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Tag: crescita

GREEN GENERATION HUB : OPPORTUNITA’ PER 60 GIOVANI CAMPANI DI FARE IMPRESA

Il Comune di Cava de’ Tirreni, attraverso il progetto Green Generation Hub, ha indetto un bando per la selezione sul territorio campano di 60 giovani che potranno partecipare alle attività dei Laboratori 1 e 3 con l’obiettivo di implementare uno spazio fisico di accelerazione e incubazione di impresa ed esperienze di lavoro in azienda.

L’iniziativa, finanziata dalla Regione Campania, è presentata in maniera dettagliata attraverso l’Avviso pubblico “Benessere Giovani – Organizziamoci” – POR CAMPANIA FSE 2014/2020, che prevede la possibilità per i giovani del territorio possono partecipare al Laboratorio 1, articolato in tre percorsi:

1) BUSINESS INNOVATION MANAGER: Management delle risorse economiche, ambientali e sociali. Destinatari: 20 Giovani dai 25 ai 35 anni in possesso di laurea (anche triennale). Durata: 100 ore.

2) INNOVATION TECHNOLOGY EXPERT: Internet of Things – IoT: Domotica e reti intelligenti per sistemi di mobilità, efficienza dei luoghi e turismo sostenibile.
Destinatari: 20 Giovani dai 18 ai 30 anni in possesso di diploma di scuola superiore di secondo grado. Durata: 100 ore.

3) DIGITAL EXPERT: Competenze digitali di base. Destinatari: 20 Giovani dai 18 ai 25 anni, in possesso di qualsiasi titolo di studio. Durata: 80 ore.

Ciascun partecipante può scegliere di candidarsi ad uno o più percorsi formativi, indicando nella domanda quale tra questi rappresenta la prima scelta. I primi 60 candidati in graduatoria prenderanno parte a tre giornate di Orientamento, al termine delle quali i candidati saranno indirizzati verso il percorso più adatto alle proprie caratteristiche e aspirazioni.

Successivamente alle tre giornate di orientamento, inizieranno i percorsi formativi veri e propri previsti da Green Generation Hub: le lezioni saranno strutturate in giornate di una durata da 2 a 5 ore ciascuna, prevalentemente durante l’orario pomeridiano, e si articoleranno nell’arco di un periodo massimo 3 mesi.

I 60 giovani partecipanti, al termine dei percorsi in aula, avranno infine accesso a un percorso di accelerazione di impresa per un periodo di ulteriori 3 mesi. Al termine dei tre mesi di accelerazione, 18 giovani avvieranno un’esperienza di lavoro in azienda per 3 mesi (Laboratorio 3) e gli altri 42 giovani daranno vita ad un percorso di incubazione in team per la durata di 1 anno.

Per partecipare alla call, bisogna compilare il modello di partecipazione che è scaricabile dalla pagina dedicata al bando sul sito internet del Comune di Cava o dalla pagina www.thegreenhub.org. Agli stessi link è scaricabile anche il testo integrale dell’Avviso Pubbico, del quale raccomandiamo la lettura per tutte le informazioni dettagliate su Green Generation Hub.

Alla presentazione della domanda di partecipazione a Green Generation Hub, il richiedente deve avere i seguenti requisiti:
a. Avere il requisito dell’età richiesto dal percorso scelto;
b. Essere in possesso di un titolo di studio richiesto dal percorso selezionato;
c. Essere residente in Regione Campania.

Si segnala che è prevista una riserva fino ad un massimo di 6 posti (10%) per giovani con disturbi o disagi sociali. Se ci si candida per uno di questi, nella domanda andrà inserita l’eventuale dichiarazione della condizione di disturbo o disagio sociale.

La domanda, redatta in carta semplice, con allegato un documento di riconoscimento in corso di validità e il CV in formato europeo datato e firmato va consegnata entro e non oltre il 16 novembre 2018 alle ore 12:00, scegliendo una delle seguenti modalità:

– Via PEC, all’indirizzo di posta elettronica amministrazione@pec.comune.cavadetirreni.sa.it.
– A mano, in busta chiusa, presso l’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Cava de’ Tirreni, sito in Piazza E. Abbro, 2 – 84013 Cava de’ Tirreni (SA) dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 ed il martedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,30.

