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Tag: SAP

Da startup ad azienda globale: consigli utili per il processo di internazionalizzazione

Johan Botes è founder di Consilia, startup sudafricana nata nel 2012 che si occupa di consulenza ERP che ad oggi conta diverse filiali nel Regno Unito, in Medio Oriente e in Australia. Per il prossimo anno, inoltre, l’azienda ha in programma di espandersi negli Stati Uniti: nel corso degli ultimi tre anni, quindi, il business è decisamente cresciuto a livello globale.

Attraverso un post pubblicato su Ventureburns, Botes racconta la sua esperienza con Consilia e offre ai lettori alcuni preziosi consigli che riguardano il tema dell’internazionalizzazione del business: vediamo più da vicino le “5 lezioni” che l’autore elenca nel suo articolo. 

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1) Ritagliarsi una nicchia di mercato

Alcuni anni fa, Botes si è reso conto che il mercato sudafricano stava iniziando a diventare saturo di consulenti SAP, mentre cresceva la domanda di competenze ERP che, invece, scarseggiavano. L’ipotesi fatta dall’autore fu quella secondo cui le competenze ERP erano scarse non soltanto nel suo Paese, ma anche in altri Paesi del mondo: aveva trovato una nicchia di mercato in cui inserire il suo business, e si trattava di un mercato potenzialmente internazionale.

2) La tecnologia c’è, quindi è bene utilizzarla

Negli ultimi anni, si sono sviluppate e diffuse in maniera capillare tecnologie come la banda larga e il cloud computing: oggi è semplice gestire un’azienda semplicemente dal proprio notebook o smartphone, e il giusto provider è in grado di supportare qualsiasi infrastruttura di business.

Lo sviluppo a livello globale delle Internet Solutions rappresenta un’opportunità relativamente semplice e conveniente per aprire una filiale in qualsiasi zona del mondo, senza la necessità di ingenti investimenti in tecnologia.

3) Costruire la giusta cultura

Le persone sono la chiave del successo di qualsiasi business, a maggior ragione nel settore della consulenza: è necessario capire bene quali sono le skills e le competenze necessarie a far crescere la vostra startup, e ancora più importante è trovare le persone giuste per implementare la cultura aziendale.

Consilia, ad esempio, ha stabilito una politica di assunzione incentrata su giovani laureati, flessibili, motivati e veloci nell’apprendimento, che siano in grado di lavorare anche all’estero in maniera indipendente.

4) Sostenere il team

Assumere persone indipendenti e flessibili non significa lasciarli completamente “abbandonati a sé stessi”: in un ambiente di lavoro globale è necessario avere delle strutture per la formazione, il tutoraggio, la motivazione e la gestione del personale che funzionino al meglio.

Inoltre, è importante andare incontro a chi si trova in un momento di difficoltà: ad esempio, prevedendo un periodo di rientro a casa se si sta lavorando da un po’ all’estero.

5) Definire con attenzione il mercato di riferimento

Esportare le skills può essere un business complesso e rischioso: per questo motivo, è fondamentale fare un’attenta due diligence su ogni potenziale mercato, analizzando la domanda e le esigenze di mercato, le possibilità di adattamento culturale, i requisiti normativi, la lingua ed altre eventuali “barriere”.

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In conclusione, Johan Botes si dice convinto che il successo internazionale di un business nasce dai prodotti, dalle persone e dalle infrastrutture: la sfida sta nel trovare il giusto mix di questi tre elementi, senza dover ricorrere ad enormi investimenti di capitale.

Il post originale è disponibile qui: http://ventureburn.com/2015/08/5-lessons-on-globalising-your-self-funded-business/

Napoli, 06/08/2015

I 5 superpoteri del marketing: tecnologia e team alla base del successo

Mark Bonchek (Chiaf Catalyst di Orbit & Co., network per leader e organizzazioni che vogliono tenersi al passo con le novità del mondo digitale) e Cara France (CEO di The Sage Group, società di marketing e consulenza con sede a San Francisco) hanno pubblicato di recente un post su Harvard Business Review dopo l’esperienza come organizzatori e giudici di Marketers that Matter, una competition destinata ai migliori progetti innovativi nel marketing.

