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Tag: business model

Come presentare al meglio una startup ai VC: i consigli di Tomasz Tunguz di Redpoint Ventures

Tomasz Tunguz è partner di Redpoint Ventures, società di venture capital californiana specializzata in startup tecnologiche. Tra i post del suo blog, uno dei più interessanti è dedicato agli strumenti per poter analizzare la propria startup con gli occhi di un investitore in meno di 15 minuti: qui, il link per leggere il post originale.

Nella sua esperienza di venture capitalist, Tunguz ha identificato tre strumenti a suo parere indispensabili per valutare una startup sulla quale investire:

1. Il Business Model Canvas, che permette di capire in maniera immediata ed efficace in che modo opera l’impresa;
2. Il modello delle 5 forze di Porter, grazie al quale è possibile valutare il livello di concorrenza che la startup si troverà a dover affrontare sul mercato;
3. La Value Chain Analysis, cioè l’analisi della catena del valore, per capire dove si inserisce l’azienda all’interno dell’ecosistema in cui opera.

Il primo strumento analizzato nel dettaglio da Tunguz è proprio il Business Model Canvas (BMC): si tratta di un modello molto famoso nel mondo delle startup, ideato da Alexander Osterwalder nel suo libro “Business Model Generation”. Il BMC è una modalità di rappresentazione che descrive le modalità di creazione del valore di un’azienda utilizzando un linguaggio visuale.
Si tratta di uno strumento particolarmente indicato per i business model di aziende innovative, per questo è molto utilizzato dalle startup. Il BMC si compone di 9 riquadri che rappresentano altrettanti elementi costituitivi di un’azienda: the Value Proposition, the Key (Operating) Activities, Partners, Assets/Resources, Customer Relationships, Go-To-Market Channels, Customer Segments, Cost Structure and Revenue Streams.
Grazie al BMC è possibile spiegare graficamente cosa offre il business, come l’azienda raggiunge i propri clienti e in che modo tutto ciò produce valore.

Per presentare una startup ai potenziali investitori, secondo Tunguz, sono altrettanto fondamentali gli altri due strumenti indicati dall’autore nel suo post: il modello delle 5 forze di Porter e la Catena del valore. Il consiglio di Tunguz è quello di unire questi due strumenti in un’unica matrice, che definisce “Grand Unifying Framework” (GUF).

Partendo dalla convinzione che per impostare correttamente il business di una startup è fondamentale capire in che tipo di mercato l’azienda si affaccia, Tunguz costruisce una matrice nella quale la catena del valore rappresenta le categorie orizzontali, mentre le cinque forze di Porter vanno a costituire le categorie verticali.

Di conseguenza, sull’asse orizzontale ritroviamo le attività/i processi primari e quelli di supporto, mentre sull’asse verticale le cinque forze competitive che Porter identifica in: Concorrenti diretti, Fornitori, Clienti, Potenziali entranti, Produttori di beni sostitutivi.

Il GUF consente, secondo Tunguz, di ottenere tre informazioni indispensabili per una startup che entra sul mercato: prima di tutto, identificare le attività che compongono la catena del valore. In secondo luogo, consente di capire quali sono le motivazioni che muovono tutti i giocatori coinvolti nell’ecosistema. Infine, la matrice offre la possibilità di vedere chi detiene il maggior potere e controlla il capitale all’interno del mercato.

Nell’ultima parte del post, infine, Tunguz suggerisce come utilizzare questi strumenti e cosa osservare in particolare per dedurre informazioni importanti.

Nella matrice GUF, per capire quale sia il giocatore con maggior potere (e, di conseguenza, che detta le leggi all’interno del mercato), bisogna guardare la colonna che contiene i clienti e fornitori con livello più basso di potere, nessun prodotto sostitutivo e la più alta barriera all’entrata. Inoltre, la matrice GUF consente di percepire immediatamente quanta concorrenza esiste per ciascun livello della catena del valore, osservando la riga dei concorrenti diretti.

