Loading...

Categoria: News

Consigli per startup: gli “Aha Moments”, cambiamenti di approccio fondamentali per affrontare la fase di commercializzazione

Ryan Gum è uno startup marketer originario di Sidney, che attualmente vive e lavora a Stoccolma: esperto di growth e online marketing per startup, ha un sito in cui raccoglie consigli e spunti utili per aspiranti imprenditori (http://ryangum.com/).
L’ultimo post pubblicato da Ryan Gum raccoglie otto situazioni che l’autore definisce “Aha Moments”: si tratta di otto cambiamenti di paradigma, ossia cambiamenti nell’approccio o nelle convinzioni, che egli ritiene fondamentali per uno startupper prima di arrivare alla fase di commercializzazione del prodotto.

Nel suo articolo, elenca gli otto momenti individuando per ciascuno di essi l’assunto di partenza, quello su cui normalmente ci si concentra, e di seguito il cambiamento utile, che identifica ciò su cui invece occorre concentrarsi quando la startup si prepara a introdurre sul mercato il proprio prodotto.

1) Ho bisogno di un MVP > Ho bisogno di un MDP

Il MVP (Minimum Viable Product) è un concetto basilare nella metodologia Lean Startup di Eric Reis: si tratta di una prima versione del prodotto, in possesso delle caratteristiche appena sufficienti per risolvere un problema/soddisfare un bisogno di base che permette al team di ricevere i primi feedback dai clienti. In sintesi, serve alla startup ad avere un prodotto caratterizzato dal minimo indispensabile per capire se esiste un possibile business.

Secondo l’autore, per passare alla fase di commercializzazione vera e propria il MVP deve però cedere il passo a quello che Andrew Chen (imprenditore seriale ed esperto di startup) definisce MDP (Minimum Desirable Product), ossia un prodotto centrato sulla prospettiva del cliente che crea un valore tale da soddisfare il suo bisogno e convincerlo a tornare (indipendentemente dalla redditività di tale prodotto per l’azienda).

Il MDP va quindi oltre il MVP: si tratta di un leggero cambio di prospettiva che, però, fa la differenza. L’autore, inoltre, suggerisce di costruire il MDP “pubblicamente”, ossia coinvolgere il più possibile i potenziali, futuri clienti nella fase di creazione del prodotto, ad esempio curando la comunicazione sui social. In questo modo si otterranno preziosi feedback per eventuali iterazioni e miglioramenti.
2) I miei primi 100 clienti arriveranno dal processo di scaling up > I miei primi 100 clienti arriveranno da un “combattimento corpo-a-corpo” 

“Combattimento corpo-a-corpo” è l’espressione scelta da Gum per spiegare la necessità di spendere tempo in contatto diretto con i clienti (di persona, al telefono, via e-mail) per capire esattamente come il prodotto/servizio della startup deve risolvere il problema o soddisfare i bisogni delle persone.

Questi contatti diretti devono essere portati avanti dalla startup prima di pensare ad un eventuale processo di scala: anzi, per arrivare al punto in cui è possibile scalare, occorre prima di tutto entrare in contatto con i clienti per assicurarsi che l’offerta della startup sia effettivamente adatta alle esigenze dei clienti.

Si tratta di un processo che richiede tempi lunghi e un lavoro mirato, ma, come afferma l’autore, tutte le aziende di successo hanno iniziato così: con un cliente alla volta.
Una volta contattati e soddisfatti i primi 100 clienti e possibile pensare a scalare.

3) Occorre concentrarsi sul marketing già dal primo giorno > Occorre concentrarsi sul marketing una volta individuato il Product/Market Fit

Trovare il Product/Market Fit, come affermato anche da Marc Andreesen (imprenditore di successo nel web, co-founder di Netscape e Ning), significa trovare il punto in cui si può essere sicuri di avere un buon mercato ed un prodotto/servizio per servirlo adeguatamente.

E’ solo da questo momento in poi che il prodotto inizia a “tirare” il mercato ed è quindi il momento a partire dal quale valga la pena investire in marketing: non avrebbe senso, afferma Gum, spingere un prodotto/servizio in assenza di un mercato adatto sul quale lanciarlo.

Prima di aver individuato il Product/Market Fit, infatti, le risorse investite in marketing non hanno prodotto da spingere, nè clienti da attrarre: è molto meglio investire in Customer Development, incontrando i clienti ed individuando il target di mercato per capire come definire un’adeguata value proposition.

