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Tag: finanziamenti

JLAB 2015: la call for startup nel settore del commercio retail con accelerazione a Londra e un premio finale di 100.000£

JLAB è l’acceleratore di startup londinese di John Lewis, in collaborazione con il fondo di investimento L Marks inaugurato lo scorso anno e progettato allo scopo di portare innovazione disruptive nel settore del commercio retail (al dettaglio).
Fino al 1° maggio 2015 è possibile presentare la propria application per entrare a far parte delle 10 startup inserite nel prossimo percorso di accelerazione: i progetti innovativi dovranno essere in grado di rivoluzionare il mondo delle vendite al dettaglio.

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Possono partecipare startup provenienti da tutto il mondo, con un progetto innovativo in una delle seguenti categorie:

1) Meshing the Digital and Physical: tecnologie in grado di aggregare i dati e ottenere informazioni per migliorare la user experience del cliente in negozio, on-line e su mobile;

2) Effortless Payments: tecnologie adatte a facilitare i pagamenti del cliente, passando attraverso i dispositivi mobile;

3) Smart Partners: idee per creare una forza lavoro smart, in modo tale da offrire al cliente la miglior assistenza possibile in negozio;

4) Connected Home: tecnologia utile a sviluppare un’esperienza da casa per il cliente che sia unica, connessa e differenziata;

5) Suprise Us: innovazioni talmente uniche e particolari da non poter essere classificate in nessuna delle categorie precedenti.

Il percorso di accelerazione JLAB ha una durata complessiva di 12 settimane: parte il 6 luglio 2015 per concludersi il 18 settembre. Il percorso di accelerazione si svolge in office spaces dedicati a Londra, e prevede un programma di mentorship ad hoc per le startup che saranno selezionate.

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Entro il 22 maggio 2015 saranno annunciati i progetti che parteciperanno al Pitch Day del 4 giugno, mentre i finalisti inizieranno il percorso di accelerazione JLAB il 6 luglio.
Saranno scelte infatti le migliori 10 startup, che avranno diritto al percorso di accelerazione e ad un finanziamento iniziale fino a 20.000£.
Al termine del percorso, sarà scelta la startup vincitrice attraverso il Demo Day (24 settembre): quest’ultima potrà accedere ad un ulteriore finanziamento fino a 100.000£ e assicurarsi un contratto di partnership con John Lewis.

Napoli, 28/04/2015

Consigli alle startup in tema di vendite: come aumentarle, come acquisire clienti, come presentarsi a un VC

Mark Suster è un imprenditore seriale di successo (Salesforce.com), angel investor, mentor per Techstars e attualmente impegnato nel Venture Capital come investment partner per Upfront Ventures. Il suo blog è fonte di preziosi consigli per startupper e aspiranti tali, e in particolare vediamo oggi il suo punto di vista sul tema delle vendite.

Le vendite sono decisamente linfa vitale per qualsiasi impresa, e in particolare gli imprenditori in fase di startup possono avere scarsa esperienza o inclinazione per questo argomento: inoltre, spiega Suster, le vendite rappresentano uno dei focus principali su cui si sofferma un investitore quando si avvicina ad una startup, per cui è fondamentale cercare di massimizzarle anche in fase di fund raising.

Secondo Mark Suster, per migliorare le vendite una startup deve tenere presenti tre aspetti di base:

1) Perché comprare un prodotto/servizio?
2) Perché comprare un prodotto/servizio proprio dalla mia azienda?
3) Perché comprare un prodotto/servizio proprio in questo momento?

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Il post di cui parliamo oggi si sofferma particolarmente sul primo aspetto, partendo da un punto fondamentale: quando si tratta di vendite, la cosa più importante è “qualify”, ossia essere preparati, qualificati, idonei.
Il motivo è molto semplice: coloro che si occupano delle vendite hanno un tempo limitato a propria disposizione, e non possono permettersi di sprecarlo con qualcuno che non acquisterà il loro prodotto/servizio nel breve termine.

