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Let’s Start Up: il contest internazionale per idee innovative di giovani con un’esperienza in un programma di mobilità internazionale

AGM Milano e le 6 sedi milanesi di ESN – Erasmus Student Network sono gli organizzatori di Let’s Start Up, la competition internazionale per business ideas nata per premiare le migliori idee innovative di talenti provenienti da tutto il mondo: il filo conduttore che collega tutti i partecipanti è la partecipazione (attuale o passata) ad un programma di mobilità internazionale come Erasmus.

Possono presentare la propria idea progettuale, infatti, team composti da giovani di età compresa tra 18 e 30 anni all’interno dei quali almeno uno dei componenti sia in possesso di uno dei seguenti requisiti:

– sia attualmente o sia stato in passato studente in un progetto di international mobility;

– sia attualmente o sia stato in passato studente in una università di uno Stato differente da quello di residenza, anche non europeo;

– sia attualmente o sia stato in passato associato al network di ESN.

In tutti e tre i casi, i requisiti devono essere certificabili grazie ad apposita documentazione.

Il contest Let’s Start Up non prevede settori preferenziali per lo sviluppo delle idee imprenditoriali: ciò che conta è la componente innovativa, la creatività e l’originalità, il focus sulla soluzione innovativa in aree di particolare rilevanza per lo sviluppo economico e sociale a livello nazionale ed internazionale.

Il punto di partenza degli organizzatori è la convinzione che chi ha vissuto un’esperienza in un programma di mobilità internazionale acquisisce sicurezza, apertura mentale e maggiore intraprendenza: si tratta di persone che, grazie all’ambiente multiculturale in cui vivono, diventano più dinamiche, intraprendenti e flessibili. Per questo, sono preparate ad assumersi i rischi e ad accogliere le sfide che l’imprenditoria innovativa presenta.

Per partecipare a Let’s Start Up occorre compilare il form disponibile al link http://letstartup.agm-milano2014.eu/upload-your-idea-2/ entro il 19 giugno 2014: la domanda è in lingua inglese e richiede di allegare alcuni documenti, tra cui i CV dei componenti del team proponente.

Entro il 30 giugno saranno comunicati gli esiti delle selezioni: la Giuria sceglierà i progetti finalisti e i proponenti (massimo 4 persone per ciascun team) saranno invitati a partecipare all’evento Italian Week.
Durante l’Italian Week, che si terrà a Milano dal 21 al 27 luglio 2014, i partecipanti avranno l’opportunità di vivere un’esperienza formativa e di networking con workshop, meeting e training.
Il programma prevede la partecipazione di startupper di successo, incubatori, acceleratori, potenziali investitori ed esperti del settore (tra gli appuntamenti in programma, una giornata di training al Microsoft Innovation Campus, 3 giorni dedicati al Business Model Canvas, mezza giornata di laboratorio sul tema delle più moderne tecnologie innovative tra cui la stampa 3D).

L’Italian Week si concluderà con la presentazione delle idee dei finalisti alla giuria, che sceglierà i due progetti vincitori.
Il premio per i due vincitori consiste in un periodo di formazione a Brisbane (Australia), con la possibilità di scegliere uno dei seguenti corsi:

1. Certificate IV in Frontline Management
2. Diploma in Human Resources Management
3. Diploma of Management
4. Diploma of Marketing
5. Advance Diploma of Management (Human Resources)
6. Advanced Diploma of Management
7. Advanced Diploma of Marketing

Il premio Australian Scolarship nasce dalla collaborazione di Let’s Startup Up con MyAustralianDream e Queensland International Institute, e comprende sia i costi per la partecipazione ai corsi che il supporto per l’accomodation in Australia.

Per maggiori informazioni: http://letstartup.agm-milano2014.eu/

Per candidature: http://letstartup.agm-milano2014.eu/upload-your-idea-2/

Per il Regolamento: http://letstartup.agm-milano2014.eu/wp-content/uploads/2014/04/LSUP_announcement.pdf

Napoli, 27/05/2014

Consigli per startup e imprese: l’importanza del pensiero strategico nel processo decisionale aziendale

Nick Tasler è CEO di Decision Pulse e creatore del sistema di apprendimento integrato “Think Strategically & Act Decisively”, utilizzato, tra gli altri, da aziende del calibro di Microsoft e dalla Royal Bank of Canada. Di recente il Blog della Harvard Business Review ha pubblicato un suo post dedicato al tema della Pianificazione Strategica e ad alcuni “falsi miti” che ostacolano tale attività fondamentale per startup e imprese di ogni settore.