4) Il successo deriva da una serie di vittorie > Il successo deriva dalla scoperta di ciò che non funziona, dopo una serie di tentativi falliti

L’idea generalmente valida secondo la quale il successo deriva dalla perseveranza è ancora più veritiera quando si parla di marketing: i migliori marketers, infatti, sono quelli che sanno essere umili.

Gum spiega, infatti, che 8 volte su 10 gli esperimenti e i tentativi di un marketer falliscono: ciò significa che bisogna continuare a provare, spingersi oltre, attraversare il fallimento per arrivare al successo.

Parafrasando Steve Jobs, l’autore del post afferma: Stay hungry, stay foolish, stay humble (umile).

5) Chi compone il mio target di mercato > Chi NON compone il mio target di mercato

Il consiglio è ben preciso: bisogna assicurarsi di capire bene chi NON è mio cliente e impegnare le proprie risorse per evitare di attrarlo.

Sicuramente è di importanza fondamentale, all’inizio di una startup, individuare il target di riferimento capendo qual è il cliente ideale. Ma altrettanto importante, una volta individuato il nostro target, è capire chi invece non è parte del target di riferimento.

Questo procedimento è infatti indispensabile per comunicare in maniera efficace: se si tenta di parlare a tutti, il messaggio non arriva a nessuno.

Avere come obbiettivo un target troppo ampio rende inefficace la comunicazione: ad esempio, è impensabile raggiungere con lo stesso messaggio tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 60 anni. Se si tenta di parlare con tutte le componenti di questa fascia attraverso un unico messaggio, non sarà possibile comunicare efficacemente con tutte.

Per evitare spreco di risorse e impostare una campagna di comunicazione efficace, quindi, è fondamentale porsi, in fase di commercializzazione, la domanda: chi NON compone il mio target?
Inoltre, attrarre clienti che non sono parte del proprio target di riferimento può arrivare a danneggiare l’immagine dell’azienda, perchè non sarà facile soddisfare le richieste di coloro ai quali non è propriamente diretto il prodotto/servizio.

6) Il prodotto deve essere rivoluzionario > Prendi in prestito più possibile

Raggiungere il successo con una startup è già piuttosto difficoltoso: il consiglio dell’autore è quindi di non rendere tutto ancora più difficile pretendendo di partire da zero.

Un’innovazione deve essere disruptive, ma non necessariamente rivoluzionaria: sono molti i casi di successo di startup che hanno apportato delle modifiche e dei miglioramenti a prodotti/servizi già esistenti (Gum fa l’esempio di Uber).

L’innovazione deve essere incrementale, basata sull’iterazione e il continuo miglioramento: è molto più produttivo raccogliere ispirazione da fonti differenti e, in seguito, mettere insieme i vari aspetti di ciò che funziona per creare qualcosa di completamente nuovo.

Si tratta di ciò che Brian Harris definisce la “Formula Picasso”: trova tutti gli elementi che hanno avuto successo in altri casi, raccogli le parti migliori e applicali alle tue esigenze.

7) Ho bisogno di: strategia social, contenuti, pubblicità, PR, SEO, partnership, e-mail marketing, etc… > Scopri cosa funziona davvero e focalizzati su quello, scartando il resto

Oggi i canali di comunicazione sono così numerosi che si rischia di restare schiacciati, se si cerca di diversificare troppo profondamente la comunicazione: dall’e-mail marketing, a Facebook, a Twitter, a tutti i canali di comunicazione on-line è difficile riuscire ad essere presenti in maniera efficace su tutte le possibili piattaforme.

Una startup dovrebbe evitare di strafare: il consiglio dell’autore è infatti quello di individuare da dove provengono i segnali più forti, e di concentrare gli sforzi su quegli specifici canali (ne bastano uno o due per una startup alle prese con la fase di commercializzazione).

Una volta che i risultati iniziano ad arrivare, sarà poi possibile aumentare i canali di comunicazione spostando le risorse altrove.

8) Dobbiamo acquistare questo nuovo, incredibile STRUMENTO > Dobbiamo individuare e implementare un SISTEMA: gli strumenti consentono solo di eseguire ed automatizzare ciò che c’è già

Il team di una startup, di fronte ad un nuovo strumento (ad esempio un software gestionale), immaginano di trovare la soluzione a tutti i problemi: la tentazione di acquistarlo è forte. Ma Gum sostiene che questa scelta potrebbe rivelarsi un inutile spreco di risorse.

Gli strumenti sicuramente migliorano la vita e facilitano il lavoro, ma solo quando è già stato implementato un sistema di base: non ha senso acquistare, ad esempio, uno strumento per automatizzare il processo di marketing o di monitoraggio, se non c’è ancora un sistema/processo da automatizzare.