La prima cosa da fare è chiedersi se la persona che si ha di fronte può essere un potenziale cliente, e quindi se ha un problema per cui il nostro prodotto/servizio possa rappresentare la soluzione. Ecco perché nella maggior parte dei casi, il successo nelle vendite nasce da una buona attività di inbound marketing: lo scopo è quello di attrarre potenziali clienti attraverso programmi di marketing basati sui contenuti offerti, attirando traffico sul proprio sito web.
In questo modo, infatti, sarà possibile quantificare il tempo che i visitatori trascorrono sul sito a leggere i contenuti, facendosi una prima ideaa del livello di interesse.

Quando si dispone già di un prodotto/servizio, sapere chi è il proprio “cliente tipico” aiuta molto, perché permette di arrivare direttamente ed in maniera rapida al proprio target di potenziali clienti: inoltre, è possibile stabilire una strategia con gli strumenti più adatti.
Un consiglio che l’autore offre a riguardo è quello di servirsi di appositi tools per costruire mailing list di potenziali clienti, cui indirizzare una campagna e-mail ad hoc.

Il più grande errore che startupper poco esperti fanno in tema di vendite è, secondo Suster, perdere tempo con chi si dimostra per nulla propenso all’acquisto, ma si comporta in maniera gentile, mostrandosi interessati a ciò che gli si sta dicendo. Purtroppo i founder di una startup hanno spesso paura di sentirsi dire semplicemente “no”, mentre a volte questa può essere la risposta più utile per le vendite. E’ molto meglio un no secco, infatti, piuttosto che restare in forse o non sapere.

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Un altro errore che spesso le startup commettono riguardo alle vendite è quello di non chiedere se l’acquirente ha un budget a disposizione per l’acquisto. Suster sostiene che ci sono due tipologie di persone che non hanno un budget prestabilito:

Coloro che sono effettivamente interessati all’acquisto, ma non hanno disponibilità economica per effettuarlo nel breve termine. In questo caso la persona viene lasciata cadere nel così detto “imbuto del marketing”: la persona viene considerata come potenziale cliente e rimane oggetto, in quanto tale, delle campagne di marketing dell’azienda. La startup deve, in questo caso, concentrarsi su coloro che potranno realmente effettuare l’acquisto in tempi brevi.

Tra coloro che non hanno un budget a disposizione vanno incluse anche le persone che non sono interessate all’acquisto, ma vogliono comunque relazionarsi con voi: queste persone rappresentano una perdita di tempo per la startup. A volte, alle persone piace sentirsi oggetto delle attenzioni che un’azienda alla ricerca di potenziali clienti può offrire: per questo motivo, mantengono comunque i contatti pur senza avere alcuna intenzione di acquistare il prodotto/servizio offerto. Queste persone, secondo Suster, vanno categoricamente evitate in quanto rappresentano una perdita di tempo e risorse che andrebbero impiegate su potenziali clienti che vorrebbero davvero effettuare un acquisto.

L’ultima parte si concentra invece sulla tematica delle vendite nel fund raising: secondo Suster, molto semplicemente, “Raising money is selling”.
Le vendite sono una metrica imprescindibile quando si effettua la raccolta di capitali, perché rappresentano tutto il potenziale di una startup. Se si dispone di un prodotto che rappresenta una valida soluzione ad un problema, se si hanno le competenze necessarie per produrlo, se esiste una base di potenziali clienti abbastanza ampia che vuole acquistarlo, vuol dire che la startup ha ottime possibilità di successo e che può meritare la fiducia dell’investitore.

Per leggere il post originale dal blog di Marc Suster: http://www.bothsidesofthetable.com/2015/03/10/sales-101-why-buy-anything/

Napoli, 24/04/2015

La call for ideas di FORUM PA Challenge: PoliHub e FORUM PA alla ricerca startup per l’innovazione nel settore pubblico

PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano, assieme alla Camera di Commercio di Roma, sono i promotori della Call4Ideas 2015 per FORUM PA: l’iniziativa è rivolta a progetti di impresa innovativi in grado di digitalizzare la Pubblica Amministrazione italiana.