Tasler parte da quella che definisce la forma più semplice di pensiero strategico: decidere su quali opportunità concentrare il proprio tempo, risorse e denaro e quali opportunità lasciar perdere. Per spiegare meglio ciò che si intende per pensiero strategico, cita Napoleone Bonaparte (che definisce uno dei più grandi pensatori strategici della storia), secondo il quale “Per concentrare al massimo le forze in un luogo, bisogna economizzare le forze negli altri“. Per descrivere lo stesso concetto, Michael Porter afferma invece che “L’essenza della strategia è decidere cosa non fare“.

Passando ad un livello successivo, più vicino alla pianificazione strategica aziendale, il pensiero strategico può riguardare varie tipologie di scelte: Tasler elenca, a titolo di esempio, la possibilità di liquidare una società per acquistarne un’altra, o la decisione di concentrare la maggior parte delle risorse in un unico settore chiave. In ogni caso, esistono tre falsi miti che possono incidere negativamente sulla pianificazione strategica, che l’autore mette in evidenza nel suo post:

1) La produttività è l’obiettivo

La produttività riguarda il “fare” qualcosa. Il pensiero strategico riguarda il fare “la cosa giusta nel modo giusto“. Corollario di queste affermazioni è che la strategia richiede di lasciar perdere alcune cose, suscitando delle emozioni e reazioni spiacevoli. Quando si lasciano dei progetti a metà o si decide di non iniziarli affatto viene a mancare quella sensazione di fiducia e di controllo che deriva dal perseguire un obiettivo concreto: ma nel gestire un’azienda occorre combattere questo fenomeno psicologico universale di “avversione al lasciar perdere” che deriva dal dover abbandonare un progetto nel quale si è investito tempo e denaro. Tasler mette in guardia gli imprenditori: è possibile che ci si trovi a dover affrontare la reazione negativa del team, nel momento in cui gli si comunica che uno dei loro progetti o l’intero reparto è stato “retrocesso” in favore di altri progetti più “preziosi”.

Di fronte a tali difficoltà, si può essere tentati di perseguire l’obiettivo della produttività: ma concentrarsi sul volume di produzione non è la stessa cosa di concentrarsi sul perseguimento dell’eccellenza. Secondo Tasler, infatti, “senza una strategia, la produttività è priva di significato“. Il passo fondamentale da cui partire è capire quali siano le “cose giuste” su cui concentrarsi.

2) Il lavoro del leader è identificare “che cosa è importante”

L’autore propone un semplice e rapido esercizio: stilare una lista di tutti i progetti, le attività e le iniziative cui il team sta lavorando e tracciare una linea su tutte le voci che non sono importanti.
Il 99% dei team non barrerà nessuna voce in elenco: ogni progetto cui il team sta lavorando è importante per qualcuno dei componenti, ogni voce elencata ha il proprio “valore aggiunto” per l’azienda. Questo dimostra che discutere su ciò che è importante è un’attività futile: i pensatori strategici devono decidere su quali progetti e attività focalizzarsi, non semplicemente quali sono le cose importanti. Anzi, Tasler afferma che il vero leader strategico è colui che, tra una serie di opportunità importanti, sceglie su quali focalizzarsi e quali, invece, lasciar perdere.

Mentre i team con focus sulla produttività spendono ore e ore, anche di straordinario, per portare a compimento un progetto importante dopo l’altro, i team strategici scelgono quali sono i progetti che maggiormente contribuiscono a realizzare la strategia aziendale, mettendo in attesa gli altri progetti importanti.

3) Il pensiero strategico è semplicemente “pensare”

La leadership strategica non è un problema matematico né un esperimento di pensiero. In ultima analisi, il pensiero strategico deve portare all’azione strategica. Un’accurata analisi costi/benefici, le previsioni, i fogli di calcolo, lo studio dei trend sono del tutto inutili se non sfociano in una decisione attuabile. Nonostante le incertezze, le complessità, i rischi, la possibilità di fallimento un vero leader strategico deve intensificare e far lavorare il team e le risorse comunicando chiaramente su cosa concentrarsi e su cosa no.

L’autore chiude il suo post riprendendo nuovamente il pensiero di Napoleone: “Non c’è nulla di più difficile, e quindi di più importante, dell’essere capaci di decidere“. Probabilmente è questa la caratteristica più importante che un imprenditore deve possedere per detenere posizioni di leadership.

