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Categoria: News

Il Fondo Regionale per lo sviluppo delle PMI campane: nuovi strumenti a sostegno di startup e PMI dalla Regione Campania

Con Decreto Dirigenziale n. 298 del 24/12/2013, la Regione Campania ha creato un Fondo Regionale per lo sviluppo delle PMI campane con una dotazione pari a 100 milioni di euro, affidandone la gestione a Sviluppo Campania Spa.

Sarà Sviluppo Campania, quindi, a selezionare i beneficiari attraverso appositi bandi pubblici: in attesa di sapere quali saranno termini e requisiti per ottenere agevolazioni e finanziamenti, vediamo come saranno impiegati i fondi a disposizione.

Per conoscere gli obiettivi del Fondo Regionale per lo sviluppo delle PMI campane , è fondamentale il contenuto del documento relativo alla Strategia di Investimento pubblicato nel BURC n. 74 del 30/12/2013, nel quale ritroviamo una serie di obiettivi e strategie:

Limitazione del sistema di finanziamento a fondo perduto, grazie ad un sistema rotativo del Fondo per assicurare la disponibilità di risorse anche nella futura programmazione;

Intervento sul sistema del credito e delle garanzie, per facilitare l’accesso al credito delle PMI e fornire finanziamenti laddove il sistema bancario non è propenso a farlo;

Fornire supporto alle startup e alle giovani aziende anche a copertura di investimenti immateriali, per assicurare supporto alla crescita di aziende basate sul know-how;

Snellimento e informatizzazione delle procedure, ricorrendo alla presentazione di domande esclusivamente on-line ed assicurando un servizio di assistenza digitale ai partecipanti;

Erogazione dei finanziamenti in più round, sulla base dell’invio di report periodici e sistematici.

Per raggiungere tali obiettivi, si prevede l’attivazione di una serie di strumenti, suddivisi nel già citato Decreto in tre macro aree:

a.1 Operazioni a supporto del tessuto produttivo artigianale e di start up

a.2 Iniziative finalizzate a facilitare l’accesso al credito

a.3 Misure a favore della crescita del tessuto produttivo

Nel documento relativo alla Strategia di Investimento, gli strumenti relativi alle tre macro aree sono ulteriormente specificati in cinque voci elencate nel Quadro sinottico degli strumenti:

1) Per le startup e le aziende di piccole dimensioni, saranno erogati finanziamenti a tasso agevolato (durata massima 5 anni e importo massimo 250.000 euro) da rimborsare con sei mesi di preammortamento;

2) Per le reti d’impresa, allo scopo di sostenere l’internazionalizzazione, si prevedono finanziamenti fino a un milione di euro. Lo strumento è riservato a raggruppamenti di minimo 3 micro, piccole e medie imprese con sede in Campania, costituite in forma di contratto di rete e dotate di un fondo patrimoniale comune;

3) Tranched cover per la facilitazione dell’accesso al credito, strumenti di garanzia diretta per la mitigazione del rischio dei finanziatori che investono in imprese con portafogli di crediti non agevolmente smobilizzabili. Riservato a PMI dei settori manifatturiero, servizi ed edilizia.

4) Rafforzamento della rete dei Confidi regionale, attraverso la creazione di un fondo di garanzia di secondo livello per supportare i consorzi fidi della Regione che prevedono garanzie anche per le passività a breve;

5) Patrimonializzazione delle startup, per sostenere i programmi di investimento di PMI ad elevato contenuto innovativo attraverso la sottoscrizione di quote di minoranza del capitale di rischio.

Da segnalare, infine, che un’ingente quota del Fondo Regionale per lo sviluppo delle PMI campane sarà dedicata alle nuove imprese, con particolare attenzione a quelle composte in maggioranza da under 35 e a quelle operanti nel settore dell’artigianato.

Per approfondimenti:

BURC n. 74 del 30/12/2013 (In allegato: il Decreto Dirigenziale n. 298 del 24/12/2013; l’Accordo di Finanziamento; la Lettera dei Costi e la Strategia di Investimento)

Napoli, 07/01/2014

Adempimenti per startup innovative: cosa prevede la normativa?

Con l’inizio del nuovo anno è utile ricordare gli adempimenti previsti dalla legge per il mantenimento dello status di startup innovativa.
Come avevamo già ricordato in questo post, in base alle previsioni del Decreto Sviluppo 2.0, infatti, le imprese che nel 2013 risultano iscritte nell’apposita Sezione Speciale della Camera di Commercio di appartenenza devono:

Aggiornare ogni sei mesi le informazioni riguardanti i requisiti di accesso alle agevolazioni.