Entro il 30 aprile 2015, infatti, sarà possibile inviare la propria candidatura per partecipare alle selezioni, compilando il form di iscrizione disponibile a questo link: http://www.forumpachallenge.it/exposition/exposition/4/proponi

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FORUM PA Call4Ideas 2015 è dedicata a soluzioni innovative per favorire lo switch al digitale della Pubblica Amministrazione, nei seguenti ambiti:

Cloud computing e razionalizzazione del patrimonio infrastrutturale
Dematerializzazione e digitalizzazione dei processi amministrativi
Controllo e monitoraggio spesa pubblica
Il digitale per la promozione del settore turistico
Internet of Things
Mobile Payment & Commerce
Sanità elettronica

L’iniziativa è aperta a persone fisiche, sviluppatori (con un prodotto/servizio anche in fase di test) e startup (avviate negli ultimi 5 anni). E’ possibile presentare la propria candidatura anche in team, indicando un referente principale all’atto di compilazione della domanda.

Tutte le soluzioni idonee saranno pubblicate entro la scadenza del 30 aprile sul portale FORUM PA Challenge, in modo da amplificare la comunicazione e la visibilità del progetto.

La Giuria (composta da esperti di PoliHub e FORUM PA) selezionerà i migliori 10 progetti, che saranno presenti all’evento nazionale annuale dedicato al settore pubblico FORUM PA, programmato dal 26 al 28 maggio presso il Palazzo dei Congressi di Roma.

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Durante il FORUM PA, i 10 team finalisti potranno presentare il proprio progetto innovativo ad un pubblico composto da potenziali clienti ed investitori e avere accesso ad appositi spazi di networking previsti all’interno della manifestazione.

Inoltre, tra i 10 finalisti, PoliHub e FORUM PA potranno scegliere quelli più interessanti che potranno:

accedere al programma di accelerazione “Startup Program” del MIP – Politecnico di Milano;
essere presentati ai principali attori del Venture Capital italiano;
beneficiare della visibilità dei canali di comunicazione di FORUM PA e PoliHub;
attivare delle partnership per i progetti innovativi implementati da FORUM PA nel corso dell’anno.

Per maggiori informazioni: http://www.forumpachallenge.it/pagine/forum-pa-call4ideas-2015?utm_source=newsletter&utm_medium=COMUNICAZIONE_MAIL&utm_campaign=MAILUP

Napoli, 23/04/2015

Il concorso “Share in Action”: due premi da 10K e percorsi di incubazione per le migliori idee in tema Sharing Economy

“Share in Action” è il concorso per progetti innovativi e tecnologici di impresa promosso da Associazione Alumni Accenture, b-ventures, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Italiana Accenture attraverso la piattaforma Ideatre60 con un focus particolare incentrato sulla realizzazione di servizi collaborativi nei seguenti ambiti:

Accoglienza: servizi/soluzioni per aggregare e valorizzare le risorse del territorio utili alle attività ricettive (es. ristorazione, ospitalità);
Cultura e tempo libero: servizi/soluzioni per la valorizzazione di saperi, conoscenze, mestieri, tradizioni e per potenziare l’accesso e la fruizione delle ricchezze territoriali (es. turismo esperienziale, esperienze culturali, sportive e di intrattenimento);
Welfare e Wellbeing: servizi/soluzioni innovative per bisogni di tipo sociale, assistenziale, sanitario (es. badantato condiviso, orti condivisi).

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Il concorso è riservato a idee progettuali profit e non profit incentrate sul concetto di condivisione, che siano innovative e basate sull’applicazione delle più moderne tecnologie.
I progetti che partecipano a Share in Action, inoltre, devono:

1) proporre un’offerta originale rispetto a quella già esistente sul mercato;
2) sviluppare una campagna di comunicazione che diffonda i valori della Sharing Economy;
3) promuovere pratiche collaborative sul territorio.

Possono partecipare a Share in Action soggetti profit e non profit in via di costituzione o costituiti da non più di 12 mesi e cittadini italiani e stranieri maggiorenni, in forma associata. Nel secondo caso, il team dovrà costituirsi in soggetto profit o non profit in caso di vittoria.

Le candidature a Share in Action sono aperte fino alle ore 12:00 del 22 maggio 2015, e i progetti devono essere inviati attraverso la procedura on-line disponibile al seguente link: http://shareinaction.ideatre60.it/ (sezione “Partecipa al concorso”).

