ingannare: se l’azienda non ha un’organizzazione in grado di supportare il prodotto e affrontare il mercato, o se i clienti dovessero accorgersi che il prodotto è in realtà difficile da usare, la startup si troverà nei guai.
Oltre al prodotto, è importante implementare una buona strategia di vendita, soprattutto nel breve periodo: sono molte le startup che falliscono, dopo un lancio di mercato promettente. Ancora, è fondamentale avere un servizio di customer care in grado di far sentire i clienti seguiti e supportati, in modo tale che abbiano voglia di tornare in futuro e non pensino di rivolgersi ai concorrenti. Una strategia aziendale che tiene conto di questi aspetti mette la startup in una prospettiva di crescita di lungo periodo, che potrà eclissare la concorrenza.

2) E’ quasi impossibile per una piccola startup competere con le grandi aziende del settore

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Nilsson è categorico: questa affermazione è falsa. Competere con i colossi del settore è difficile, ma non impossibile. Una startup deve rimanere concentrata sui propri obiettivi di business e costruire un prodotto di valore, nella consapevolezza che ci si dovrà scontrare con i grandi brand consolidati. Essere consapevoli della concorrenza è fondamentale, ma non deve diventare il primo pensiero dei founder: bisogna invece concentrarsi sulla conquista di una quota di mercato, tener testa ai grandi brand e lavorare in una prospettiva basata sulla fiducia, il servizio, l’esperienza. In questo contesto, inoltre, è fondamentale imparare sempre dagli errori e dalle piccole e grandi “cadute” che i competitor hanno dovuto affrontare in passato. Infine, l’autore consiglia alle startup di non provare mai a competere con i grandi brand sulle questioni inerenti i costi.

3) Per guadagnare quote di mercato è bene ridurre i prezzi

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Non sempre abbassare i prezzi è una buona idea: bisogna chiedersi se si vuole che la propria startup sia ricordata come il brand che offre il prezzo più basso. Spesso la scelta migliore è quella di porsi l’obiettivo di essere riconosciuti dai clienti come il brand che offre il prodotto migliore, attenendosi ad un business model che sia redditizio nel lungo periodo. Una startup deve assicurarsi che il cliente sia soddisfatto, che decida di ripetere l’acquisto: spesso non è a questo tipo di risultati che si associa il prezzo più basso sul mercato.
La vision di una startup deve quindi focalizzarsi sul valore offerto dal prodotto/servizio, cercando sempre di concentrarsi sui risultati ottenibili nel lungo termine.

4) Servirsi di scorciatoie aiuta ad andare avanti e raggiungere il successo più rapidamente

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Al contrario, l’esperienza insegna che le startup di successo sono quelle che ragionano su un’orizzonte temporale di lungo termine: il business difficilmente prevede successi rapidi.
La mentalità di lungo termine permette invece di ottenere ottimi risultati in termini di vendite e permette di accrescere il livello di fidelizzazione del cliente e la riconoscibilità del brand.

5) Il canale di vendita è la vostra unica priorità

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Non è così, perché la vera priorità sono i clienti, non i canali attraverso cui raggiungerli. Una startup deve impegnarsi con responsabilità e comprensione per educare il mercato, accrescere la fedeltà dei clienti, preoccuparsi del prodotto. Essere davvero vicini al cliente, costruire una relazione con quest’ultimo, è decisamente più importante del canale di vendita prescelto per raggiungerlo: per questo è importante il lavoro di creazione ed animazione della community.

6) La crescita della startup tende con il tempo ad appiattirsi

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Gli obiettivi di vendita tendono a diminuire al crescere del business ma, fino a quando è possibile scalare, non si appiattiscono. Quello che una startup deve fare per evitare che la sua crescita si arresti, quindi, è trovare sempre nuovi obiettivi e traguardi e spingere il team affinché possano essere raggiunti. Quando si parla di tasso di crescita di una startup, occorre sempre tenere presenti i requisiti necessari per la scalabilità: qual è il potenziale a lungo termine? La startup si sta limitando ad aggredire una parte limitata del mercato? E’ possibile collaborare e lavorare mantenendo alta la fiducia? Qual è il valore che il nostro prodotto deve offrire al cliente, oggi e in futuro?