Entro sei mesi dall’ultima iscrizione nel Registro delle imprese delle informazioni relative alla start-up innovativa, il legale rappresentante (o un suo delegato) deve depositare al Registro delle Imprese, tramite procedura telematica, un nuovo modello S2 riportante la dicitura “Aggiornamento in data … (data di presentazione della domanda) delle informazioni di start-up innovativa (art. 25 comma 12 e 14 D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012)”. Di seguito, in caso di segnalazione di aggiornamenti rispetto alle informazioni già depositate, bisognerà riportare le informazioni aggiornate relative a:

– l’attività svolta, compresa l’attività e le spese dedicate alla ricerca e sviluppo;
– i titoli di studio e le esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella start-up innovativa, esclusi eventuali dati sensibili ai fini della privacy;
– l’eventuale esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca;
– l’elenco di eventuali diritti di privativa su proprietà industriale e intellettuale

In caso di conferma delle informazioni già iscritte nel Registro delle Imprese, invece, alla dicitura di cui sopra va aggiunta la frase: “Si confermano le notizie già comunicate ed iscritte”.

La pratica è esente dal pagamento di imposte di bollo e diritti di segreteria.

Depositare un’autocertificazione attestante i requisiti di accesso alle agevolazioni previsti dalla normativa.

Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio 2013 e comunque entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, il rappresentante legale della startup innovativa deve attestare il mantenimento del possesso dei requisiti prescritti dalla legge al fine dell’identificazione della startup con una apposita dichiarazione da depositare presso l’ufficio del Registro delle imprese.

Il modello da compilare è anche in questo caso il modello S2, in cui deve risultare la frase deve risultare la frase: “Conferma in data … (data di presentazione della domanda) del possesso dei requisiti di start-up innovativa (art. 25 comma 15 D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012)”.

La pratica prevede il pagamento dei bolli e diritti previsti per il deposito del bilancio. In caso di mancata presentazione dell’autocertificazione, lo status di startup innovativa viene cancellato d’ufficio dopo 60 giorni.

Fonte: http://www.to.camcom.it/Page/t01/view_html?idp=15047

Napoli, 07/01/2013

Opportunità accademiche per aspiranti imprenditori: una borsa di studio negli USA con il Programma BEST

Come anticipato qualche settimana fa, è stato pubblicato il Bando per l’anno accademico 2014-2015 del Programma BEST, che prevede borse di studio per la frequenza di corsi intensivi in “Entrepreneurship e Management” presso la Santa Clara University della California e un periodo di internship presso una delle società USA con sede nella Silicon Valley.

Il Programma BEST nasce dalla collaborazione tra Invitalia, agenzia nazionale che lavora allo scopo di accrescere la competitività italiana ed in particolare del Mezzogiorno, e la Commissione Fulbright, impegnata negli scambi culturali tra Italia e USA. Scopo del Programma BEST è quello di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità nazionale e dell’innovazione tecnologica in Italia, attraverso apposite borse di studio finanziate dalle donazioni.

Per l’anno accademico 2014-2015 sono previste al momento minimo 3 borse di studio (in caso di ulteriori fondi, sarà cura della Commissione valutare e comunicare l’aumento del numero di borse previste). Tali borse di studio copriranno innanzitutto la frequenza di un semestre presso la californiana Santa Clara University (tasse universitarie e corso in Business English). In aggiunta ai corsi universitari in “Entrepreneurship e Management”, come accennato i vincitori svolgeranno un internship presso una società della Silicon Valley e, al rientro in Italia, beneficeranno di un programma di affiancamento finalizzato all’ulteriore sviluppo della business idea presentata dai borsisti alle selezioni.

Inoltre, i borsisti del Programma BEST avranno diritto ad alloggio, stipendio mensile, assicurazione medica, spese ed altri costi del programma (program fees, books, transportation), programma di orientamento in Italia (prima della partenza e all’arrivo in California), rimborso forfetario per le spese di viaggio: il valore complessivo della borsa è pari a 41.800 $ e 1.500 € e i corsi si terranno da agosto/settembre 2014 a febbraio/marzo 2015.

Le selezioni per l’assegnazione delle borse di studio sono aperte a cittadini italiani under 35, che siano in possesso di Laurea (triennale, vecchio ordinamento o magistrale), oppure frequentanti o in possesso di Dottorato di Ricerca: la scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 18 aprile 2014.

Per partecipare alle selezioni, inoltre, i candidati dovranno dimostrare un’ottima conoscenza della lingua inglese: per questo motivo è necessario essere in possesso di adeguata certificazione (TOEFL, IELTS o TOIEC, con preferenza per la prima opzione e obbligo di votazione minima pari a 72-74/120). In particolare, per i candidati non ancora in possesso del certificato al momento di presentazione della domanda, è possibile inviare entro la scadenza il Ticket Confirmation che dimostri l’iscrizione all’esame per la prima data disponibile. In ogni caso, il certificato dovrà pervenire alla Commissione Fulbright entro il 16 maggio 2014.

La presentazione delle domande dovrà essere effettuata on-line, compilando la Application BEST 2014-15 che sarà rintracciabile dai siti della Commissione Fulbright e di Invitalia: si tratta di 4 moduli (tre in inglese e uno in italiano) da inviare entro il 18/04/2014 ai seguenti indirizzi: bpizzella@fulbright.it e cc: advorzova@fulbright.it, unitamente ai documenti elencati dal bando ufficiale scaricabile da questo link. Il bando ufficiale contiene inoltre i dettagli sul processo di selezione, che sarà effettuato tramite un primo momento di esame delle domande e della documentazione allegata dai candidati, seguito da una seconda fase di interviste ai candidati.