Il concetto è simile a quello secondo il quale i founders di una startup non dovrebbero assumere qualcuno per svolgere una certa mansione, prima che la mansione sia effettivamente reale all’interno dell’azienda.

In chiusura, Ryan Gum offre ai lettori un ultimo cambiamento di paradigma che è, a suo parere, il punto di partenza per chiunque voglia fondare una startup: bisogna passare da “Non è il momento giusto per iniziare” a “Non ci sarà mai un momento giusto: bisogna iniziare lo stesso”.

L’articolo originale da cui è tratto questo post è disponibile qui: http://ryangum.com/8-aha-moments-needed-before-marketing-your-startup/?utm_content=buffer51aa9&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

Napoli, 18/06/2014

Italia Startup Visa: nuovi talenti e capitali in Italia. La Conferenza Stampa di presentazione a Roma il 24 giugno

Martedì 24 giugno 2014 (ore 15:00) presso la sede di LUISS EnLabs a Roma sarà presentato il portale dedicato al programma Italia Startup Visa, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Affari Esteri per facilitare l’avvio di startup nel nostro Paese da parte di aspiranti imprenditori provenienti da Paesi extra-UE.

Come è possibile leggere nelle Linee Guida “Italia Startup Visa – La politica del Governo Italiano per attrarre imprenditori innovativi stranieri” (elaborate a cura dei Ministeri dello Sviluppo Economico, degli Affari Esteri, dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Giovanili), si tratta di una procedura speciale riservata a cittadini extra-UE per ottenere attraverso una procedura snella un visto di lavoro autonomo startup della durata di un anno.

Italia Startup Visa nasce come strumento per attrarre capitali e talenti imprenditoriali innovativi dall’estero, e si basa su una serie di meccanismi burocratici particolarmente semplici e veloci grazie ai quali un aspirante imprenditore straniero in possesso di una certa quantità di capitale da destinare all’avvio del proprio progetto di impresa (minimo 50.000 euro) può iniziare la propria startup in territorio italiano.

Con un iter legislativo iniziato nell’ottobre 2012, grazie all’introduzione delle startup innovative e degli incubatori certificati attraverso il Decreto Crescita Bis (DL 179/2012), l’ecosistema startup italiano aggiunge con Italia Startup Visa un’altra tappa al suo percorso, che va ad affiancarsi al Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding e al Piano Destinazione Italia.

Napoli, 18/06/2014

Domani a Napoli, un evento sul tema del parcheggio abusivo: il Maschio Angioino ospita “Nu cafè a piacere, capo!”

Domani 19 giugno alle ore 20:30 il Maschio Angioino ospiterà l’evento “Nu cafè a piacere, capo!”, nato dall’iniziativa dell’Associazione Adda passà a nuttata e Aidacon Consumatori, in collaborazione con il Comune di Napoli. L’evento è infatti inserito all’interno del programma Giugno dei giovani, patrocinato dall’Assessore ai Giovani Creatività e Innovazione Alessandra Clemente, che presenzierà insieme al Sindaco Luigi De Magistris.

La serata sarà dedicata al tema del parcheggio selvaggio e dei parcheggiatori abusivi, un problema particolarmente vivo nella città di Napoli: sarà presente anche Pasquale Mauriello, founder di Prenoda, startup tra le vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa, attualmente insediata presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

Mauriello presenterà alle istituzioni, agli ospiti e ai cittadini coinvolti nella serata la sua soluzione al problema del parcheggio abusivo: si tratta del progetto I Parcheggiatori, sito web e applicazione per smartphone che aiuta a raccogliere su scala nazionale le segnalazione di episodi di incontro tra cittadini e parcheggiatori abusivi.

Attualmente I Parcheggiatori raccoglie oltre 1.200 segnalazioni in tutta Italia: l’idea si basa sulla possibilità di sfruttare la tecnologia di geolocalizzazione per scovare e segnalare in via del tutto anonima il punto esatto della città in cui si trovano i parcheggiatori abusivi, indicando se il pagamento è “a piacere” o se c’è una “tariffa fissa” e se si sono subite minacce o danni alla propria vettura.