Il post originale è disponibile al seguente link: http://blogs.hbr.org/2014/05/3-myths-that-kill-strategic-planning/

Napoli, 22/05/2014

Consigli per startup e imprese: come riconoscere e cogliere le migliori opportunità per la crescita dell’azienda

John Brandon è autore per Inc. Magazine, specializzato in tema “Tech Report”: uno dei suoi ultimi articoli è un’intervista a Lori Ann LaRocco, senior talent producer per CNBC (network americano specializzato in notizie economico-finanziarie, tecnologiche e relative al mondo imprenditoriale).

Lori Ann LaRocco ha scritto un libro intitolato Opportunity Knocking: Lessons From Business Leaders, che spiega come gli imprenditori di successo debbano imparare ad ascoltare e riconoscere il rumore delle opportunità quando bussano alla loro porta. Secondo l’autrice, sono almeno quattro i modi migliori per riuscire a riconoscere e afferrare le migliori opportunità per la crescita di un’impresa:

1) Cavalcare l’onda di un concorrente

Brandon lo presenta come uno degli aspetti più interessanti descritti da Lori Ann LaRocco: molte piccole aziende possono cavalcare l’onda di altre società per crescere più rapidamente. L’esempio dell’autrice su questo tema è quello di Anthony Wood, founder di Roku: si tratta di una realtà che sta creando una grossa community di clienti e sta gettando le basi per diventare un sistema operativo per la televisione.
Roku è stato per sei anni in competizione con Apple TV, e continua a crescere nonostante le nuove versioni lanciate da Apple in questi anni: Roku è riuscita addirittura a raddoppiare le vendite dal lancio di Apple TV sul mercato.

2) Trasformare grandi battute d’arresto in grandi vittorie

In questo caso l’esempio utilizzato da Lori Ann LaRocco è Uber, popolare servizio di ride-sharing che ha dovuto affrontare contestazioni continue, soprattutto da parte dei tassisti. Ma Uber è riuscita a trasformare queste battute di arresto in un’importante vittoria: quando le autorità americane hanno applicato una tassa per emergenza neve pari a 15 dollari, Uber non ha alzato le proprie tariffe (anche se questa sarebbe stata una possibilità di aumentare le entrate). L’azienda ha invece preferito sfruttare l’opportunità di attirare nuovi clienti mantenendo lo stesso livello dei prezzi, sfidando in questo modo coloro che li ostacolavano (i tassisti): Lori Ann LaRocco afferma che, per mantenersi competitivi, i tassisti avrebbero dovuto pensare al proprio business come un servizio da fornire, e non come un “cartello che tiene in ostaggio i clienti”.

3) Lasciar perdere le opportunità che non corrispondono ai vostri punti di forza

Il grande e rapido successo di Apple, secondo l’autrice, dipende dal fatto che la società si è focalizzata sull’engineering e sul marketing, aspetti nei quali il team eccelle. Allo stesso tempo, la Apple non ha sovrastato IBM o Microsoft in altri settori, come quello dei software aziendali: ciò dimostra come le aziende che vogliono avere successo devono insistere sui propri punti di forza e lasciar perdere le opportunità per le quali dovrebbero focalizzarsi sui punti di debolezza.

4) Pesare sempre i rischi

C’è sempre un rischio insito in qualsiasi opportunità: potrebbe richiedere l’assunzione di nuovo personale o l’impiego di risorse finanziarie, rendere più difficile la gestione del processo produttivo o del servizio clienti, etc.
Un esempio di come valutare i rischi secondo Lori Ann LaRocco viene dal CEO di Ford Motor Company, Alan Mulally, cui dedica un intero capitolo nel suo libro.
Mulally ha affrontato in maniera vincente la crisi economica del 2008, accettando il rischio di insicurezza finanziaria di quel periodo e andando a Washington di fronte al Congresso per rappresentare non solo la sua azienda, ma l’intero settore in crisi.
Prima di prendere una tale decisione, Mulally ha soppesato accuratamente i rischi e le opportunità: come afferma Lori Ann LaRocco, “se il rischio di non agire supera il rischio di agire, allora hai già la tua risposta”.

L’articolo originale è disponibile al seguente link: http://www.inc.com/john-brandon/4-ways-to-make-the-most-of-a-business-opportunity.html?utm_content=buffer6ce07&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

Napoli, 06/05/2014

Presentata a Milano l’edizione 2014 di Startup Revolutionary Road

Presentata a Milano la seconda edizione di Startup Revolutionary Road, l’iniziativa di Microsoft Italia e Fondazione Cariplo dedicata ai giovani innovatori italiani che vogliono trasformare il proprio progetto in una startup.

