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Tag: procedure

Bandi, Competition, opportunità per startup e imprese: date e scadenze utili

Nel nostro blog abbiamo approfondito svariati bandi, competition e opportunità interessanti per le startup e gli aspiranti imprenditori in possesso di idee creative ed innovative, o per giovani imprese e PMI in cerca di finanziamenti: in ciascun articolo indichiamo i settori di riferimento, le caratteristiche, i premi e  le date di chiusura che abbiamo pensato di schematizzare e “mettere in ordine” per avere un quadro di riferimento schematico di semplice e immediata consultazione.

Vi proponiamo quindi le nostre nuove tabelle riepilogative: la prima è dedicata ai bandi e le opportunità di finanziamento pubbliche, mentre la seconda raccoglie competition, contest ed altre opportunità dedicate a startup e imprese: in entrambi i casi, sono segnalate le opportunità internazionali, nazionali e locali in chiusura nelle prossime settimane di cui abbiamo parlato nel blog, con i link di riferimento ai nostri post di approfondimento.

BANDO E LINK
DESCRIZIONE E PREMI
SCADENZA
Il Patent Box è un regime opzionale di tassazione agevolata di cui possono beneficiare le imprese (di qualsiasi dimensione e forma giuridica) che lavorano con i c.d. “intangibles”, ossia con i beni immateriali.

Sono previsti tre casi: 1) Utilizzo diretto: detassazione del 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017 –  2) Concessione in uso: esclusione dell’imposta ai relativi redditi con detassazione del 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017 –  3) Cessione: detassazione integrale a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito per attività di manutenzione e sviluppo di altri beni intangibili agevolabili. 

Le agevolazioni possono essere richieste a partire dal periodo di imposta 2015
Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo – Legge di Stabilità 2015

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Credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo per imprese con investimenti in tali attività pari ad almeno 30.000 euro all’anno. Applicabile anche per spese relative a personale qualificato e per contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, altre imprese e startup innovative.

Le percentuali sono del 25% e del 50% a seconda della tipologia di spesa fino a un limite massimo di 5 milioni all’anno 

Dal periodo d’imposta 2015 al 2019 
Credito di Imposta per assunzioni di personale qualificato

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 Introdotto dal Decreto Legge 83/2012, il credito di imposta per assunzioni di personale qualificato prevede procedure semplificate e accesso prioritario alle agevolazioni per startup innovative e incubatori certificati. L’agevolazione consiste in un credito di imposta del 35% del costo aziendale sostenuto (fino a un limite di 200 mila euro annui per ciascuna impresa) per le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con laurea magistrale o in possesso di dottorato di ricerca, da impiegare in attività di ricerca e sviluppo.

Richieste di accesso al credito dal 10 gennaio 2015 per le assunzioni effettuate nell’anno 2013; dal 10 gennaio 2016 per le assunzioni effettuate nell’anno 2014. 

Dal 10 gennaio 2015 
Smart&Start Italia

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Lo strumento del MISE prevede la possibilità di agevolazioni per start-up innovative su tutto il territorio nazionale in possesso dei seguenti requisiti:
essere costituite da non oltre 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, essere imprese di piccola dimensione, avere sede legale e operativa sul territorio nazionale italiano. Possono partecipare anche team di persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa e cittadini stranieri in permesso del Visto Start-up.

Le agevolazioni consistono in finanziamenti a tasso agevolato per piani di investimento da un minimo di 100.000 a un massimo di 1,5 milioni di euro. Le percentuali del finanziamento variano tra il 70% e l’80%.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dal 16/02/2015 
 Microcredito – Fondo Centrale di Garanzia

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Il Fondo Centrale di Garanzia prevede una nuova sezione dedicata al Microcredito, con finanziamenti fino a 25.000€ da restituire in piani di rimborso a rate trimestrali di 7/10 anni. Le agevolazioni del Microcredito previste dal Fondo Centrale di Garanzia saranno rivolte in particolare a startup e lavoratori autonomi, titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con meno di cinque dipendenti. L’accesso al Fondo sarà diretto ed immediato: il MISE prevede di poter garantire l’erogazione dei finanziamenti nel giro di 6/7 giorni dalla presentazione delle domande.
A partire dal 27/05/2015 
 Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