Per tutte le informazioni su I Parcheggiatori e per scaricare l’app (disponibile per Android, Windows Phone e iPhone), il link di riferimento è: http://www.iparcheggiatori.it/

Per ulteriori informazioni sull’evento “Nu cafè a piacere, capo!”, la pagina facebook dell’Associazione Adda passà a nuttata è disponibile qui: https://www.facebook.com/addapassanuttata

Napoli, 18/06/2014

Opportunità per aspiranti imprenditori e PMI: il Programma europeo Erasmus per giovani imprenditori

Erasmus per giovani imprenditori è un programma finanziato dalla Commissione Europea nato nel 2009: il suo scopo è quello di supportare giovani aspiranti imprenditori europei nell’acquisizione delle competenze più adatte ad avviare e gestire una piccola impresa.

Il fulcro del Programma è lo scambio di conoscenze, idee e skills tra imprenditori già affermati ed aspiranti imprenditori attraverso un periodo di soggiorno cofinanziato per un periodo della durata compresa tra uno e sei mesi.
Possono partecipare a Erasmus per giovani imprenditori sia neo-imprenditori (o aspiranti tali), sia imprenditori esperti in qualità di ospitanti.

ASPIRANTI E NUOVI IMPRENDITORI

Si tratta di aspiranti imprenditori con un’idea o un progetto imprenditoriale concreto, seriamente intenzionati ad avviare la propria attività, o di neo-imprenditori che abbiano costituito la propria impresa da non più di tre anni. Non ci sono limiti di età e l’impresa può rientrare in qualsiasi settore.
Inoltre, bisogna essere residenti in uno dei 37 Paesi partecipanti al Programma.

I benefici offerti da Erasmus per giovani imprenditori consistono innanzitutto in un soggiorno (fino a sei mesi) presso un imprenditore già affermato in un Paese europeo. Durante il periodo all’estero, il neo-imprenditore o aspirante tale avrà la possibilità di:
– acquisire competenze e conoscenze su temi imprenditoriali di grande rilevanza, come il marketing, la contabilità, i rapporti con clienti e fornitori, etc;
migliorare il proprio progetto di impresa;
– opportunità di networking e collaborazione con altri imprenditori e stakeholders del settore;
– miglioramento delle proprie competenze linguistiche;
– opportunità di conoscere da vicino una realtà differente da quella del proprio Paese di origine.

Il Programma offre ad aspiranti e nuovi imprenditori un cofinanziamento sulle spese di viaggio e di soggiorno commisurato al costo della vita del Paese scelto per la propria esperienza Erasmus: a questo link è possibile scaricare la tabella dei contributi mensili per ciascun Paese (da un minimo di 530 euro per l’Albania, a un massimo di 1.100 euro per la Danimarca).

Per fare domanda come nuovo imprenditore: http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/page.php?pid=007#.U6AUG1M7nYg

IMPRENDITORI OSPITANTI

Per essere imprenditore ospitante ed accogliere uno dei partecipanti al Programma Erasmus per giovani imprenditori bisogna essere titolare/responsabile di una piccola o media impresa operante da alcuni anni in uno degli Stati coinvolti nell’iniziativa. Può partecipare anche una persona direttamente coinvolta nell’attività imprenditoriale come membro del consiglio di amministrazione di una PMI.

Gli imprenditori ospitanti possono trarre degli importanti benefici dallo scambio con i giovani imprenditori:

– collaborazione con un giovane motivato che può offrire un importante contributo all’azienda in termini di nuove conoscenze, abilità e prospettive;
– occasione di svolgere le attività di coach o mentor;
– possibilità di trarre informazioni e conoscenze sul mercato estero e di creare occasioni per collaborazioni oltre confine;
– opportunità di entrare in contatto con altri imprenditori partecipanti al Programma;
– miglioramento delle competenze linguistiche.

Per fare domanda come imprenditore ospitante: http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/page.php?pid=012#.U6AUOFM7nYg

COME FUNZIONA ERASMUS PER GIOVANI IMPRENDITORI

I candidati, al momento di compilare la domanda di partecipazione, devono indicare un centro di contatto locale (in Italia sono presenti al momento 21 centri di contatto). Se la domanda va a buon fine, potranno accedere al catalogo on-line di imprese ospitanti.
All’interno del catalogo, con il supporto del centro di contatto locale, sarà possibile individuare la PMI partner più adatta alle esigenze del giovane imprenditore.

A questo punto, il candidato e la PMI partner concordano un progetto di lavoro e apprendimento con date, obiettivi e programma delle attività da svolgere durante lo scambio (il Progetto di “Impegno per la qualità”). Per l’erogazione del cofinanziamento sarà invece concordato un contratto con il centro di contatto locale. Tra le attività erogate dal centro di contatto locale, inoltre, si segnala l’organizzazione di corsi di formazione per aiutare il candidato a prepararsi al meglio al periodo di soggiorno all’estero.