Per il 2014 l’iniziativa si avvarrà anche della collaborazione di Italia Camp, associazione nata nel 2010 che collabora con le maggiori università del nostro Paese allo scopo di selezionare le migliori idee imprenditoriali dei giovani talenti italiani. Tra i partner del progetto figurano inoltre Fondazione Filarete, TechGarage, Fondazione Politecnico di Milano, I3P (Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) e InnovAction Lab.

Come per l’edizione 2013, l’iniziativa Startup Revolutionary Road sarà sostenuta dal programma internazionale di Microsoft YouthSpark e offrirà ai partecipanti un interessante programma di formazione e mentorship gratuito: l’obiettivo dichiarato da Carlo Purassanta (AD Microsoft Italia) e Giuseppe Guizzetti (Presidente Fondazione Cariplo) è quello di raggiungere con la nuova edizione oltre 20.000 giovani, formandone 2.600 e creando 900 nuovi posti di lavoro.

Il percorso di Startup Revolutionary Road segue una struttura “a imbuto”: una prima infarinatura è disponibile per tutti i partecipanti grazie ad un’apposita piattaforma on-line, mentre il secondo passaggio è rappresentato da una serie di seminari dedicati a chi presenta un’idea interessante da sviluppare.
In seguito, le startup selezionate potranno beneficiare, oltre al percorso di mentorship e formazione (con particolare focus su temi manageriali e competenze informatiche), dell’accesso al programma Microsoft BizSpark, che consente l’accesso gratuito alle tecnologie e al network Microsoft.

Rispetto allo scorso anno, inoltre, sono state annunciate due importanti novità per Startup Revolutionary Road 2014: le selezioni saranno caratterizzate da un focus particolare sulle aspiranti imprenditrici digitali (le startup digitali “al femminile” sono infatti ancora una minoranza) e da un’attenzione alle proposte provenienti da giovani del Sud Italia, soprattutto grazie alla collaborazione di Italia Camp, particolarmente attiva nelle Università del Meridione ed in particolare in Puglia e Sicilia.

Per maggiori informazioni: http://www.digitalipercrescere.it/Startupper/Startup-Revolutionary-Road.htm

Napoli, 04/02/2014

L’agenda dei prossimi eventi per giovani, startup e innovatori in Campania

La prossima settimana si annuncia ricca di eventi interessanti per giovani, startuppers ed innovatori di Napoli e dintorni: segnaliamo alcuni appuntamenti in programma dal 16 dicembre in poi.

1. Microsoft BizSpark Camp a Napoli

Lunedì 16 dicembre 2013 è in programma una giornata formativa ad hoc per le startup, organizzata da Microsoft in collaborazione con Campania Innovazione e l’Università Federico II presso l’Aula Informatica (edificio 8) del Complesso universitario di Monte Sant’Angelo (a partire dalle ore 10).

A tutti i partecipanti sarà assicurata l’ammissione al programma triennale di Microsoft “BizSpark”, che mette a disposizione delle startup software, consulenza tecnica, supporto marketing e accesso al network di investitori. Inoltre, si avrà accesso alla piattaforma Cloud Windows Azure per lo sviluppo, la produzione e il testing del progetto.

Per partecipare è necessario inviare entro le ore 12 di venerdì 13 dicembre una mail all’indirizzo bic@agenziacampaniainnovazione.it contenente il nome della startup, nome e cognome di ciascun partecipante, indirizzo e-mail e numero di cellulare di ciascun partecipante.

2. MeeTalents a Nola (NA)

Sarà ospitato dal Palazzo dei Servizi dell’Interporto di Nola il 19 e 20 dicembre il Convegno Meetalents 2013 sui temi della mobilità dei giovani e del rientro dei talenti.
L’evento, organizzato tra gli altri da Campania Innovazione, si propone come momento di incontro e partecipazione tra giovani italiani che studiano e lavorano all’estero, talenti rientrati in Italia ed esperti e istituzioni a livello locale, nazionale ed europeo.

MeeTalents nasce allo scopo di analizzare il fenomeno della “fuga dei talenti”, e prevede di fare il punto sulle iniziative e le politiche locali e nazionali per far fronte al problema: saranno costituiti quattro gruppi di lavoro che metteranno a punto altrettante iniziative legislative da presentare presso la Camera dei Deputati a fine convegno.