Nell’oggetto della PEC e sulla busta, dovrà essere indicata la dicitura “Green Generation Hub” POR CAMPANIA FSE 2014/20. Non si terrà conto delle domande pervenute oltre il termine, inesatte o incomplete dei documenti richiesti o prive di firma o trasmesse con altre modalità.

More Than Pink : la call per startup con progetti innovativi nel campo della salute e del benessere

Tre call for ideas per progetti innovativi in tema salute e benessere: vi presentiamo la seconda edizione di More Than Pink

More Than Pink è un progetto pluriennale della Susan G. Komen Italia e ItaliaCamp, con la collaborazione del Polo di Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che promuove progetti innovativi nell’ambito della salute e del benessere.

Per questa seconda edizione, More Than Pink prevede tre differenti call for ideas:

1. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE E MIGRANTI”: per favorire progetti utili a promuovere la sensibilizzazione e l’informazione per la prevenzione e la tutela della salute, nonché l’accesso da parte dei migranti ai servizi sanitari e assistenziali anche attraverso l’interazione strategica tra pubblico, privato e Terzo settore. I dettagli su questa call sono disponibili al link https://italiacamp.com/call/salute-e-migranti/

2. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE 4.0”: per favorire progetti innovativi per lo sviluppo di dispositivi digitali, tecnologie e servizi innovativi che migliorino i processi di diagnosi e cura nel campo della salute delle donne e/o rendano più efficienti le infrastrutture e i modelli di gestione e governance del sistema sanitario pubblico e privato. Tutti i dettagli sono disponibili qui: https://italiacamp.com/call/salute-4-0/

Al progetto primo classificato delle due call sopraindicate verrà conferito il relativo Premio More Than Pink, del valore complessivo di 30.000 €, suddivisi in 15.000 € in denaro e 15.000 € in beni e servizi di mentoring e coaching.

3. MORE THAN PINK “SALUTE E BENESSERE NEI LUOGHI DI CURA”: per la realizzazione di interventi nei luoghi di cura in Italia per offrire ai pazienti, ai caregiver e al personale uno spazio accogliente, aperto che faciliti il benessere fisico, mentale e sociale e sia di sostegno nel percorso di cura e assistenza. Tale opportunità è promossa in collaborazione con Sisal, che insieme a ItaliaCamp dal 4 giugno al 1 luglio 2018 realizzerà una campagna di raccolta fondi attraverso donazioni libere presso le ricevitorie su tutto il territorio nazionale. Grazie alla raccolta fondi sarà possibile finanziare l’implementazione di uno o più progetti nell’ambito della call, in base alle risorse finanziarie raccolte attraverso la campagna di raccolta fondi.

Per tutte le call di More Than Pink, la deadline per la raccolta delle candidature è fissata al 31 ottobre 2018.
I progetti dovranno essere inviati esclusivamente attraverso il portale http://www.italiacamp.com all’interno della sezione dedicata al progetto ai Premio More Than Pink seguendo le indicazioni previste.

Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti su More Than Pink è possibile scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: associazione@italiacamp.com.

Startup Tips: 6 suggerimenti utili in materia di Customer Service

Quando si avvia una startup, non ci si può aspettare che il livello di efficienza del Customer Service sia uniforme in tutte le fasi di sviluppo del business: il servizio clienti cresce, proprio come tutti gli aspetti di una startup, ed è fondamentale che il livello sia adatto alla fase di crescita che l’azienda sta attraversando.

In un interessante post pubblicato dal blog di HubSpot (azienda di rilevanza internazionale che ha sviluppato un noto software per l’Inbound Marketing) con la firma di Michael Redbord (Vicepresidente di HubSpot), si approfondisce la tematica delle caratteristiche che il servizio clienti deve assumere all’inizio della vita di una startup, quello che l’autore definisce il “livello base” di Customer Service e che corrisponde alla fase di fondazione del business (da 0 a 5 dipendenti).

Al momento della fondazione, per una startup il servizio di assistenza clienti è molto in fondo alla lista delle priorità, ed è giusto che sia così: più che preoccuparsi dei clienti, i founders in questa fase devono concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo principale: il product-market fit.

