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Tag: innovazione

Creative Clusters Green Technology: la Regione Campania punta sull’energia green

Campania Innovazione, l’Agenzia Regionale per la Promozione della RIcerca e dell’Innovazione ha lanciato la call for ideas “Creative Cluster Green Technology” allo scopo di raccogliere i migliori progetti nel settore dell’energia green per supportarle nel percorso di costituzione di startup.
L’avviso è finalizzato allo scopo di migliorare lo sviluppo economico regionale attraverso il sostegno all’imprenditoria innovativa nel settore delle energie, in particolare quelle provenienti da fonti rinnovabili. Ciò allo scopo di realizzare il programma di sviluppo firmato nell’agosto 2012 dal MIUR e dalla Regione Campania, che prevede per il settore “Risparmio Energetico” la creazione di un Distretto ad Alta Tecnologia denominato Smart Power System, all’interno del quale si andrà a creare un ecosistema per imprese innovative del settore energie green.
La call for ideas “Creative Cluster Green Technology” si pone quindi l’obiettivo di stimolare e sostenere la nuova imprenditorialità nel campo dell’efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabili, selezionando progetti ad alto livello di creatività nei seguenti settori:

  • Aria e Ambiente
  • Smart Grid
  • Efficienza Energetica
  • Eolico
  • Biofuel
  • Energia Solare
  • Energy Storage
  • Materiali
  • Trasporti
  • Acqua
  • Altre Fonti rinnovabili

Il bando si rivolge sia a persone fisiche che a startup innovative con sede operative sul territorio della Regione Campania. Non sono previsti limiti di età per i partecipanti.

Il percorso inizia con una fase iniziale di Scouting e Valutazione, al termine della quale verranno individuate le 12 proposte migliori tra tutte le domande pervenute entro il 14 giugno 2013, sulla base delle decisioni di una Commissione di Valutazione che sarà composta da esperti in creazione di impresa, tecnologie per l’energia e innovazione. La selezione sarà effettuata tenendo conto di criteri quali la chiarezza della proposta, la significatività dell’impatto tecnologico, il grado di innovatività dell’idea, la fattibilità tecnica e l’appeal di mercato.

La seconda fase è quella di Tutoraggio e Accelerazione, che una avrà durata di 6 mesi, durante la quale i partecipanti potranno usufruire dei servizi offerti dal Polo Tecnologico di Campania Innovazione S.p.A. per la nascita e lo sviluppo delle nuove startup.

Le domande di partecipazione e la documentazione richiesta dovranno essere prima di tutto compilate on line e dovranno poi essere inviati in formato cartaceo a Campania Innovazione S.p.A. – Via Coroglio, 57 -80124 – Napoli.

Il bando è scaricabile all’indirizzo: http://www.campaniainhub.it/servizi/creative-factory/progetti/creative-clusters-green-technology/allegati/avviso-green-technology

Per compilare la domanda di partecipazione on line:

http://www.agenziacampaniainnovazione.it/

http://www.campaniainhub.it/

Napoli, 15 aprile 2013

Italia al 50° posto nella classifica del “Global Information Technology Report”

Il World Economic Forum ha presentato ieri a Ginevra il “Global Information Technology Report – Growth and Jobs in a Hyperconnected World” per il 2013, il documento che analizza l’impatto e l’influenza dell’ICT sullo sviluppo dell’economia e del mercato del lavoro nel mondo.
Il Report prende in considerazione 144 Paesi in tutto il mondo, analizzandoli sulla base di 54 parametri (tra cui la penetrazione di Internet, la diffusione degli smartphone e la disponibilità di capitali in denaro) e si propone come lo strumento più affidabile per l’analisi del fenomeno in questione.

Le conclusioni del Report confermano ancora una volta il ruolo preponderante che l’economia digitale e l’innovazione tecnologica assumono oggi nello sviluppo globale. Il documento evidenzia che, soltanto negli ultimi due anni, lo sviluppo dell’economia digitale nel mondo ha portato ad una crescita in termini di PIL mondiale di 193 milioni di dollari, con la creazione di 6 milioni di nuovi posti di lavoro: secondo i dati, un aumento pari al 10% dell’indice calcolato dal Global Information Technology Report è in grado di portare ad una crescita del PIL pari allo 0,75% e ad una diminuzione dell’indice di disoccupazione dell’1,02%.