Per maggiori informazioni, il sito ufficiale di Erasmus per giovani imprenditori è disponibile al seguente link: http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/index.php#.U6AYzlM7nYg

Napoli, 17/06/2014

Startup e makers con un progetto innovativo nel settore della musica: due call per partecipare all’edizione 2014 di Medimex

Medimex, il salone dell’innovazione musicale ospitato dalla Fiera del Levante di Bari (dal 30 ottobre al 1° novembre 2014), giunge quest’anno alla sua quarta edizione con un evento nazionale dedicato a makers e startup nel settore della musica: fino al 21 luglio 2014, infatti, è possibile partecipare alle due call rivolte a innovatori, artigianali digitali, designer, informatici, business e marketing developer, product manager e programmatori.

MEDIMEX MUSIC UP

Per le giovani startup non ancora finanziate, in possesso di un progetto o di un’idea innovativa in grado di cambiare il modo di produrre o fruire musica, è a disposizione un’intera area dedicata all’evento nell’evento Medimex Music Up: possono partecipare alla call startup non solo digitali, con un’innovazione da presentare sia al pubblico che agli addetti ai lavori.

Gli organizzatori (l’evento è a cura di Puglia Sounds) sceglieranno i 15 migliori progetti sulla base di tre parametri:

– Qualità del progetto e grado di innovatività dell’idea;
– Qualità della proposta espositiva;
Aderenza del progetto alle tematiche del Medimex ed al mercato al quale si rivolge.

Le 15 startup selezionate avranno a disposizione uno stand gratuito per l’intera durata di Medimex 2014, all’interno dell’area dedicata all’innovazione.

E’ possibile compilare il form di partecipazione per proporre la propria startup entro il 21 luglio al seguente link: http://www.pugliasounds.it/medimex/it/258/form/

MAKERS FOR MUSIC

L’iniziativa Makers for Music torna al Medimex dopo aver riscontrato un buon successo nell’edizione 2013 del Salone: si tratta anche in questo caso di un evento nell’evento, rivolto a maker, musicisti, artigiani, innovatori e curiosi che avranno la possibilità di incontrarsi e scambiarsi idee e opinioni durante i tre giorni dell’evento.

Per i makers con un progetto nel settore della musica è aperta la call Makers for Music: anche in questo caso, gli organizzatori selezioneranno i migliori 15 progetti tra quelli proposti, che potranno usufruire per l’intera durata di Medimex di una postazione gratuita.

I progetti di Makers for Music possono essere installazioni, strumenti e innovazioni che combinano nuove tecnologie, artigianato tradizionale, stampa 3d, oggetti di uso quotidiano, informatica e design, in un’ottica dedicata al mondo della musica.
Le selezioni saranno effettuate sulla base di criteri quali innovatività, originalità, qualità della proposta espositiva e attinenza con il settore musicale.

La call è aperta fino al 21 luglio 2014, per partecipare occorre compilare il form on-line disponibile al seguente link: http://www.pugliasounds.it/medimex/it/255/form/

 

Napoli, 16/06/2014

Creative Business Cup 2014: aperta la call internazionale per business ideas nell’industria creativa

Sono aperte le selezioni per partecipare all’edizione 2014 di Creative Business Cup, competition internazionale per business ideas nel settore delle industrie creative che lo scorso anno ha portato in finale a Copenaghen i migliori imprenditori di 35 paesi differenti, mettendo in palio un premio finale del valore di 50.000 dollari.

Possono partecipare a Creative Business Cap – Italia singoli o team in possesso di un’idea imprenditoriale nel settore dell’industria creativa, in particolare il Bando elenca le seguenti aree di riferimento: Design, Architettura, Produzione di contenuti, Advertising, Libri e stampa, Musica, Film & Video, Artigianato, Radio & TV, Parchi di intrattenimento e scenografie, Gastronomia.

Il singolo partecipante o almeno un membro del team proponente la business idea deve avere esperienza nel settore creativo di riferimento, inoltre nel caso di imprese già costituite l’eventuale investimento da parte di soggetti terzi non può superare i 500.000 dollari.
Non sono previste limitazioni inerenti l’età dell’azienda, il fatturato o il numero di impiegati.

Le proposte dovranno essere redatte seguendo il template di riferimento scaricabile al seguente link: http://www.creativebusinesscupitalia.it/downloads/
Allo stesso indirizzo è possibile scaricare anche il Bando per Creative Business Cup – Italia 2014.