Il Programma BEST prevede infine un servizio di consulenza individuale di cui i candidati potranno servirsi sia per informazioni che per assistenza alla compilazione dei moduli: il servizio potrà essere via telefono, e-mail o per appuntamento e i contatti sono disponibili qui: http://www.fulbright.it/it/servizio-informazioni/sedi-ed-orari

Per ulteriori informazioni:

Napoli, 03/01/2014

 

Giovani, startup, innovazione e nuove tecnologie: il Comune di Napoli stanzia oltre un milione di euro

In data 30 dicembre 2013, il Comune di Napoli attraverso l’Assessorato ai Giovani ha pubblicato alcuni Bandi destinati alla progettazione di una serie di attività e servizi rivolti ai giovani napoletani.

Le risorse impiegate sono in totale 1.195.426,05 Euro, provenienti da fondi ministeriali (nello specifico, il PLG – Piano Locale Giovani) e regionali (dal PTG – Piano Territoriale Giovanile), suddivise in una serie di interventi ed iniziative accomunate dallo scopo di creare reali opportunità di sviluppo per i giovani partenopei, dando inoltre loro la possibilità di accrescere e realizzare i propri progetti e il proprio talento creativo mettendoli al servizio del territorio.

I fondi destinati dal Comune di Napoli ai giovani sono ripartiti nel modo seguente:

1) Piano Territoriale di Politiche Giovanili
2) Piano Locale Giovani
3) Iniziative a favore dei Giovani organizzate nei Centri Giovanili Comunali

In ciascuna di queste tre aree sono previsti inteventi differenti: in questo post approfondiremo quelli riguardanti più da vicino il mondo dell’innovazione, delle startup e dell’imprenditoria, mentre per maggiori approfondimenti su tutti gli altri interventi rimandiamo alla pagina dedicata sul sito ufficiale del Comune di Napoli.

REALIZZAZIONE DI UN FAB LAB

Un primo intervento interessante per il mondo delle startup, dell’innovazione e delle tecnologie più avanzate è contenuto nelle Iniziative a favore dei Giovani organizzate nei Centri Giovanili Comunali: l’Intervento 2 è infatti finalizzato alla realizzazione di un FAB LAB all’interno del Centro Giovanile “Casa dei Giovani e della Cultura” di Pianura.

Possono partecipare:

Società con sede operativa nel territorio del Comune di Napoli, costituite da almeno un anno e in cui almeno il 70% dei soci sia under 35;
Associazioni iscritte al Registro Cittadino delle Associazioni Giovanili;
Gruppi informali che entro 10 giorni dall’eventuale approvazione della domanda si costituiscano in Associazione e si iscrivano al Registro di cui sopra.

Il Bando è riservato a proposte progettuali per l’organizzazione di un Fab Lab, definito come “una piccola officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale, dotata di strumenti computerizzati in grado di realizzare un’ampia gamma di oggetti”.
Oltre all’organizzazione del Fab Lab, il soggetto dovrà organizzare un corso per giovani di età compresa tra i 16 e i 23 anni, preoccupandosi di tutte le fasi (dalla selezione, alla comunicazione, alla promozione).

Per l’intervento “FAB LAB” le risorse a disposizione sono pari a 20.000 euro, inoltre il Comune di Napoli mette a disposizione affissione di manifesti, una sede all’interno del Centro Giovanile “Casa dei Giovani e della Cultura” di Pianura per tre anni, la comunicazione istituzionale.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire in copia cartacea e su supporto informatico tramite consegna a mano al Protocollo Generale del Comune di Napoli (Palazzo San Giacomo, Piazza Municipio) entro e non oltre le ore 12:00 del 5 febbraio 2014.

Per maggiori informazioni e per scaricare il bando e la documentazione il link di riferimento è: http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/23435

PROGETTO SVILUPPO NAPOLI

Ancora più interessante e specificamente dedicato alle startup è l’Avviso Pubblico per il progetto “Sviluppo Napoli”, intervento previsto nell’ambito del Piano Locale Giovani tra le attività di sostegno allo startup d’impresa realizzate dal Comune di Napoli.

Sviluppo Napoli prevede la concessione di 10 contributi da 20.000 euro ciascuno per le migliori idee imprenditoriali proposte da giovani talenti napoletani, oltre alla possibilità di beneficiare di un apposito servizio di tutoraggio presso il Servizio Giovani e Pari Opportunità.

Possono presentare la propria idea di impresa i soggetti che vogliano avviare una nuova iniziativa imprenditoriale nel territorio del Comune di Napoli o realizzare un nuovo investimento nell’ambito di attività già avviate, purchè in possesso dei seguenti requisiti:

– Le forme giuridiche ammesse sono l’impresa individuale, societaria, cooperativa;

– Le persone fisiche costituenti le imprese devono essere cittadini UE o in possesso di regolare permesso di soggiorno, di età compresa tra i 18 e i 35 anni;

– Le imprese devono avere sede legale, operativa ed amministrativa nel territorio del Comune di Napoli.

