Loading...

Tag: europe

L’ecosistema startup in Europa: nuove opportunità di sviluppo e crescita, grazie a regole chiare e condivise

Andrus Ansip è l’attuale vicepresidente della Commissione Europea e ha pubblicato nei giorni scorsi nel suo blog un post attraverso il quale lancia il suo piano per far crescere l’Unione Europea, concentrandosi sulle potenzialità di sviluppo offerte dalle startup e sulle tematiche del lavoro, del mercato e del digitale.

Gli ecosistemi startup locali sono infatti uno dei punti fissi nei viaggi che Ansip effettua tra gli Stati Membri UE: secondo l’autore del blog, si tratta di luoghi in cui è possibile imparare molto, grazie alle caratteristiche di dinamismo, immaginazione e grinta che li permeano. Le startup, inoltre, hanno delle peculiarità importanti in termini di crescita commerciale e sviluppo: avviare e far crescere un’azienda “tradizionale” è un conto, ma far nascere e portare al successo una startup basata su un’idea e un mercato innovativi è una sfida completamente differente.

FRANCE-EU-FLAG-FEATURE

Ansip ritiene, quindi, che le startup rappresentino un grande punto di partenza in termini di opportunità di sviluppo e di ripartenza per l’Europa, ed è proprio per questo che l’UE ha lanciato lo Startup Europe Programme. Scopo dello Startup Europe Programme è quello di rafforzare il contesto imprenditoriale nel settore Web e ICT, facilitando il percorso di nascita e sviluppo di idee di impresa innovative.

Un altro importante strumento a livello comunitario è rappresentato dallo Startup Europe Club, una vera e propria rete che connetterà i vari ecosistemi innovativi d’Europa contribuendo a colmare il gap tra investitori, imprese e startup.
Lo Startup Europe Club è stato lanciato il 2 luglio, durante l’evento londinese “Accelerators Assembly”, e dovrà servire come un “information hub” per chiunque voglia connettersi alla scena startup europea.

Il portale Startup Europe Club è definito da Ansip come un vero e proprio gateway in grado di aiutare le startup su differenti fronti: trovare dipendenti qualificati in qualsiasi area dell’Unione Europea, accedere alle migliori opportunità di finanziamento, riuscire a crescere anche a livello internazionale grazie alle infrastrutture a disposizione.

Ancora, il mese scorso si è tenuta a Bruxelles la “European Young Innovators Unconvention”: un’occasione di incontro e confronto tra giovani innovatori ricchi di spirito imprenditoriale, che hanno discusso le tematiche chiave per implementare una strategia digitale per il mercato unico e per la comunità startup europea.

La Digital Single Market Strategy dell’UE dovrà basarsi su una serie di regole condivise, incentrate sulla semplificazione e l’ammodernamento del sistema, per rendere più agevole lo sviluppo commerciale delle startup. Grazie ad una normativa comune, sarà più semplice per le startup espandersi in maniera rapida e offrire servizi migliori ai clienti.

L’interoperabilità sarà garantita inoltre da soluzioni di e-government e piattaforme create ad hoc per facilitare il lavoro delle nuove imprese innovative. Ancora, l’Unione Europea sta lavorando per attirare maggiori quantità di capitali di rischi nel proprio territorio di riferimento, cercando al contempo di migliorare l’accessibilità ai finanziamenti per le imprese europee e le startup in particolare.

ansip

Il mercato unico europeo delle startup, secondo Ansip, sarà un obiettivo raggiungibile grazie a regole chiare e condivise, che renderanno più facili gli investimenti internazionali, le assunzioni di personale tra diversi paesi, la ripartenza a seguito di eventuali fallimenti, etc.