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Introdotto dal Decreto Competitività, consente a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (a prescindere dalla forma societaria) di ottenere un credito d’imposta del 15% applicabile agli investimenti in beni strumentali nuovi, per un importo minimo pari a 10.000 euro: l’agevolazione si calcola sulle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti. Per imprese costituite da meno di cinque anni, il calcolo della media va effettuato sul numero di anni di attività. Per imprese neo-costituite il credito d’imposta si applica “con riguardo al valore complessivo degli investimenti realizzati in ciascun periodo di imposta“.  
Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi si applica su investimenti effettuati tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015 
 Crescere in Digitale – Garanzia Giovani

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Iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con Google e Unioncamere, nata nell’ambito del Programma Garanzia Giovani e rivolta a giovani fino a 29 anni in condizione NEET. Prevede possibilità di formazione e inserimento nel mondo del lavoro per nuovi professionisti nel mondo della digitalizzazione delle imprese, attraverso 50 ore di formazione on-line, laboratori di gruppo (ne sono previsti 120 di 50 partecipanti ciascuno) e 3.000 tirocini formativi della durata di sei mesi, con rimborso spese da 500€ mensili. Le PMI che sceglieranno di ospitare i tirocinanti di Crescere in Digitale non avranno alcuna spesa, e avranno diritto ad un bonus fino a 6.000€ in caso si assunzione del tirocinante al termine dei 6 mesi.
Le iscrizioni sono aperte a partire dal 30 aprile 2015 
Agevolazioni del MISE destinate a micro e PMI, startup e spin-off con un brevetto nazionale, europeo o internazionale. Prevede la possibilità di un contributo fino a 140.000€ a copertura dell’80% delle spese ammissibili. La percentuale sale al 100% per spin-off universitari e accademici.
Domande a partire dal 6 ottobre 2015 
 Intervento straordinario per la competitività – Regione Campania

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Agevolazioni della Regione Campania nell’ambito del Fondo per lo sviluppo delle PMI, destinate ad aziende con almeno una sede operativa nel territorio regionale campano e in attività da almeno due anni. I finanziamenti a tasso agevolato sono previsti in tre Sezioni: Sezione A “Industria e Servizi”: minimo 200.000€, massimo 2.500.000€ – Sezione B “Turismo e Commercio”: minimo 100.000€, massimo 1.500.000€ – Sezione C “Altri Operatori”: minimo 50.000€, massimo 500.000€ 
Le registrazioni alla piattaforma saranno possibili a partire dal 13 novembre 2015 
 Agevolazioni MISE per imprese giovanili e femminili

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Agevolazioni del Ministero dello Sviluppo Economico riservate a micro e piccole imprese di nuova costituzione (massimo 12 mesi) con maggioranza composta da giovani under 35 o donne. Saranno erogati finanziamenti a tasso zero a copertura del 75% delle spese ammissibili, per programmi di investimento fino ad un massimo di 1.500.000€. Particolare attenzione sarà riservata a progetti innovativi, nel turismo e nell’innovazione sociale.
Le domande potranno essere inoltrate a partire dal 13 gennaio 2016 
 Agevolazioni MISE per imprese e cooperative sociali 

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Nuovo regime di agevolazioni dedicato alle imprese, alle cooperative e alle ONLUS (già esistenti o di nuova costituzione) che svolgono attività di impresa sociale. Sono previsti finanziamenti a tasso agevolato (tasso di interesse 0,5% annuo, durata fino a un massimo di 15 anni) per programmi di investimento compresi tra 200.000 e 10.000.000 di euro.
In attesa di definizione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande 

CONTEST E LINK 
DESCRIZIONE E PREMI
SCADENZA
Empowering People Award 2015

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Concorso indetto da Siemens Stiftung per la selezione delle migliori idee innovative per prodotti e soluzioni tecnologiche adatti alle necessità dei Paesi in Via di Sviluppo. In gara otto categorie differenti, tra cui quelle relative all’Energia, ai Rifiuti, all’Healthcare. I vincitori avranno diritto a premi da 50.000, 30.000, 20.000 € a seconda della posizione raggiunta. Inoltre, i migliori 20 progetti dopo i primi tre, avranno diritto ad un premio da 5.000€ ciascuno.
Deadline al 30 novembre 2015
 WIND STARTUP AWARD 2015