A questo livello, il contributo più grande che la startup può ricevere dai propri clienti risponde ad un solo nome: feedback. In questa fase di test, la startup che si approccia al cliente e risponde alle richieste di supporto deve concentrarsi costantemente sull’ottenere e l’applicare il feedback. La domanda da porsi è: in che modo il feedback che ho appena ricevuto può essere utile allo sviluppo del prodotto? Bisogna sempre avere ben presente, infatti, che nella fase di fondazione l’obiettivo principale del team di una startup è quello di ottenere un prodotto che si adatti perfettamente alle esigenze del mercato di riferimento.

Una volta chiarito questo quadro di riferimento, Redbord elenca 6 consigli utili in tema di Customer Service per startup nella fase di fondazione:

1) Configurare un flusso di lavoro semplice per gestire le richieste dei clienti. Non dimenticare mai che il business di una startup di successo è destinato a scalare: un processo complesso può essere gestibile all’inizio, ma è destinato a fallire quando il volume di affari crescerà. Pertanto, mantieni un flusso semplice e concentrati esclusivamente sull’obiettivo di imparare dai tuoi clienti e dai loro feedback.

2) Incontrarsi regolarmente per rivedere i problemi più comuni tra i clienti e apportare le correzioni necessarie alla roadmap di sviluppo del prodotto. Ascoltare i clienti fornisce una vera e propria miniera d’oro di spunti per comprendere con precisione cosa vogliono i clienti dal tuo prodotto. La startup che ascolta i propri clienti e il proprio mercato capisce con chiarezza come deve essere sviluppato il prodotto per incontrare il favore della clientela. Inoltre, ascoltare con attenzione i primi clienti significa ripagarli per averti dato fiducia fin dall’inizio, e questo può farli trasformare nei tuoi più affezionati testimonial.

3) Coinvolgere tutto il team per aiutare a risolvere i problemi dei clienti. Il coinvolgimento di tutto il team mentre il business scala consente di ottenere due risultati: la concentrazione sui bisogni del cliente e la creazione di un team specializzato.

4) Rimanere concentrati sull’utilizzo del Customer Service come strumento di apprendimento. L’attività di ascolto del feedback dei clienti per migliorare il prodotto è fondamentale e va svolta con attenzione e costanza.

5) Non ottimizzare il servizio… almeno, non ancora. L’obiettivo iniziale è quello di raggiungere il successo: sembra molto allettante spendere tempo e risorse per ottimizzare il servizio clienti e renderlo sempre più efficiente. Senza dubbio, questo tipo di lavoro sarà utile quando la startup sarà cresciuta abbastanza da apprezzare il risultato in termini di miglioramento dell’efficienza, ma fino ad allora ciò che conta davvero è che il tuo servizio clienti sia in grado di soddisfare appieno il cliente, differenziandoti dalla concorrenza. In una startup alle fasi iniziali, non importa risolvere un problema il 2% più velocemente rispetto al mese scorso: è importante concentrarsi sul cliente e su ciò che lo rende felice.

6) Non permettere ai tuoi ingegneri di lavorare a soluzioni alternative che non potranno essere mantenute in futuro. Al contrario, falli impegnare su soluzioni utili ai problemi reali che il prodotto presenta attualmente. Bisogna implementare soluzioni sostenibili, senza pensare soltanto alla rapidità di risoluzione dei problemi: l’impegno deve essere teso a trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità e velocità, ascoltando con attenzione la voce dei clienti. In questi termini, bisogna assicurarsi che esista un dialogo efficace tra Customer Service e team di sviluppo, per trovare il miglior modo di venire incontro alle esigenze dei clienti e del mercato.

In sintesi, il servizio clienti deve essere gestito da una startup come un lavoro di squadra indispensabile per il futuro successo del business: il feedback dei clienti va trattato come un’opportunità per migliorare il prodotto e, in quanto tale, come uno dei beni più preziosi per la tua azienda.

Fonte: https://blog.hubspot.com/service/customer-service-startups

E la tua startup, in quale fase si trova? Hai già iniziato a sviluppare la tua idea?
Se hai un’idea di impresa e vuoi trasformarla in una startup, non perdere l’occasione di confrontarti con mentor ed esperti e di incontrare altri talenti innovativi come te: partecipa allo Scouting Day di #VulcanicaMente4R!
L’appuntamento è per il 28 e 29 settembre: compila subito il modulo di iscrizione disponibile qui, lo staff del CSI – Incubatore Napoli Est ti aspetta!