La raccomandazione che ne deriva è ancora una volta quella di aumentare gli investimenti nel settore, impegnandosi su più fronti: aumentare la diffusione delle nuove tecnologie, migliorare le condizioni delle imprese, assicurarsi che gli investimenti nel settore digitale e nelle comunicazioni siano il più possibile coerenti e coordinati ma, al contempo, indipendenti dalle strutture governative.

Riguardo alla classifica, l’ultima pubblicazione vede il predominio dei paesi scandinavi, con la Finlandia al primo posto e la Svezia al terzo, mentre il secondo posto è occupato da Singapore. Nella top ten, ritroviamo gli Stati Uniti al nono posto e Taiwan al decimo, mentre le posizioni intermedie sono occupate tutte da paesi europei (nell’ordine: Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera, UK, Danimarca).
Ciò nonostante, anche il report del World Economic Forum, come già accaduto qualche settimana fa con l’Innovation Union Scoreboard della Commissione Europea, evidenzia per i Paesi Europei uno sviluppo dell’economia digitale a due velocità, con un forte gap tra economie del nord ed economie del sud: per trovare il Portogallo e la Spagna, ad esempio, bisogna scorrere l’elenco verso il basso fino ad arrivare rispettivamente al 33° e 38° posto.

Ancora più giù ritroviamo l’Italia che, purtroppo, si classifica soltanto al 50° posto, con un indice di 4,18. Ciò mette in evidenza un preoccupante stato di arretratezza nella capacità di sfruttare le grandi potenzialità delle ICT: ciò dimostra che gli sforzi degli ultimi mesi, come l’Agenda Digitale o il Decreto Startup, non sono ancora abbastanza per far decollare lo sviluppo digitale del nostro paese.

Per visualizzare il Report completo: http://www3.weforum.org/docs/WEF_GITR_Report_2013.pdf

Napoli, 12 aprile 2013

Bloom: Startup e investitori internazionali a Milano con U-start

Bloom è l’evento internazionale dedicato al mondo delle start up e dell’investimento che si terrà a Milano dall’11 al 13 maggio 2013. Si tratta di una conferenza di tre giorni, durante i quali si incontreranno imprenditori e investitori italiani, europei, brasiliani, russi e sudafricani appartenenti al network U-start, il portale di matching tra imprenditori innovativi e investitori professionali che rappresenta un punto di incontro anche con il mondo dell’università e della ricerca.

La tre giorni si apre sabato 11 maggio con la Startup Factor, durante la quale le 20 start up italiane selezionate attraverso il portale u-start presenteranno il proprio progetto ad una giuria di professionisti ed esperti italiani ed internazionali del settore, i quali decreteranno le 10 migliori idee imprenditoriali che parteciperanno all’Italian Seed Arena che si terrà il 13 maggio.

La giornata di domenica 12 maggio sarà dedicata al Value Day, dedicato a seminari, networking, incontri con imprenditori ed investitori di successo. In questa giornata, sono previste inoltre due iniziative dedicate alle 20 startup partecipanti a Bloom: il primo gruppo consistente nelle 10 startup selezionate il giorno precedente potrà girare un video pitch, che sarà presentato alla giuria il giorno successivo per l’Italian Seed Arena, mentre alle 10 startup non selezionate viene offerta un’importante opportunità di confronto con uno degli investitori presenti all’evento, per ottenere consigli e feedback da cui ripartire alla ricerca di investimenti e finanziamenti per la propria idea. Nel pomeriggio sarà dato spazio alle startup internazionali presenti all’evento, con networking e incontri dedicati.
Spazio anche al divertimento, con il Bloom Party organizzato in serata per tutti i partecipanti.

Il 13 maggio sarà il giorno conclusivo, con una conferenza aperta al pubblico organizzata in tre momenti:
Italian Seed Arena, dove le 10 migliori startup italiane saranno valutate dalla giuria internazionale attraverso il video pitch e la soluzione di una task assegnata, che permetterà la valutazione delle abilità di analisi e problem solving dei team. Premio per la migliore startup, una giornata al fianco di un importante investitore del network U-start e una campagna media sui canali RCS.
International Seed Stage, con la presentazione delle migliori startup internazionali provenienti dal network, scelte tra Russia, Brasile e Sudamerica.
International Growth Stage, il momento dell’evento in cui scendono in campo gli incubatori del network: si assisterà alla presentazione delle migliori startup europee, russe, brasiliane e sudamericane scelte proprio dagli incubatori.