Per partecipare è necessario inviare la documentazione all’indirizzo e-mail info@materahub.com entro il 22 luglio 2014.
Sono previsti premi speciali per i vincitori a livello nazionale, i quali parteciperanno alla finale internazionale prevista nel mese di novembre 2014 in Danimarca: durante l’evento saranno premiati i migliori imprenditori in ogni categoria e sarà assegnato il titolo di miglior imprenditore creativo 2014.

Le business ideas italiane saranno valutate da una commissione di esperti nominata da materahub e Meta Group, che valuteranno i progetti sulla base dei seguenti criteri:

Originalità: è un nuovo tipo di business o viene utilizzato in un nuovo contesto?
Creatività: le competenze creative sono essenziali per il successo della business idea?
Potenzialità di mercato: la business idea presenta evidenti potenzialità di mercato?

Per maggiori informazioni: http://www.creativebusinesscupitalia.it/partecipa/

Napoli, 13/06/2014

Chiarimenti sulla normativa e le agevolazioni per startup innovative ed incubatori certificati: pubblicata la Circolare dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n.16/E dell’11 giugno 2014, dedicata al tema delle agevolazioni fiscali in favore delle startup innovative e degli incubatori certificati: il documento offre un quadro di analisi della normativa in materia e chiarisce una serie di aspetti importanti nella disciplina di tali tipologie di imprese, introdotte nell’ordinamento legislativo nazionale italiano dal Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 (convertito con modificazioni dalla Legge n. 221 del 17 dicembre 2012).

Tra gli aspetti più interessanti affrontati nel testo della Circolare segnaliamo innanzitutto un chiarimento che apporta una novità positiva per le startup innovative e gli incubatori certificati: si tratta dell’estensione dell’esonero dall’imposta di bollo e dai diritti camerali di segreteria, previsto dall’art. 26 comma 8 del DL 179/2012.

Unioncamere infatti, su esplicita richiesta da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, ha chiarito che tale esonero deve essere interpretato “nella sua più ampia accezione possibile”: per cui, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’esonero dal versamento dell’imposta di bollo vada interpretato come esonero generale, relativo a tutti gli atti delle start-up innovative successivi all’iscrizione nella Sezione Speciale del Registro delle Imprese.

Il mantenimento dell’esenzione dipende dal mantenimento dei requisiti per la qualifica di startup innovativa e di incubatore certificato, e in ogni caso non può superare la durata di quattro anni dall’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese. A tal proposito, la Circolare ricorda che la perdita dei requisiti per la qualifica di startup innovativa comporta la cancellazione d’ufficio dalla Sezione Speciale, e che tale perdita è equiparata al mancato deposito della dichiarazione che attesta il mantenimento del possesso di tali requisiti (qui, il nostro approfondimento sull’argomento: https://www.incubatorenapoliest.it/iscritto-come-startup-innovativa-come-mantenere-i-requisiti/).

Tra le novità più recenti introdotte in materia, la Circolare riprende la nota prot. n. 0103425 del 30 maggio 2014 riguardante le startup innovative già esistenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 179/2012: per tali imprese, la durata di applicazione della disciplina inerente le startup innovative segue uno schema temporale ben preciso.

1) Imprese costituite dal 20/10/2012 al 18/10/2012: la durata massima di applicazione della disciplina è di quattro anni (fino al 18/12/2016);

2) Imprese costituite dal 20/10/2009 al 19/10/2010: la durata massima di applicazione della disciplina è di tre anni (fino al 18/12/2015);

3) Imprese costituite dal 20/10/2009 al 19/10/2009: la durata massima di applicazione della disciplina è di due anni (fino al 18/12/2014).

La Circolare n.16/E contiene inoltre un quadro descrittivo di tutte le agevolazioni per startup innovative ed incubatori certificati in materia fiscale: strumenti finanziari, accesso al credito di imposta per assunzioni di personale, incentivi all’investimento (Detrazione IRPEF e Deduzione IRES).

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla lettura del testo integrale della Circolare n.16/E dell’Agenzia delle Entrate, disponibile in formato PDF al seguente link: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/nsilib/nsi/documentazione/provvedimenti+circolari+e+risoluzioni/circolari/archivio+circolari/circolari+2014/giugno+2014/circolare+n16e+del+11+giugno+2014/Circolare+16+dell_11+giugno+2014x.pdf

Napoli, 13/06/2014

Le startup del CSI a Startup Expo 2014: i video dell’evento Go Global Now on line!

