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Tag: innovazione

L’edizione 2013 del Bando “cheFare”: 100.000 euro per progetti innovativi nel settore Cultura

Nato grazie all’Associazione Culturale “doppiozero”, il Bando “cheFare” mette in palio un premio di 100.000 euro per progetti presentati da imprese, associazioni, organizzazioni, società operanti nel settore della cultura.

L’edizione 2013 di “cheFare” nasce con l’obiettivo di costituire un network di imprese culturali ad alto contenuto innovativo ed elevato impatto sociale, che si ponga come punto di incontro tra il mondo delle startup, che attraversa un momento di crescita nonostante una serie di difficoltà, e quello della cultura, che vive un periodo difficile già da alcuni anni.

Nel progetto degli organizzatori, il network di imprese culturali sarà in grado di raggiungere due importanti scopi: da un lato, incentivare le dinamiche positive che si vengono a creare dalla messa in rete delle competenze delle imprese culturali coinvolte, dall’altro lato, supportare la costruzione di nuovi modelli di business economicamente e socialmente sostenibili nel mondo delle imprese culturali.

Il Bando è aperto a progetti operanti nell’ambito della cultura umanistica (letteratura, teatro, danza, musica, fotografia, cinema, etc.) che siano caratterizzati dai seguenti elementi:

1. Promuovere la collaborazione e le capacità di relazione e interazione con soggetti terzi (attraverso reti territoriali e on-line);
2. Ricercare modalità innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura;
3. Essere scalabili e riproducibili (in termini di dimensioni e di replicabilità in ambiti e contesti differenti);
4. Essere economicamente sostenibili nel tempo;
5. Promuovere l’equità contrattuale ed economica dei lavoratori coinvolti;
6. Avere un positivo impatto in termini sociali sul territorio, anche in termini di accesso e fruibilità della cultura;
7. Saranno valutati positivamente i progetti che ricorrono a strategie di progettazione, produzione, gestione e distribuzione della cultura come bene comune (open source e free software);
8. Coinvolgimento delle comunità di riferimento e dei destinatari del progetto nelle attività di comunicazione.

Riguardo alle modalità di partecipazione, sono previste 3 fasi differenti:

FASE 1 – PRESELEZIONE

Le candidature possono essere inviate esclusivamente on-line compilando il form presente sul sito www.che-fare.com dal 28 ottobre al 9 dicembre 2013. Entro il 15 gennaio 2014, un team di esperti sceglierà i progetti da pubblicare sull’apposita piattaforma on-line. Saranno selezionati fino a un massimo di 40 progetti che accedono alla fase successiva.

FASE 2 – VOTAZIONE ON-LINE

Dal 15 gennaio al 13 marzo 2014, i progetti selezionati saranno votati dal pubblico. Per accedere alle votazioni, gli utenti dovranno registrarsi al sito per poi esprimere le proprie preferenze. Saranno i migliori 8 progetti ad accedere al gruppo dei Finalisti e alla fase n.3

FASE 3 – VOTAZIONE DELLA GIURIA

L’ultima fase si svolgerà tra il 19 marzo e il 3 aprile 2014: la Giuria proclamerà il Vincitore anche sulla base del Business Plan che i Finalisti provvederanno a recapitare tramite raccomandata indirizzata all’Associazione Culturale doppiozero, via A. Fioravanti, 3 – 20154 Milano (entro e non oltre il 19 marzo 2013).

Il Progetto Vincitore avrà diritto al Premio finale di 100.000 euro, suddiviso in una prima tranche pari a 50.000 euro (entro 3 mesi dalla proclamazione del vincitore) e altre due tranches da 25.000 euro ciascuna vincolate ad una serie di incontri di monitoraggio sullo stato di avanzamento del progetto.

Per maggiori informazioni su “cheFare” e sulla documentazione richiesta per la partecipazione, è possibile visualizzare qui il Bando completo.

Altri link utili:

Napoli, 29/10/2013

Napoli – San Francisco: due nuove accordi per ricerca e startup, e lo stage del CSI

Nell’ambito della visita istituzionale del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che si è svolta nei giorni scorsi a San Francisco, sono stati sottoscritti due accordi riguardanti la ricerca e la tecnologia per migliorare la cooperazione tra le due città. In entrambi gli accordi, il Comune di Napoli ha il ruolo di soggetto patrocinante e di propulsore assieme agli altri soggetti coinvolti.