Napoli, 10/09/2018

Perché le startup falliscono? L’importanza della strategia di distribuzione per la crescita del business

Jim Huffman è CEO e co-founder dell’agenzia di Growth Marketing “GrowthHit”, con sede a Seattle. Huffman ha recentemente firmato il libro “The Growth Marketer’s Playbook”, del quale il portale Geekwike ha pubblicato un interessante estratto, per rispondere alla domanda: “Qual’è la vera ragione per cui le startup falliscono?” .

Nel libro di Huffman si legge che la prima causa di fallimento per una startup è da ricercare non tanto nel prodotto, quanto nella strategia di distribuzione di quest’ultimo: secondo CB Insights, infatti, ben il 42% delle startup non riesce a sopravvivere perché non esiste alcun bisogno corrispondente al prodotto o servizio offerto sul mercato.

Huffman sostiene che, in questi casi, la startup ha sbagliato il prodotto o ha mirato ai consumatori sbagliati: non è vero, infatti, che un ottimo prodotto si vende da solo. Il prodotto vince se soddisfa il mercato giusto: ecco perché è fondamentale porre la stessa attenzione che si pone nella creazione del prodotto alla strategia di distribuzione dello stesso.

Ma quali possono essere gli errori nella strategia di distribuzione di una startup? Il problema potrebbe essere nel modo in cui si cerca di raggiungere i potenziali clienti. Il piano di distribuzione, in questi casi, è errato o pensato male in origine.
Ancora, la startup potrebbe cadere nell’errore di proporre il prodotto ai clienti sbagliati e, di conseguenza, ricevere feedback falsati o comunque non utili.
Potrebbe esserci, infine, anche un problema riguardante la strategia di acquisizione clienti o la comunicazione.

Huffman propone ai lettori una formula matematica per capire se la startup sta procedendo sulla strada giusta e avrà margini di crescita: la regola di base relativa alle grandezze di costo acquisizione clienti (CAC) e lifetime value del cliente (LTV), l’indicatore che misura i profitti prevedibili in base alla relazione con i clienti, a partire dal loro comportamento d’acquisto.
La relazione tra CAC e LTV deve essere in rapporto 3:1, con LTV pari a tre volte il CAC (ad esempio, spendi 30€ per ottenerne 90€).

Spesso gli startupper sono convinti che, concentrando al massimo tutte le risorse e gli sforzi per ottenere il miglior prodotto possibile, i clienti arriveranno automaticamante, quasi come per magia. Questo non è assolutamente vero!
Non esistono tattiche o trucchi per acquisire clienti: l’unica strada praticabile per ottenere una startup di successo è seguire un approccio ben preciso che consenta di allineare il prodotto ai potenziali clienti ideali.

Huffman sostiene che esiste una strategia ben precisa per assicurarsi di imboccare la strada giusta per la crescita e il successo di una startup: la cosiddetta strategia di crescita sostenibile. La domanda chiave da porsi è: stai investendo nel marketing la stessa cura e attenzione che investi per costruire il tuo prodotto?
La strategia di marketing utile e ricca di contenuti rappresenta, infatti, il modo migliore per assicurarsi che la strategia di distribuzione sia davvero efficace.

Una strategia di marketing di successo si basa sulla giusta combinazione di canali di marketing, sull’analisi dei dati e sulla strategia di crescita. Bisogna poi definire accuratamente una serie di regole per decidere come e quando apportare eventuali modifiche e aggiustamenti al modello di business, cosa che è possibile fare soltanto testando il prodotto sul mercato e imparando a conoscere alla perfezione il settore in cui si opera. Ancora, è importante eseguire una costante attività di controllo e di verifica, per assicurarsi di essere al passo con la programmazione dei propri obiettivi.

Ecco, quindi, che diventa fondamentale fare una ricerca preventiva per capire chi è il cliente target, dove si trova, come può essere raggiunto.
Una ricerca di questo tipo rappresenta il primo passo per trovare la strategia di distribuzione più efficace, in grado di mettere in contatto il tuo prodotto con le persone che ne hanno bisogno.