Il post originale dal blog di Andrus Ansip è disponibile qui: https://ec.europa.eu/commission/2014-2019/ansip/blog/linking-europes-startup-networks-helping-them-grow-across-borders_en

Napoli, 14/07/2015

Dal programma UE “CEF – Connecting Europe Facility”, due call per PMI nel settore digitale mettono a disposizione in totale 10 milioni di euro

La Commissione Europea ha lanciato di recente due interessanti Call for Tenders destinate a piccole e medie imprese europee nel settore digitale: si tratta di gare d’appalto inserite nel programma CEF – Connecting Europe Facility, l’iniziativa comunitaria per il periodo 2014/2020 che eroga finanziamenti alle infrastrutture europee nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni/digitale (ICT).

La prima delle call for tenders in questione è finalizzata alla realizzazione di un portale paneuropeo di Open Data e servizi connessi. La dotazione finanziaria complessiva è di 8 milioni di euro, e l’incarico riguarda la creazione, l’avvio, l’esercizio e la manutenzione di una piattaforma su larga scala, transfrontaliera e intersettoriale, con funzionalità di visualizzazione avanzate.

Inoltre, l’appalto prevede attività di formazione, laboratori e incontri bilaterali, più conferenze e attività divulgative finalizzate ad accrescere la comprensione dell’importanza del riutilizzo degli open data pubblici per scopi commerciali. Infine, sono previsti servizi per la misurazione dell’impatto e della sostenibilità degli open data (infrastrutture).

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1072 – Deployment of an EU Open Data core platform: implementation of the pan-European Open Data Portal and related services” è fissata al 08/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141072-deployment-eu-open-data-core-platform-implementation-pan-european-open-data

La seconda call riguarda invece lo sviluppo di un’infrastruttura di servizi digitali per rendere internet più sicuro per i bambini. Nello specifico, la gara d’appalto richiede una piattaforma in grado di condividere risorse, servizi e pratiche tra fornitori di servizi a livello nazionale (i così detti SIC, centri “Internet più Sicuro”).

La gara prevede una dotazione finanziaria complessiva pari a 2 milioni di euro suddivisi in due lotti:

– il primo lotto (1,4 milioni di euro) è per la messa a punto e il funzionamento della piattaforma centrale. Tra gli incarichi previsti dall’appalto, ricordiamo: sviluppo e manutenzione di un elenco ricercabile di risorse formative; messa a punto di una piattaforma di strumenti on line e risorse e sviluppo di una community on line relativa alla pratica; sviluppo delle capacità, governance e coinvolgimento delle parti interessate;

– il secondo lotto (600.000 euro) è per la realizzazione di una banca dati di URL per la raccolta di dati su materiale pedopornografico trasmesso telefonicamente via linee dirette.

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1073 – Digital Service Infrastructure for making a Better and Safer Internet for children” è fissata al 12/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141073-digital-service-infrastructure-making-better-and-safer-internet-children

Napoli, 28/07/2014

BBVA Open Talent: il contest internazionale per startup innovative technology-based con in premio un contributo di 30.000 euro e una settimana di accelerazione a New York City

BBVA Open Talent è una startup competition internazionale giunta alla sua sesta edizione e promossa da BBVA – Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Madrid) allo scopo di fornire supporto a progetti e imprese in fase di startup. Il focus è su progetti imprenditoriali basati sulle tecnologie innovative, che favoriscano lo sviluppo economico e sociale.

La competition BBVA Open Talent si compone di tre contest regionali simultanei: BBVA Open Talent Europe, BBVA Open Talent Central and South America e BBVA Open Talent North America. Possono partecipare alle selezioni imprese nate a partire dal mese di Aprile 2010, che non abbiano raccolto capitali per oltre 1,5 milioni di euro negli ultimi 12 mesi e con un fatturato annuo inferiore a 1 milione di euro.

I progetti dovranno rientrare in una delle due categorie in gara: New Banking e Digital Life.

New Banking: la categoria comprende progetti che utilizzano le nuove tecnologie per creare modalità innovative di concepire e fornire servizi finanziari customer-oriented. Possono riguardare nuovi servizi, tecnologie e soluzioni B2C, B2B o B2B2C. Tra i progetti possono rientrare quelli relativi a: retail banking, corporate banking, pagamenti, assicurazioni, gestione patrimoniale e degli investimenti, trading and market.