Sono on-line sul canale You Tube di Mind the Bridge – Connecting Talent i video delle startup partecipanti a Startup Expo 2014, vetrina destinata alle più promettenti imprese innovative che si è svolta durante l’evento internazionale Go Global Now ospitato a Napoli dal 10 al 13 maggio 2014.

Di seguito, link ai video dei team del CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est che sono stati selezionati per esporre il proprio progetto all’evento:

Ai seguenti link, inoltre, è possibile leggere gli approfondimenti su Go Global Now! e Startup Expo 2014 pubblicati nel nostro blog:

– https://www.incubatorenapoliest.it/a-napoli-quattro-giornate-dedicate-al-panorama-internazionale-dellinnovazione-dal-13-al-13-maggio-il-go-global-now/

– https://www.incubatorenapoliest.it/go-global-now-tre-startup-del-csi-incubatore-napoli-est-selezionate-per-startup-expo-naples/

Per vedere tutti i video delle startup partecipanti a Startup Expo 2014http://goglobalnow.eu/startup-expo-2014/

Napoli, 12/06/2014

Anche SmartGo s.r.l., startup insediata al CSI, partecipa ai Green Days il 28 giugno a Napoli

Sabato 28 giugno 2014 (dalle ore 9 alle ore 15) il Lungomare Caracciolo di Napoli ospiterà la terza tappa dei “Green Days”, gli appuntamenti itineranti con l’Ecologia, la Mobilità Sostenibile e il Risparmio Energetico organizzati da ANEA (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) e dal Comune di Napoli nell’ambito delle attività di EnergyMed.

Si tratta di un’iniziativa con stand espositivi e infopoint di aziende, associazioni, enti operanti in alcuni settori chiave per l’innovazione sostenibile, tra cui: Agricolo/Alimentare, Bioedilizia, Commercio equo e solidale, Cosmesi naturale e biologica, Ecologia, Energie rinnovabili, Mobilità Sostenibile, Riciclo e Rifiuti, Risparmio Idrico, Turismo Sostenibile, Tutela dell’Ambiente.

In particolare, l’appuntamento del 28 giugno si svolgerà all’interno della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile e coinvolgerà direttamente i cittadini con una serie di iniziative speciali: tra le imprese coinvolte, anche SmartGo, startup tra le vincitrici di VulcanicaMente: dal talento all’impresa attualmente insediata presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

SmartGo si occupa di fornire soluzioni efficienti e sostenibili per la mobilità urbana, offrendo ai clienti bici a pedalata assistita, bici pieghevoli e kit per l’elettrificazione.
Durante la tappa dei Green Days del 28 giugno il team di SmartGo offrirà la possibilità di provare gratuitamente le biciclette ai partecipanti dell’evento.

Per ulteriori informazioni sui Green Days 2014 e per scaricare la locandina dell’iniziativa: http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24148

Per informazioni e contatti con SmartGo: http://www.smartgo.it/

smartgo

Napoli, 12/06/2014

Consigli per startup: cinque elementi fondamentali per costruire un business di successo

John Orcutt è CEO di Pie Digital ed esperto di startup tecnologiche in Silicon Valley, con oltre 25 anni di esperienza in grandi aziende americane. Recentemente ha pubblicato un articolo per il magazine on-line WeWork, incentrato sul tema dei segnali che lasciano trasparire che una startup è sulla buona strada per raggiungere il successo sul mercato.

Naturalmente esistono alcuni indicatori per misurare il successo di un business, come il dimensionamento del mercato o il rispetto della tempistica prevista nel business plan: ma oltre a questi indicatori, l’autore indica altri cinque elementi comuni che nella sua esperienza ha riscontrato nelle startup di successo.

1) Il talento giusto

In qualsiasi settore, per qualsiasi tipo di attività, il punto di partenza migliore è avere il talento giusto nel team. Ecco perchè è importante controllare attentamente il “track record of success” del candidato (valutando il CV prestando particolare attenzione ai risultati tangibili e misurabili ottenuti dal candidato), e valutando aspetti come l’energia, la passione e “la chimica”: bisogna tener conto anche della prima impressione, dell’intuito che ci consiglia se il rapporto lavorativo può avere successo.

Alcune domande utili da porre al candidato prima dell’eventuale assunzione possono riguardare, inoltre, la motivazione e la gestione del tempo (il suo impegno si ferma all’orario lavorativo, o utilizza il tempo libero per aggiornarsi e migliorare le sue competenze?). Infine, bisogna sempre valutare come la persona potrebbe integrarsi nel team e se sarà possibile avere un buon rapporto lavorativo a livello di squadra nel lungo periodo.

