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Tag: internazionalizzazione

Nuove opportunità per PMI e startup dall’ICE: il Piano Export Sud

L’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha presentato oggi presso il Palazzo della Giunta della Regione Campania il Piano Export Sud, nato allo scopo di sostenere la promozione di prodotti e servizi di realtà produttive delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) sui mercati internazionali.

Destinatari del Piano Export Sud sono PMI, startup, parchi universitari e tecnologici, consorzi e reti di impresa delle 4 Regioni Convergenza.
Si tratta di un piano pluriennale, per il quale l’ICE ha diffuso il programma relativo alla prima annualità: sono previste 9 linee di intervento suddivise in due gruppi.

Il primo gruppo comprende le Azioni di tutoraggio e formazione, suddivise in tre tipologie:

1. Progetto pilota ICE Export Lab.

In ciascuna delle 4 Regioni sarà realizzata un’edizione del Progetto, che consiste in un percorso formativo per accrescere le competenze manageriali e i livelli di competitività internazionale dei soggetti partecipanti. ICE Export Lab si articola in tre fasi: formazione in aula, affiancamento e incubazione all’estero (presso la rete degli uffici ICE nei mercati individuati). Per partecipare a ICE Export Lab è prevista una selezione attraverso Bando Pubblico (i primi Bandi per le imprese sono previsti entro febbraio 2014), il percorso in Campania si terrà a Napoli e sarà aperto a 20/25 partecipanti.

2. Azioni di formazione per la gestione della Proprietà Intellettuale.

Si tratta di 4 brevi corsi di formazione (uno per ciascuna delle Regioni interessate) sul tema della tutela della proprietà intellettuale come leva competitiva per le aziende, attraverso il miglioramento tecnologico dei prodotti e servizi e una promozione più efficace sui mercati (sia quello interno, che quelli esteri).
I moduli sono destinati a profili tecnico-specialisti, anche qui la partecipazione avviene attraverso Bando Pubblico per 15 aziende in ciascuna edizione.
I corsi saranno strutturati sulla base delle esigenze territoriali e prevedono il convolgimento di Istituzioni ed Enti Locali.

3. Seminari tecnico – formativi e di primo orientamento ai mercati internazionali.

In ciascuna delle Regioni coinvolte si prevede l’organizzazione di 5 sessioni di seminari sul tema dei mercati internazionali, con lo scopo di raggiungere il più ampio numero possibile di operatori. Tra le tematiche previste, ricordiamo la tutela della proprietà intellettuale, l’imprenditoria femminile, l’europrogettazione, la certificazione, il marketing strategico, le tecniche degli scambi e i social network. Per la Campania i cicli di seminari saranno ospitati a Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno ed è previsto il supporto di un esperto di marketing che effettuerà un check-up aziendale personalizzato per ciascun operatore partecipante.

Le altre linee di intervento del Piano Export Sud sono racchiuse nel gruppo delle Iniziative Promozionali: prima di tutto, l’ICE prevede la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali, ma anche azioni di incoming per distretti e aree produttive, azioni sui media e sulle reti commerciali estere, eventi di partenariato internazionali.

Una menzione particolare merita infine la Borsa dell’Innovazione dell’Alta Tecnologia, che si terrà a Napoli presso Città della Scienza: si tratta di un evento internazionale per promuovere la commercializzazione e il trasferimento all’estero di prodotti ad alta tecnologia e di beni immateriali (soprattutto brevetti). Si tratta di un’occasione di matchmaking tra offerta e domanda tecnologica, che sarà momento di incontro tra startup, PMI, reti di impresa, università, parchi tecnologici italiani e stranieri (in particolare, saranno presenti attori provenienti dai Paesi dell’area BRICS, dagli USA, dall’area UE e dal Mediterraneo).
Contestualmente alla Borsa dell’Innovazione dell’Alta Tecnologia, Napoli ospiterà anche l’evento SIEE – Sino Italian Exchange Event, dedicato alla collaborazione e cooperazione economica con la Cina.