Il BMC, invece, descrive il “go-to-market” di un’impresa: nel compilarlo, Tunguz suggerisce particolare attenzione alla Value Proposition (deve essere ben definita). Altri due aspetti fondamentali sono le Customer Relationships e la segmentazione dei clienti, seguiti dalla struttura dei costi dell’azienda. Quest’ultimo aspetto, infatti, determina il burn rate e i requisiti patrimoniali.

In chiusura del post Tunguz specifica che, per una startup in fase early stage, può essere difficile definire in maniera dettagliata tutte le aree del Business Model Canvas: ciò nonostante, esso rappresenta, assieme alla matrice GUF, uno strumento indispensabile per presentare il proprio business ad un potenziale investitore e devono essere curati al meglio.

Napoli, 15/11/2013

Il “Petal Diagram” spiegato da Steve Blank: la rappresentazione grafica della concorrenza su misura per le startup

In uno degli ultimi post del suo blog, Steve Blank suggerisce alle startup una nuova metodologia per rappresentare graficamente nel proprio pitch l’analisi della concorrenza.
Il presupposto da cui parte l’autore è che la “classica” slide sulla concorrenza, impostata su un grafico con gli assi X/Y che rappresentano i parametri di mercato, non sia adatta ad una startup ma sia uno strascico ereditato dall’analisi dello scenario competitivo di aziende che si inseriscono su mercati già esistenti: i parametri X e Y, infatti, sono definiti sulla base degli utenti del mercato attuale (di solito si tratta delle variabili prezzo e performance).

Secondo Blank, invece, la maggior parte delle startup cerca di posizionarsi in mercati totalmente nuovi, o di cambiare gli assestamenti di mercati già esistenti. E’ possibile, inoltre, che il mercato della startup in questione nasca dall’intersezione di mercati già esistenti, o ancora che il mercato non esista e sarà proprio la startup a crearlo. Da queste considerazioni, Blank deduce la necessità di trovare una nuova modalità di rappresentazione del panorama competitivo di una startup.

La scelta di Blank è una rappresentazione grafica chiamata “Petal Diagram”, nella quale la startup viene posizionata al centro della diapositiva. Nell’esempio descritto nel post, la startup sta creando una nuova categoria di mercato (un network di formazione a lungo termine pensato per gli imprenditori).
La startup in questione vuole creare il proprio mercato traendo i propri clienti da cinque segmenti: aziende, istruzione superiore, ecosistema startup, istituzioni, adulti che vogliono acquisire nuove skills.

A questo punto, i cinque segmenti vengono rappresentati come una nuvola di mercati contigui intorno alla startup. Il risultato è una slide composta dalla startup al centro, e cinque “petali” che la circondano: in ciascun petalo si inseriscono i nomi delle aziende concorrenti per quello specifico segmento.

Per ciascun concorrente si procede poi ad indicare la quota di capitale equity raccolta, in maniera tale da mostrare ai potenziali investitori che c’è interesse di altri investitori in quel mercato (Blank accenna alla convinzione tipica secondo la quale “no VC wants to miss a hot space”).

Infine, è possibile indicare nella slide “Petal Diagram” la dimensione di ogni mercato adiacente in modo tale da permettere alla startup di dare risposta alla domanda “Quanto grande può essere il vostro mercato?”, che di solito viene posta da tutti i potenziali investitori.

Ultimo aspetto fondamentale messo in luce da Steve Blank è che un’analisi della concorrenza rappresentata sottoforma di “Petal Diagram” serve alla startup anche da guida per la costruzione del Business Model Canvas: quando si utilizza il metodo Lean Startup, infatti, un grafico di questo tipo consente al team di identificare il primo segmento di potenziali clienti da inserire nel Canvas. Inoltre, è un modello semplice da modificare qualora ci si renda conto che le ipotesi iniziali erano errate: un altro vantaggio importante per una startup che muove i propri primi passi verso il mercato.