Il primo accordo porta la firma dell’Università di San Francisco e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: è finalizzato all’organizzazione di workshop biennali in entrambe le città per lo sviluppo di opportunità nell’ambito della ricerca universitaria nel settore medico-scientifico. Si prevede, in particolare, il coinvolgimento del dipartimento di chimica della Federico II e di quello di malattie neurodegenerative e ricerca cardiovascolare dell’università californiana.

Ma è il secondo accordo quello maggiormente interessante per il tema dell’innovazione delle start up: gli attori coinvolti sono l’Associazione Skillpoint, Mind the Bridge Foundation e Campania Felix, uniti per la promozione dell’imprenditoria innovativa a Napoli. L’accordo prevede il finanziamento di borse di studio per giovani imprenditori napoletani, che avranno l’occasione di frequentare la Mind the Bridge Start Up School di San Francisco.

Nell’ottica di collaborazione con uno dei più importanti attori dell’ecosistema startup della Silicon Valley, è proprio la Start Up School di Mind the Bridge la meta degli startuppers attualmente ospitati al Centro Servizi Incubatore Napoli Est, che partiranno tra pochi giorni per San Francisco. Sette startup selezionate con la prima edizione di VulcanicaMente partiranno il 10 novembre per uno stage di una settimana nell’ecosistema startup più importante del mondo, dove assisteranno a lezioni, laboratori ed eventi di networking organizzati da Mind the Bridge e potranno incontrare potenziali partner ed investitori.

Napoli, 28/10/2013

 

 

Startup Life Sciences e Healthcare: da Steve Blank all’evento Filarete Healthy Startups

Il settore Healthcare e delle Life Sciences è attualmente di grande interesse, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni che le tecnologie digitali possono apportare a questo tipo di prodotti e servizi: se ne parla in un articolo pubblicato recentemente su xconomy.com e in uno degli ultimi post dal blog di Steve Blank, ma anche in Italia qualcosa si muove.

Ne è un esempio pratico l’organizzazione di Filarete Healthy Startups, la tre giorni organizzata dalla Fondazione Filarete, insieme a Fondazione Cariplo e Microsoft YouthSpark per analizzare e scoprire i trends e gli scenari di mercato del settore in Italia.

La riflessione sul tema parte da uno dei primi libri di Blank, “The Startup Owner’s Manual”, nel quale si sosteneva che il metodo per startup basato sul Customer Development elaborato dall’autore non fosse adatto alle aziende produttrici di dipositivi medici o biotech, e quindi al settore delle cosiddette Life Sciences.

La rapida iterazione di prodotto basata su metodi di sviluppo agile dei software, i continui aggiustamenti al modello di business basati sui feedback dei clienti, il cloud outsourcing per aumentare l’efficienza del capitale: tutte queste strategie vengono viste da Blank come in qualche modo totalmente inapplicabili al mondo delle Life Sciences e dell’Healthcare, dove i tempi per la sperimentazione in laboratorio dei prodotti richiedono tempi lunghi.

Le aziende che producono farmaci, dispositivi medici e strumenti diagnostici sono infatti bloccate da un processo di sviluppo lento, follemente costoso ed iper-regolamentato caratterizzato da un rischio elevato. Da questo punto di vista, secondo Blank non c’è da meravigliarsi che i venture capitalist si tengano fuori da questo tipo di business, e che i finanziamenti early-stage per startup nel settore Life Sciences siano così scarsi.

Ma, dopo aver lavorato con alcune startup del settore, Blank si pone oggi una domanda: e se si fosse sbagliato sulle startup Life Sciences? E se il vero problema fosse più semplice, e cioè che agli imprenditori del settore Life Sciences non è stato insegnato come collegare le proprie scoperte di laboratorio alle reali esigenze del cliente?

Nel libro “The Startup Owner’s Manual”, assieme al co-autore Bob Dorf, Blank scrive che esistono due tipologie di startup in fase iniziale: quelle costruite attorno al “customer/market risk” (dove il problema è capire se ci sono clienti interessati ad acquistare il prodotto) e quelle che gravitano attorno all’“invention risk” (dove ciò che conta è capire se il team sarà in grado di costruire un prodotto che funziona).
Dorf e Blank spiegano che l’approccio contenuto nel loro testo si adatta alla prima tipologia di startup, perchè per le seconde possono passare anche 5 o 10 anni prima di riuscire ad ottenere un prodotto che possa uscire dal laboratorio ed essere messo sul mercato (come ad es. nel settore delle biotecnologie).