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Call riservata ad idee di impresa e startup italiane con progetti di business innovativi nel settore della Digital Economy, che presentino soluzioni sia in campo B2B che B2C. Dopo una prima fase dedicata alla votazione dei progetti da parte della community on-line di Wind Business Factor sarà creata una short-list di 10 finalisti che avranno diritto ad un percorso di affiancamento da parte di coach e mentor esperti. I 5 migliori progetti presenteranno il proprio pitch all’Angel/Investor Day finale, nel corso del quale sarà assegnata una borsa di studio per la Startup School di Mind The Bridge in Silicon Valley.
Scadenza fissata al 30/11/2015 Prorogata al 6 dicembre 2015 
1440 ACCELERATOR

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Call for startup per la selezione di 10 progetti innovativi in grado di rivoluzionare l’attuale stato dell’arte nel settore dell’Editoria. L’acceleratore 1440 si trova a Nashville (Tennessee, USA) ed ospiterà le 10 startup prescelte per un programma intensivo di mentorship della durata di 14 settimane (in partenza il 31 gennaio 2016). Le startup avranno diritto ad un finanziamento da 30.000$ ciascuna.
Deadline fissata al 30 novembre 2015
 Helsinki Ventures IOT Accelerator 2015

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Opportunità per startup early stage nel settore Internet of Things, con la nuova call di Helsinki Ventures IoT Accelerator: le startup selezionate avranno diritto ad un percorso della durata minima di quattro settimane in Finlandia, con la possibilità di usufruire del supporto tecnico da parte degli esperti di SIGFOX. L’inizio del percorso di accelerazione è previsto nel mese di gennaio 2016.
Scadenza delle application: 30 novembre 2015. 
EDF Pulse Awards

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Iniziativa del leader internazionale nel settore energetico EDF, per il supporto ed il finanziamento di progetti innovativi proposti da startup e piccole imprese europee nelle seguenti tre categorie: Smart Home, Low Carbon City, E-Health. I tre vincitori, uno per ciascuna categoria, saranno premiati durante l’evento finale previsto in Francia nel giugno 2016 con grant da 100.000€, da utilizzare per lo sviluppo del progetto.
Candidature aperte fino al 6 dicembre 2015
Call per startup innovative ad alto potenziale di crescita internazionale dell’acceleratore con sede a Gerusalemme, Israele. Le startup selezionate accedono ad un percorso di accelerazione della durata di 16 settimane, con opportunità di networking in uno dei più vivaci ecosistemi dell’innovazione a livello globale. Le startup di SIFTECH trascorreranno, inoltre, una settimana al Google Campus di Tel Aviv.
Scadenza delle application: 15 dicembre 2015. 
Bando dedicato a persone fisiche e startup innovative per l’accesso agli spazi e ai servizi di Innovation Factory, incubatore di AREA Science Park. Per le startup ed i team selezionati, un percorso di accelerazione trimestrale con coaching, affiancamento manageriale e spazi di lavoro in modalità coworking, più opportunità di finanziamento fino a 50.000€.
Deadline fissata al 15 dicembre 2015

Innovazione e metodologia Lean: dalle startup alle aziende consolidate, secondo Steve Blank

Negli ultimi 5 anni la metodologia Lean Startup ha permesso agli imprenditori di costruire startup di successo adoperandosi nella ricerca del product/market fit, piuttosto che nel lanciarsi “alla cieca” nelle attività di execution. Le aziende corporate che perseguono l’innovazione cercano un modo efficace per poter applicare i principi di Open Innovation, ma trovare una teoria unificata dell’innovazione, che sia adattabile alle esigenze di aziende corporate e, contemporaneamente, alle esigenze di sviluppo rapido di una startup non è decisamente un’impresa semplice. Ci ha provato Steve Blank, che racconta la sua esperienza e i risultati delle sue attività in un post pubblicato poche settimane fa nel suo blog.

Di recente, alcuni innovatori particolarmente coraggiosi hanno tentato di sovrapporre gli strumenti Lean e le tecniche che funzionano nelle startup ad aziende corporate ed enti governativi, ma i risultati sono stati deludenti, caotici e frustranti: in definitiva, fallimentari. Queste brevi esperienze si sono trasformate in una sorta di “Teatro dell’Innovazione”, fatto di grandi proclami e comunicati stampa, ma senza cambiamenti reali e sostanziali.