Entro il 7 giugno 2015, la Giuria selezionerà i 10 progetti finalisti che avranno accesso a due giornate di workshop formativi presso la Fondazione Eni Enrico Mattei (Corso Magenta n. 63 – Milano), previsti per il 15 e 16 giugno 2015.

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La pitch session finale di Share in Action si terrà il 17 giugno 2015 all’interno della Digital Lounge Accenture, e i 10 finalisti presenteranno i proprio progetti alla Giuria Finale avendo a disposizione fino a un massimo di 10 minuti per ciascun team.

I vincitori del concorso Share in Action saranno due: uno per la categoria profit e uno per la categoria non profit. Ciascuno dei vincitori avrà diritto ad un percorso di incubazione (in modalità coworking) presso una delle sedi b-ventures, a Milano, Parma o Firenze. I due vincitori, inoltre, beneficeranno di un premio in denaro di 10.000 €.

Per maggiori informazioni e per scaricare il Regolamento: http://shareinaction.ideatre60.it/

Napoli, 21/04/2015

Branding Strategy: i consigli alle startup per costruire un brand di successo

Fabian Geyrhalter è founder della branding agency FINIEN e co-autore del libro “How to Launch a Brand”. Proprio sul tema della creazione di un Timeless Brand, un brand “senza tempo”, ha di recente pubblicato su WeWork un post molto interessante dedicato ad una serie di consigli utili in tema di Branding Strategy per startup alle prese con le prime fasi del business.

L’autore parte con un esempio decisamente noto: il brand Coca-Cola. Coca-Cola ha decisamente uno dei brand più famosi ed evocativi al mondo: basta nominarla per immaginare il carattere corsivo, i colori rosso e bianco, le bottiglie curve, gli orsi polari protagonisti dei suoi spot più famosi. Questo risultato è stato possibile solamente grazie a decenni di attività di brand building, con lavoro assiduo e costante sul logo, le immagini, i messaggi inviati al mercato.

Per la maggioranza delle aziende non è facile costruire un brand così forte. Questo accade, secondo Geyrhalter, a causa di un errore parecchio diffuso: gli imprenditori si lasciano troppo spesso trasportare dalle mode del momento.
Ma, anche se cambiano le mode e gli stili, l’azienda deve tenere sempre ben presente che il nome ed il logo non dovrebbero cambiare mai. Bisogna mantenerli fin dall’inizio, dalle fasi di startup, in modo da non confondere il target di riferimento. Creare un marchio, infatti, significa riflettere i valori dell’azienda e la passione condivisa per essi con i clienti: questi dovrebbero essere, per definizione, dei punti fermi.

Il brand che resta più a lungo e fermamente impresso nella mente dei consumatori è quello che è stato costruito con passione, impegno, “anima” e che viene proposto sul mercato in maniera sincera e coerente. Solo in questo modo è possibile ottenere quello che Geyrhalter definisce un “Timeless Brand” come quello di Coca-Cola.

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Vediamo quindi i cinque suggerimenti utili che l’autore fornisce alle startup per costruire fin da subito un Timeless Brand:

1) Lascia perdere le tendenze

Le tendenze (o trend) del momento sono passeggere, è improbabile che resistano nel tempo: le persone, invece, sono alla ricerca di qualcosa di duraturo e distinguibile. Nella creazione del brand bisogna evitare di considerare le mode del momento, e costruire l’identità di marca in maniera creativa e onesta: in questo modo sarà più probabile avere un brand forte e duraturo.

2) Trova un angolatura unica

Non bisogna mai uniformarsi troppo ai concorrenti, anzi: l’obiettivo deve essere quello di definire una propria brand identity unica e distinguibile. Nella costruzione del brand bisogna guardare oltre i competitors e fidarsi ed affidarsi alla proprie convinzioni.
Il marchio va costruito sulla base dei valori più profondi che identificano l’azienda: solo in seguito si potranno scegliere le strategie e gli strumenti migliori per comunicarlo al pubblico.
Una volta che si decide esattamente quale messaggio si vuole comunicare alla clientela, è possibile creare un brand (dal punto di vista visivo e verbale) davvero unico e duraturo.