Il Bando elenca inoltre, all’articolo 4, una serie di settori prioritari di intervento:

a) servizi al turismo (servizi, ristorazione, alloggio);
b) tutela dell’ambiente;
c) servizi sociali alle persone;
d) servizi culturali;
e) ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione);
f) risparmio energetico ed energie rinnovabili;
g) manifatturiero;
h) artigianato e valorizzazione di prodotti tipici locali;
i) attività professionali in genere;
j) commercio di prossimità.

Le domande saranno valutate sulla base di una serie di criteri (art. 10), tra i quali figurano come prioritari la sostenibilità tecnica, economica e finanziaria del progetto e la capacità di creare nuova occupazione. Ma l’aspetto particolarmente interessante per le startup napoletane è la previsione di un punteggio aggiuntivo (5 punti) assegnato a progetti provenienti da incubatori di impresa del Comune di Napoli, tra cui figura il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

Il Servizio Giovani e Pari Opportunità del Comune di Napoli, inoltre, offre la possibilità a tutti i partecipanti di usufruire di un servizio gratuito di accompagnamento pre e post domanda: il calendario e gli sportelli saranno pubblicati dal sito istituzionale www.comune.napoli.it

La presentazione delle proposte chiude alle ore 12:00 del 10 febbraio 2014, e anche in questo caso le domande vanno presentate in formato cartaceo e su supporto informatico con consegna a mano presso il Protocollo Generale del Comune di Napoli.

Per scaricare il bando completo e la documentazione per partecipare il link di riferimento è http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/23450

Napoli, 02/01/2014

Il team di PushApp vola in Brasile con Appetitoo

PushApp s.r.l., tra le startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa e attualmente insediata presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est, è stata selezionata tra le venti migliori proposte per la categoria “Smart Business Industry Apps” del concorso internazionale Fi-Ware Challenges 800k.

Grazie al suo progetto “Appetitoo”, piattaforma web destinata al settore ristorazione, il team di PushApp si prepara quindi a volare per una settimana a San Paolo, per il Campus Party Brazil 2014.
L’evento si terrà dal 27 gennaio al 2 febbraio 2014: i progetti selezionati nelle due categorie di Fi-Ware Challenges 800k (la già citata “Smart Business Industry Apps” e la “Smart Cities”) saranno rappresentati da almeno due componenti per ciascun team.

Durante il Campus, i team potranno inizialmente affidarsi al supporto e al sostegno del team tecnico di Fi-Ware: successivamente, avranno tre giorni di tempo per lavorare al miglioramento dei progetti e presentare alla finale del 1° febbraio un prototipo costruito sulla tecnologia (in particolare il cloud) della piattaforma Fi-Ware.

Nei prossimi mesi, inoltre, sono previste altre call con occasioni ed opportunità per giovani imprenditori e startuppers offerte da Campus Party e Fi-Ware.

Tra i premi in palio per cui concorrono i finalisti di Fi-Ware Challenges 800k, cifre comprese tra i 5.000 e i 75.000 euro: non ci resta che incrociare le dita e augurare un grande in bocca al lupo al team di PushApp!

Per maggiori informazioni:

– La pagina dedicata a PushApp sul sito del CSI
– Il sito internet di Appetitoo
– Il sito ufficiale di Campus Party Brazil
– Il sito ufficiale di Fi-Ware, con tutte le informazioni su Fi-Ware Challenges 800k

Napoli, 02/01/2014

Obiettivi, compiti e scadenze: come ottimizzare il lavoro e raggiungere i migliori risultati per la tua startup

Allie Sarto è co-founder di Loudpixel, una società americana di Social Media Market Research che si occupa di aiutare le aziende a conoscere meglio il proprio mercato ed i propri clienti sfruttando le conversazioni e i pareri postati ogni giorno sui social media, anziché affidarsi a mezzi costosi e più lenti come i focus group e le classiche indagini di mercato.

Di recente ha pubblicato sul sito http://nibletz.com un post dedicato agli startuppers con alcuni interessanti consigli su come utilizzare al meglio il proprio tempo e le proprie risorse.
La vita di un neo-imprenditore, infatti, è spesso caratterizzata dalla difficoltà di dover affrontare una serie di compiti diversi ogni giorno: bisogna occuparsi del marketing, delle vendite, dell’aggiornamento del sito web e di tanti altri aspetti che riempiono ogni giorno l’azienda di chi lavora alla propria startup.

A volte, racconta Allie Sarto, ha vissuto giornate in cui erano talmente tante le cose di cui occuparsi che, non sapendo scegliere quali fossero le più importanti, ha finito per bloccarsi e non fare nulla: è stato in quelle occasioni che ha ripensato al concetto di “90-day plan” del fotografo Millie Holloman, che può essere applicato ad un’impresa che abbia bisogno di fissare obiettivi, priorità ed azioni da svolgere nei successivi 3 mesi.