Lavorando in collaborazione con Greg Hannon, responsabile dell’Innovazione a W.L.Gore, Steve Blank ha rilevato due strumenti di corporate strategy sviluppati da persone smart che possono aiutare ad intersecare i principi di Lean Startup a quelli di Corporate Innovation:

Il primo è la nozione di “ambidextrous organization” (di O’Reilly e Tushman), secondo cui le aziende che vogliono fare innovazione devono lavorare su due binari paralleli: da un lato, continuare ad eseguire il core business aziendale, dall’altro, lavorare per l’innovazione.

La seconda grande idea per la corporate innovation è rappresentata dai “Three Horizons of Innovation”, identificati da Baghai, Coley e White. Secondo questa teoria, le aziende devono allocare le proprie innovazioni in una delle tre categorie coincidenti con altrettanti “Orizzonti”:

Horizon 1: business maturi
Horizon 2: business in rapida crescita
Horizon 3: business emergenti

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A ciascun orizzonte corrispondono focus, management, strumenti e obiettivi differenti.
I tre orizzonti forniscono una tassonomia incredibilmente utile, ma nella pratica sono utilizzati dalle aziende come una semplice schematizzazione incrementale dell’execution di un business model. In realtà, questo strumento consente di spiegare in un modo del tutto nuovo come funziona l’innovazione all’interno di un’azienda corporate.

Ecco, infatti, che Blank spiega come ottenere un’innovazione più rapida applicando gli strumenti tipici delle startup (Business Model Canvas, Customer Development, Agile Engineering) assieme alla metodologia Lean e, infine, come adattare il tutto alle necessità e peculiarità delle aziende corporate.

Punto di partenza di Blank saranno quindi i “Three Horizons of Innovation”, cui viene applicata la metodologia Lean. A questi sarà affiancato il concetto di “ambidextrous organization”, e il risultato sarà un metodo di sviluppo rapido per idee innovative all’interno di aziende già consolidate.

Applicando la metodologia Lean Startup ai “Three Horizons of Innovation”, il risultato sarà la riformulazione dei tre orizzonti nel modo seguente:

Horizon 1: attività a supporto di business model già esistenti
Horizon 2: focus sullo sviluppo di business esistenti attraverso business model parzialmente noti
Horizon 3: focus su business model sconosciuti

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Il primo orizzonte (Horizon 1) rappresenta il core business dell’azienda: qui, quest’ultima si concentra nell’execution di un business model noto (sono conosciuti i clienti, le caratteristiche di prodotto, il pricing, i canali distributivi, la supply chain, etc). Nell’Horizon 1, l’azienda utilizza capacità e competenze esistenti in attività a basso rischio. Questo tipo di gestione funziona quando esistono processi ripetibili e scalabili, dove e possibile identificare procedure, metriche, KPI per l’execution e misurare i risultati del business.

Nel secondo orizzonte (Horizon 2), l’azienda estende il suo core business cercando nuove opportunità per il suo modello di business (ad esempio, canali di distribuzione differenti, nuovi clienti che utilizzano lo stesso prodotto, nuovi prodotti da vendere ai clienti esistenti, etc). In questo caso, si utilizzano per la maggior parte delle attività capacità e competenze già esistenti in azienda e le attività presentano ancora un livello di rischio moderato. La gestione in caso di Horizon 2 rappresenta quindi una sperimentazione all’interno del business model esitente.

Il terzo orizzonte (Horizon 3) è quello in cui le aziende mettono a lavorare gli “imprenditori folli”, quelli che in una startup sono solitamente rappresentati dal CEO. Si tratta di innovatori che vogliono sperimentare nuovi e rischiosi modelli di business: in questo caso, l’azienda corporate è in una situazione molto simile a quella in cui si trova una startup in fase di incubazione. In questo orizzonte, gli “imprenditori folli” operano con grande rapidità allo scopo di trovare un business model ripetibile e scalabile. I team che lavorano a questi progetti devono essere fisicamente separati dalle divisioni operative dell’azienda (ad esempio in un incubatore d’impresa) e hanno bisogno di piani, procedure, politiche, KPI differenti rispetto a quelli utilizzati nell’Horizon 1. Inoltre, per questo tipo di progetti, bisogna prevedere team di piccole dimensioni (meno di 5 componenti) che devono confrontarsi con almeno 100 persone in 10 settimane, iterando e modificando il prodotto in base ai feedback ricevuti. Date le piccole dimensioni dei team e le scarse spese di gestione, un’azienda corporate può mettere in atto più progetti in parallelo a livello di Horizon 3.