3) Definisci il tuo brand

Un brand “senza tempo” condivide una passione ben precisa con il suo target di riferimento. Ad esempio, Patagonia produce abbigliamento per chi fa climbing, sci ed altri sport all’aria aperta: il brand si rivolge quindi a tutti coloro che amano il contatto con la natura, ed è stato possibile per l’azienda espandersi con prodotti relativi a vari sport senza perdere l’attenzione dei clienti.

4) Sii coerente

Il nome ed il logo dell’azienda sono le prime due cose a cui la gente pensa quando pensa al brand: è quindi indispensabile fare in modo che questi tre aspetti siano assolutamente coerenti tra loro. Bisogna inoltre assicurarsi che il logo sia distinguibile, facilmente adattabile a diverse tipologie di supporto, che rifletta nel modo migliore il prodotto/servizio dell’azienda.

5) Evita di essere troppo descrittivi

Quando si lancia un brand, è utile non essere troppo descrittivi per evitare costose operazioni di rebranding in futuro. L’incertezza di un’attività di rebranding potrebbe infatti costare molto in termini di tempo, denaro, clienti perduti.

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Per consolidare il brand fin dalle fasi di startup, infine, è possibile concentrare risorse ed investimenti sulla sua stabilizzazione e focalizzazione. Un marchio in sintonia con la sua identità rimane rilevante nel corso del tempo, e le persone sanno quel marchio cosa rappresenta. Basare il proprio brand su un’offerta unica e connettersi attentamente con l’audience di riferimento significa essere sulla buona strada per la creazione di un Timeless Brand.

Per leggere l’articolo originale: https://creator.wework.com/work/5-ways-to-create-a-timeless-brand/

Napoli, 16/04/2015

Consigli per startup e imprese: i 7 tratti distintivi delle aziende di successo

Lean Back, portale on-line dell’Economist Group, ha pubblicato alcuni giorni fa un articolo firmato da Brett Grehan, Bart Delmulle, Tomas Keisers e Vikas Sagar di McKinsey & Co. che nasce da uno studio di benchmarking effettuato su 15.000 dipendenti di oltre 140 aziende mondiali leader nel mercato B2B e B2B2C: lo studio è incentrato sulle capabilities (capacità individuali) di marketing e di vendita di queste aziende.

Secondo i risultati ottenuti, le revenue delle aziende più avanzate in tema di marketing e vendite sono più alte di circa il 30% rispetto alla media registrata nel settore di appartenenza: a partire da questa ricerca, e assieme all’esperienza maturata negli anni, gli autori dell’articolo ed esperti di McKinsey & Co. hanno ricavato i sette tratti distintivi delle aziende leader di mercato.

1) Vedere i costi di marketing e vendite come un investimento, non come una spesa

Investire per costruire un team attentamente selezionato per le attività di marketing e vendita può produrre fino a 5 o 10 volte di più dello stesso investimento in beni materiali o attrezzature. Le aziende con le migliori performance sono quello che si concentrano sulle capabilities strettamente correlate alle opportunità di crescita e ai margini in termini di ROI.

2) Conoscere con chiarezza i propri punti di forza e di debolezza

Le aziende di successo non possono limitarsi a conoscere le proprie capabilities in marketing e vendite, devono anche essere in grado di compararle con le best practices del settore. Diventa quindi fondamentale conoscere con chiarezza e rigore analitico i punti di forza e di debolezza del proprio team, anche e soprattutto rispetto ai competitors.

3) Stabilire il proprio target sulle capabilities che contano di più

Le aziende tendono spesso ad investire in capabilities senza pensare a quelle che possono effettivamente fare la differenza rispetto alla concorrenza, o che possono avere un maggiore impatto sul business. Quando si scelgono le capabilities, bisogna sempre aver ben chiari gli obiettivi di business che l’azienda intende raggiungere.

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4) Non cercare di fare troppo

Costruire le capabilities richiede grande attenzione, e modalità specifiche a seconda del settore economico di appartenenza. Diventa quindi fondamentale muoversi concentrandosi su un massimo di due funzioni per volta.