Durante l’esperienza di Marketers that Matter, infatti, hanno avuto modo di entrare in contatto con i migliori esperti e CMO della Silicon Valley: parlando con loro, sono riusciti a raccogliere le cinque skills fondamentali per una campagna di marketing di successo.
Il punto di partenza è che, oggi più che mai, i clienti sono sempre più connessi ed hanno un grande potere: è fondamentale quindi conquistare i loro cuori e le loro menti, servendosi delle tecnologie più moderne, basandosi su grandi quantità di dati e coinvolgendoli con prodotti e servizi che superino le loro aspettative.
Per fare tutto questo, è importante avere un team composto dai migliori talenti, e riuscire a far lavorare la squadra in vista di un obiettivo comune.

Ma quali sono le skills che possono essere definiti dei veri e propri “superpoteri” nel marketing?

1. Sentire ciò che nessun altro riesce a sentire

Da sempre, i migliori esperti di marketing sono dei grandi ascoltatori. La rivoluzione digitale ha dato voce a tutti e ciascuno può esprimersi scegliendo il canale che preferisce: bisogna quindi adeguarsi e sfruttare le nuove tecnologie per ascoltare pareri, bisogni ed aspettative dei clienti.
Un esempio è quello di SAP, azienda leader nella produzione di software destinati alle imprese: il CMO Jonathan Becher ha impostato il lavoro dell’azienda su un processo di miglioramento dei prodotti basato sulla collaborazione dei clienti. Insieme al suo team ha creato “Idea Place”, piattaforma dove la community di SAP può votare e suggerire le modifiche ai prodotti. Da sottolineare il risultato ottenuto da SAP: oltre 10.000 contatti, 600 miglioramenti di prodotto e la crescita della customer engagement and satisfaction, dovuta all’approccio open e trasparente che l’azienda ha seguito.

2. Prendere sempre parte alle conversazioni

Grazie ai canali social, il numero di conversazioni su prodotti e aziende si è moltiplicato in maniera esponenziale. I responsabili di marketing devono essere presenti e partecipare a tutte le conversazioni, servendosi degli strumenti che la tecnologia offre: è fondamentale non stare sempre a parlare di sè, dell’azienda e dei prodotti, ma lavorare per costruire una community stimolante, iniziando conversazioni che portino i partecipanti a commentare e partecipare.
Caroline Donahue, CMO di Intuit, è bravissima a convincere le persone a parlare: con il suo team ha lanciato Intuit’s Small Business Big Game, una piattaforma social che coinvolge e responsabilizza migliaia di piccole imprese incoraggiandole a condividere le proprie storie e a votare le più interessanti.
Il programma ha ottenuto ottimi risultati, con decine di migliaia di storie e milioni di visite e voti.

3. Superare con un solo salto montagne di dati

I dispositivi digitali generano ogni giorno moltissimi dati: click, post, tweet e like. I vecchi sistemi, come i fogli di calcolo e le relazioni, non bastano a tenere tutto sotto controllo: il primo problema che il team di marketing deve risolvere diventa quindi riuscire ad avere accesso ai dati e gestirli in modo da ottenere informazioni utili e fruibili.
Pat Connolly, CMO di Williams – Sonoma, si è servito del cloud per rendere accessibili i dati provenienti dalle svariate fonti. A questo punto, per rendere tali dati significativi, si è impegnato per ottenere algoritmi e modelli utili. Spesso questo passaggio è difficile per le aziende, ma l’esempio di Williams – Sonoma insegna che si tratta di un punto di forza fondamentale che differenzia l’azienda da chi non riesce ad organizzare i dati in maniera utile.

4. Far sparire i silos

I silos sono strutture isolate, ed ogni azienda può avere i propri silos: nelle varie aree (marketing, vendite, IT, servizi), all’interno di una singola area (nel marketing, ad esempio, brand, comunicazione, advertising e digitale). Nelle vendite, ad esempio, ci sono i negozi, il call center e l’e-commerce. I migliori esperti di marketing riescono ad eliminare queste singole suddivisioni, facendo in modo che tutti lavorino allo stesso obiettivo: una customer experience che il cliente possa recepire come eccezionale.
L’esempio è fornito da Julie Bornstein, CMO di Sephora, che ha rivoluzionato completamente il modo “classico” di pensare all’azienda come composta da più silos: tutte le operazioni (marketing, IT, magazzino, programmi di fidelizzazione) sono pensati in modo che siano collegati tra loro: questo perché il cliente può essere in negozio, può vedere la pubblicità su una rivista, o può visitare il sito internet, ma è sempre lo stesso cliente.
Il segreto è quello di far lavorare tutti i componenti dell’azienda con una vision “clent-centric” e a 360°, eliminando dalla mentalità dei dipendenti l’idea “io lavoro su questo”. Il risultato di questo approccio è che Sephora ha ottenuto oltre 20 milioni di clienti iscritti al suo programma fedeltà.