Per partecipare all’evento, le startup dovranno registrarsi al portale U-start e presentare la propria candidatura entro il 22 aprile 2013.

Per ulteriori informazioni sul portale: https://www.u-start.biz
Per tutte le informazioni sull’evento: https://u-start.biz/bloom/

Napoli, 10/04/2013

Un montepremi del valore di 800.000 euro per il Premio Gaetano Marzotto 2013

Il 4 aprile 2013 è la data di apertura del bando per la partecipazione all’edizione 2013 del Premio Gaetano Marzotto, promosso ed ideato dall’Associazione Progetto Marzotto per creare in Italia una piattaforma dell’innovazione che intersechi capacità imprenditoriale e benessere sociale: lo scopo è quello si sostenere lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali che rispondano al duplice criterio di sostenibilità economico-finanziaria e generazione di benefici sul territorio nazionale con un montepremi complessivo del valore di 800.000 euro, suddiviso tra contributi in denaro, percorsi di affiancamento ed incubazione erogati da partner tra cui spiccano tra gli altri Unicredit, Seedlab, H-Farm, Fondazione Filarete, Luiss Enlabs e The Hub.

Il montepremi è ripartito tra:

  • Premio Impresa del Futuro: è destinato al miglior progetto imprenditoriale con capacità di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali territoriali, culturali o ambientali. Gli ambiti di riferimento preferibili, rigorosamente Made in Italy, sono: moda e tessile, agroalimentare, turismo, farmaceutico, meccanica, casa, arredamento e ambiente. Il premio si compone di un contributo in denaro per la somma di 250.000 euro e un percorso di affiancamento della Fondazione CUOA, tra le più grandi business school del nord-est italiano. Lo scorso anno il Premio Impresa del Futuro è stato assegnato a Solwa srl, che ha presentato il proprio Modulo per la depurazione e potabilizzazione dell’acqua dichiarato dalle Nazioni Unite “Innovazione per lo sviluppo dell’Umanità”.
  • Premio per una nuova impresa sociale e culturale:è riservato alla migliore idea imprenditoriale capace di generare ricadute positive significative in campo sociale e culturale. I settori di intervento preferibili sono: servizi culturali, servizi alla persona, servizi sociali, servizi all’ambiente, terzo settore. Anche in questo caso il vincitore beneficerà di un percorso di affiancamento della Fondazione CUOA e di una somma di denaro pari a 100.000 euro. Il vincitore dell’edizione 2012 è stato Brain Control, un sistema basato sulla tecnologia BCI (Brain-Computer Interface) che classifica i segnali provenienti dai sensori per encefalogramma, consentendo a pazienti completamente o parzialmente paralizzati di controllare le tecnologie assistive mediante il pensiero. Il progetto ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.
  • Premio dall’idea all’impresa: è un premio del valore complessivo di 300.000 euro che non viene erogato tramite contributo in denaro, bensì sottoforma di un periodo di incubazione all’interno di 9 tra le migliori strutture del settore: Boox, Fondazione FIlarete, H-Farm, I3P,Enlabs, M31, Seedlab, The Hub, Vega. E’ riservato a giovani di età inferiore a 35 anni (o team composti in maggioranza da giovani). Al termine dell’edizione precedente, ad esempio, Seedlab ha ospitato MRS, Start Up salentina che opera in ambito cleantech, mentre H-Farm si è occupata di Happy Gift, una “community del regalo” in chiave social attualmente on line.
  • Premio Speciale Unicredit – Talento delle idee: è destinato ad almeno una Start Up per ciascuna delle tre categorie precedentemente descritte. Il premio, di un valore complessivo pari a 150.000 euro, si compone di:
  1. assegnazione di un tutor scelto tra professionisti, consulenti, imprenditori, partner di UniCredit sull’innovazione per confronti periodici con le startup su aspetti strategici e di crescita
  2. partecipazione alla Startup Academy focalizzata su tematiche rilevanti per le startup e realizzata con il contributo di partner del network internazionale di UniCredit
  3. programma di mentorship da parte del team di UniCredit/Talento delle Idee
  4. assegnazione di un Relationship Manager di UniCredit per seguire le esigenze bancarie delle startup
  5. organizzazione di incontri one-to-one con possibili investitori e clienti Corporate di UniCredit per partnership commerciali, industriali, tecnologiche.