5) Scegliere l’approccio più adatto alla fase di sviluppo in cui si trova il business

Analizzando i risultati dello studio, gli autori hanno rilevato che la curva delle prestazioni di business è strettamente legata alla fase di sviluppo in cui l’azienda si trova. Ad esempio: 1) Bassa crescita e redditività rispetto al mercato: gli investimenti andrebbero concentrati sulle capabilities di base, che permettono all’azienda di crescere (ad esempio prezzi, prestazioni, gestione dei clienti); 2) Bassa crescita e profitti elevati: l’azienda dovrebbe concentrare gli investimenti sulle attività di brand building, marketing strategy, gestione del ciclo di vita del cliente, customer satisfaction; 3) Crescita e redditività elevate: le imprese in questa fase dovrebbero investire su capabilities di livello elevato, come approcci alternativi al go-to-market, vendite interne ed e-commerce.

6) Pensare alle capacità relazionali dell’intera organizzazione, senza fossilizzarsi su quelle individuali

I singoli individui possono lasciare il team in qualsiasi momento, ma l’azienda rimane: ecco perché le capabilities devono essere sostenibili nel lungo termine. Per questo, è fondamentale costruire un dialogo chiaro ed aperto che consenta di individuare con certezza la vision aziendale.

7) Avere il modello operativo giusto per mettere in atto l’execution

Per avere un modello operativo in grado di sostenere l’execution è necessario avere obiettivi chiari e misurabili attraverso metriche ad hoc, come ad esempio obiettivi annuali di miglioramento delle performance, prestazioni a livello di business unit, incentivi allineati con gli obiettivi istituzionali. Una cultura aziendale top-performing è orientata al cliente, gestita sul lungo termine, in continua evoluzione, creativa, flessibile e basata sulla fiducia.

Per leggere il post originale: http://www.economistgroup.com/leanback/the-next-big-thing/mckinsey-study-revenue-growth-marketing-leadership/

Napoli, 15/04/2015

Le immagini più belle del secondo TECHDAY di #VulcanicaMente3: si avvicina la deadline!

Si è tenuto lunedì 13 e martedì 14 aprile il secondo e ultimo TECHDAY previsto per la fase di scouting, orientamento e animazione della call for ideas “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 3”.
Ci sono ancora pochi giorni per partecipare: le application resteranno aperte fino al 17 aprile 2015 (qui, il form da compilare per candidarsi).

Sono state due giornate intense per i partecipanti, che hanno presentato le proprie idee e competenze e formato i team con cui provare a focalizzare al meglio i progetti: il tutto in un’alternanza di keynote, momenti di formazione, storytelling e lavoro one-to-one con i mentors di dPixel: i ragazzi sono stati infatti affiancati, tra gli altri, da Antonello Bartiromo e Loris Lanzellotti.

Tra gli interessanti interventi che i partecipanti al TECHDAY hanno potuto ascoltare, ricordiamo gli speech di Marco Meola (ReHub), Angelo Romano (Linkpass), Andrea Postiglione (Mangatar) e Fabrizio Perrone (Buzzoole).

Ecco alcune delle immagini più belle del TECHDAY: tutte le altre sono disponibili sulla nostra pagina Facebook!

Napoli, 15/04/2015

Aspettando il TECHDAY: Volge al termine la fase di scouting di #VulcanicaMente3, la scadenza il 17 aprile 2015

La call per “VulcanicaMente: dal talento all’impresa ® 3”, è ormai quasi al termine della fase di scouting, ovvero di ricerca dei migliori talenti e idee innovative da inserire in un percorso di accelerazione e trasformare in vere startup.

Per scovare i migliori talenti, il CSI – Incubatore Napoli Est ha intrapreso un tour nei principali luoghi di fioritura di idee e competenze: in queste settimane si sono infatti susseguiti una serie di incontri, in particolare nelle Università campane. Gli incontri sono occasioni, non solo di promozione della call, ma anche di divulgazione della cultura d’impresa innovativa tramite lo storytelling di chi oggi fa startup.

Lo scorso 25 febbraio, infatti, il Bando “VulcanicaMente: dal talento all’impresa ® 3” è stato presentato agli studenti del corso di Economia e Gestione delle Imprese tenuto dal prof. Roberto Vona dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Giovedì 12 marzo, invece, il CSI è stato impegnato in un incontro con gli studenti della facoltà di Ingegneria gestionale dell’Università Federico II, nell’ambito del corso tenuto dal prof. Mario Raffa, mentre venerdì 13 VulcanicaMente è stato presentato presso il Contamination Lab del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II, nell’ambito delle attività svolte dal prof. Raffaele Savonardo.