Napoli, 13/11/2013

Un anno negli USA con il programma Fulbright Best, per imparare come si gestisce una startup tecnologica

Fulbright Best (Business Exchange and Student Training) offre dal 2006 a giovani ricercatori con un’idea imprenditoriale innovativa la possibilità di studiare per un anno in una delle Università più prestigiose degli Stati Uniti d’America per imparare come lanciare una startup tecnologica: attualmente, in Italia hanno aderito al Programma la Toscana e l’Emilia Romagna, ma Fernando Napolitano, presidente di Fulbright Best Italy, ha annunciato la prossima adesione della Regione Campania al programma.

Grazie ad una Borsa di Studio fino a 35.000 dollari, il Programma Fulbright Best offre a giovani laureati e ricercatori la possibilità di frequentare per un anno corsi di formazione in Entrepreneurship e Management presso un università americana e un periodo di stage presso un’azienda USA ad alto potenziale di crescita.
I corsi accademici saranno incentrati su temi quali l’imprenditorialità innovativa, il marketing, la finanza e la gestione aziendale.

Riguardo ai campi di ricerca, il Programma Fulbright Best si rivolge a ricercatori nei seguenti ambiti:

– ICT,
– Biotech,
– Tools and Machinery,
– Energy and Green Technology.

L’obiettivo del Programma Fulbright Best è quello di offrire ai giovani scienziati italiani con un progetto innovativo di trasferimento tecnologico la possibilità di acquisire negli Stati Uniti le competenze necessarie a fondare la propria startup innovativa.

Al ritorno dai 12 mesi negli USA, inoltre, i partecipanti al Programma saranno seguiti durante un percorso di mentoring che potrà intraprendere due differenti binari:

1. STARTING UP
E’ il programma riservato a chi ha già costituito un’azienda o prevede di crearla entro i successivi 24 mesi. Tra le attività di mentoring, sarà dato particolare risalto alla valutazione del business plan e alla definizione degli obbiettivi; al supporto per l’identificazione del prodotto (in termini di mercato, modello di business, competitors, vantaggio competitivo, possibili fonti di finanziamento); partecipazione ad eventi ed iniziative di networking; presentazione del business plan a potenziali investitori; partecipazioni a Competition quali Mind the Bridge, Premio Nazionale Innovazione, etc.

2. COACHING
Si tratta del programma riservato a coloro che intendono avviare altri percorsi professionali che esulano dalla creazione di una startup. Le attività di mentoring saranno finalizzate alla valutazione e definizione degli obbiettivi e dei piani professionali individuali, anche attraverso la partecipazione a eventi ed iniziative di networking.

Riguardo ai requisiti di accesso alle borse di studio Fulbright Best, possono presentare richiesta laureati (vecchio ordinamento o laurea magistrale), studenti del Dottorato di Ricerca o Dottori di ricerca che abbiano conseguito il titolo in Italia, preferibilmente da non oltre 5 anni. Sarà data preferenza, inoltre, a titoli conseguiti in discipline scientifiche e tecnologiche.

I partecipanti al Programma Fulbright BEST devono essere in possesso di certificazione TOEFL (con punteggio minimo di 72-73) o IELTS (con punteggio non inferiore a 6.0) che attesti la buona conoscenza della lingua inglese.

Per maggiori informazioni è possibile consultare:
http://bestprogram.it/
http://www.fulbright.it/it

Napoli, 14/10/2013

I bandi e le competition per startup: date e scadenze utili

Nelle ultime settimane abbiamo approfondito vari bandi e competition interessanti per le startup e gli aspiranti imprenditori in possesso di idee creative ed innovative: per ciascuno di essi ci sono settori di riferimento, caratteristiche, premi e date di chiusura che abbiamo pensato di schematizzare e “mettere in ordine” per avere un quadro di riferimento utile.

Vi proponiamo quindi la nostra tabella riepilogativa, che contiene tutti i bandi e le competition utili in chiusura nelle prossime settimane di cui abbiamo parlato nel blog, con i link di riferimento ai nostri post di approfondimento.