7) Non aspettatevi che la cultura aziendale resti la stessa quando la startup sarà cresciuta

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Così come l’approccio per la crescita deve essere basato sulla scalabilità, la cultura aziendale deve essere focalizzata sul superamento dei limiti e sul continuo miglioramento. Inoltre, la cultura aziendale orientata al lungo termine continua ad esistere e permeare la startup e il suo team, anche quando la crescita è ormai avanzata. Mantenere i valori e la mission degli inizi è fondamentale, anche quando l’azienda ha successo e cresce a livello internazionale: ciò permette di mantenere intatti la fiducia e il commitment di clienti e dipendenti.

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Per concludere, Nillson afferma che crescere ed espandersi è sicuramente un percorso difficile per una startup: bisogna mantenere l’attenzione e la concentrazione su un gran numero di aspetti ed attività, in sincronia, per crescere assieme e mantenere alto il morale del team.
Molte aziende guardano a modelli di successo e cercano di imitarli: bisognerebbe però tenere presente che ciascuna startup è diversa dalle altre, e qualsiasi approccio va adattato e modellato sulle esigenze e le caratteristiche del singolo business. Ancora, pur prediligendo una strategia di lungo termine, una startup deve riuscire a mantenere la flessibilità necessaria per affrontare eventuali cambiamenti di rotta. E, indipendentemente da tutto, ricordare sempre che alcuni consigli vanno messi in discussione: non si sa mai che la vostra startup non possa essere la prima a sfatare qualche mito!

Il post originale è disponibile a questo link: http://www.entrepreneur.com/article/248153

Napoli, 31/07/2015

EIT ICT Labs Idea Challenge: premi fino a 40K per le 24 migliori startup digital in Europa

Fino al 6 luglio 2015 è possibile presentare la propria candidatura per partecipare all’edizione 2015 di EIT ICT Labs Idea Challenge, il contest dedicato alle migliori startup digitali europee promosso da EIT ICT Labs, organizzazione leader in Europa per l’open innovation e la diffusione della cultura imprenditoriale tecnologica e digitale.

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Scopo di EIT ICT Labs Idea Challenge è quello di identificare e supportare le migliori startup digitali d’Europa, con potenzialità di crescita a livello internazionale, in 8 tra i settori strategici più importanti nel nostro continente.
Le Action Lines (categorie) in concorso per EIT ICT Labs Idea Challenge sono infatti:

1) Health & Wellbeing
2) Smart Spaces
3) Cyber-Physical Systems
4) Future Cloud
5) Cyber Security and Privacy
6) Internet of Things
7) Urban Life and Mobility
8) Smart Energy Systems

La Competition è aperta a startup di uno dei 28 stati membri UE, fondate da non oltre 5 anni, che non abbiano raccolto fondi oltre 1.000.000 €. Inoltre, le startup partecipanti a EIT ICT Labs Idea Challenge dovranno rispettare almeno uno dei seguenti requisiti:

Avere una beta pubblica con i primi utenti,
Revenue per almeno 12.000 € negli ultimi 12 mesi,
Essere stati oggetti di investimenti dall’esterno (anche sotto forma di premi) per almeno 100.000 €.

Per candidarsi a EIT ICT Labs Idea Challenge, bisogna presentare la propria candidatura on-line entro il 6 luglio 2015 scegliendo la categoria di riferimento a questo link: https://ideachallenge.submittable.com/submit
Le candidature dovranno essere sottoposte in lingua inglese, così come tutti i documenti e il pitch finale.

Le migliori idee (fino ad un massimo di 10 per ciascuna categoria) avranno accesso alla finale che si terrà tra ottobre e novembre 2015: i finalisti avranno diritto ad un contributo di 500 € per partecipare all’evento.
Durante la finale, ciascuna startup avrà a disposizione 5 minuti per presentare il proprio pitch alla Giuria di esperti selezionata da EIT ICT Labs Idea Challenge.

EITICT

Al termine dell’evento finale, saranno proclamati i vincitori di EIT ICT Labs Idea Challenge: per ciascuna categoria, saranno scelti i migliori 3 progetti. I premi previsti per i vincitori delle 8 categorie in concorso consistono in:

Premio in denaro: 40.000 € al primo classificato, 25.000 € al secondo, 15.000 € al terzo;
Accesso al network internazionale di EIT ICT Labs, composto da oltre 130 partner in Europa (leader nel settore dell’innovazione e dell’ICT);
Supporto per la crescita e la scalabilità a livello internazionale della startup in uno dei 9 acceleratori d’Europa del network EIT ICT Labs;
Possibilità di accesso agli spazi di co-working in uno dei centri EIT ICT Labs;
Visibilità e supporto nel marketing & communication da parte di esperti internazionali.