Le candidature sono aperte dal 04/04/2013 al 30/06/2013, entro il 31 luglio le Giurie sceglieranno i progetti per ciascuna delle categorie. Gli esiti delle selezioni verranno comunicati entro il 5 agosto, ed entro il primo settembre dovrà essere consegnata l’eventuale documentazione aggiuntiva richiesta. Il 12/09/2013 è il termine entro il quale dovrà essere effettuato il colloquio con la giuria, mentre la premiazione è prevista per il mese di novembre 2013.

La partecipazione è aperta a persone fisiche, team, imprese start up, imprese già esistenti, cooperative e associazioni che abbiano sede legale e base di sviluppo in Italia, e i cui progetti abbiano ricaduta economica ed impatto positivo principalmente sul territorio italiano. Esclusivamente per la sezione “Premio dall’Idea all’Impresa” è fissato il limite di età a giovani entro i 35 anni.
I progetti dovranno essere inviati tramite il sito internet della competizione, nella sezione “Partecipa“.

Napoli, 08 aprile 2013

Innovation Union Scoreboard 2013: l’innovazione a due velocità dell’UE

La direzione generale per le imprese e l’industria della Commissione Europea ha appena pubblicato l’Innovation Union Scoreboard 2013, lo screening annuale sull’innovazione nell’area UE.

Dai risultati emergono essenzialmente una buona e una cattiva notizia: nel suo complesso, l’Unione Europea è più innovativa dello scorso anno nonostante il perdurare della crisi economica, ciò nonostante aumenta il divario tra i 27 Stati Membri.
I dati mettono in luce un’Unione Europea a due velocità, con i Paesi più innovativi che hanno ulteriormente migliorato le proprie performance, mentre gli altri non riescono a fare progressi: la lenta ma progressiva convergenza registrata negli ultimi anni tra Paesi in difficoltà e grandi innovatori ha subito un brutto colpo d’arresto, se non addirittura una vera e propria inversione di tendenza.

Il rapporto fornisce una valutazione comparativa delle prestazioni di ricerca e innovazione degli Stati membri dell’UE-27 e dei punti di forza e di debolezza della loro ricerca e di innovazione e prende in considerazione 24 parametri, raggruppabili in tre macro-categorie:

  • elementi abilitanti: gli elementi fondamentali che rendono possibile l’innovazione (risorse umane, finanziamenti e aiuti, sistemi di ricerca aperti, di eccellenza e attrattivi);
  • attività delle imprese che rispecchiano in che modo le imprese europee sono innovative (investimenti, collaborazioni e attività imprenditoriali, patrimonio intellettuale);
  • risultati che mostrano come ciò si traduce in benefici per l’intera economia (essenzialmente gli effetti economici derivanti).

La classifica risultato dell’analisi raggruppa i Paesi dell’UE in quattro gruppi:

  • Innovation leaders: Svezia, Germania, Danimarca e Finlandia, tutti mostrano una performance ben superiore a quello della media europea.
  • Innovation followers: Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Regno Unito, Austria, Irlanda, Francia, Slovenia, Cipro ed Estonia mostrano un andamento simile a quello della media europea (si tratta dei Paesi che “tengono il passo“).
  • Moderate innovators: La performance di Italia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Malta e la Lituania è inferiore a quello della media europea.
  • Modest innovators: La performance della Polonia, la Lettonia, la Romania e la Bulgaria è ben al di sotto della media UE.

L’Italia è rimasta come lo scorso anno nel gruppo degli Innovatori Moderati, collocandosi al di sotto della media UE (che corrisponde ai Paesi appartenenti al gruppo b): dal country profile della Commissione, si evincono una serie di punti di debolezza del nostro Paese. Innanzitutto il ritardo negli investimenti per la modernizzazione dei settori pubblico e industriale, in particolare quello ad alto contenuto tecnologico, e l’insufficiente percentuale di Pil investita in ricerca e sviluppo (mentre Roma è ferma all’1,3 per cento sul Pil, la media Ue è al 2 per cento mentre i leader d’innovazione sono già al 3 per cento). Tra i punti di forza, invece, la disponibilità di capitale umano e di innovatori. Da osservare anche il dato delle imprese che debuttano in mercati per loro del tutto nuovi (più 13 per cento). Si osserva inoltre un forte calo negli investimenti in Venture Capital (meno 8,2 per cento), nelle spese per l’innovazione diverse da quelle per attività di ricerca e sviluppo (meno 15 per cento), e il livello di occupazione per profili ad alto valore aggiunto (meno 0,4 per cento): probabilmente osare di più negli investimenti consentirebbe all’Italia di passare dal gruppo dei “Moderate Innovators” a quello dei “Followers”, nella consapevolezza che, come sottolineato dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, “Gli investimenti nell’innovazione sono essenziali, se vogliamo mantenere la nostra competitività globale e rilanciare la crescita in Europa. Dobbiamo incoraggiare l’imprenditorialità poiché le Pmi sono un volano essenziale dell’innovazione“.