COMPETITION/BANDO DESCRIZIONE PREMIO LINK AL BLOG DEL CSI DATA DI CHIUSURA
Fondo di Garanzia – Sezione Speciale per Imprese Femminili Sezione Speciale del Fondo di Garanzia per PMI destinata ad imprese e startup femminili, prevede la possibilità di accedere agli strumenti di garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia. Procedura di Garanzia semplificata e gratuita per imprese e startup femminili – Importo massimo finanziabile 2.500.000 euro Link Dal 14/01/2014
Bando MISE per Investimenti Innovativi nelle imprese del Mezzogiorno – Macchinari Regime di agevolazione per programmi di investimento siano finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali avanzate da un punto di vista tecnologico, innovativi e in grado di accrescere i livelli di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento del business. Destinato ad imprese delle Regioni Convergenza. Sovvenzione rimborsabile a tasso zero per investimenti tra 200.000 e 3 milioni di euro. La percentuale da restituire varia a seconda della dimensione dell’impresa Link Dal 27/02/2014
Plafond Beni Strutturali Plafond per finanziamenti e contributi a tasso agevolato per micro, piccole e medie imprese con sede in Italia destinato all’acquisto di macchinari, impianti, beni strutturali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché l’acquisto di hardware, software e tecnologie digitali. Finanziamenti da 20.000 a 2 milioni di euro + Contributo MISE sugli interessi + Accesso al Fondo di Garanzia (copertura fino all’80% dei costi) Link Dal 31/03/14
Misura “Reti di Impresa” – Fondo PMI Regione Campania Bando per la concessione di contributi destinato ad aggregazioni di micro e PMI con sede operativa nel territorio campano, riunite in Contratto di Rete e composti da almeno tre imprese. Il progetto di rete dovrà essere finalizzato all’innovazione e/o all’incremento della competitività delle imprese aderenti alla Rete. Sono ammesse sia reti già costituite, che reti costituende (entro 30 gg dall’ammissione alle agevolazioni). Finanziamenti a tasso agevolato per importi comprese tra 100.000 e 1 milione di euro, a copertura del 100%del programma di investimento – durata 7 anni con 12 mesi di differimento Link Dal 08/09/14
Credito di Imposta per assunzioni di personale qualificato Introdotto dal Decreto Legge 83/2012, il credito di imposta per assunzioni di personale qualificato prevede procedure semplificate e accesso prioritario alle agevolazioni per startup innovative e incubatori certificati. Con Decreto Direttoriale del 28/07/2014 è stato predisposto il calendario per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni: – dal 15 settembre 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per le assunzioni effettuate nel periodo dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2012;
– dal 10 gennaio 2015 per le assunzioni effettuate nell’anno 2013;
– dal 10 gennaio 2016 per le assunzioni effettuate nell’anno 2014.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta del 35% del costo aziendale sostenuto (fino a un limite di 200 mila euro annui per ciascuna impresa) per le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con laurea magistrale o in possesso di dottorato di ricerca, da impiegare in attività di ricerca e sviluppo. Link Dal 15/09 al 31/12/14
Bando Disegni +2 Il Bando del MISE e Unioncamere prevede una dotazione complessiva di 5 milioni di euro, destinati ad agevolazioni per micro, piccole e medie imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e con sede legale e operativa in territorio italiano, per il supporto a progetti di valorizzazione di un disegno/modello, singolo o multiplo Contributo in conto capitale, a copertura massima dell’80% delle spese ammissibili (fino a 65.000 € per la fase di produzione e fino a 15.000 € per la fase di commercializzazione) Link Dal 06/11/14
Smart&Start Italia Lo strumento del MISE prevede la possibilità di agevolazioni per start-up innovative su tutto il territorio nazionale in possesso dei seguenti requisiti:
essere costituite da non oltre 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, essere imprese di piccola dimensione, avere sede legale e operativa sul territorio nazionale italiano. Possono partecipare anche team di persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa e cittadini stranieri in permesso del Visto Start-up.
Finanziamenti a tasso agevolato per piani di investimento da un minimo di 100.000 a un massimo di 1,5 milioni di euro. Le percentuali del finanziamento variano tra il 70% e l’80%. Link Dal 16/02/15