La giusta strategia di distribuzione può davvero salvare una startup!

Fonte: https://www.geekwire.com/2018/real-reason-startups-fail-right-distribution-strategy-can-save-company/

Vuoi avere l’opportunità di conoscere meglio le strategie e gli strumenti più utili per trasformare la tua idea di impresa in una startup? Scopri tutte le opportunità di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 4 Reloaded”: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente-4-reloaded/

Napoli, 30/08/2018

Get It!, la Call for impact per startup sui temi del Turismo Sostenibile

Fino al 5 settembre è ufficialmente possibile candidarsi per la seconda Call For Impact di “Get it!”, iniziativa a cura di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e Cariplo Factory S.r.l. dedicata alla tematica del “Turismo Sostenibile e Accessibile e Valorizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale”.

Nata allo scopo di incentivare business innovativi e sostenibili in grado di generare impatto sociale, l’iniziativa Get it! prevede 4 Call For Impact, ciascuna dedicata a differenti ambiti di mercato: attualmente, è aperta la seconda call, dedicata a startup e team di innovatori (in cui almeno uno dei componenti abbia un età inferiore a 35 anni) con progetti ad impatto sociale, culturale o ambientale nel settore del turismo sostenibile e della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Tra tutte le application ricevute entro la deadline, fissata per le ore 12:00 del 5 settembre 2018, saranno selezionati 10 progetti che avranno l’opportunità di:
– partecipare ad un percorso di incubazione/accelerazione della durata di tre mesi, più ulteriori 3 mesi di mentorship,
– far parte del portafoglio di partecipazioni di FSVGDA (con accesso al network FSVGDA e Cariplo Factory),
– competere con le migliori strartup partecipanti all’iniziativa per aggiudicarsi un investimento del valore compreso tra 25 e 40K.

Per tutte le informazioni e i dettagli relativi alla partecipazione è possibile consultare il Bando a questo link: https://getit-cariplo-wp.azurewebsites.net/wp-content/uploads/2018/06/Bando-Get-it_Call-For-Impact-2_Turismo-sostenibile-e-accessibile-e-valorizzazione-del-patrimonio-culturale-e-ambientale-1.pdf

E a proposito di opportunità per progetti e talenti innovativi, vi ricordiamo che anche il CSI – Incubatore Napoli Est ha aperto la sua call for ideas: #VulcanicaMente4R è orientamento, formazione, mentorship, finanziamento dell’idea e networking per costruire startup di successo. Tutte le info sono disponibili qui: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente-4-reloaded/

Napoli, 28/08/2018

Startup e metodo scientifico: tre step per trovare le migliori soluzioni di business

Il lavoro di un imprenditore comporta quotidianamente la necessità di fare delle scelte, di prendere delle decisioni rispetto a problemi da risolvere e soluzioni da implementare. A volte può essere difficile scegliere tra più opzioni quella giusta, quella che porterà ad ottenere risultati di successo e crescita per il business.

Una buona idea è quella di avere una vera e propria strategia di pensiero, un processo in più fasi da seguire ogni volta che ci si trova a dover scegliere la miglior soluzione tra più opzioni: questo approccio può essere utile in qualsiasi momento della vita di un impresa, fin dalle prime fasi di startup.

Una strategia utile in tal senso è quella descritta da Rehan Ashroff, direttore dell’Innovation Lab and New Ventures per Farmers Insurance.
Prima di approdare al mondo dell’innovazione tecnologica, Ashroff era un biologo molecolare e lavorava in un laboratorio di biotecnologia. A quei tempi, conduceva svariati test sulle ipotesi a sua disposizione e cercava il modo di rendere il problema sempre più piccolo e semplice da affrontare. Aveva sviluppato una strategia in tre fasi basata sul metodo scientifico, che oggi applica con successo ai progetti dell’Innovation Lab e su cui consiglia agli startupper di basare il proprio pitch. Vediamo quali sono i tre step della strategia di Ashroff:

1. Trova il problema e scomponilo in più parti

Questo approccio è tipico del metodo cartesiano: si adatta al mondo aziendale in quanto il primo punto che una startup o impresa deve affrontare e quello del problema che si propone di risolvere, per posizionarsi nella propria nicchia di mercato.