2) Un problema ben definito

Un’altro aspetto fondamentale per una startup è la ricerca necessaria a comprendere in maniera efficace il problema che si propone di risolvere. Bisogna raccogliere tutto ciò che gli utenti hanno da dire su come hanno provato ad affrontare e risolvere il problema, reclutare dei clienti per effettuare i test avendo cura di costruire un campione rappresentativo da un punto di vista geografico e demografico ed intervistare tutti.

In alcuni casi è utile incontrare di persona alcuni test users: l’esperienza “nel mondo reale”, quella che Steve Blank definisce con l’espressione “get out of the building”, è di cruciale importanza per una startup impegnata a creare una soluzione innovativa. Una volta effettuati i test è poi necessario effettuare un’accurata business analysis per assicurarsi che il problema sia abbastanza diffuso ed importante per i potenziali clienti, tanto da valere un investimento di tempo, denaro, risorse per risolverlo.

Ancora, bisogna occuparsi di definire le dimensioni del mercato: quante persone hanno quel problema da risolvere o obiettivo da raggiungere? E quanti sarebbero disponibili ad adottare il vostro prodotto o servizio come soluzione? Il mercato è grande abbastanza da sostenere il vostro sforzo? Una startup deve riuscire ad individuare un target ben definito di persone da raggiungere con il primo tentativo di release, per poi occuparsi in seguito di aumentare la dimensione del target di riferimento in fase di crescita.

3) Metriche chiare

Come si fa a capire se si è sulla strada giusta? Come è possibile misurare, confrontare, valutare i risultati? Per rispondere a queste domande, Orcutt fa riferimento alle metriche. Scrivere le metriche fin dall’inizio, già in fase di ricerca e poi di analisi, rappresenta il metodo migliore per una startup che ha bisogno di definire il problema e di identificare le migliori soluzioni oggi e in futuro.

Le metriche vanno quindi impostate fin da subito in maniera tale da assicurare alla startup che si stanno affrontando i problemi nel modo migliore per avere successo con il proprio business. Le metriche vanno utilizzate fin dall’inizio e per tutta la durata del processo, dalla ricerca alla produzione. Per le startup tecnologiche, inoltre, è facile costruire degli indicatori e degli strumenti di misurazione a basso costo o gratis, attraverso delle applicazioni ad hoc: una ragione in più per inserirle fin dall’inizio della vita di una startup.

4) Prototipazione rapida

Il consiglio è quello di procedere prima possibile a lanciare un prototipo sul mercato: per pivot, modifiche e aggiustamenti c’è sempre tempo. Utilizzare prima possibile i prototipi in fase di test consente alla startup di ottenere ottimi risultati in tempi rapidi.

I prototipi possono essere di vario tipo, più o meno realistici: semplici schizzi, immagini, mockup, simulazioni interattive. Il consiglio dell’autore è quello di investire un po’ di tempo per selezionare gli strumenti di prototipazione più adatti al proprio prodotto/servizio e alle proprie esigenze.

5) “Iteration is a way of life”

Per le grandi società già consolidate sul mercato, ciò che conta è seguire un piano di business ben collaudato raggiungendo i migliori risultati possibili a livello di execution. Per una startup, al contrario, il focus è sulla ricerca del miglior modello di business su cui basare la produzione e, in seguito, impegnarsi per scalare.
In una situazione di questo genere, quindi, la strada da seguire è quella basata su ciò che Orcutt definisce un “ciclo virtuoso” di iterazione rapida e miglioramento del prodotto. Il team deve muoversi continuamento in un processo fatto di testing, controllo delle metriche, ridefinizione e poi di nuovo testing.

Collegandosi a ciò che scrive Eric Reis in The Lean Startup, la strada giusta è quella di iniziare con un prototipo semplice per iniziare ad affrontare i dubbi sul se e come il prodotto deve essere costruito, se sarà sostenibile e quali sono i cambiamenti necessari da apportare per raggiungere tale sostenibilità.
Insomma, bisogna costruire prototipi sempre più dettagliati fino a giungere a un minimum viable product da lanciare.

In conclusione, Orcutt si dice convinto che sicuramente per una startup conta molto anche una buona dose di fortuna: ma le probabilità di successo possono sicuramente crescere grazie al lavoro del team e all’attenzione per i cinque elementi di successo presi in considerazione.

Il post originale è disponibile qui: http://www.wework.com/magazine/knowledge/5-signs-startup-right/

Napoli, 10/06/2014

1 54 55 56 57 58 100