Digital Life: di questa categoria fanno parte i progetti che sviluppano tecnologie innovative riguardanti una serie di elementi, tra cui la società (sanità, istruzione, lavoro, viaggi, turismo, smart city, ecc.), le piattaforme tecnologiche (sicurezza, applicazioni mobile, cloud computing, big data, hardware e software, ecc.), e-business, e-commerce, gaming e multimedia, social network e web 2.0.

Le application per l’edizione 2014 di BBVA Open Talent vanno inviate on line entro il 10/06/2014 compilando il form disponibile al seguente link:
https://www.f6s.com/bbvaopentalent2014-english#/apply

La Commissione di Valutazione selezionerà 60 finalisti: 20 progetti (10 per categoria) in ciascuna delle tre regioni. I finalisti saranno quindi invitati all’evento finale organizzato in ciascuna delle tre regioni per presentare il proprio progetto ad una giuria di esperti internazionali.

La Giuria sceglierà quindi i vincitori, che in questa sesta edizione della competition internazionale saranno in tutto 13:

6 winners: uno per categoria in ciascuna delle tre regioni;
6 runners-up: uno per categoria in ciascuna delle tre regioni (rappresentano i secondi progetti più votati dalla Giuria);
– Un progetto selezionato attraverso le votazioni on line tra tutti i 60 finalisti.

Ciascuno dei team vincitori riceverà un contributo pari a 30.000 euro per sviluppare un progetto di collaborazione con BBVA e un viaggio a New York (per un componente di ciascun team) per partecipare al programma Crash Acceleration in NYC: si tratta di una settimana di accelerazione durante il quale i partecipanti potranno entrare in contatto con potenziali investitori, partner strategici, mentor e advisor a livello internazionale, avendo accesso ad una community mondiale di innovatori cui presentare la propria startup.

Napoli, 28/05/2014

La Commissione Europea e l’iniziativa “CIP Eco-Innovation”: nuova call for proposal.

L’iniziativa “CIP Eco-Innovation First Application and Market Replication Projects” della Commissione Europea è un programma per l’assegnazione dei fondi UE che prevede ogni anno la selezione di progetti imprenditoriali caratterizzati da una comprovata utilità in campo ambientale, ma non ancora pienamente commercializzati a causa della presenza di rischi residui.

Al momento è in corso la call per il 2013, che resterà aperta fino al 5 settembre 2013. E’ possibile candidarsi esclusivamente on line, inviando i progetti al seguente link: http://ec.europa.eu/environment/eco-innovation/apply-funds/application-pack/index_en.htm.

I partecipanti potranno ottenere sovvenzioni per ricoprire fino al 50% dei costi ammissibili di ciascun progetto, allo scopo di superare le barriere esistenti ad una maggiore penetrazione nel mercato, trasformando i migliori prodotti e servizi green in futuri successi dell’eco-innovazione europea. Il fondo messo a disposizione dalla Commissione Europea per il 2013 è di circa 31,6 milioni di euro. I progetti devono avere una durata massima di 36 mesi.

Sono ammessi progetti provenienti da persone giuridiche con sede in uno dei 27 Paesi Membri, o in uno degli Stati previsti dal CIP (Competitiveness and Innovation Framework Programme). Verrà data priorità ai progetti presentati da Piccole e Medie Imprese: questo aspetto è pienamente in linea con gli obiettivi delle politiche comunitarie per lo sviluppo economico europeo delineato da Horizon 2020 e attuato attraverso strumenti come il programma EIP (Entrepreneurship and Innovation Programme), nell’ambito del quale nasce l’iniziativa CIP Eco-Innovation.

Tra le caratteristiche generali dei progetti, ritroviamo innanzitutto il carattere dell’innovatività. I progetti devono inoltre apportare evidenti e sostanziali vantaggi a sostegno degli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea, tenendo in considerazione le peculiarità e problematiche economiche.
I prodotti/servizi derivanti dai progetti dovranno apportare significativi miglioramenti ambientali, essere replicabili e con ampi margini di redditività. I vantaggi ed il valore aggiunto dei progetti devono essere tali da assumere una rilevanza non solo a livello europeo, ma anche internazionale. E’ inoltre indispensabile che i progetti siano ben strutturati da un punto di vista tecnico e gestionale e che non rientrino nei criteri di esclusione indicati dal Bando.