Ecco i suggerimenti di Allie Sarto per startuppers che si sentono “bloccati”:

1. Crea il tuo 90-day plan: è necessario scegliere dai tre ai cinque obiettivi misurabili da realizzare nell’arco dei 3 mesi successivi. Una volta identificati gli obiettivi, è possibile creare uno schema in cui per ciascun obiettivo da raggiungere si elencano i compiti da svolgere e le relative scadenze.

2. Sistema il tuo 90-day plan in un luogo ben visibile: Allie Sarto consiglia di farne uno sfondo per il desktop del proprio pc, per poterlo avere davanti agli occhi ogni giorno. Man mano che si raggiunge un obiettivo o si porta a compimento un compito, è possibile depennare la voce dallo schema.

3. Utilizza il tuo 90-day plan per creare la tua to-do list quotidiana: una volta identificati i compiti e le scadenze per raggiungere ciascun obiettivo, è possibile stabilire le attività da svolgere quotidianamente in maniera più semplice ed efficace. Inoltre, la to-do list del giorno consente di avere un promemoria delle attività da svolgere in seguito.

4. Trova qualcuno che ti responsabilizzi: Allie Sarto si serve di un professional coach, che incontra ogni tre settimane. Se non riesce a raggiungere i propri obiettivi incrementali, è a lui che deve render conto: in questo modo può responsabilizzarsi. Non è comunque indispensabile assumere un coach professionista: può bastare trovare un amico o un gruppo on-line.

5. Gestisci le tue energie: è importante imparare a gestire le proprie attività assecondando i propri ritmi. Allie Sarto, ad esempio, ha imparato ad osservarsi e capire che le sue energie creative sono al massimo durante le ore mattutine: per questo, cerca di spostare i compiti in cui necessita di minore creatività al pomeriggio, e di svolgere le attività creative quando le sue energie sono al massimo. Ultimo consiglio: ritagliarsi un momento di pausa per ricaricarsi, quando si passa da un’attività all’altra.

Per leggere il post originale da Nibletz, il link di riferimento è: http://nibletz.com/2013/10/28/5-ways-maximize-startups-efficiency/

Napoli, 30/12/2013

La Francia investe nell’innovazione: la prima di tre call per imprese di tutto il mondo

La Francia ha aperto una call destinata ad imprese di tutto il mondo per progetti innovativi che riescano ad apportare cambiamenti e miglioramenti in settori strategici per l’economia francese: il concorso è “Innovation 2030” ed è stato lanciato nelle scorse settimane dal Presidente della Repubblica Hollande e dal Ministro per il Rilancio Produttivo Montebourg.

Possono proporre la propria candidatura imprese provenienti da tutto il mondo, di qualsiasi dimensione: dalle PMI alle multinazionali. Le imprese partecipanti devono essere disponibili a stabilire una sede in Francia. I sette settori strategici individuati per la call sono:

1. Energy Storage: progetti innovativi che si occupano di stoccaggio di energia.

2. Recycling of Metals: progetti contenenti una valida ed efficace innovazione nel campo del riciclo dei metalli.

3. Development of Marine Resources: progetti inerenti lo sviluppo delle risorse subaquee metalliche, o che offrano soluzioni di desalinizzazione meno costosi/a minor consumo energetico rispetto a quelli attualmente esistenti.

4. Plant Proteins and Plant Chemistry: progetti finalizzati allo sviluppo di prodotti alimentari a base di proteine vegetali e progetti finalizzati allo sviluppo di nuovi materiali a partire dalle piante.

5. Personalised Medicine: progetti per interventi terapeutici mirati, ad esempio dispositivi medici e/o immagini ad alta risoluzione.

6. The Silver Economy – Innovation in the Service of Longevity: progetti che permettano agli anziani di affrontare le conseguenze della perdita di autonomia attraverso la tecnologia.

7. Big Data: progetti che prevedano un utilizzo più efficace dei dati, oppure che riescano ad individuare nuovi utilizzi e nuovi modelli analitici.

Il Concorso “Innovation 2030” si articola in tre fasi differenti: la prima fase, partita il 2 dicembre con il lancio ufficiale della call, è finalizzata alla selezione dei 100 migliori progetti che presenteranno la propria candidatura entro il 30/01/2014 (qui, il form per partecipare).
I progetti verranno selezionati entro il 31/03/2014 sulla base di criteri quali il grado di conformità con uno dei sette settori individuati, il livello di innovatività (da un punto di vista tecnologico e non), la fattibilità tecnico-scientifica, i potenziali risultati economici, la capacità del proponente di portare a termine il progetto.

Le aziende selezionate durante la prima fase dovranno creare la propria azienda (o filiale) in territorio francese, e riceveranno un grant sotto forma di sovvenzioni fino ad un massimo di 200.000 euro per ciascun progetto: la prima rata (pari al 70% della sovvenzione complessiva) viene erogata immediatamente, mentre il restante 30% al momento della sottoscrizione del contratto tra l’azienda e BPI France.