L’evento è aperto a giovani lavoratori, imprenditori, ricercatori, dottorandi, laureati, studenti universitari, di nazionalità italiana, attualmente impegnati all’estero per studio o lavoro.

Per partecipare a MeeTalents occorre pre-registrarsi al seguente link: http://archivi.agenziacampaniainnovazione.it/MeeTalents/anagrafica/NuovaScheda.aspx
A chi dovrà sostenere spese di viaggio e pernottamento sarà riconosciuto un contributo parziale per le spese di trasferimento.

Per maggiori informazioni: http://www.agenziacampaniainnovazione.it/target/giovani/progetti/camback-talenti-campani-a-r/registrati-al-convegno

Napoli, 11/12/2013

Startup Life Sciences e Healthcare: da Steve Blank all’evento Filarete Healthy Startups

Il settore Healthcare e delle Life Sciences è attualmente di grande interesse, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni che le tecnologie digitali possono apportare a questo tipo di prodotti e servizi: se ne parla in un articolo pubblicato recentemente su xconomy.com e in uno degli ultimi post dal blog di Steve Blank, ma anche in Italia qualcosa si muove.

Ne è un esempio pratico l’organizzazione di Filarete Healthy Startups, la tre giorni organizzata dalla Fondazione Filarete, insieme a Fondazione Cariplo e Microsoft YouthSpark per analizzare e scoprire i trends e gli scenari di mercato del settore in Italia.

La riflessione sul tema parte da uno dei primi libri di Blank, “The Startup Owner’s Manual”, nel quale si sosteneva che il metodo per startup basato sul Customer Development elaborato dall’autore non fosse adatto alle aziende produttrici di dipositivi medici o biotech, e quindi al settore delle cosiddette Life Sciences.

La rapida iterazione di prodotto basata su metodi di sviluppo agile dei software, i continui aggiustamenti al modello di business basati sui feedback dei clienti, il cloud outsourcing per aumentare l’efficienza del capitale: tutte queste strategie vengono viste da Blank come in qualche modo totalmente inapplicabili al mondo delle Life Sciences e dell’Healthcare, dove i tempi per la sperimentazione in laboratorio dei prodotti richiedono tempi lunghi.

Le aziende che producono farmaci, dispositivi medici e strumenti diagnostici sono infatti bloccate da un processo di sviluppo lento, follemente costoso ed iper-regolamentato caratterizzato da un rischio elevato. Da questo punto di vista, secondo Blank non c’è da meravigliarsi che i venture capitalist si tengano fuori da questo tipo di business, e che i finanziamenti early-stage per startup nel settore Life Sciences siano così scarsi.

Ma, dopo aver lavorato con alcune startup del settore, Blank si pone oggi una domanda: e se si fosse sbagliato sulle startup Life Sciences? E se il vero problema fosse più semplice, e cioè che agli imprenditori del settore Life Sciences non è stato insegnato come collegare le proprie scoperte di laboratorio alle reali esigenze del cliente?

Nel libro “The Startup Owner’s Manual”, assieme al co-autore Bob Dorf, Blank scrive che esistono due tipologie di startup in fase iniziale: quelle costruite attorno al “customer/market risk” (dove il problema è capire se ci sono clienti interessati ad acquistare il prodotto) e quelle che gravitano attorno all’“invention risk” (dove ciò che conta è capire se il team sarà in grado di costruire un prodotto che funziona).
Dorf e Blank spiegano che l’approccio contenuto nel loro testo si adatta alla prima tipologia di startup, perchè per le seconde possono passare anche 5 o 10 anni prima di riuscire ad ottenere un prodotto che possa uscire dal laboratorio ed essere messo sul mercato (come ad es. nel settore delle biotecnologie).

Adesso, però, Blank sostiene di essersi reso conto, osservando gli attuali imprenditori ed investitori del settore Life Sciences, che quella contenuta in “The Startup Owner’s Manual” sia una svista: essenzialmente, Blank dice che il suo metodo può servire alle startup del settore Life Sciences a porsi in fase di early-stage una serie di domande riguardo il customer/market risk, per evitare di rendersi conto, dopo anni trascorsi a lavorare in laboratorio per scongiurare l’invention risk, di non avere un mercato per il proprio prodotto.

La soluzione proposta da Blank è la cosiddetta “evidence-based entrepreneurship”: basarsi sui dati osservati per capire come muoversi sul mercato.