In ogni caso, le attività svolte sugli Horizon 2 e 3 non devono mai essere totalmente distaccate dalla struttura aziendale: ecco perchè è indispensabile che i manager delle attività implementate a livello di Horizon 1 siano in costante contatto e di supporto a chi lavora alle attività a livello degli altri due Horizon.

Ma cosa accade alle innovazioni sviluppate a livello degli Horizon 2 e 3? Blank spiega che lo scopo finale è che queste vengano adottate a livello di Horizon 1, a meno che non raggiungano una dimensione talmente rilevante da poter diventare un’organizzazione autonoma, o da poter essere venduta all’esterno.

Nel caso in cui un’azienda corporate si trovi a gestire numerosi progetti a livello di Horizon 2 e 3, entra in gioco inesorabilmente il concetto di “ambidextrous organization”: i progetti innovativi devono essere sviluppati in parallelo con il business model centrale, che serve i clienti già esistenti. Per ottenere questo tipo di scenario, è fondamentale che i manager condividano un intento strategico, una vision e dei valori comuni: inoltre, la parallela esecuzione delle attività dei tre orizzonti richiedere una grande capacità di gestione e risoluzione dei conflitti.

Per leggere il post originale: http://steveblank.com/2015/06/26/lean-innovation-management-making-corporate-innovation-work/

Napoli, 15/07/2015

Fallimento e insolvenza delle imprese UE: la Raccomandazione della Commissione Europea per gli Stati Membri

Quando si parla di startup e PMI, il tema del fallimento dell’impresa e dell’insolvenza è di centrale interesse: può capitare spesso che una nuova impresa, a maggior ragione innovativa, si assuma dei forti rischi quando lancia il proprio prodotto e/o servizio sul mercato.

Sui temi in questione è intervenuta di recente la Commissione Europea, con la Raccomandazione del 12/03/2014 “su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza”: il documento nasce con due obiettivi.
Il primo è garantire alle imprese sane in difficoltà finanziaria la possibilità di accedere ad un quadro nazionale in materia di insolvenza che possa permettere una rapida e precoce ristrutturazione; il secondo è dare agli imprenditori onesti che falliscono una seconda opportunità.

La Commissione Europea motiva la scelta di prevedere una specifica Raccomandazione in materia di insolvenza e fallimento per dare una certa omogeneità al quadro normativo esistente: le norme nazionali all’interno dell’Unione sono infatti piuttosto differenti, sia in termini di procedure, sia relativamente alle fasi della vita dell’impresa in cui le procedure possono essere applicate.

Secondo la Commissione, tali disparità nei quadri normativi nazionali comportano costi aggiuntivi ed incertezza nella valutazione dei rischi quando di tratta di offrire una seconda opportunità agli imprenditori, soprattutto se tale opportunità può essere offerta da uno Stato membro diverso da quello in cui il fallimento ha avuto luogo. Inoltre, la disomogeneità delle normative causa una frammentazione nel quadro delle condizioni di accesso al credito e comporta difficoltà alle imprese che vogliano adottare dei piani di ristrutturazione. Infine, le differenze tra i quadri normativi nazionali spesso scoraggia le imprese che vogliano stabilirsi in altri Stati membri.

Creare un approccio condiviso a livello comunitario sui temi del fallimento e dell’insolvenza aiuterebbe a risolvere queste problematiche, e avrebbe effetti positivi sul sistema economico anche in termini di mantenimento dei posti di lavoro. In particolare, la Commissione Europea sottolinea come un quadro normativo condiviso possa portare grossi vantaggi alle piccole e medie imprese, che spesso non dispongono di risorse ingenti da impegnare nella ristrutturazione.