Il 1° settembre 2014 aprirà una seconda fase del concorso, definita di “Risk Reduction”: sarà aperta a circa 30/40 progetti, provenienti da quelli selezionati nella prima fase ma aperta anche a nuove idee, in cui il sostegno finanziario sarà finalizzato all’espansione e allo sviluppo di progetti particolarmente promettenti. Il finanziamento massimo per ciascun progetto selezionato nella seconda fase sarà di 2 milioni di euro.

Infine, la terza fase è definita “Development Phase” e avrà luogo a partire dal 2016: in questo caso saranno individuati 1 o 2 progetti per ciascuno dei sette settori di intervento che potranno beneficiare di finanziamenti fino a 20 milioni di euro per l’industrializzazione del proprio business.

Le somme versate dal Governo Francese saranno quindi finalizzate allo sviluppo di nuove industrie nei settori più importanti per l’economia del Paese, e lo scopo finale è quello di accrescere l’industrializzazione nazionale a partire dal 2020.

Per maggiori informazioni:

Napoli, 27/12/2013

Horizon 2020: la Commissione Europea presenta i primi strumenti e azioni per innovazione e PMI

La Commissione Europea ha pubblicato nei giorni scorsi la programmazione per il biennio 2014-2015 di Horizon 2020, programma quadro comunitario che riunisce i finanziamenti per il settennio 2014-2020 nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.

Horizon 2020 prevede una dotazione finanziaria totale pari a 70,2 miliardi di euro, che saranno impiegati per coprire l’intero sistema che parte dalla ricerca (da quella di frontiera a quella finalizzata alle attività pre-commerciali) e arriva fino all’innovazione applicata alle attività di close-to-market (commercializzazione).

Il programma europeo è costruito attorno a tre pilastri, che rappresentano altrettanti temi ritenuti fondamentali e prioritari per lo sviluppo dell’Europa nei prossimi sette anni:

1. Excellent Science

Scopo di questa priorità è quello di accrescere i livelli di eccellenza a livello comunitario nel campo della ricerca scientifica, allo scopo di assicurare all’Europa una posizione competitiva ed una produttività di prim’ordine sul piano globale. Per raggiungere tali livelli, l’UE ha messo a disposizione di Excellent Science una dotazione pari a 21,6 miliardi di euro, che serviranno a migliorare le condizioni per la ricerca scientifica supportando azioni e programmi già esistenti e implementandone di nuovi.

2. Industrial Leadership

Si tratta del pilastro fondato sulla priorità di accrescere l’attrattività dell’Europa come luogo dove investire in ricerca e innovazione. Con una dotazione pari a 15,04 miliardi di euro, l’Unione Europea si accinge a portare capitali e investimenti nelle tecnologie industriali, per incentivare il potenziale di crescita delle aziende ed in particolare delle PMI innovative degli Stati Membri. Industrial Leadership si articola in tre programmi:

KETs (Key Enabling Technologies): fornisce sostegno per le tecnologie nei settori ICT, nanotecnologie, biotecnologie, ricerca spaziale, materiali avanzati, sistemi avanzati di fabbricazione.

Accesso al capitale di rischio: comprende gli strumenti finanziari per la crescita del capitale di rischio in Europa gestiti in partenariato con la BEI (European Investment Bank).

Innovazione nelle PMI: grazie ad uno strumento ad hoc, SMEs Innstrument, promuove l’innovazione per le PMI dei Paesi Membri con particolare attenzione per quelle che si affacciano al mercato internazionale.

3. Societal Challenges

Questo pilastro di Horizon 2020 mette a disposizione 26,2 miliardi di euro per una serie di attività e progetti innovativi che spaziano dalla ricerca alla commercializzazione in ambito sociale, con focus particolare su temi quali, ad esempio, salute, cambiamenti demografici e benessere; energia green; trasporti smart, sostenibili ed integrati; società innovative e sicure.

Nello specifico, la programmazione Horizon 2020 per il biennio 2014-2015 delle azioni cui possono partecipare anche le PMI si suddivide in tre tipologie di azioni:

1. Research and Innovation Actions: si tratta di attività riguardanti la ricerca finalizzata alle nuove tecnologie, ma anche all’innovazione in termini di prodotto, servizio, processo. Gli strumenti UE copriranno il 100% dei costi diretti ammissibili, e la partecipazione è riservata a gruppi formati da tre soggetti giuridici indipendenti stabiliti in tre diversi Stati Membri o nei Paesi associati (Albania, Bosnia-Erzegovina, Isole Faroe, Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, Islanda, Israele, Lietchenstein, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia).

2. Innovation Actions: le attività comunitarie si focalizzano su progetti per nuovi prodotti, servizi o processi che apportino innovazione e miglioramenti replicabili su mercati di ampia scala. In questo caso la copertura è del 100% dei costi ammissibili per soggetti giuridici no-profit, la percentuale scende al 70% per tutti gli altri soggetti. Destinatari delle azioni saranno anche in questo caso gruppi formati da tre soggetti giuridici indipendenti stabiliti in tre diversi Stati Membri o nei Paesi associati.