Adesso, però, Blank sostiene di essersi reso conto, osservando gli attuali imprenditori ed investitori del settore Life Sciences, che quella contenuta in “The Startup Owner’s Manual” sia una svista: essenzialmente, Blank dice che il suo metodo può servire alle startup del settore Life Sciences a porsi in fase di early-stage una serie di domande riguardo il customer/market risk, per evitare di rendersi conto, dopo anni trascorsi a lavorare in laboratorio per scongiurare l’invention risk, di non avere un mercato per il proprio prodotto.

La soluzione proposta da Blank è la cosiddetta “evidence-based entrepreneurship”: basarsi sui dati osservati per capire come muoversi sul mercato.

Insomma, il suggerimento è quello di applicare il metodo Lean Startup anche alle neo-imprese del settore Life Sciences e sanitario, fermo restando che si tratta di settori complessi e con delle specificità ben precise: in ogni caso, Blank sostiene che la maggior parte dei fallimenti in questi settori poteva essere probabilmente evitato con uno studio approfondito del mercato di riferimento.

Per spiegare meglio le modalità di applicazione del Metodo Lean Startup al settore Life Sciences, Blank racconta quali sono stati i Pivot di alcune startup che ha seguito ultimamente in questo campo: ad esempio, alcune startup hanno apportato modifiche al prodotto/servizio a seguito di un’accurata analisi delle esigenze della clientela, altre invece hanno modificato la propria posizione nella catena del valore, trasformandosi in fornitori per gli ospedali anzichè vendere il proprio prodotto direttamente ai medici. Cambiamenti ancora più radicali sono stati effettuati da startup che hanno modificato la propria tecnologia di base (modificando del tutto la propria idea originaria), per affrontare al meglio le esigenze della clientela.

In tutti questi casi, i Pivot hanno consentito alle startup di evitare di arrivare sul mercato con un prodotto/servizio o con una strategia fallimentare.
La conclusione di Blank, quindi, è che il metodo Lean Startup sia assolutamente applicabile anche nelle startup Life Sciences ed Healthcare, e che debba funzionare proprio come gli scienziati testano le proprie ipotesi in laboratorio: ciò che bisogna fare in fase early-stage, per non incorrere in seguito in fallimenti, è uscire dal laboratorio e testare il proprio prodotto parlando con i clienti.

Per chi fosse interessato a sapere di più sulle startup e sull’innovazione nel settore Healthcare nel nostro Paese, in apertura del post si accennava all’evento Filarete Healthly Startups: l’evento, totalmente gratuito previa regstrazione al link http://filaretehsw.eventbrite.it/, si terrà a Milano dal 18 al 20 novembre.

Nei primi due giorni saranno analizzate insieme ai maggiori esperti del settore le opportunità e i trends di mercato dei settori Biomed, Pharma Food, Digital Health e App Marketing, ma la data da segnare in agenda per startuppers ed aspiranti imprenditori è il 20 novembre: durante questa giornata, interamente dedicata alle startup, si terranno infatti un Pitch Training per imparare a presentare la propria idea innovativa a potenziali investitori, mentre il pomeriggio sarà dedicato a “Filarete Healtlhy Startups – extended version”: un momento di incontro per presentare la propria startup a un pubblico di esperti, professionisti, manager e investitori specializzati nel settore.

Per maggiori informazioni, il sito internet dell’iniziativa è http://www.fondazionefilarete.com/it/filarete-healthy-startups-week

Napoli, 25/10/2013

Startup Europe Manifesto: il Leader Club presenta il documento con oltre 5.000 firme al Consiglio Europeo

Sono 22 le raccomandazioni contenute nel Manifesto “Startup Europe”, presentato dal Leaders Club al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Romouy firmato da oltre 5.000 persone: una grande risposta da parte della community della Rete, che conferma l’interesse crescente a creare un ecosistema per startup nel nostro continente.