Per conoscere in dettaglio il programma delle attività previste per la Prima Annualità del Piano Export Sud: http://www.ice.gov.it/export_sud/Piano_Export_Sud_I_annualit%C3%A0.pdf

Per contattare i referenti ICE del Piano Export Sud: http://www.ice.gov.it/export_sud/lista_referenti_ICE-AGENZIA.pdf

Napoli, 18/12/2013

La Carta Servizi Startup, nuove opportunità dall’ICE

Le startup innovative hanno a disposizione un nuovo strumento di agevolazione che permetterà di ottenere sconti sui servizi forniti dall’ICE – Agenzia Italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: infatti l’ICE, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha autorizzato nei giorni scorsi l’emissione della Carta Servizi Startup.

Grazie alla Carta Servizi Startup, le startup innovative regolarmente registrate alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese potranno ottenere uno sconto pari al 30% sui servizi di assistenza erogati dall’Agenzia. Sono escluse dalle agevolazioni le spese inerenti ai servizi esterni.

Tra i servizi offerti dall’ICE – Agenzia Italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ricordiamo indagini di mercato e statistiche, guide per le aziende che vogliono espandersi sul mercato estero, ricerca di partner e clienti esteri, pubblicità sui media stranieri, eventi promozionali e di comunicazione a livello internazionale.

L’emissione della Carta Servizi Startup rappresenta la realizzazione di una delle previsioni del Decreto Sviluppo bis (nello specifico, ai commi 7 e 8 dell’art. 30), secondo cui l’ICE si impegna nei confronti delle startup innovative su più fronti:

– fornire assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia;
– provvedere a individuare le principali fiere e manifestazioni internazionali dove ospitare gratuitamente le startup innovative, tenendo conto dell’attinenza delle loro attività all’oggetto della manifestazione;
– sviluppare iniziative per favorire l’incontro delle startup innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione.

Le startup interessate possono richiedere il codice della Carta rivolgendosi ai seguenti contatti: urp.export@ice.it oppure sviluppo.servizi@ice.it, specificando in oggetto la dicitura “Richiesta Carta Servizi Startup”.

Per maggiori informazioni: http://www.ice.gov.it/

Napoli, 22 luglio 2013

Internazionalizzazione delle PMI napoletane: la Sezione Speciale del Fondo Centrale di Garanzia

Abbiamo già parlato (in questo post) del Fondo Centrale di Garanzia: si tratta di uno strumento di mitigazione del rischio di credito a sostegno delle PMI creato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il meccanismo su cui si basa il Fondo è la concessione di una garanzia pubblica che si sostituisce alle garanzie reali rilasciate dalle imprese di piccole e medie dimensioni, che dà a queste ultime la possibilità di accedere a finanziamenti sul mercato creditizio con maggiore facilità.

Il Fondo prevede delle misure per l’accesso gratuito e semplificato destinate alle startup, ma non è l’unico aspetto interessante per le imprese di nuova costituzione: spesso, infatti, le startup innovative hanno interesse ad aprirsi al mercato estero, ed è a questo proposito che risulta interessante l’iniziativa congiunta del Fondo con le Camere di Commercio di alcune città italiane.

Sono 19, infatti, le Camere di Commercio in Italia (compresa quella di Napoli) che hanno aderito ad un progetto in collaborazione con il Fondo Centrale di Garanzia per la costituzione di Sezioni Speciali del Fondo destinate all’internazionalizzazione delle PMI presenti sui territori di competenza: in particolare, la sezione di Napoli è operativa dal 10 giugno 2013 e mette a disposizione un milione di euro, cifra che verrà utilizzata per compartecipare alla copertura del rischio delle operazioni di internazionalizzazione ritenute ammissibili.

I soggetti beneficiari dell’iniziativa della Camera di Commercio partenopea sono le PMI, i consorzi di PMI, le società consortili (di servizi alle PMI e miste) che hanno sede legale e/o operativa a Napoli e provincia: potranno usufruire degli strumenti di cogaranzia e controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia e godranno di modalità semplificate di accesso al Fondo.