5. Condividere i “superopoteri” con gli altri

Un’azienda vincente si costruisce solo con una squadra vincente: un esperto di marketing sa che il modo migliore per ottenere risultati è quello di condividere le proprie skills per farle arrivare anche agli altri.
Il CBO di Visa Antonio Lucio lavora esattamente in questo modo, costruendo i migliori team combinando vecchi e nuovi dipendenti: secondo Lucio, infatti, “il trucco per creare la magia è combinare l’esperienza e le prospettive dei brand builders tradizionali con l’energia e l’innovazione dei nativi digitali”.
Sulla base di questa vision Visa ha costruito la sua campagna per le Olimpiadi di Londra 2012, ottenendo i migliori risultati in 26 anni di campagne olimpiche.

Riassumendo, per ottenere una campagna di marketing vincente è necessario utilizzare questi cinque “superpoteri” combinandoli con l’utilizzo delle tecnologie e il lavoro di squadra: in questo modo sarà possibile tenere il passo con i consumatori sempre più esigenti e offrirgli una customer experience che supererà tutte le loro aspettative.

Napoli, 04/12/2013

Startup Focus Program: il contest di PoliHub e SAP dedicato alle startup

Startup Focus Program è un’iniziativa dedicata alle idee di business innovative nel settore ICT, organizzata da PoliHub (l’incubatore del Politecnico di Milano) e SAP, azienda leader a livello globale nel settore software per il business.

Gli organizzatori sono alla ricerca di idee imprenditoriali innovative in ambito Big Data, Real Time e Predictive Analysis: possono partecipare persone fisiche con un’idea di business, Startup già costituite ed aziende operanti nel settore ICT.

Tra le idee innovative partecipanti verranno selezionati i 20 progetti più interessanti che parteciperanno allo Startup Forum che si terrà a Milano il 26 settembre 2013 all’interno del SAP Innovation Forum: i partecipanti avranno la possibilità di presentare il proprio pitch di fronte al Comitato di Valutazione (composto da docenti universitari esperti del settore, Executive di SAP e Venture Capitalist), a rappresentanti del network di SAP e a Venture Capitalist: al termine della Pitch Session, verranno selezionati i 3 progetti vincitori.

Il premio riservato ai tre vincitori di Startup Focus Program si compone di una serie di vantaggi: innanzitutto, un periodo di 6 mesi di incubazione presso gli spazi del PoliHub, con la possibilità di entrare a far parte dello Startup Program, il programma di empowerment imprenditoriale offerto dalla business school del Politecnico di Milano.

Inoltre, i tre vincitori entrano a far parte di due programmi di SAP: Startup Focus Program, che permette l’utilizzo gratuito della piattaforma SAP HANA, e HANA Tech Academy, un percorso formativo completo con gli esperti dell’azienda di software.
Altro momento formativo sarà l’evento Teched 2013, cui i vincitori di Startup Focus Program potranno partecipare gratuitamente, durante il quale avranno possibilità di accesso a oltre 1000 ore di formazione sulle tecnologie SAP. SAP garantisce inoltre ai vincitori l’opportunità di entrare a far parte della community internazionale dei suoi esperti e di fare networking con le startup che già partecipano al programma.

Infine, i progetti vincitori di Startup Focus Program concorreranno per un finanziamento di 25.000 euro offerto da Club Italia Investimenti 2, e avranno la possibilità di essere presentati al fondo di Venture Capital SAP Ventures.

Per partecipare occorre compilare il Form di registrazione (disponibile a questo link) entro il 22 settembre 2013: i progetti saranno valutati dal Comitato sulla base di criteri di innovatività, qualità e competenze del team, mercato e potenzialità di business, fattibilità tecnica.

Nei mesi di luglio e settembre 2013, inoltre, saranno organizzati workshop (presso il Politecnico di Milano) e sessioni virtuali di Q&A per offrire ai partecipanti maggiori informazioni: il calendario e i form per l’iscrizione sono reperibili a questo link.

Napoli 02/07/2013