Lo Startup Manifesto nasce la convinzione che le startup siano il motore economico dal quale l’Europa può ripartire e tornare a crescere, per cui il documento cerca di inquadrare le azioni e gli strumenti utili per fare del territorio UE un posto dove sia più semplice fondare una startup, grazie anche ad un collegamento con le istituzioni pubbliche e con il mondo dell’università e della ricerca.

Come accennato in un precedente post del nostro blog dedicato all’argomento, Per il mercato dell’Internet Economy si prevede una crescita pari all’8% all’anno nei prossimi 5 anni nei paesi del G20 (per le economia in via di sviluppo la crescita annuale del settore è stimata addirittura al 18%): favorire la nascita e lo sviluppo di startup operanti nel settore delle tecnologie digitali è quindi un’occasione fondamentale per migliorare la situazione economia, in termini occupazionali e di nuova ricchezza.

Ricordiamo che tra i redattori e i firmatari del Manifesto è possibile ritrovare nomi di grandi esperti e protagonisti del settore, tra i quali Zaryn Dentzel (Tuenti), Daniel Ek (Spotify), Kaj Hed (Rovio Entertainment), Lars Hinrichs (HackFwd), Boris Veldhuijzen van Zarten (The Next Web), che sono tra l’altro alcuni tra i fondatori del Leader Club, nato alcuni mesi fa su indicazione del vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes (qui, il nostro approfondimento sul Leader Club).

I redattori del Manifesto hanno individuato 22 azioni sulla base delle quali le imprese possono orientarsi per migliorare le proprie performance future: l’invito a imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati contenuto nel documento è di “impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

 

Ecco le 22 raccomandazioni contenute nello Startup Manifesto:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

Qui, il link ufficiale al sito Startup Europe, dove è possibile consultare la versione completa del Manifesto.

Napoli, 25/10/2013

 

Dal team di Pushapp nasce App Rank Genius: una nuova risorsa per sviluppatori, App Factory e Indie Devs

PushApp, una delle sette startup attualmente inserite nel percorso di incubazione del CSI – Centro Servizi Incubatore d’Impresa Napoli Est, ha appena lanciato la sua nuova creazione: si tratta di App Rank Genius, un sistema in grado di stimare i downloads di numerose applicazioni disponibili su App Store.

App Rank Genius nasce da un’esigenza vissuta in prima persona dal team dell’App Factory insediata al CSI: spesso, infatti, come tanti altri sviluppatori IOS, i founders di Pushapp si sono ritrovati ad aver bisogno di conoscere il numero di downloads generati dalle app, analizzando la classifica su App Store e i dati degli utenti.

Un servizio di Intelligence del genere è attualmente fornito a pagamento da piattaforme come App Annie e Distimo, ma si tratta di costi spesso troppo elevati per delle giovani startup: da qui, l’idea di Pushapp di condividere insieme ad altri amici sviluppatori le statistiche relative a tutte le applicazioni da loro pubblicate su App Store, per creare un tool in grado di stimare i downloads giornalieri di qualsiasi app.

App Rank Genius utilizza un modello statistico avanzato, basato sulla distribuzione di Pareto, i cui parametri di forma e scala sono stimati analizzando i risultati delle app che hanno condiviso i propri dati con il sistema. Naturalmente, le stime possono diventare sempre più precise al crescere del numero di sviluppatori, app factory e indie devs coinvolti: il team di Pushapp è infatti interessato ad entrare in contatto con chi voglia condividere le proprie statistiche, per migliorare il servizio (il sistema è totalmente gratuito e i dati condivisi non verranno resi pubblici).

App Rank Genius è attualmente disponibile on line al seguente link: http://www.apprankgenius.com/
Inoltre è già disponibile su Google Play l’app per Android (https://play.google.com/store/apps/details?id=me.pushapp.apprankgenius&hl=en), mentre il team di Pushapp è a lavoro per sviluppare la versione per iPhone.

Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: info@apprankgenius.com

Napoli, 24/10/2013

La nuova edizione di Creative Clusters, per Startup nel settore della Moda e del Design

Creative Clusters Design e Moda è l’avviso pubblico di Campania Innovazione per la selezione delle migliori idee innovative nei settori della moda e del design, nato allo scopo di favorire lo sviluppo e la creazione di nuove startup.