Una volta identificato il problema ci sarà una mission chiara e definita: il passo successivo sarà quello di scomporre tale mission nelle singole azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo, ossia suddividere il problema principale in piccoli problemi dalla soluzione più semplice e immediata.

2. Unisci i puntini

“La creatività è semplicemente connettere le cose: quando chiedi ai creativi come hanno fatto qualcosa, si sentono un po’ colpevoli perchè non hanno fatto nulla, hanno soltanto visto qualcosa”: in questo pensiero di Steve Jobs è racchiusa la base di partenza della seconda fase della strategia di Ashroff: bisogna osservare con attenzione tutti i punti e le informazioni a propria disposizione, cercando di collegarli tra loro per vedere con chiarezza una soluzione che, in realtà, è già lì.

Per unire i puntini bisogna essere curiosi e con una gran voglia di continuare costantemente ad apprendere. Se capita di sentirsi bloccati, Ashroff consiglia di uscire dal proprio ambiente abituale e parlare con persone esterne: la condivisione di informazioni tra persone di background differenti può essere molto fruttuosa.

3. Evita di pensare “Buona la prima”

Raramente la prima idea di un imprenditore è quella che decollerà verso il successo: è risaputo che la maggior parte delle aziende sarà in perdita nel primo anno di attività. Ecco perché non bisogna mai fermarsi alla prima idea, alla prima soluzione trovata: occorre continuare a lavorare, a testare le varie ipotesi, finché la soluzione giusta non viene fuori.

Il metodo scientifico è di grande aiuto anche in questa terza fase: bisogna seguire i vari step di osservazione, misurazione, sperimentazione e formulazione delle ipotesi. Grazie a questo metodo sarà possibile per la startup identificare il prodotto o servizio da creare, eseguire i test per assicurarsi che tutto stia procedendo per il meglio, raccogliere i dati da presentare nel pitch e agli investitori.

In conclusione, la strategia in tre fasi può richiedere del tempo per una corretta implementazione, ma allo stesso tempo consente di raggiungere ottimi risultati che potranno avere effetti anche nel lungo periodo.

Fonte: https://www.entrepreneur.com/article/317397

Napoli, 03/08/2018

moniTower – Call for Innovation: application per startup e PMI entro il 30/09

Terna, il gestore della rete di trasmissione in alta tensione in Italia, e DM Energytech (partnership tra Digital Magics e Compendia) hanno lanciato la  moniTower – Call for Innovation, rivolta a startup e PMI innovative con un progetto per applicazioni e servizi in grado di sfruttare e/o valorizzare le potenzialità dell’IoT in tre ambiti principali:

  • Servizi per la protezione ambientale,
  • Servizi di sicurezza (prevenzione di attività illecite),
  • Servizi per la RTN (Rete di Trasmissione Nazionale).

I progetti proposti dovranno sfruttare i dati raccolti tramite l’infrastruttura Terna (sistema di sensori installati sui tralicci) e disponibili sulla piattaforma cloud.

Lo scopo di moniTower – Call for Innovation è quello di individuare le migliori startup, con le quali intraprendere un’eventuale partnership commerciale.

Il contest è aperto a persone fisiche o team e a persone giuridiche (in qualsiasi forma societaria), che potranno presentare la propria application entro la scadenza fissata per il 30 settembre 2018.

La procedura di application è disponibile a questo link: https://openinnovation.digitalmagics.com/it/custom/opencall/directory

Tra tutti i partecipanti, saranno individuate le migliori 10 startup che accederanno all’evento di presentazione dei pitch previsto per il 30 ottobre a Roma.

Al termine dell’evento, sarà individuata la startup vincitrice che avrà diritto ad un premio in denaro pari a 15K.

Inoltre, tra tutti i finalisti, i promotori del contest avranno la possibilità di scegliere uno o più progetti che potranno intraprendere un percorso di empowerment con Terna o accedere al programma di incubazione di Digital Magics.