Il Regolamento di EIT ICT Labs Idea Challenge è disponibile qui: http://ideachallenge.eitictlabs.eu/fileadmin/files/idea_challenge/Idea_Challenge_2015_Contest_Conditions_v1.1.pdf

Per ulteriori informazioni: http://ideachallenge.eitictlabs.eu/

Napoli, 04/06/2015

Il bando cheFare3: 150.000€ per i migliori progetti di innovazione sostenibile nel settore culturale

E’ aperto da pochi giorni il Bando per la terza edizione di “cheFare”, progetto promosso dall’omonima associazione culturale e dal suo network (tra i cui componenti ricordiamo Avanzi, Make a Cube3, Regione Puglia e Fondazione Cariplo) finalizzata alla costruzione di una rete tra imprese culturali ad alto contenuto innovativo ed impatto sociale.

Gli obiettivi del Bando cheFare sono quelli di incentivare le dinamiche positive emergenti dalla messa in rete delle competenze delle imprese culturali e di supportare l’ecosistema delle imprese culturali per creare nuovi modelli di business economicamente e socialmente sostenibili.

Il Bando cheFare mette a disposizione dei vincitori un montepremi complessivo di 150.000€ da destinare ai tre migliori progetti, ed è aperto ad imprese profit, low profit e non profit che operino nei campi afferenti alla cultura umanistica. In particolare, il Bando prevede le seguenti aree di attività: letteratura, musica, teatro, danza, pittura, cinema, video, fotografia, arti plastiche, performing arts, editoria, filosofia, pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia.

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Per partecipare a cheFare3, i progetti candidabili dovranno presentare una serie di caratteristiche (oggetto di valutazione) elencate ed esplicitate nel dettaglio dall’art. 6 del Bando. In particolare, i progetti dovranno:

a) promuovere la collaborazione;
b) ricercare forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura;
c) essere scalabile e riproducibile (da un punto di vista dimensionale e/o in condizioni e ambiti differenti);
d) essere economicamente sostenibili nel tempo;
e) promuovere l’equità economica e contrattuale dei lavoratori impiegati;
f) avere un impatto sociale territoriale positivo (coesione sociale, accesso alla cultura, fruibilità dei prodotti culturali);
g) prevedere strategie di progettazione, produzione, gestione e distribuzione dei contenuti che inquadrino la cultura come bene comune (ad es. tecnologie open source e free software);
h) coinvolgere la comunità di riferimento e i destinatari del progetto nella comunicazione delle proprie attività.

La partecipazione al Bando cheFare è aperta fino alle ore 18:00 del 1° luglio 2015. I candidati dovranno compilare il form on-line disponibile al seguente link: https://bando.che-fare.com/partecipa/

Il Team di Esperti di cheFare selezionerà quindi i 40 migliori progetti tra tutti i candidati, che saranno pubblicati sulla piattaforma https://www.che-fare.com/ e saranno votati dagli utenti registrati a partire dalle ore 10:00 del 9 settembre e fino alle ore 18:00 del 5 novembre 2015.
I 10 progetti più votati on-line saranno ammessi alla fase finale di cheFare3, e sottoposti alla valutazione della Giuria, composta da personalità di spicco dei vari settori tematici di attinenza del Bando.
I 10 finalisti dovranno inoltre presentare un Business Plan relativo al progetto per consentire una valutazione più approfondita dei vari aspetti dello stesso.

Tra i 10 finalisti la Giuria sceglierà i tre vincitori della terza edizione di cheFare, che riceveranno un premio da 50.000€ ciascuno erogato nella seguente modalità: una prima tranche da 25.000€ entro tre mesi dalla proclamazione dei vincitori, mentre la seconda parte sarà erogata in due ulteriori versamenti da 12.500€ ciascuno a seguito di una serie di incontri periodici di monitoraggio.

Per saperne di più, si rimanda alla lettura del testo integrale del Bando: https://www.che-fare.com/public/uploads/bando/CheFare_bando2015.pdf

Napoli, 18/05/2015

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