La call resterà aperta fino al 15 novembre 2013 ed è riservata ai seguenti soggetti:

– ricercatori/assegnisti di ricerca/dottorandi di Università ed Enti di ricerca interessati a valorizzare i risultati delle proprie ricerche attraverso la costituzione di uno spin-off;

– imprenditori interessati a diversificare la propria attività con l’obiettivo di creare una nuova impresa;

– persone fisiche, singole o in raggruppamento, di qualsiasi età interessate a promuovere e a realizzare un’idea imprenditoriale innovativa.

Per partecipare a Creative Clusters Design e Moda, le proposte progettuali dovranno essere incentrate sullo sviluppo di prodotti/servizi innovativi, rispetto a prodotti e servizi già presenti sul mercato: l’innovatività potrà consistere, ad esempio, nell’utilizzo di nuove tecnologie.
Altro requisito delle idee imprenditoriali che vogliano partecipare a Creative Clusters Design e Moda è quello di essere in grado di apportare un miglioramento, in termini qualitativi e di performance, dei processi produttivi esistenti o di introdurre nuovi processi produttivi migliori rispetto a quelli già esistenti.

Creative Clusters Design e Moda seguirà un percorso in più fasi, e in particolare si prevedono:

· Fase 1 – Scouting e Promozione

· Fase 2 – Valutazione e selezione: saranno selezionati fino a un massimo di 10 idee progettuali, che usufruiranno dei servizi di Campania Innovazione in materia di innovazione, creazione e sviluppo di impresa.

· Fase 3 – Laboratori e incontri: i proponenti dei progetti selezionati parteciperanno ad una serie di laboratori creativi e incontri con stilisti e designer italiani e stranieri, usufruendo inoltre di incontri settimanale con i tutor di Campania Innovazione.

· Fase 4 – Incontro tra talenti e aziende: si tratta di una serie di percorsi di coaching/mentoring con le imprese del settore, allo scopo di trasferire competenze ed esperienze ai partecipanti.

· Fase 5 – Distribuzione progetti/talenti e iter progettuale: per diffondere e dare risalto ai risultati del progetto, saranno redatti due numeri di Creative Clusters (uno per la moda ed uno per il design) in doppia lingua, da distribuire durante le più importanti manifestazioni internazionali di settore e attraverso i partner del progetto.

Per maggiori informazioni, l’Avviso Pubblico è disponibile al seguente link:
http://www.campaniainhub.it/servizi/creative-factory/progetti/creative-clusters-design-moda/?searchterm=Creative%20Clusters

Napoli, 23/10/2013

Building the Vision: aspiranti startuppers a Roma il 5 novembre

C’è grande attesa per Building the Vision, l’evento promosso da World Wide Rome in collaborazione con InnovAction Lab, Codemotion e Microsoft che si terrà a Roma il 5 novembre 2013: ospite d’eccezione sarà infatti Steve Ballmer, CEO di Microsoft, che illustrerà ai presenti le opportunità del programma per startup Microsoft YouthSpark.

Il programma YouthSpark, lanciato nel 2012, è un’iniziativa di portata globale nata allo scopo di aiutare i giovani ad immaginare e realizzare il proprio potenziale, attraverso l’offerta di concrete opportunità formative per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità e la crescita occupazionale.

Nel corso di Building the Vision sarà possibile ascoltare le storie delle startup italiane più innovative, che offriranno la propria esperienza ad aspiranti imprenditori che potranno riflettere ed ispirarsi allo scopo di costruire la vision della propria startup: inoltre, la partecipazione a Building the Vision permette ai giovani aspiranti startuppers di incontrare esperti come Gianluca Dettori, founder e director di Dpixel; Max Ciociola founder and CEO di MusiXMatch; Luigi Capello founder di LVentures e di Luiss Enlabs; Paolo Borella, director di AppCampus il programma di accelerazione per applicazioni mobile fondato da Nokia e Microsoft; Augusto Coppola, Director in LVentures e founder di InnovAction Lab; Chiara Russo co-founder di Codemotion.

Tra gli argomenti previsti in agenda, si parlerà delle opportunità di finanziamento per le startup italiane, di come costruire un modello di startup scalabile a livello mondiale, dell’internazionalizzazione delle startup e dei programmi locali a sostegno delle startup in Italia.