Per tutte le informazioni e per accedere al Regolamento completo di moniTower: https://openinnovation.digitalmagics.com/it/challenge/monitower

Napoli, 01/08/2018

Pensa positivo, agisci positivo: l’approccio giusto per la tua startup

In uno dei post più recenti pubblicati nel nostro blog, abbiamo accennato ad alcuni consigli utili per startupper e imprenditori. Tra questi, spiccava l’importanza della positività: un aspetto che a volte sembra molto lontano dalla vita in azienda, molto spesso collegato ad altri ambiti della vita. Il pensiero positivo, invece, può avere un forte impatto nella vita professionale di chi crea e conduce un’impresa: ne parla, ad esempio, Mark Feldman (CTO di Findmyshift) nell’articolo intitolato “To Infinity & Beyond: Harnessing the Power of Positive Thinking”, pubblicato dal portale Business.com qualche tempo fa.

Secondo Feldman, il potere del pensiero positivo può davvero fare la differenza nel business: l’imprenditore di successo è una persona positiva, che si avvicina al mondo degli affari con l’atteggiamento di chi sa di avere le carte in regola per ottenere dei buoni risultati.

Esistono svariati contributi in Psicologia che affermano l’importanza del pensiero positivo nell’approccio al problem solving: la positività, ad esempio, aiuta ad approcciarsi con maggior apertura alla raccolta di nuovi spunti e informazioni e migliora la capacità di “unire i puntini” per affrontare con maggior efficacia i problemi o gli ostacoli che si presentano quotidianamente.

Chi pensa positivo, inoltre, ha più energia: la positività accresce l’entusiasmo e la voglia di fare.

L’energia positiva è attratta da energia positiva – Deborah Giorno

La positività è, inoltre, legata al concetto di resilienza: è risaputo che gli imprenditori devono passare attraverso svariate difficoltà e fallimenti prima di arrivare al successo. In questo, la resilienza ha un ruolo fondamentale: aiuta a metabolizzare più velocemente esperienze ed emozioni negative, e pronti ad affrontare le prossime sfide.

Pensare positivo ha forti effetti sulle abilità inerenti il processo di decision making: anche in questo caso, il pensiero positivo aiuta a prendere decisioni migliori rispetto ad affrontare una scelta con l’approccio pervaso dalla negatività. Le decisioni prese con entusiasmo ed energia sono spesso quelle più redditizie per il business.

Essere positivi, naturalmente, ha un impatto nel team di lavoro. La positività è contagiosa e rende i collaboratori più abili nell’approcciarsi ai clienti.

Infine, occorre ricordare un aspetto fondamentale: pensare positivo non porta a nulla se non c’è azione positiva! I risultati tangibili della positività possono essere raggiunti soltanto se si agisce di conseguenza.

L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare. Walt Disney

Napoli, 30/07/2018

Formazione per Startup: Dall’Idea all’Impresa, a Napoli il 27 luglio

E’ previsto per venerdì 27 luglio il settimo incontro formativo del ciclo “Dall’Idea all’Impresa”, il percorso dedicato agli aspiranti startupper degli Atenei campani che partecipano all’edizione 2018 di StartCup Campania.

L’appuntamento è dedicato al tema “Guida pratica alla preparazione degli elementi essenziali del piano economico-finanziario per l’avvio di una nuova impresa”: una tematica di grande rilevanza per gli aspiranti startupper coinvolti nel percorso, che segue alcuni interessanti appuntamenti dedicati a tematiche come “Team Building e competenze trasversali per l’organizzazione di una nuova impresa” e “Progettare e comunicare la nuova impresa”.

Si parte alle 14:30, con i saluti introduttivi affidati a Mariangela Contursi (Campania New Steel), per proseguire alle 14:40 con l’intervento di Donatella Vecchione (Pop-Up), “Storie di Startup di successo”.

Si susseguiranno, a partire dalle ore 15:00, tre interventi:
Elementi essenziali per preparare il piano economico finanziario e per intercettare il fundraising (a cura di Giovanni De Caro, Healthware International);
I prossimi passi e le prossime scadenze in vista della finale regionale di ottobre 2018 (a cura di Pierluigi Rippa, Federico II);
Le prossime scadenze in vista della finale del PNI Premio Nazionale per l’Innovazione del 29 – 30 novembre 2018 a Verona (a cura di Mario Raffa, Federico II e PNI).

L’incontro si terrà a presso l’Aula C al secondo piano della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base in Piazzale Tecchio, n° 80 (Napoli).