La Commissione Europea indica una serie di ambiti di intervento prioritari per la call of proposals 2013:

Material recycling: il riciclaggio dei rifiuti è un aspetto molto importante per la politica ambientale comunitaria, tanto che l’UE ha emanato una direttiva quadro sull’argomento (Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio). I progetti dovranno pertanto essere pienamente coerenti con tale direttiva, e dovranno presentare carattere di innovatività. Tra le azioni da sostenere indicate nel Bando, ritroviamo quelle volte a migliorare la qualità dei materiali riciclati; quelle per la creazione di prodotti innovativi che utilizzano materiali riciclati; le innovazioni di business finalizzate al rafforzamento della competitività delle industrie di riciclaggio.

Sustainable building products: l’attenzione ai prodotti per l’edilizia sostenibile è un aspetto molto importante per tenere sotto controllo l’impatto ambientale. L’edilizia rappresenta infatti il settore industriale a più alto impatto in termini di consumo di materie prime e conseguentemente di rifiuti. Inoltre, è causa di inquinamento dell’aria e dell’acqua e può avere ricadute anche in termini di efficienza energetica. Per questo motivo, l’UE intende dare priorità ai progetti che sviluppano prodotti e processi per l’edilizia ad elevato livello di sosteniblità.

Food and drink sector: il settore alimentare contribuisce in media per circa il 20-30% all’impatto ambientale derivante dai consumi privati. Le azioni cui il Bando darà priorità sono quelle che contribuiranno alla creazione di prodotti, servizi e processi più puliti con particolare attenzione all’utilizzo delle materie prime, ai metodi e materiali di imballaggio, a processi che riducano la produzione di rifiuti e che siano finalizzati all’efficienza dei consumi idrici e delle emissioni di gas serra. Saranno tenuti in ampia considerazione, inoltre, i progetti che ridurranno l’impatto ambientale grazie a nuovi servizi logistici, di distribuzione e inerenti le decisioni d’acquisto dei consumatori.

Water: L’UE è alla ricerca di progetti incentrati sull’efficienza idrica che riescano a ridurre i consumi di acqua di almeno il 30%. Si tratta di un tema particolarmente sentito a livello comunitario, che ha adottato nel novembre 2012 un Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee. In seguito, nel dicembre 2012, dall’adozione del Piano strategico di attuazione (SIP) del PEI per l’Acqua, che stabilisce l’ordine del giorno per lo sviluppo di soluzioni innovative per far fronte a sfide idriche. I progetti dovranno offrire soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate per il riutilizzo ed il riciclaggio delle acque, il trattamento delle acque reflue, il risparmio idrico.

Greening businesses: obiettivo di questo ambito di intervento è sostenere le piccole e medie imprese del settore green che vogliano modificare in un’ottica di miglioramento delle prestazioni ambientali i propri processi produttivi, tenendo in considerazione la necessità di adattamento ai cambiamenti climatici. I progetti potranno prevedere la progettazione, realizzazione e diffusione sul mercato di prodotti e servizi innovativi in ​​grado di ridurre gli impatti ambientali e utilizzare meno risorse; potranno essere finalizzati alla sostituzione delle materie prime con materie innovative che riducono l’impatto ambientale e consentono una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse (ad esempio, prodotti a base biologica); potranno essere incentrati sullo sviluppo di processi produttivi sostenibili, innovativi e replicabili.