Per approfondimenti:

 

Approfondimenti: Il Fondo per la Crescita Sostenibile

Con il Decreto interministeriale emanato l’8 marzo 2013 è definitivamente operativa la Riforma degli Incentivi alle imprese varata con il Decreto Sviluppo nel giugno 2012. Il provvedimento introduce una serie di misure di semplificazione nell’accesso agli incentivi per le imprese, allo scopo di stimolare la realizzazione di interventi che abbiano carattere di innovatività, favoriscano la crescita dell’occupazione e la competitività anche a livello internazionale delle aziende, disciplinando le modalità di intervento del nuovo Fondo per la Crescita Sostenibile, dell’ammontare di 600 milioni di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione.

Dal proprio sito internet, il MISE definisce il Fondo per la Crescita Sostenibile come uno strumento che consente di “avviare una innovativa modalità di interventi in favore della competitività delle imprese, introducendo profonde innovazioni dei meccanismi di intervento che consentono:

  • di focalizzare i finanziamenti su pochi obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese: ricerca, sviluppo e innovazione; rafforzamento della struttura produttiva; internazionalizzazione delle imprese. 
  • di concentrare le risorse disponibili su un’unica fonte finanziaria, evitandone la dispersione su una pluralità di interventi,  utilizzando come strumento prevalente di intervento il finanziamento agevolato ed eliminando i contributi a fondo perduto.”

Il tutto allo scopo di inquadrare la politica di incentivazione italiana all’interno di una cornice europea.

Il Ministero di propone di sostenere i programmi e progetti che le imprese beneficiarie non avrebbero svolto in mancanza delle risorse messe a disposizione dal Fondo in questione, in particolare al comma 2 dell’art. 3 elenca le tre tipologie di interventi finanziabili, e cioè interventi diretti:

  • alla promozione di progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
  • al rafforzamento della struttura produttiva del Paese, al riutilizzo degli impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale;
  • alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti all’estero.

Il Decreto stabilisce le seguenti quattro linee di intervento per l’utilizzo del Fondo:

  1. Interventi per la ricerca e sviluppo,
  2. Interventi per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese,
  3. Interventi per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero,
  4. Interventi per progetti speciali.

Gli interventi per la ricerca e sviluppo saranno indirizzati a progetti diretti ad introdurre significamenti avanzamenti tecnologici finalizzati alla realizzazione/al miglioramento di prodotti, processi e servizi tramite lo sviluppo delle tecnologie previste dal Decreto: innanzitutto le ITC, seguono poi le Nanotecnologie, i Materiali avanzati, le Biotecnologie, la Fabbricazione e trasformazione avanzate e lo Spazio. E’ prevista la possibilità di presentare progetti proposti in maniera congiunta da più soggetti, previa stipula di un apposito contratto di rete (o altra forma contrattuale di collaborazione), che permetta di individuare chiaramente la suddivisione delle competenze (in termini di costi, spese, utilizzo dei risultati) e identifichi un soggetto capofila. E’ da sottolineare, inoltre, la previsione di specifiche priorità per alcune tipologie di progetto: ricordiamo in particolare i progetti che prevedono lo sviluppo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Gli interventi previsti dal Titolo III del Decreto sono quelli per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese: Il Fondo interverrà per finanziare i progetti in grado di incrementare la produttività e l’innovatività in settori che necessitano di un riposizionamento competitivo e riqualificazione dei sistemi di produzione e dei relativi prodotti. Si fa riferimento a progetti in grado di potenziare la produttività nelle aree territoriali depresse con particolare riferimento alle Regioni del Mezzogiorno ed a quelle aree del Paese che versano in una situazione di crisi industriale complessa.  La priorità di intervento riguarda in qesto caso le Regioni Convergenza, le PMI, i programmi che abbiano effetti positivi sul livello di occupazione e quelli che siano in grado di minimizzare gli impatti ambientali.