Non mancheranno momenti dedicati alle esperienze utili e significative per chi vive l’ecosistema startup: da AppCampus allo Startup Revolutionary Road.
Sarà possibile, inoltre, ascoltare i pitch di 5 delle migliori startup italiane.

L’evento, moderato da Riccardo Luna, si terrà presso il Teatro Eliseo a partire dalle 13:30. Per partecipare, è necessario effettuare la registrazione a questo link: http://buildingthevision.eventbrite.it/
La partecipazione a Building the Vision è totalmente gratuita.
Per saperne di più su Building the Visionhttp://buildingthevision.worldwiderome.it/

Per conoscere meglio il programma Microsoft YouthSparkhttp://www.microsoft.com/about/corporatecitizenship/en-us/youthspark/
Napoli, 22/10/2013

Novità dal MISE: è possibile trasformare una Srl Unipersonale in Startup Innovativa

Al già ampio panorama legislativo nazionale dedicato alle startup innovative si è aggiunto nei giorni scorso un nuovo tassello: la nota n. 164029 emessa dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 8 ottobre 2013, contenente il parere positivo sulla possibilità di trasformare una Srl Unipersonale in Startup Innovativa.

La nota risponde ad un quesito riguardante una società operante nell’ambito oggettivo dell’innovazione tecnologica, che tuttavia non disporrebbe del requisito soggettivo previsto dall’art. 25, comma 3, lett. g) del D.L. 179/2012 secondo cui una società può iscriversi alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese e acquisire lo status di startup innovativa quando “non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda”.

La società in questione, operante dal 2008, ha depositato un brevetto industriale nell’ottobre 2010 e, dopo pochi giorni, ha cambiato l’attività prevalente proprio in virtù della tecnologia derivante dal nuovo brevetto.
Un anno dopo, il 19 novembre 2011, l’imprenditore decide di costituire una Srl Unipersonale tramite conferimento in denaro ma, in seguito (il 21 dicembre 2011), con l’atto di cessione l’azienda dell’individuale viene trasferita alla società neocostituita.
Nella nota ministeriale si legge a questo punto un’osservazione fondamentale: nel nostro ordinamento, l’unico modo possibile per cambiare forma giuridica garantendo continuità ai rapporti giuridici preesistenti è la cessione di azienda, anche perchè è impossibile trasformare in società un’azienda individuiale.

Il quesito nasce però nel marzo 2013, quando la Srl Unipersonale presenta istanza di iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese per acquisire lo status di startup innovativa e non può firmare la dichiarazione sostituitiva in quanto non possiede il requisito previsto alla lettera g) di cui sopra.

Come accennato all’inizio del post, il Ministero dello Sviluppo Economico ha risolto il quesito con un parere positivo: la motivazione espressa nella nota si basa sulla volontà del legislatore e sullo spirito della normativa contenuta nell’intero D.L. 179/2012.
Nella nota si legge che la volontà del legislatore è chiaramente “diretta alla creazione del maggior numero di startup innovative, destinate al rilancio delle eccellenze imprenditoriali e di conseguenza alla crescita del sistema paese”.

Anche i limiti oggettivi e soggettivi posti all’accesso al regime speciale previsto per le startup innovativi vanno sempre e comunque considerati e valutati in maniera proporzionata alle finanlità di interesse pubblico generale.

Inoltre, considerato che il nostro ordinamento legislativo non prevede altra possibilità per trasformare un’impresa unipersonale in una società se non la cessione dell’impresa alla società neocostituita, vietare l’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese al soggetto in questione (tra l’altro, titolare di una privativa industriale che rappresenta uno dei tre “ulteriori requisiti” indicati dal D.L. 179/2012 per accedere allo status di startup innovativa) sarebbe una discriminazione.

Infine, il Ministero fa notare che discriminare tali soggetti ed estrometterli dal regime speciale per startup innovative non solo ritarderebbe il rilancio produttivo del Paese, ma potrebbe costringere queste persone ad emigrare all’Estero per sviluppare il proprio know-how.

Napoli, 21/10/2013

L’agenda dei prossimi giorni per gli eventi dell’innovazione in Campania

Segnaliamo gli eventi più interessanti per startuppers, innovatori e imprenditori in programma la prossima settimana in Campania.