La Raccomandazione adottata dalla Commissione Europea prevede quindi, come accennato, un duplice obiettivo (“incoraggiare gli Stati membri a istituire un quadro giuridico che consenta la ristrutturazione efficace delle imprese sane in difficoltà finanziaria” e “dare una seconda opportunità agli imprenditori onesti”).

Con il raggiungimento di tale duplice obiettivo, la Commissione Europea conta di ridurre alcuni degli ostacoli al buon funzionamento del mercato interno e, in particolare:

a) diminuire i costi della valutazione dei rischi connessi agli investimenti in un altro Stato membro;
b) aumentare i tassi di recupero del credito;
c) eliminare le difficoltà di ristrutturazione dei gruppi transfrontalieri di imprese.

La Raccomandazione si suddivide in quattro parti. In particolare, sono la terza e la quarta parte quelle maggiormente interessanti per startup e imprese: la III parte è dedicata al “Quadro di ristrutturazione preventiva” e la IV parte è dedicata alla “Seconda opportunità agli imprenditori”.

Riguardo al “Quadro di ristrutturazione preventiva”, i punti fondamentali sui quali si concentra la Raccomandazione sono i seguenti:

1) Disponibilità di un quadro di ristrutturazione preventiva cui l’impresa possa accedere per evitare l’insolvenza. Tale quadro dovrebbe prevedere una procedura di ristrutturazione in fase precoce, dovrebbe consentire all’imprenditore di mantenere il controllo della gestione corrente e di chiedere una sospensione temporanea delle azioni esecutive individuali, dovrebbe essere vincolante per tutti i creditori. Inoltre, i nuovi finanziamenti necessari per attuare il piano di ristrutturazione non dovrebbero essere dichiarati nulli o essere annullabili. Infine, la procedura di ristrutturazione dovrebbe essere breve, poco costosa e flessibile in modo tale da limitare al massimo i casi in cui sia necessario il ricorso al giudice.

2) Agevolare i negoziati sui piani di ristrutturazione, attraverso la possibilità di nominare un mediatore e/o un supervisore per gestire al meglio le attività previste dal piano di ristrutturazione. L’agevolazione del piano di ristrutturazione dovrebbe passare anche attraverso la sospensione delle azioni esecutive individuali e della procedura di insolvenza, nel caso in sui potrebbero ostacolare l’adozione del piano di ristrutturazione. La Commissione Europea, su questo punto, specifica che tale sospensione andrebbe revocata qualora non necessaria a facilitare l’adozione del piano.

3) Piano di ristrutturazione: contenuti, adozione, omologazione, diritti dei creditori ed effetti del piano. La Raccomandazione sottolinea l’importanza di stabilire procedure e disposizioni chiare all’interno degli Stati membri per permettere un’adozione precoce e semplice del Piano di ristrutturazione.
Riguardo ai contenuti, è importante ad esempio identificare in maniera chiara e completa i creditori. L’adozione del piano dovrebbe essere il più efficace possibile, specificando le varie classi di creditori dell’impresa. L’omologazione del piano da parte del giudice dovrebbe inoltre garantire che il piano sia vincolante. I creditori hanno il diritto di essere informati dell’adozione e dei contenuti del piano di ristrutturazione.

Riguardo, invece, alla “Seconda opportunità agli imprenditori”, la Raccomandazione dedica spazio ai così detti “Termini di riabilitazione”, partendo dal presupposto che sarebbe opportuno limitare più possibile gli effetti negativi del fallimento sull’imprenditore. Ad esempio, quest’ultimo dovrebbe essere ammesso al beneficio della liberazione integrale dai debiti del fallimento dopo massimo tre anni dalla domanda di apertura della procedura di fallimento o, in caso di piano di ammortamento, dalla data di attuazione di tale piano.
Naturalmente tale procedura di liberazione integrale dai debiti non è applicabile in tutti i casi: si escludono infatti gli imprenditori che hanno agito in modo disonesto o in mala fede e quelli che non aderiscono al piano di ammortamento.

La Commissione Europea invita gli Stati membri dell’Unione ad attuare i principi contenuti nella Raccomandazione del 12/03/2014 “su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza” entro 12 mesi dalla pubblicazione del documento.

Per leggere la Raccomandazione della Commissione Europea: http://ec.europa.eu/justice/civil/files/c_2014_1500_it.pdf

Napoli, 15/07/2014