Gli interventi per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero saranno sostenuti dal Fondo attraverso forme di raccordo con L’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese (ICE). I programmi realizzati dalle imprese devono essere volti a sviluppare piattaforme di e-commerce e di frinchising per le PMI, diffondere e tutelare il made in Italy nei mercati esteri, partecipare a menifestazioni, gare, fiere internazionali per la promozione delle eccellenze produttive italiane. Anche in questo caso, è prevista priorità per coloro che ricorrono allo strumento del contratto di rete, e in ogni caso per i programmi che coinvolgano in modo significativo le piccole e medie imprese.

Il Decreto prevede infine i cosiddetti Progetti Speciali: essi devono innanzitutto avere come ambito di riferimento specifiche aree tecnologiche-produttive ritenute strategiche per la competitvità del Paese. In secondo luogo, devono essere diretti alla riqualificazione competitiva di tali aree e devono sostenere la creazione di nuova occupazione e/o salvaguardare il livello occupazionale esistente. Il Ministero definirà un’apposita Proposta di Progetto Speciale che verrà sottoposta all’attenzione delle associazioni di categoria rappresentative delle imprese e degli altri soggetti nazionali, che daranno il proprio parere insieme ad altri soggetti pubblici e privati interessati. Tale Proposta verrà poi attuata dal MISE attraverso apposito decreto.

Il Decreto dell’8 marzo 2013 stabilisce, infine, la creazione di apposite sezioni del Fondo per ciascuna delle linee di intervento analizzate.

Riguardo alle modalità di accesso al Fondo, gli interventi previsti dal decreto verranno attuati con bandi e direttive pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Essi prevederanno l’ammontare delle risorse destinate a ciascun intervento, i requisiti di accesso dei beneficiari, le condizioni di ammissibilità e presentazione delle proposte di progetto, i termini di presentazione delle domande.  Normalmente le risorse verranno assegnate  con procedure di tipo negoziale salvo il ricorso a procedure valutative. In quest’ultimo caso il decreto impone di prevedere specifiche riserve di risorse a favore esclusivo delle micro, piccole e medie imprese e reti d’imprese. Da segnalare, inoltre, che gli interventi previsti sono tutti sotto forma di finanziamento agevolato: non sono previsti aiuti a fondo perduto, anche questo in vista dell’inquadramento della normativa italiana nel contesto di regolamentazione dell’Unione Europea.

Il testo integrale del Decreto 8 Marzo 2013 è disponibile al seguente link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto-8marzo2013.pdf

Napoli, 19 marzo 2013

#Innovazione: tre nuovi bandi e 30 milioni per imprese e #Startup

Presentati il 13 marzo 2013 dai ministri Francesco Profumo e Corrado Passera tre bandi, del valore complessivo di 256,5 milioni di euro, finalizzati a tre obiettivi fondamentali:

  • potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania);
  • elaborare progetti di innovazione della Pubblica Amministrazione per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini;
  • sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di start up, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione.

Miur e Mise hanno individuato, grazie a questi bandi, una serie di interventi in grado di sostenere la competitività delle imprese e il sistema della ricerca pubblica e privata nel Mezzogiorno, utilizzando le risorse del Piano di Azione e Coesione – a cui Miur e Mise hanno aderito nel corso del 2012 – elaborato dal governo per velocizzare la spesa dei Fondi Strutturali a favore delle Regioni della Convergenza, indirizzando così questi ultimi verso obiettivi più coerenti con l’attuale situazione di crisi socio-economica.