Insomma, il suggerimento è quello di applicare il metodo Lean Startup anche alle neo-imprese del settore Life Sciences e sanitario, fermo restando che si tratta di settori complessi e con delle specificità ben precise: in ogni caso, Blank sostiene che la maggior parte dei fallimenti in questi settori poteva essere probabilmente evitato con uno studio approfondito del mercato di riferimento.

Per spiegare meglio le modalità di applicazione del Metodo Lean Startup al settore Life Sciences, Blank racconta quali sono stati i Pivot di alcune startup che ha seguito ultimamente in questo campo: ad esempio, alcune startup hanno apportato modifiche al prodotto/servizio a seguito di un’accurata analisi delle esigenze della clientela, altre invece hanno modificato la propria posizione nella catena del valore, trasformandosi in fornitori per gli ospedali anzichè vendere il proprio prodotto direttamente ai medici. Cambiamenti ancora più radicali sono stati effettuati da startup che hanno modificato la propria tecnologia di base (modificando del tutto la propria idea originaria), per affrontare al meglio le esigenze della clientela.

In tutti questi casi, i Pivot hanno consentito alle startup di evitare di arrivare sul mercato con un prodotto/servizio o con una strategia fallimentare.
La conclusione di Blank, quindi, è che il metodo Lean Startup sia assolutamente applicabile anche nelle startup Life Sciences ed Healthcare, e che debba funzionare proprio come gli scienziati testano le proprie ipotesi in laboratorio: ciò che bisogna fare in fase early-stage, per non incorrere in seguito in fallimenti, è uscire dal laboratorio e testare il proprio prodotto parlando con i clienti.

Per chi fosse interessato a sapere di più sulle startup e sull’innovazione nel settore Healthcare nel nostro Paese, in apertura del post si accennava all’evento Filarete Healthly Startups: l’evento, totalmente gratuito previa regstrazione al link http://filaretehsw.eventbrite.it/, si terrà a Milano dal 18 al 20 novembre.

Nei primi due giorni saranno analizzate insieme ai maggiori esperti del settore le opportunità e i trends di mercato dei settori Biomed, Pharma Food, Digital Health e App Marketing, ma la data da segnare in agenda per startuppers ed aspiranti imprenditori è il 20 novembre: durante questa giornata, interamente dedicata alle startup, si terranno infatti un Pitch Training per imparare a presentare la propria idea innovativa a potenziali investitori, mentre il pomeriggio sarà dedicato a “Filarete Healtlhy Startups – extended version”: un momento di incontro per presentare la propria startup a un pubblico di esperti, professionisti, manager e investitori specializzati nel settore.

Per maggiori informazioni, il sito internet dell’iniziativa è http://www.fondazionefilarete.com/it/filarete-healthy-startups-week

Napoli, 25/10/2013

Building the Vision: aspiranti startuppers a Roma il 5 novembre

C’è grande attesa per Building the Vision, l’evento promosso da World Wide Rome in collaborazione con InnovAction Lab, Codemotion e Microsoft che si terrà a Roma il 5 novembre 2013: ospite d’eccezione sarà infatti Steve Ballmer, CEO di Microsoft, che illustrerà ai presenti le opportunità del programma per startup Microsoft YouthSpark.

Il programma YouthSpark, lanciato nel 2012, è un’iniziativa di portata globale nata allo scopo di aiutare i giovani ad immaginare e realizzare il proprio potenziale, attraverso l’offerta di concrete opportunità formative per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità e la crescita occupazionale.

Nel corso di Building the Vision sarà possibile ascoltare le storie delle startup italiane più innovative, che offriranno la propria esperienza ad aspiranti imprenditori che potranno riflettere ed ispirarsi allo scopo di costruire la vision della propria startup: inoltre, la partecipazione a Building the Vision permette ai giovani aspiranti startuppers di incontrare esperti come Gianluca Dettori, founder e director di Dpixel; Max Ciociola founder and CEO di MusiXMatch; Luigi Capello founder di LVentures e di Luiss Enlabs; Paolo Borella, director di AppCampus il programma di accelerazione per applicazioni mobile fondato da Nokia e Microsoft; Augusto Coppola, Director in LVentures e founder di InnovAction Lab; Chiara Russo co-founder di Codemotion.

Tra gli argomenti previsti in agenda, si parlerà delle opportunità di finanziamento per le startup italiane, di come costruire un modello di startup scalabile a livello mondiale, dell’internazionalizzazione delle startup e dei programmi locali a sostegno delle startup in Italia.