DigitalOn Contest promosso da Aviva e Polihub destinato a progetti innovativi con focus sul miglioramento della produttività di professionisti, imprenditori e PMI, con particolare attenzione alla protezione delle attività e all’assicurazione del business. La partecipazione è aperta a persone fisiche (singolarmente o in team), sviluppatori, startup avviate da non oltre 5 anni e imprese già consolidate con un progetto innovativo. 12 mesi di accelerazione a Polihub e accesso al programma di accelerazione Startup Program del MIP – Politecnico di Milano + Premi Speciali Link 11/01/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Fashion & Design Call per startup innovative con soluzioni tecnologiche avanzate in ambiti afferenti all’industria della moda e del design: tecnico-tessile, accessori, gioielli, lifestyle, soluzioni retail, 3D printing, service design, industrial design, arredamento, illuminazione, crowdsourcing creativo, etc. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting Link 11/01/15
Programma INCENSe – Call Start Up Green Bando riservato a startup, PMI e team di persone fisiche con un progetto incentrato sullo sviluppo di innovazioni tecnologiche market-oriented che rendano il settore dell’energia più smart ed efficiente. Tra i settori elencati dal Bando si segnalano: Energy efficiency & Home automation; Energie rinnovabili; E-mobility e Ciber Security. Finanziamenti fino a 150.000 € + percorso di incubazione di 6 mesi Link 15/01/15
EGS Call for Project Call di EGS e Mind The Bridge per startup e talenti con progetti innovativi web based in tema eGovernment e eProcurement destinati alla PA italiana. Sono previsti tre vincitori. Collaborazione con EGS per lo sviluppo del progetto con possibilità di acquisizione, investimento o partnership Link 18/01/15
NòvaGrant 19 grant da 3.000 euro ciascuno per altrettante borse di studio dedicate a chi vuole cimentarsi nella narrazione dell’innovazione in 8 città italiane. L’iniziativa è aperta a studenti o laureati da non oltre 12 mesi nelle Università della Regione di appartenenza della città prescelta. Borse di studio della durata di 6 mesi e del valore di 3.000 € Link 31/01/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Red, Green & White Biotech Call per startup innovative con idee riconducibili ai seguenti settori: life sciences, diagnostica, drug discovery & delivery, terapia e trattamenti, biotecnologie per l’ambiente e l’agricoltura, biotech per le applicazioni industriali, biomateriali e biocarburanti, biotech marino. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting + Roadshow Internazionale Link 15/02/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Healthcare & Medical Devices Call per startup innovative con idee riconducibili ai seguenti settori: prevenzione delle malattie; diagnosi, trattamento e terapie; chirurgia; strumentazioni di laboratorio; impianti e protesi; salute e riabilitazione; etc. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting Link 15/02/15
H-Camp Spring 2015 Call for startup per l’accesso al programma di accelerazione internazionale di H-Farm, aperto alle 10 migliori startup in fase pre-seed con un progetto in una delle seguenti aree: Fashion & Design; Food & Wine; Travel & Tourism; Retail Experience (online e offline); Internet of Things (smart home e connected cars). Programma di accelerazione + 10.000 € in contanti Link 15/02/15
Brilliant Young Entrepreneurs Concorso nato su iniziativa di Junior Achievement Italia, Hyundai Italia e Fondazione Italiana Accenture aperto a studenti italiani e stranieri iscritti un Corso di Laurea, un Master o un Dottorato di Ricerca presso qualsiasi università o scuola di specializzazione post – diploma italiana, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in Italia e in possesso di un’idea imprenditoriale da trasformare in una vera attività di impresa 15.000 € a fondo perduto Link 16/02/15
Culturability – Spazi d’innovazione sociale Call per progetti di innovazione culturale con un forte impatto sociale aperta a: organizzazioni senza scopo di lucro composte in maggioranza da giovani Under 35; reti di organizzazioni non profit, anche per progetti in partnership con soggetti con sede all’estero, istituzioni ed enti pubblici, soggetti imprenditoriali, in cui le singole organizzazioni coinvolte prevedano un organo amministrativo, direttivo o consiliare composto in maggioranza da Under 35; team informali in cui tutti i componenti abbiano età compresa tra i 18 e i 35 anni. 6 premi da 60.000 € ciascuno (di cui 40.000 € a fondo perduto + 20.000 € in servizi di incubazione) Link 28/02/15
Arch Grants Global Startup Competition Call globale per il programma di accelerazione statunitense di Arch Grant, aperto a startup innovative di tutti i settori, per team disponibili a stabilirsi per almeno un anno a St Louis. Percorso di accelerazione + 50.000 $ in contanti Link 31/03/15