I criteri di selezione previsti dal Bando sono i seguenti:

  1. Pertinenza delle azioni proposte in vista degli obiettivi previsti dal bando (Innovazione e Ambiente): in particolare verrà valutata la coerenza con le politiche europee previste in materia,
  2. Qualità delle azioni proposte: i progetti dovranno essere corretti e sostenibili da un punto di vista tecnico e gestionale;
  3. Impatto sul target di riferimento, replicabilità e impatto sul mercato;
  4. Budget e costi: indica la coerenza e la sostenibilità economico-finanziaria dei progetti;
  5. Valore aggiunto europeo: in termini di benefici, ampiezza del mercato di riferimento, cooperazione al progetto.

Come accennato, i progetti potranno essere inviati entro le 17:00 del 5 settembre 2013 (Ora locale di Bruxelles). Entro Marzo 2014 saranno comunicati i progetti vincitori, mentre l’erogazione dei finanziamenti è prevista per Maggio 2014.

Napoli, 15/05/2013

Berlino, Londra, Dublino: Le migliori startup d’Europa per Tech All Stars

Tech All Stars è una delle iniziative dedicate alle Startup a livello comunitario nell’ambito della Digital Agenda. Si tratta di un progetto della Commissione Europea consistente in una serie di eventi che si terranno quest’estate a Berlino, Londra e Dublino per offrire alle migliori startup europee la possibilità di incontrare i migliori imprenditori, mentor, venture capitalist e business angels.

Per poter partecipare, le startup devono possedere tre requisiti: essere registrate in uno degli Stati Membri, essere in attività da meno di tre anni e aver raccolto meno di 1 milione di euro di capitali esterni.
La deadline per candidare il proprio progetto è fissata per il 15 maggio 2013, è possibile iscriversi a questo link: http://www.f6s.com/techallstarsapply#programs/ajax-application

Le tappe previste per Tech All Stars sono:

  • 7 e 8 giugno a Berlino: in collaborazione con Angels Bootcamp, vi parteciperanno le 12 migliori startup selezionate tra tutte quelle che avranno presentato la propria candidatura. I partecipanti visiteranno la città e avranno l’oppostunità di incontrare i migliori mentor, imprenditori ed investitori. Con i loro consigli, impareranno a implementare e migliorare il proprio pitch e riceveranno preziosi feedback dagli esperti del settore. A Berlino la giuria sceglierà le migliori tre startup che proseguiranno l’avventura di Tech All Stars.
  • 13 giugno a Londra: Tech All Stars partecipa con le tre startup finaliste al Founders Forum, durante il quale potranno presentare il proprio pitch ad una platea composta dai migliori imprenditori ed investitori della scena internazionale, tra cui spiccano i nomi di Mark Zuckerberg (Facebook) e Richard Branson (Virgin). Si tratta di un evento molto esclusivo cui difficilmente le startup hanno accesso, è pertanto un’occasione unica per i tre progetti finalisti.
  • 19 e 20 giugno a Dublino: il vincitore potrà visitare la città e soprattutto presentare il proprio progetto agli esperti della Commissione Europea della Digital Agenda, da cui riceverà un riconoscimento e un premio speciale.

Per saperne di più: http://techallstars.eu/

Napoli, 24/04/2013

Startup in Europa, nasce il “Leader Club”

Dopo il lancio della Grand Coalition nelle scorse settimane, per la quale è possibile presentare qui la propria candidatura fino al 31 maggio 2013, prosegue l’attività della Commissione Europea per il sostegno dell’impreditorialità e dell’innovazione nel settore ICT con l’iniziativa Startup in Europe, Stay in Europe.

Si tratta di un piano della Commissione in 6 mosse, grazie al quale gli aspiranti imprenditori digitali d’Europa potranno avere a disposizione nuovi strumenti per mettere in pratica le proprie idee, senza dover sognare la Silicon Valley: il primo passo è mettere a disposizione dei giovani europei le esperienze di chi ce l’ha fatta, con la piattaforma Startup Europe Leader Club.

Vorrei che i giovani imprenditori trovassero modelli cui ispirarsi, con un vero e proprio mercato unico digitale in cui sviluppare le loro idee“, dice Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea: è su questo presupposto che la Commissione sta creando una piattaforma in cui imprenditori di spicco potranno parlare delle loro fonti di ispirazione e delle loro frustrazioni, richiamando l’attenzione dei giovani e dei leader europei sul potenziale offerto da una carriera imprenditoriale.