Non mancheranno momenti dedicati alle esperienze utili e significative per chi vive l’ecosistema startup: da AppCampus allo Startup Revolutionary Road.
Sarà possibile, inoltre, ascoltare i pitch di 5 delle migliori startup italiane.

L’evento, moderato da Riccardo Luna, si terrà presso il Teatro Eliseo a partire dalle 13:30. Per partecipare, è necessario effettuare la registrazione a questo link: http://buildingthevision.eventbrite.it/
La partecipazione a Building the Vision è totalmente gratuita.
Per saperne di più su Building the Visionhttp://buildingthevision.worldwiderome.it/

Per conoscere meglio il programma Microsoft YouthSparkhttp://www.microsoft.com/about/corporatecitizenship/en-us/youthspark/
Napoli, 22/10/2013

InnoApps 2013: la sfida che premia le migliori Apps d’Europa

InnoApps Challenge è la competition ideata da due colossi mondiali, Microsoft e Huawei, nata allo scopo di premiare le migliori applicazioni per Windows Phone sviluppate da giovani cittadini residenti nei Paesi dell’Unione Europea di età massima pari a 26 anni.

L’iniziativa si propone di selezionare le migliori Apps proposte dai giovani partecipanti, per fornire sostegno, networking e mentorship in tutte le fasi dallo sviluppo alla commercializzazione, offrendo inoltre ai partecipanti la possibilità di lavorare in un contesto internazionale.

Il tema scelto per l’edizione 2013 di InnoApps Challenge è la “Social Inclusion”, declinata in tre settori:

  • E-skills: apps per aiutare le aziende ad incrementare l’acquisizione di conoscenze nel settore ICT da parte dei lavoratori, partendo dal presupposto che tali conoscenze siano sempre più importanti e richieste nel mercato del lavoro;
  • Imprenditoria: idee che possano diffondere la mentalità imprenditoriale e le startup in Europa, in particolare nei giovani, basandosi sulla necessità di rilanciare lo spirito imprenditoriale come risposta ai problemi della disoccupazione giovanile;
  • E-partecipation: apps in grado di migliorare il dialogo e la collaborazione nei processi decisionali tra le diverse culture in territorio europeo, attraverso la condivisione e la diffusione delle conoscenze grazie alle tecnologie digitali.

InnoApps Challenge 2013 prevede quattro fasi:

FASE 1 – APPLY: le iscrizioni sono aperte fino al 15 settembre 2013, attraverso l’apposito form che trovate qui. Dal momento dell’iscrizione sarà possibile iniziare a lavorare sull’idea attraverso l’utilizzo degli strumenti di sviluppo on-line messi a disposizione da Microsoft. Al termine della fase 1 saranno valutate tutte le idee presentate, ed entro il 18 settembre 2013 i partecipanti ammessi alla fase successiva riceveranno apposita comunicazione dagli organizzatori.

FASE 2: Oltre agli strumenti on-line disponibili nella fase 1, i partecipanti selezionati per questa fase potranno ad uno dei workshop gratuiti di app development organizzati da Microsoft in diversi paesi UE. La fase di sviluppo e di coding delle applicazioni deve terminare entro il 20 ottobre 2013, termine ultimo per presentare la versione finale del proprio progetto.

Entro il 4 novembre 2013, i finalisti ammessi alla fase 3 saranno contattati dagli organizzatori e potranno lavorare al perfezionamento del proprio pitch, da presentare durante la fase successiva.

FASE 3: I finalisti saranno invitati all’evento finale del 20 e 21 novembre a Bruxelles, dove potranno partecipare ad un workshop con esperti del settore e presentare il proprio pitch e la propria app alla giuria di InnoApps, composta da esperti di Huawei (Arne Herkelmann), Microsoft (Ruud De Jonge) e dal presidente dello European Young Innovators Forum, Kumardev Chatterjee. Durante la finale di Bruxelles saranno proclamati i vincitori che accederanno ai premi e alla quarta e ultima fase della competition.

FASE 4: Il primo e secondo classificato e la vincitrice del Female Developer Prize parteciperanno ad un viaggio in Cina, finalizzato ad ispirare e stimolare la creatività dei partecipanti in un contesto economico e culturale unico al mondo. Il vincitore del primo premio, inoltre, riceverà un premio di 5.000 euro e assistenza personalizzata per la commercializzazione della sua applicazione (per una durata temporale che verrà concordata con gli organizzatori).