  1. POTENZIAMENTO INFRASTRUTTURALE DEL SISTEMA DELLA RICERCA Il bando, finanziato con una cifra di 76,5 milioni di euro, ha l’obiettivo di individuare nuovi investimenti e iniziative a sostegno dello sviluppo del sistema della ricerca e dell’istruzione nelle Regioni della Convergenza, attraverso il potenziamento delle strutture di servizio. Le linee di intervento sono tre: la prima prevede la creazione, l’adeguamento, il rafforzamento e consolidamento strutturale di reti telematiche e infrastrutture digitali, sul modello di quelle esistenti, mediante lo sviluppo e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate. La seconda linea di intervento riguarda il potenziamento di strumentazioni e dotazioni logistiche e infrastrutturali, necessarie per il monitoraggio ambientale e territoriale. Infine, il bando contempla la realizzazione strutturale di sistemi di gestione dell’archiviazione digitale di libri e archivi attraverso soluzioni standard aperte, nella logica dell’open government e open access.
  2. LA PA COME FATTORE DI INNOVAZIONE. I BANDI PRECOMMERCIALI Mise e Miur hanno pure stanziato 150 milioni di euro per favorire la ricerca e lo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi di pubblica utilità, al momento non presenti sul mercato. Tali risorse saranno impiegate attraverso lo strumento dei bandi pre-commerciali, a cui potranno partecipare tutte le amministrazioni pubbliche delle Regioni Convergenza. Attraverso un’apposita “Chiamata di idee”, le PA interessate potranno descrivere il proprio fabbisogno di servizi innovativi e progetti tecnologici e di ricerca che, in linea con le indicazioni del VIII Programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, comportino una ricaduta positiva sul tessuto industriale della propria comunità di riferimento. Una commissione mista Mise-Miur vaglierà le proposte avanzate dalle PA, formando un’apposita graduatoria. Le proposte migliori saranno poi utilizzate come base dei bandi precommerciali veri e propri, attraverso i quali saranno selezionate le imprese incaricate di svolgere, tramite il finanziamento pubblico, le attività di ricerca e sviluppo necessarie alle esigenze delle amministrazioni pubbliche. Attraverso questa iniziativa sperimentale, le amministrazioni locali potranno svolgere un ruolo importante nella promozione e nella realizzazione di prodotti e servizi di ricerca oggi non esistenti e che, una volta funzionanti, potranno supportare sensibilmente lo sviluppo industriale ed economico del territorio.
  3. PROGETTI PER IL SOSTEGNO DI STARTUP Il bando ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese delle regioni della Convergenza, attive da meno sei anni (start up o spin-off), in collaborazione con università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e grandi imprese. I progetti avranno a disposizione 30 milioni di euro e si articoleranno su quattro direttrici: valorizzazione e gestione dell’imponente flusso di dati generati dalle tecnologie digitali (Big Data, 8 milioni); utilizzo di tecnologie digitali per innovare le modalità di produzione, fruizione e distribuzione dei contenuti culturali (Cultura a impatto aumentato, 14 milioni); valorizzazione di iniziative di innovazione in ambito sociale (Social Innovation Cluster, 7 milioni); sviluppo all’interno delle Università italiane di luoghi di contaminazione fra studenti di discipline diverse per promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione (Contamination Labs, 1 milione).

“L’investimento, di oltre 250 milioni – spiega Profumo – è finalizzato a un nuovo modello di sviluppo, più solido e duraturo per il Paese. Con i bandi precommerciali si intende dare centralità alla PA, intesa come driver dell’innovazione. Partendo dalle sue richieste, sollecitate dai cittadini, vogliamo generare nuovi prodotti e innovazione di sistema. Con gli investimenti nelle infrastrutture del sistema della ricerca invece – continua – si intende portare innovazione tecnologica e di processo nella filiera della formazione. Infine, sia il Miur che il Mise si impegnano a sostenere la competitività di nuove imprese in settori fortemente strategici per l’Italia, quali la valorizzazione e gestione dei grandi dati, l’uso di tecnologie ditali per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, e la valorizzazione di innovazione in ambito sociale. Per la prima volta in Italia – conclude Profumo – si fa un investimento anche in luoghi di contaminazione tra studenti di discipline diverse, per promuovere la cultura, l’imprenditorialità e l’innovazione”. “Oggi, grazie alla collaborazione tra Mise e Miur – dichiara Passera – abbiamo fatto un importante passo in avanti sul sostegno alla competitività delle tantissime aziende, in particolar modo Pmi, che operano nel Sud e ogni giorno investono sul fronte della tecnologia e della ricerca. Mettere al centro l’innovazione, avvicinare concretamente l’università all’impresa, sviluppare infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, è la priorità per riprendere la strada della crescita. In questo senso – continua –  nel corso di quest’anno abbiamo costruito una normativa organica e di respiro per rendere l’Italia un Paese più accogliente per le imprese startup. Nel giro di poche settimane, sono già più di 300 le startup registrate. È la dimostrazione della voglia di fare e di innovare che c’è nel nostro Paese e su cui bisogna continuare a investire” conclude Passera.

FONTE: www.agi.it

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