Contando sulla partecipazione dei creatori di Spotify, Angry Birds, Tuenti, Skype, SeedCamp, HackFwd, della Tech City di Londra e di TheNextWeb, sta prendendo forma in queste settimane il Leader Club: sono proprio loro la prova vivente che diventare imprenditori del web si può, e che questa può essere una carriera professionale particolarmente gratificante. Neelie Kroes ha commentato: “Queste persone non si sono limitate alle parole, sono passate ai fatti e hanno realizzato un progetto. Ecco perché i giovani e i leader dovrebbero ascoltarle“.

Per fare qualche esempio, oggi Spotify è disponibile in 23 paesi, mentre attraverso Skype passa un terzo delle chiamate internazionali e Angry Birds, con gli oltre 250 milioni di utenti attivi al mese, è più grande di Twitter.
Ciò nonostante, il numero di laureati nel settore delle ICT è in calo e la disoccupazione è in aumento: gli imprenditori, con il progetto Startup Europe Leader Club, possono aiutare i cittadini degli Stati Membri a colmare queste lacune.

Nel dettaglio, i Leader che partecipano al progetto sono Zaryn Dentzel (fondatore e CEO di Tuenti, il più grande social network “solo su invito” spagnolo, con oltre 12 milioni di utenti); Daniel Ek e Martin Lorentzon (co-fondatori di Spotify); Kaj Hed (presidente di Rovio, editore di Angry Birds); Lars Hinrichs (fondatore e CEO di HackFwd, società di investimento progettata per supportare gli sviluppatori di software in Europa); Joanna Shields (Ceo di Tech City); Reshma Sohoni (Partner di Seedcamp, un catalizzatore per la prossima generazione di investitori europei); Boris Veldhuijzen van Zanten (fondatore di The Next Web); Niklas Zennström (co-fondatore di Skype, Kazaa, Joltid e Joost).

Gli altri punti previsti dall’iniziativa “Start up in Europe, Stay in Europe” sono:

  • la partnership Startup Europe, per mobilitare le competenze tecniche, le possibilità di tutoraggio, le tecnologie e i servizi
  • il forum EU Accelerators, per far conoscere i programmi di accelerazione esistenti
  • le reti di crowdfunding (finanziamento collettivo) dell’UE, per collegare le attuali piattaforme di crowdfunding, in particolare quelle specializzate in start-up che operano sul web
  • una maggiore sensibilizzazione degli investitori in capitali di rischio alle opportunità commerciali del web grazie alla condivisione delle esperienze positive e alla creazione di reti
  • la promozione delle competenze legate al web: a) ampliando il ruolo delle piattaforme didattiche online (quali i “corsi online aperti a tutti” o “Massive Online Open Courses”) per sopperire alla carenza di sviluppatori del web; b) utilizzando piattaforme per condividere e scambiare competenze tra gli imprenditori del web su scala europea; nonché c) esplorando l’utilità di gemellaggi, a livello europeo, fra operatori esperti di alto livello e giovani imprenditori, con l’intento di condividere idee ed esperienze.

SI tratta di un altro passo avanti nel percorso dell’UE per lo sviluppo e l’innovazione dell’imprenditoria digitale in Europa: la crescita “Made in Europe” passa attraverso le Startup!
Per tutte le informazioni: https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/web-entrepreneurs

The Grand Coalition for Digital Job Creation

Nata nell’ambito dell’Agenda Digitale, la Grand Coalition della Commissione Europea è un’iniziativa volta a risolvere il problema dell’occupazione nel settore dell’ICT. Già nel corso del 2012, la Commissione ha identificato l’ICT come uno dei tre settori con il maggior potenziale occupazionale per il futuro dell’Europa, insieme alla Green Economy e ai servizi sanitari.