L’accesso all’iniziativa è riservato ad operazioni finanziarie con durata compresa tra 18 e 60 mesi, e sono previsti due casi con relative semplificazioni:

  • Il primo caso riguarda le operazioni a favore di imprese che presentano un’incidenza dell’export sul fatturato, relativo all’ultimo bilancio approvato, pari ad almeno il 30% . Per questa tipologia di imprese è stato elevato dal 25% al 40% il valore del rapporto massimo ammissibile tra finanziamenti e fatturato (per le operazioni di durata inferiore a 36 mesi). Possono inoltre accedere alla procedura semplificata tutte le operazioni con un importo inferiore al 35% del fatturato dell’impresa (la percentuale scende al 25% per operazioni di durta inferiore a 36 mesi).
  • Il secondo caso, invece, comprende le operazioni a favore di imprese che registrano una quota dell’export sul fatturato, relativo all’ultimo bilancio approvato, inferiore al 30% , o che non hanno ancora iniziato ad operare sui mercati internazionali. Per queste imprese viene introdotta la possibilità di avvalersi di una valutazione “caso per caso” dei progetti di internazionalizzazione.

Riguardo alle spese ammissibili, esse devono naturalmente essere relative ad operazioni e iniziative di internazionalizzazione. Alcuni esempi di tipologia di spese ammissibili sono quelle per la partecipazione a fiere internazionali (all’estero o in Italia); realizzazione di materiale informativo e pubblicità in lingua estera e per il mercato estero, organizzazione e/o partecipazione a workshop; conferenze ed incontri con operatori e giornalisti esteri; apertura di un sito internet in lingua straniera; formazione professionale di operatori in Italia e all’estero; spese di consulenza per ricerche e analisi di mercato. Si segnala inoltre, nell’ambito della possibilità prevista di finanziare le spese per realizzazione di una struttura per fini commerciali, che è finanziabile anche l’acquisto di un immobile (con il limite di finanziabilità del 50% del suo valore).

Per maggiori informazioni, il link dedicato alla Sezione Speciale del Fondo Centrale di Garanzia per l’Internazionalizzazione delle PMI napoletane è disponibile qui.

Napoli, 11 luglio 2013

Approfondimenti: Il Fondo per la Crescita Sostenibile

Con il Decreto interministeriale emanato l’8 marzo 2013 è definitivamente operativa la Riforma degli Incentivi alle imprese varata con il Decreto Sviluppo nel giugno 2012. Il provvedimento introduce una serie di misure di semplificazione nell’accesso agli incentivi per le imprese, allo scopo di stimolare la realizzazione di interventi che abbiano carattere di innovatività, favoriscano la crescita dell’occupazione e la competitività anche a livello internazionale delle aziende, disciplinando le modalità di intervento del nuovo Fondo per la Crescita Sostenibile, dell’ammontare di 600 milioni di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione.

Dal proprio sito internet, il MISE definisce il Fondo per la Crescita Sostenibile come uno strumento che consente di “avviare una innovativa modalità di interventi in favore della competitività delle imprese, introducendo profonde innovazioni dei meccanismi di intervento che consentono:

  • di focalizzare i finanziamenti su pochi obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese: ricerca, sviluppo e innovazione; rafforzamento della struttura produttiva; internazionalizzazione delle imprese. 
  • di concentrare le risorse disponibili su un’unica fonte finanziaria, evitandone la dispersione su una pluralità di interventi,  utilizzando come strumento prevalente di intervento il finanziamento agevolato ed eliminando i contributi a fondo perduto.”

Il tutto allo scopo di inquadrare la politica di incentivazione italiana all’interno di una cornice europea.

Il Ministero di propone di sostenere i programmi e progetti che le imprese beneficiarie non avrebbero svolto in mancanza delle risorse messe a disposizione dal Fondo in questione, in particolare al comma 2 dell’art. 3 elenca le tre tipologie di interventi finanziabili, e cioè interventi diretti:

  • alla promozione di progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
  • al rafforzamento della struttura produttiva del Paese, al riutilizzo degli impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale;
  • alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti all’estero.

Il Decreto stabilisce le seguenti quattro linee di intervento per l’utilizzo del Fondo:

  1. Interventi per la ricerca e sviluppo,
  2. Interventi per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese,
  3. Interventi per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero,
  4. Interventi per progetti speciali.