24/25/26 Ottobre 2013: Ravello Lab – Colloqui Internazionali a Ravello

Si tratta dell’ottava edizione dell’iniziativa promossa dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Federculture per promuovere lo studio, il confronto, le proposte nel campo delle politiche e delle imprese culturali a livello europeo e mediterraneo.

L’evento si svolgerà a Ravello (SA) e per quest’anno avrà come tema centrale lo sviluppo della nuova imprenditorialità nel settore culturale: si alterneranno momenti formativi (tra cui un panel previsto venerdì 25 sul tema “Politiche di sostegno alle industrie culturali e creative: gli incubatori culturali”) e momenti di confronto tra i partecipanti.

Tra i membri del Comitato di Indirizzo dell’iniziativa, figurano quest’anno la Commissione Europea, l’Agenzia Regionale Campania Innovazione, la Fondazione Cariplo.

Per maggiori informazioni: http://www.ravellolab.org/1-Ravello-Lab/

25 Ottobre 2013: Convegno RIDURRE e RISPARMIARE – Strategie Eco-sostenibili: Opportunità per lo Sviluppo e l’Occupazione

Città della Scienza ospita il Workshop incentrato sui temi dell’Energia e del mondo dei Rifiuti e dell’Ambiente: organizzato in tre sessioni, fornisce un quadro delle prospettive future sull’energia e sui rifiuti,  con un focus particolare sul tema delle tecnologie innovative ed ecosostenibili che consentono alle imprese di poter investire in nuove opportunità, anche nel proprio territorio. Non mancherà inoltre uno spazio destinato alle imprese pubbliche, che hanno un ruolo fondamentale per la raccolta e l’intercettazione dei materiali di scarto, e al ruolo ricoperto in questo settore dalle imprese private e dal mondo associazionistico, senza trascurare il suolo dei cittadini nella gestione del fenomeno.

Il Convegno di venerdì 25 è promosso dalla Fondazione IDIS e si terrà presso la Sala Archimede di Città della Scienza (Napoli, via Coroglio 57): la partecipazione è gratuita previa registrazione da effettuare compilando l’apposito form rintracciabile a questo link: http://www.cittadellascienza.it/notizie/25-ottobre-2013-convegno-ridurre-e-risparmiare-strategie-eco-sostenibili-opportunita-per-lo-sviluppo-e-loccupazione/

Per visualizzare il programma dell’iniziativa: http://www.cittadellascienza.it/wp-content/uploads/Programma-Convegno-citta-della-scienza-25-ottobre-2013.pdf

25 Ottobre 2013: DevFest Campania 2013

Il GDG Campania (Google Developer Group) è la community di sviluppatori, aziende, studenti ed appassionati di tecnologie Google che periodicamente si incontra per scambiare e condividere pareri ed esperienze: venerdì 25 l’appuntamento è con DevFest Campania 2013, evento gratuito previa registrazione (qui il link di riferimento) che si terrà presso l’Aula Magna dell’Università Parthenope di Napoli (Centro Direzionale, Isola C4).

Tra gli argomenti trattati nel corso della giornata: Cloud Computing, Google Compute Engine, Django & App Engine, Google Maps, Android e Arduino.
Tutte le informazioni utili sul gruppo GDG Campania sono disponibili al seguente link: https://plus.google.com/118330453895116582842/posts

26 Ottobre 2013: Linux Day Napoli 2013

L’edizione 2013 del Linux Day di Napoli si terrà sabato 26 presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Industriale Augusto Righi (Viale J.F.Kennedy 112 a Fuorigrotta): l’evento è promosso dall’associazione Nalug (Napoli GNU/Linux Users Group) con il patrocinio morale del Comune di Napoli, del Collegio dei Periti Industriali di Napoli, dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli e della sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Napoli.

L’ingresso è libero e gratuito e lo scopo dell’evento è quello di creare un momento di incontro e di scambio per la community di giovani talenti ed appassionati dell’informatica libera e dell’Open Source. Tra i momenti previsti, conferenze e seminari, helpdesk sui software GNU/Linux, workshops e dibattiti e la possibilità di consegna Curriculum Vitae ad aziende operanti nel FLOSS.

Per maggiori informazioni sull’evento e sulle scorse edizioni, il link di riferimento è http://www.linuxdaynapoli.org/it/

Napoli, 18/10/2013

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