Il settore ICT presenta una situazione particolare, in quanto esiste un gap tra domanda e offerta di professionisti del settore: mentre la domanda di specialisti cresce ad un ritmo di circa il 3% all’anno, il numero di laureati in Scienze Informatiche (e più in generale in Matematica, Scienze ed Ingegneria) è in declino. Si prevede che nel 2015 potrebbero esserci almeno 700.000 posti di lavoro vacanti, motivo per cui la Commissione Europea ha deciso di correre ai ripari attraverso la Grand Coalition: si tratta di una multi-stakeholder partnership che vede impegnati aziende (tra cui Nokia, SAP, Cisco, HP), associazioni di categoria (tra cui Digital Europe, EuroCIO, CIONet) e gli Stati Membri, uniti nello sforzo di assumere impegni su nuovi posti di lavoro, stage, attività di formazione, finanziamento di start up, corsi universitari gratuiti on line e altro ancora.

La Grand Coalition è stata presentata nei giorni scorsi durante la Conferenza di Bruxelles e parte dalla valutazione del problema della carenza di professionisti dell’ITC suddividendolo in quattro punti:

  • Poche persone scelgono di lavorare nel settore dell’ITC;
  • Tra quelle che lo fanno, molte non riescono ad acquisire attraverso i percorsi di istruzione e formazione tutte le competenze richieste dalle aziende;
  • Tra coloro che sono in possesso di tali competenze, molti vivono lontano dai luoghi dove potrebbero più facilmente trovare lavoro;
  • Le persone in possesso delle competenze richieste che decidono di spostarsi per lavoro spesso incontrano grosse difficoltà a dimostrare e certificare le proprie credenziali a datori di lavoro di un altro paese, soprattutto quando le competenze sono acquisite attraverso canali informali, come spesso accade in questo settore tra i giovani.

Partendo dai punti appena analizzati, la Grand Coalition identifica gli obiettivi e le azioni principali che si propone di mettere in pratica nel triennio 2013-2015:

1) Training and Matching for Digital Jobs – Al fine di garantire che la formazione nel settore ICT sia corrispondente alle esigenze del mercato del lavoro, è fondamentale coinvolgere le aziende nella progettazione dei programmi di formazione, attraverso un continuo percorso di scambio e cooperazione tra le aziende private e il sistema di istruzione pubblica. In secondo luogo, bisogna garantire un efficace servizio di sostegno per il collocamento professionale, con servizi che mettano in contatto la domanda e l’offerta di lavoro per professionisti ICT.

2) Mobility – Sono state identificate due possibili soluzioni: da un lato, mettere i professionisti qualificati disoccupati in condizione di poter trovare lavoro nelle aree dove mancano le competenze, dall’altro “spostare” le oportunità di lavoro verso regioni ad alto tasso di disoccupazione.

3) ICT IBTC (Industry based Training and Certification – Qui l’obiettivo è quello di stimolare le aziende del settore all’adozione di uno Schema di Certificazione Europeo delle digital skills dei professionisti, prevedendo una Raccomandazione della Commissione Europea ad hoc da adottarsi entro il 2014.

4) Attracting people to ICT: awarness raising – Si tratta di sensibilizzare ed attrarre i giovani verso il settore ICT dando maggiore visibilità all’offerta formativa e alle possibilità di carriera, attraverso progetti nelle scuole che coinvolgano gli studenti ed eventi promozionali.

5) Attracting people to ICT: innovative learning and teaching – Prevede forme di apprendimento e di insegnamento innovative, che mettano in contatto il mondo dell’educazione, quello delle aziende e il mercato del lavoro allo scopo di invogliare i giovani a scegliere di proseguire gli studi nel settore ICT. Fondamentale anche in questo caso il processo di collaborazione tra il mondo dell’istruzione e quello delle aziende.

La Grand Coalition si affianca, inoltre, ad iniziative già varate in passato dalla Commissione Europea, come EU Skills Panorama e ad altre iniziative in fase di avvio, prima fra tutte la piattaforma Startup Europe, che riunisce programmi e strumenti a sostegno dei cittadini euroei che vogliano creare e far crescere nuove imprese digitali in Europa.