Ancora, il 30 marzo, sono stati gli studenti del corso di Web e Nuove Tecnologie, dell’Università Suor Orsola Benincasa, e di informatica, della Federico II, tenuti dal prof. Giorgio Ventre, ad incontrare lo staff del CSI. Infine, il 1° aprile 2014 VulcanicaMente è stato uno dei temi centrali del convegno “Verso una nuova imprenditorialità” tenutosi presso il Centro Interdipartimentale Calza Bini dell’Università Federico II.

Ieri, 9 aprile, la call è stata presentata agli studenti della professoressa Ornella Zerlenga, presso la sede di Aversa della Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, mentre l’ultimo appuntamento è previsto all’Università di Salerno oggi 10 aprile, con la presentazione del bando VulcanicaMente3 agli studenti del corso di Informatica del prof. Vittorio Scarano.

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“VulcanicaMente: dal talento all’impresa ® 3” si presenta come una delle poche iniziative attualmente in grado di offrire ai suoi partecipanti un percorso completo: le occasioni partono infatti già dalla fase di scouting, con la possibilità di partecipare al TECHDAY (evento di due giornate con opportunità di mentorship imprenditoriale, formazione e supporto in fase di focalizzazione delle idee di impresa).
Dopo l’esperienza del 23 e 24 marzo, il secondo TECHDAY è previsto per il 13 e 14 aprile. Si tratta dell’ultima occasione per incontrare lo staff dei nostri mentors prima della chiusura del Bando e per ricevere i loro preziosi feedback e consigli per provare ad entrare a far parte dei vincitori di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa ® 3”.

Sono già vicine a 50 le prenotazioni per il TECHDAY, ma restano ancora disponibili gli ultimissimi posti: l’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria – Il form di iscrizione e il Programma sono disponibili qui: https://www.incubatorenapoliest.it/events/techday-2-di-vulcanicamente3/

Al termine della fase di scouting, la fase di selezione si presenta come un’ulteriore opportunità formativa e di crescita: per i migliori 20 progetti è infatti prevista la TECHWEEK, cinque giornate intensive per una full immersion con i mentors del CSI, che accompagneranno i team nello sviluppo delle idee e nella creazione del pitch.
Il secondo e ultimo momento di selezione è invece il DEMODAY, un evento pubblico di presentazione riservato ai 10 vincitori che avranno l’opportunità di presentare i progetti ad una Giuria composta da imprenditori, esperti e potenziali investitori.
Infine, i 10 vincitori avranno accesso (in base alla graduatoria finale del DEMODAY) ai premi in palio: per ciascun team, un percorso di accelerazione completo presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est, con postazioni di lavoro attrezzate, e premi in denaro con possibilità di accesso ad ulteriori contributi in caso di costituzione di impresa.

La call “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 3” scade il 17/04/2015!

Tutte le informazioni su: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente/

Napoli, 10/04/2015

La call for ideas di Petroleum è alla ricerca di startup per la valorizzazione delle eccellenze italiane

La Fondazione Obiettivo Lavoro, in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, ha pubblicato attraverso la piattaforma IdeaTre60 il concorso “Petroleum – Progetti per creare occupazione e valorizzare le ricchezze d’Italia”: l’iniziativa si propone di sostenere la nascita di nuove imprese e nuova occupazione attraverso la valorizzazione delle eccellenze nazionali.