Gli interventi per la ricerca e sviluppo saranno indirizzati a progetti diretti ad introdurre significamenti avanzamenti tecnologici finalizzati alla realizzazione/al miglioramento di prodotti, processi e servizi tramite lo sviluppo delle tecnologie previste dal Decreto: innanzitutto le ITC, seguono poi le Nanotecnologie, i Materiali avanzati, le Biotecnologie, la Fabbricazione e trasformazione avanzate e lo Spazio. E’ prevista la possibilità di presentare progetti proposti in maniera congiunta da più soggetti, previa stipula di un apposito contratto di rete (o altra forma contrattuale di collaborazione), che permetta di individuare chiaramente la suddivisione delle competenze (in termini di costi, spese, utilizzo dei risultati) e identifichi un soggetto capofila. E’ da sottolineare, inoltre, la previsione di specifiche priorità per alcune tipologie di progetto: ricordiamo in particolare i progetti che prevedono lo sviluppo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Gli interventi previsti dal Titolo III del Decreto sono quelli per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese: Il Fondo interverrà per finanziare i progetti in grado di incrementare la produttività e l’innovatività in settori che necessitano di un riposizionamento competitivo e riqualificazione dei sistemi di produzione e dei relativi prodotti. Si fa riferimento a progetti in grado di potenziare la produttività nelle aree territoriali depresse con particolare riferimento alle Regioni del Mezzogiorno ed a quelle aree del Paese che versano in una situazione di crisi industriale complessa.  La priorità di intervento riguarda in qesto caso le Regioni Convergenza, le PMI, i programmi che abbiano effetti positivi sul livello di occupazione e quelli che siano in grado di minimizzare gli impatti ambientali.

Gli interventi per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero saranno sostenuti dal Fondo attraverso forme di raccordo con L’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese (ICE). I programmi realizzati dalle imprese devono essere volti a sviluppare piattaforme di e-commerce e di frinchising per le PMI, diffondere e tutelare il made in Italy nei mercati esteri, partecipare a menifestazioni, gare, fiere internazionali per la promozione delle eccellenze produttive italiane. Anche in questo caso, è prevista priorità per coloro che ricorrono allo strumento del contratto di rete, e in ogni caso per i programmi che coinvolgano in modo significativo le piccole e medie imprese.

Il Decreto prevede infine i cosiddetti Progetti Speciali: essi devono innanzitutto avere come ambito di riferimento specifiche aree tecnologiche-produttive ritenute strategiche per la competitvità del Paese. In secondo luogo, devono essere diretti alla riqualificazione competitiva di tali aree e devono sostenere la creazione di nuova occupazione e/o salvaguardare il livello occupazionale esistente. Il Ministero definirà un’apposita Proposta di Progetto Speciale che verrà sottoposta all’attenzione delle associazioni di categoria rappresentative delle imprese e degli altri soggetti nazionali, che daranno il proprio parere insieme ad altri soggetti pubblici e privati interessati. Tale Proposta verrà poi attuata dal MISE attraverso apposito decreto.

Il Decreto dell’8 marzo 2013 stabilisce, infine, la creazione di apposite sezioni del Fondo per ciascuna delle linee di intervento analizzate.

Riguardo alle modalità di accesso al Fondo, gli interventi previsti dal decreto verranno attuati con bandi e direttive pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Essi prevederanno l’ammontare delle risorse destinate a ciascun intervento, i requisiti di accesso dei beneficiari, le condizioni di ammissibilità e presentazione delle proposte di progetto, i termini di presentazione delle domande.  Normalmente le risorse verranno assegnate  con procedure di tipo negoziale salvo il ricorso a procedure valutative. In quest’ultimo caso il decreto impone di prevedere specifiche riserve di risorse a favore esclusivo delle micro, piccole e medie imprese e reti d’imprese. Da segnalare, inoltre, che gli interventi previsti sono tutti sotto forma di finanziamento agevolato: non sono previsti aiuti a fondo perduto, anche questo in vista dell’inquadramento della normativa italiana nel contesto di regolamentazione dell’Unione Europea.

Il testo integrale del Decreto 8 Marzo 2013 è disponibile al seguente link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto-8marzo2013.pdf

Napoli, 19 marzo 2013

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