La locandina dell’evento è disponbile qui.

Napoli, 25/07/2018

6 consigli di business per aspiranti startupper

Kartik Yadav (Ace Cloud Hosting) è un tecnico di professione e uno scrittore per scelta: spesso è impegnato a scrivere articoli e post nei quali raccoglie le sfide quotidiane che incontra lavorando nel mondo del cloud.

Il portale Addicted2Success ha pubblicato il suo post più recente, intitolato “6 Business Success Tips For Entrepreneurs”: una raccolta di sei consigli utili per chi sogna di diventare un imprenditore di successo.

1. L’atteggiamento positivo aumenta le possibilità di avere successo

L’abilità, il coraggio, le competenze, il talento, sono tratti fondamentali per un imprenditore di successo. Tuttavia, spiega Yadav, tutti i competitors sanno di dover possedere queste caratteristiche.

E allora, cosa può fare davvero la differenza per avere successo nel mondo imprenditoriale? La chiave è nella mentalità. Mantenere un atteggiamento positivo e concentrarsi su un raggio temporale a lungo termine è fondamentale, anche perché aiuta a non mollare quando il lavoro si fa duro e difficile.

L’unico posto dove il tuo sogno diventa irraggiungibile è nei tuoi pensieri. -Robert H Schuller

2. Non esistono scorciatoie

Sfortunatamente, nessuno possiede la ricetta magica per raggiugere il successo. Chiunque sceglie di entrare nel mondo del business è costretto a pagarne il prezzo, non soltanto in termini monetari.

Il lavoro dell’imprenditore può attraversare fasi difficili, con sviluppi lenti e ostacoli apparentemente insormontabili, ma ciò non significa che la crescita non possa essere comunque lenta, ma costante.

Bisogna tener duro e continuare a lavorare: le scorciatoie per il successo non esistono.

3. Identifica la tua nicchia di mercato

Per un’impresa di successo, occorre identificare una nicchia di mercato e impegnarsi per riempirla.

In un mercato sovraffollato, tutti cercano di imporre il proprio prodotto: ecco perché, quando si decide di fondare una startup, è indispensabile avere qualcosa che possa differenziarti dai concorrenti già sul mercato.

Il successo di un’impresa dipende dalla capacità di essere unici e migliori degli altri.

4. Work smart, non hard

Lavorare in maniera intelligente rappresenta una svolta importante per le imprese più innovative: il concetto di lavorare per molte ore è ormai superato, la tecnologia consente di svolgere molte attività in maniera rapida ed efficiente.

Inoltre, un imprenditore deve sapere fin da subito che non è utile né produttivo provare a fare tutto da sé: è bello essere ambiziosi, ma è fondamentale conoscere i propri limiti. Imparate a delegare e a collaborare con il team, imparate a utilizzare gli strumenti più innovativi per lavorare meglio.

5. Restare motivati alla guida del business

La motivazione è la molla principale che spinge a continuare sulla propria strada, che aiuta a non mollare. Ecco perché un imprenditore deve imparare a mantenere alta la motivazione.

All’inizio, in una startup si è presi dall’entusiasmo. Ma dopo i primi tempi, quando le sfide quotidiane iniziano a farsi sentire, può essere difficile tenere alta la motivazione.

La chiave della motivazione sta nella perseveranza: tenere duro, fino a raggiungere i propri obiettivi.

Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo. – Proverbio arabo

6. Utilizzare il proprio network

Fare networking è un’attività di importanza fondamentale per una startup. La rete di connessioni va ben oltre la cerchia di amici su Facebook o contatti su Linkedin: un imprenditore deve puntare sulla qualità.

Non serve a nulla collezionare biglietti da visita: bisogna imparare a costruire e tenere in vita le connessioni importanti, quelle che possono fare davvero la differenza per il tuo business, quelle che possono aiutare a distinguerti dalla concorrenza.

 

In conclusione, sono tanti gli ostacoli che un imprenditore si trova a dover affrontare: la vita di impresa è caratterizzata da un’altalena continua tra momenti difficili e momenti da ricordare.
Seguire questi consigli può essere un primo passo per sentirsi più preparati quando si sceglie di lanciare una startup.

Napoli, 23/07/2018

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