Differenza tra Big Companies e Startup: il pensiero di Steve Blank

Steve Blank è ad oggi uno dei massimi esperti al mondo in materia di startup: da sempre impegnato nella creazione di nuove imprese, approda nella Silicon Valley nel 1978. Docente universitario, co-autore insieme a bob Dorf del libro The Startup Owner’s Manual, ma soprattutto imprenditore seriale che vuole mettere a disposizione degli aspiranti imprenditori le esperienze e le consapevolezze di una vita nel mondo delle startup.
In questo articolo, analizziamo il pensiero di Blank sulle differenze nell’approccio all’innovazione tra startup e grandi aziende affermate, prendendo spunto dall’intervista pubblicata sul blog di Ron Ashkenas della Harvard Business Review lo scorso febbraio.

Il punto di partenza è la lista delle 50 aziende più innovative al mondo del 2013 pubblicata da Fast Company, nella quale salta subito all’occhio come la grande maggioranza delle posizioni sia ricoperta da grandi nomi dell’innovazione (tra cui Google, Apple e Microsoft) e piccole aziende in fase di startup, mentre sono quasi assenti le grandi aziende già affermate.
Secondo Blank la motivazione della scarsità di investimenti in innovazione da parte delle grandi aziende e, al contrario, la grossa spinta in tal senso delle startup è da ricercarsi in tre ragioni:

– Le aziende affermate hanno la tendenza a perseguire il business model esistente, per assicurarsi che funzioni bene e continui a soddisfare i clienti. Il fulcro dell’attività di una startup, al contrario, è proprio quello di ricercare un business model praticabile che riesca a bilianciare le esigenze della clientela con un’offerta che possa portare un vantaggio competitivo all’azienda. L’innovazione è, secondo Blank, la ricerca che la startup effettua per trasformare la propria idea in un prodotto che il cliente voglia acquistare.

– Tale processo di ricerca della startup è quindi finalizzato ad un business model sostenibile. Ciò significa che la startup non può semplicemente seguire un business plan predefinito, ma deve bilanciare continuamente la necessità di programmare e preordinare la propria attività con una sperimentazione continua di nuovi prodotti, metodi e strategie, per trovare la formula che soddisfi al meglio i propri clienti. Naturalmente si tratta di un processo rischioso, che le grandi aziende già affermate non sempre hanno interesse ad intraprendere, pur avendo sicuramente più risorse per affrontare il rischio di fallimento rispetto alle startup. Secondo Blank la soluzione sarebbe quella in cui le grandi imprese investano in un portafoglio variegato di startup, per garantire l’innovazione e allo stesso tempo ridurre il rischio dei propri investimenti.

– L’ultimo aspetto che Blank mette in risalto riguarda le persone coinvolte nel processo di innovazione: i migliori innovatori sono quelli che non hanno paura del fallimento, che sono disposti ad affrontare i rischi, ma spesso sono anche quelli più ribelli ed insofferenti all’autorità. Questi aspetti rendono gli innovatori difficili da gestire per le grandi aziende, che preferiscono in molti casi affidare le proprie attività a manager meno propensi al rischio e all’innovazione, che svolgono il proprio compito mantenendosi su risultati standard, ma sicuramente più facili da gestire.

In conclusione, secondo Blank la fase di avvio di una startup richiede sicuramente un approccio molto differente da quello tipico di gestione di un’azienda già affermata, e chiunque si affacci al mondo dell’imprenditoria deve tenere in considerazione tali differenze.

Per saperne di più su Steve Blank: http://steveblank.com/

Napoli, 11/04/2013

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