Tutte le informazioni, il Regolamento ed il form di iscrizione per InnoApps Challenge 2013 sono disponibili all’indirizzo: http://innoapps.eu/ . Inoltre, è possibile inviare qualsiasi richiesta all’indirizzo e-mail innoapps@eyif.eu.

Vi ricordiamo che anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est offre ai giovani talenti creativi ed aspiranti startuppers tante nuove occasioni di formazione, mentorship e networking grazie all’iniziativa VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa. Le migliori idee innovative selezionate attraverso gli eventi di scouting in programma per settembre (qui tutti gli appuntamenti) avranno inoltre l’opportunità di presentare il proprio pitch ai nostri esperti.

Per partecipare a VulcanicaMente 2 basta prenotarsi per le selezioni: tutte le informazioni ed i form di iscrizione sono disponibili nella sezione Eventi & Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest.it!

Napoli, 30/08/2013 

 

 

 

Microsoft lancia “Ventures”: strumenti, networking e un nuovo fondo per startup

Microsoft Ventures è la nuova divisione di capitale di rischio creata da Microsoft per supportare startup e aspiranti imprenditori in tutto il mondo.
Il programma nasce allo scopo di riunire le attività di Microsoft dedicate alle startup, grazie alla creazione di una community in cui i partecipanti hanno accesso ad una serie di risorse, strumenti e servizi: in particolare, Microsoft Ventures fornisce risorse e strumenti tecnologici, opportunità di networking, servizi di mentorship e tutoraggio, un programma di accelerazione della durata di 3/6 mesi, possibilità di accesso al fondo di investimento.

Microsoft Ventures è innanzitutto una grande community: il colosso offre la possibilità di accesso ad un network globale, che mette in contatto le startup partecipanti con investitori, mentor ed acceleratori in tutto il mondo.
Alla Ventures Community si aggiunge anche BizSpark: si tratta di un programma gratuito che offre ai partecipanti strumenti e tecnologie (software, app, mobile e cloud computing). Grazie all’utilizzo di strumenti e risorse tecnologiche le idee di business possono iniziare ad essere sviluppate per poter accedere alla fase successiva di Microsoft Ventures.

La seconda fase, Ideation to Seed, si sostanzia nella possibilità, offerta alle startup più promettenti, di partecipare ai programmi di accelerazione (della durata di 3/6 mesi) in uno degli acceleratori della rete Microsoft: a quelli già in azione (Seattle, Tel Aviv, Pechino, Bangalore e Parigi) si aggiungeranno nei prossimi mesi altre strutture a Mosca, Rio de Janeiro e Berlino.

Una volta concluso il periodo di accelerazione, le startup avranno un prototipo funzionante ed un business plan solido: il passo successivo è reperire capitale per l’accesso al mercato (Scale to Market). A questo punto, entra in azione il Seed Funding di Microsoft Ventures: è stato infatti ampliato il Big Fund, istituito da Microsoft nel 2012, che consente alle startup di reperire i fondi necessari ad affacciarsi sul mercato. Le startup potranno quindi ottenere i capitali direttamente da Microsoft, ma avranno anche la possibilità di finanziarsi grazie all’incontro con investitori del network.

Per ulteriori informazioni sul programma: http://www.microsoftventures.com/

Napoli, 28/06/2013

20/05 – Barcamper e Microsoft LAB al CSI. Don’t miss the date!

Lunedì 20/05 il CSI ospita lo Startup Revolutionary Road Tour, con un programma all’insegna dell’innovazione.

Ore 10.00-18.00: Scouting sul Barcamper – Dpixel ascolterà sul Barcamper i progetti registrati (prenotazioni gratuite in questa pagina http://barcamper.it/stops/napoli-youthspark-2/)

Ore 12.30-16.30: MICROSOFT STUDENT PARTNER- LAB 4 STUDENTS & STARTUPPERS: HOW TO BUILD YOUR FIRST WINDOWS 8 APP – Microsoft supporterà i partecipanti nella creazione della prima App su Windows 8. Per il LAB registrati qui, la partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati http://www.eventbrite.com/event/6586025981?ref=elink

Maggiori dettagli anche nel post di Gianluca Dettori http://dgil.uz/2013/05/09/due-giorni-di-barcamper-a-napoli/

Il 21/05 lo Startup Revolutionary Road Tour si sposta all’Università Federico II. Qui il programma completo.

Napoli, 17 maggio 2013

 

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