3. SME Instrument: strumento specifico per le PMI innovative, destinato a singole aziende stabilite in uno degli Stati UE o dei Paesi associati, è pensato per le realtà aziendali con forte potenzialità di crescita. Copre i fabbisogni finanziari del ciclo di innovazione, suddividendosi in tre fasi secondo il seguente schema:

Fase 1 / Studio di Fattibilità: finanziamento forfait di 50.000 euro
Fase 2 / Dimostratori e replicabilità sul mercato: copertura del 70% dei costi ammissibili
Fase 3 / Commercializzazione: non prevede finanziamenti diretti, ma strumenti indiretti di sostegno come l’accesso ai servizi finanziari Horizon 2020.

Le fasi 1 e 2, inoltre, prevedono per tutti i beneficiari un servizio di “business coaching” da parte della rete Enterprise Europe Network.

Per maggiori informazioni, il comunicato stampa della Commissione Europea in italiano: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-1232_it.htm

Napoli, 23/12/2013

Consigli per startup e imprese: Quali sono gli elementi di una cultura aziendale vincente?

Il blog della Harvard Business Review ha recentemente pubblicato un interessante contributo firmato da Michael C. Mankins, partner di una delle più importanti società di consulenza manageriale a livello globale: Bain & Company, organizzazione con base a San Francisco e sedi dislocate in tutto il mondo.

Il post riguarda il tema della Cultura aziendale, e di quali siano le basi e gli elementi indispensabili per costruire una cultura vincente per un’azienda: secondo Mankins, infatti, la cultura aziendale può rappresentare una fonte duratura di vantaggio competitivo, essendo al tempo stesso il collante che tiene unita l’azienda e la cosa più difficile da replicare per la concorrenza.

Mankins inizia elencando alcuni esempi rappresentantivi in materia:
Kent Thiry con DaVita (compagnia statunitense leader nel mercato HealthCare), che ha trasformato il business da inseguitore a principale fornitore di servizi per la dialisi a livello globale attraverso la costruzione di una cultura values-focused;

Alan Mulally con Ford Motor Company, che grazie allo spirito working–together è riuscito a riportare la casa automobilistica ad un livello elevato sul mercato internazionale dopo alcuni anni di continuo calo delle quote di mercato;

Herb Kelleher di Southwest Airlines, che ha permesso alla compagnia di diventare uno dei migliori vettori del mondo basandosi su una cultura di empowerment dei dipendenti ed una politica di contenimento dei costi;

Steve Jobs, che ha trasformato la Apple nell’azienda più redditizia del mondo con una cultura stimolante basata sugli slogan “reality is suspended” e “anything is possible”.

Secondo l’autore del post è però fondamentale mettere in chiaro che non sempre la cultura aziendale è fonte di successo: secondo una ricerca effettuata da Bain & Company su un campione di 400 grandi aziende, infatti, meno di uno su quattro dirigenti dichiarano che la cultura sia stata un elemento efficace per le prestazioni di business dell’azienda. Anzi, nella maggioranza dei casi, i dirigenti dichiarano che la cultura della società spessò non è collegata a ciò che effettivamente serve all’azienda per ottenere risultati sul mercato.

A parere di Mankins questa disconnessione nasce dal fatto che spesso le aziende pensano alla cultura aziendale come a un elemento che debba far sentire i dipendenti a proprio agio nel luogo in cui lavorano e non come un modo per aiutare i dipendenti (e di conseguenza la società) ad ottenere un rendimento migliore. In realtà bisogna sempre tenere ben presente il fatto che le culture vincenti non possono basarsi solo sul senso di appartenenza, ma devono essere assolutamente focalizzate sui risultati.

Partendo da questo punto di vista, e dai risultati della ricerca di Bain & Company, Mankins arriva alla conclusione che una cultura aziendale vincente si basa su due elementi connessi tra loro, che si rinforzano a vicenda in un circolo virtuoso.

In primo luogo, tutte le aziende ad alte prestazioni si contraddistinguono per un’identità unica, per una serie di caratteristiche peculiari che la differenziano dalle altre società. Queste caratteristiche conferiscono ai dipendenti un senso di unicità per la sola appartenenza alla società, che si traduce nella passione per ciò che fanno.

L’esempio riportato da Mankins è ancora una volta quello di Southwest Airlines: sotto la guida del già citato Herb Kelleher, la compagnia divenne ben presto nota per il suo senso dell’umorismo, la sua irriverenza e la sua attitudine a concentrarsi sui dipendenti. Questa identità unica e distintiva ha fatto ben presto di Southwest Airlines una compagnia famosa per aver reso il volo un’attività divertente per i passeggeri, ma ha anche aumentato la produttività della forza lavoro. Gli stessi dipendenti si sono adoperati per migliorare le prestazioni e i servizi dell’azienda, lavorando ad esempio alla pulizia degli aerei, riducendo i tempi di attesa, rendendo più efficace il sistema di manutenzione: il risultato è che Southwest Airlines è oggi il vettore low-cost più grande del mondo ed è costantemente in cima alle classifiche delle compagnie aeree più redditizie.