In particolare, la call for ideas di Petroleum è alla ricerca delle migliori idee di startup e sviluppo imprenditoriale caratterizzate da innovatività, sosteniblità e capacità di creare occupazione che siano incentrate sulle seguenti aree di eccellenza italiane:

Patrimonio culturale: storia e tradizioni, professioni a forte contenuto di creatività, solidarietà e coesione sociale, educazione e stili di vita.
Patrimonio ambientale: territori ed ecosistemi, ai diversi livelli di antropizzazione, secondo linee di tutela dell’esistente, recupero di danneggiamenti, fruizione consapevole attraverso modalità di turismo innovativo.
Patrimonio eno-gastronomico: prodotti e luoghi di produzione, preparazione dei cibi, educazione del gusto, cultura nutrizionale.
Patrimonio artistico: beni e siti da promuovere e gestire attraverso nuovi approcci di diffusione della conoscenza e metodologie ad alto contenuto di sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Promozione e gestione del turismo consapevole: attività di comunicazione e marketing, nuove modalità di viaggio, accesso ai siti, integrazione della filiera complessiva delle eccellenze italiane.

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La partecipazione al Concorso è aperta a cittadini residenti in Italia che siano maggiorenni, inoccupati, o occupati in imprese attive da non più di due anni: è possibile iscriversi al concorso singolarmente o in team. I requisiti devono essere posseduti dai partecipanti alla data del 1° aprile 2015.

Petroleum mette in palio un plafond di premi complessivo del valore di 200.000€, di cui 100.000 sotto forma di contributi finanziari e 100.000 in servizi di consulenza manageriale per l’avvio e lo sviluppo dei progetti di impresa. Il plafond sarà suddiviso tra i cinque progetti vincitori.

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Le application possono essere effettuate entro le ore 10:00 del 30 giugno 2015 seguendo la procedura on-line dalla barra “PARTECIPA AL CONCORSO” disponibile al seguente link: http://petroleum.ideatre60.it/

Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura del Regolamento, disponibile qui: http://petroleum.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Petroleum%20-Regolamento.pdf

Napoli, 09/04/2015

Security Startup Challenge 2015: fino a 50K per la cybersecurity da Kaspersky Lab

Security Startup Challenge 2015 (SSC 2015) è il programma di accelerazione dedicato alle startup da Kaspersky Lab, con la collaborazione di mentor della Kaspersky Academy, di Mangrove Capital Partners e di ABRT Venture Fund.
Si tratta di un’iniziativa di livello mondiale, nata con l’obiettivo di selezionare e supportare nuovi talenti e progetti nel settore della sicurezza informatica.

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Il percorso della SSC 2015 si è aperto a fine marzo con una fase preliminare che si snoda in cinque location a livello globale: Berlino, Gerusalemme, San Francisco, Singapore e Mosca.
In ciascuna città è stato un workshop della durata di due giorni ciascuno, i prossimi previsti sono quello di Mosca (23 e 24 aprile) e di Singapore (30 aprile).

Entro il 28 aprile 2015 sarà invece possibile presentare la propria application per il programma di accelerazione Security Startup Challenge 2015, riservato ai migliori progetti di startup che offrano soluzioni di cybersecurity, con focus particolare sui seguenti settori: healthcare, fintech, telecomunicazioni, mobile, Internet of Things, Cloud.

Tra tutte le candidature pervenute saranno selezionato i migliori 40 talenti che parteciperanno al Program Kick-Off dal 26 al 30 maggio a Lussemburgo. durante il Program Kick-Off i mentor creeranno 20 team che lavoreranno al market development delle migliori soluzioni di cybersecurity.

Tra il 31 maggio e il 6 luglio i 20 team lavoreranno insieme ai mentor per migliorare i progetti, che saranno presentati durante l’evento SSC Bootcamp (Lussemburgo): al termine dell’evento saranno selezionati i migliori 16 team per proseguire il lavoro sul product&market fit.

La fase successiva, dal 12 luglio al 16 agosto, è invece riservata ai 10 migliori team che lavoreranno allo sviluppo del proprio MVP. In questa fase i team lavoreranno con il supporto settimanale dei mentor.

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La finale di Security Startup Challenge 2015, dal 17 al 21 agosto al Massachusetts Institute of Technology, sarà infine riservata ai 7 team finalisti che si contenderanno i premi finali messi in palio attraverso una pitch session di fronte a Venture Capitalist e rappresentanti dei media. I premi finali sono:

1° classificato: 50.000$ + accesso al programma Launch Pack;
2° classificato: 20.000$;
3° classificato: 10.000$.

Per maggiori informazioni: http://www.securitystartupchallenge.com/#part-03

Napoli, 08/04/2015

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