Ma la cultura aziendale non può basarsi esclusivamente su un’identità unica: il secondo elemento di cui parla Mankins è un insieme di attributi di performance che si allineano alla strategia aziendale e rafforzano i comportamenti positivi dei dipendenti. La ricerca di Bain & Company ne ha evidenziati sette:

Onestà: elevata integrità in tutte le interazioni tra dipendenti, clienti, fornitori e altri soggetti interessati;

Performance-focused: e attività di sviluppo e di gestione dei talenti sono in sintonia con i drivers della prestazione;

Responsabili e proprietà: ruoli, responsabilità e autorità sono tesi a rafforzare la proprietà e ciò incide positivamente sul lavoro e dei risultati;

Collaborazione: è risaputo che le migliori idee nascono dallo scambio e la condivisione di idee tra individui e gruppi, e questa modalità è abitualmente utilizzata in aziende ad elevate prestazioni;

Flessibilità e adattività: l’azienda è in grado di cambiare rotta quando necessario e adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno;

Innovatività: i dipendenti si muovono verso modi di pensare nuovi.

Orientata verso il successo: vi è una forte ambizione e orientamento al successo, sia rispetto alla concorrenza che verso alcuni standard di assoluta eccellenza.

Mankins specifica però che sono poche le aziende in possesso di tutti gli attributi elencati, ma tipicamente le aziende con le migliori performance spiccano in almeno tre o quattro di questi fattori critici per il successo.

Ancora una volta Mankins riprende un esempio tra quelli elencati in apertura: Alan Mulally, CEO della Ford dal 2006, ha concentrato una produzione dispersiva su un solo modello di automobile lavorando con un metodo fondato sulla collaborazione, l’innovazione e il desiderio di tornare ad essere leader di mercato. In soli tre anni, Ford ha ricominciato a crescere in termini di fatturato e di quote di mercato, invertendo la rotta rispetto alla situazione di calo degli anni precedenti.

In conclusione, Mankins afferma che una cultura vincente ha un ruolo fondamentale per le prestazioni aziendali, e che questo tipo di cultura genera risultati migliori non solo nei dipendenti, ma anche per i clienti, i fornitori e gli azionisti.

Per leggere il post originale, il link di riferimento è: http://blogs.hbr.org/2013/12/the-definitive-elements-of-a-winning-culture/

Napoli, 20/12/2013

La nuova call for ideas di H-Farm: 15.000 euro e 3 mesi di incubazione per startup d’eccellenza

H-Farm, venture incubator per startup sito nella campagna veneziana, ha lanciato una nuova call for ideas: H-Camp Spring 2014, cui è possibile candidarsi fino al 16 gennaio 2014 compilando il form a questo link.

H-Camp Spring 2014 nasce da alcuni presupposti di base del team di H-Farm, guidato da Riccardo Donadon: il focus da seguire è quello della specializzazione, concentrandosi inoltre sugli aspetti distintivi del territorio italiano. Per farlo, H-Farm intende puntare sulla forza che può scaturire dall’incontro tra il sistema imprenditoriale italiano di eccellenza (e in particolare l’esperienza delle PMI) e la tecnologia in grado di scalare i mercati.

Sulla scia di queste premesse, la call H-Camp Spring 2014 è alla ricerca di business ideas nei seguenti settori (H-Farm specifica che l’elenco non va inteso in maniera assoluta, ma è apprezzata la creatività ed originalità dei progetti che vanno a integrare settori differenti tra loro):

Design: tecnologie che sfruttano le eccellenze artigianali radicate in numerose piccole e grandi aziende italiane.

3D Printing: produzione e distribuzione di prodotti/servizi che sfruttano le moderne tecnologie di prototipazione e produzione rapida.

Fashion: la moda intesa non solo come vestiti, ma anche come dispositivi, tessuti sensoristica integrata, e tutte le potenzialità della tecnologia applicata alle competenze tradizionali del settore di alta gamma.

Turismo: un settore molto interessante secondo H-Farm, in un Paese come il nostro che accoglie ogni anno 46 milioni di turisti. Particolare attenzione sarà riservata a progetti che propongano strumenti adatti ad incrementare i flussi di turisti, a migliorare l’esperienza dei visitatori e a rafforzare l’infrastruttura turistica complessiva in Italia.

Food: le idee potranno riguardare business legati direttamente alla materia prima (e-commerce) o strumenti per costruire e diffondere la consapevolezza sulla sostenibilità e l’educazione alimentare.

Home Automation: si riferisce a progetti relativi a prodotti e servizi inerenti l’Internet of Things, che permette di connettere sempre di più smartphone, apps, case.

La partecipazione a H-Camp Spring 2014 consente di beneficiare di un programma di incubazione intensivo, con la possibilità di accedere agli spazi di lavoro di H-Farm e ai servizi di mentoring e networking. H-Farm assicura ai team selezionati vitto e alloggio per i 3 mesi del programma, oltre a 15.000 euro cash per lo sviluppo dell’idea.

Per maggiori informazioni: http://www.slideshare.net/H-FARM/hcamp-callsprig-eng211113

Per inviare la propria candidatura: http://www.f6s.com/h-campspring2014

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